L’Integratore Nutrizionale n°2/2022

L’Integratore Nutrizionale n°2/2022

Focus: Mobilità e nutrizione sportiva

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
INTERVISTE
ARTICOLI

Miglioramento della riabilitazione nei casi di sarcopenia
Il primo contributo di questo numero è a cura di Cereda e colleghi che presentano uno studio randomizzato controllato con l’impiego di un alimento a fini medici speciali muscolo-specifico.

eSport
A seguire un altro articolo in linea con il focus del numero. Samanta Maci di Kemin Human Nutrition ci fornisce una panoramica sugli effetti interessanti risultanti dall’assunzione di due ingredienti di origine vegetale: luteina ed estratto di menta.

Ialuronani ad ampio spettro
Uno studio clinico, presentato dall’azienda Roelmi, verifica l’effetto di ExceptionHYAL® Jump – ingrediente nutraceutico attivo a base di uno spettro completo di ialuronani (sale sodico di acido ialuronico, HA) – e valuta l’efficacia clinica sulla sintomatologia delll’osteoartrite (OA) e la funzionalità articolare. 

Approccio nutraceutico in ambito osteoarticolare
Proseguendo nell’ambito della mobilità e nutrizione sportiva, Geopharma ci offre un contributo sull’efficacia della supplementazione di glucosamina, condroitin solfato e bromelina nella gonartrosi dolorosa

Survey Walk
Il focus di questo numero dà spazio anche a studi volti al miglioramento della qualità di vita e della capacità di movimento negli animali, in particolar modo nei cani che soffrono di osteoartrosi. Annalisa Nieddu, di Aurora Biofarma, ci presenta uno di questi studi.

Benessere intestinale 2.0

Giorgio Cerana e Marco Boccarusso introducono, nel loro contributo, alcuni concetti base sul tema del microbioma umano e quelle che sono le ultime scoperte scientifiche del settore, con l’obiettivo di proporre un nuovo punto di vista a coloro che si occupano di innovazione di prodotto.

AGGIORNAMENTI

APPROFONDIMENTI FORMULATIVI – Alessandro Colletti e Marzia Pellizzato parlano dell’utilizzo della curcumina nello sport e di come migliorarne la biodisponibilità.

PIANTE E DERIVATI BOTANICI: Tiziana Mennini ci parla dell’adulterazione delle radici di eleuterococco e dei metodi per rilevarne l’adulterazione accidentale o intenzionale.

APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Siamo lieti di ospitare in queste pagine due interventi del Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, alimentazione e ambiente (CeDiSa, www.cedisa.info), nato dall’iniziativa di cinque atenei italiani, decisi a creare uno strumento di dialogo costante fra le scienze e il diritto dell’agricoltura, alimentazione e ambiente. Valeria Pullini e Rita Stefani scrivono per noi su due argomenti di scottante attualità ovvero le indicazioni sulla salute pending e il requisito della “fondatezza scientifica” e delle procedure avviate per l’articolo 8 del Regolamento n.1925/2006/CE rispettivamente.

PUBBLICITÀ AL VAGLIO: vengono presentate una ingiunzione e una pronuncia recenti dello IAP (Istituto dell’Autodisciplina pubblicitaria).

NOVEL FOOD: Armando Antonelli ci presenta i nuovi alimenti autorizzati nel primo bimestre del 2022.

AZIENDE
INTERVISTA A...
Andrea Maria Giori
IBSA Farmaceutici
Vitamine in "film",
un'innovazione tutta italiana
Integratori & Salute
Nuovo presidente
Germano Scarpa
PUBBLIREDAZIONALE

Corso Europa, 5
20020 Lainate (MI)
tel. 02 94324300

www.kolinpharma.com

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Editoriale • MakeUp Technology Primavera/Estate 2022

Editoriale • MakeUp Technology Primavera/Estate 2022

Riccardo Rossi

Direttore scientifico
di MakeUp Technology

Girl’s best friend

No, non si tratta dei diamanti, anche se quelli sono i veri protagonisti della canzone citata nel titolo e resa famosa da Marylin Monroe, perché qua parliamo di altro. Parliamo di rossetto.
“Se siete tristi, se avete un problema d’amore, truccatevi, mettetevi il rossetto rosso e attaccate”.
Questa è una delle celebri frasi di Coco Chanel, fondatrice del famoso e iconico brand di moda e cosmetica che ha fatto la storia del “rouge à lèvres” con il suo mitico Rouge Allure, tutt’ora a catalogo tra i rossetti della Maison di Parigi.

Già, perché il rossetto, soprattutto quello classico rosso, è molto più di un prodotto di makeup: è un segno di distinzione, di forza e di resilienza. Infatti è stato il simbolo dell’emancipazione femminile ben prima della minigonna. Addirittura, pare che Winston Churchill, durante la Seconda Guerra Mondiale, abbia ordinato di interrompere la produzione di cosmetici nel Regno Unito per dare spazio a produzioni più urgenti, con l’unica eccezione per il rossetto, in particolare quello rosso. Perché nei tempi bui del conflitto la bellezza era diventata quasi un dovere spirituale per le donne, che avevano il compito di rassicurare e tenere alto il morale delle truppe, tanto che le campagne di propaganda insistevano proprio su quel concetto. Mentre benzina, zucchero o uova venivano razionati, i rossetti venivano distribuiti regolarmente come la farina. Alla fine, il rossetto rosso brillante divenne quindi un simbolo di patriottismo. Pubblicazioni di moda e aziende cosmetiche si unirono alla rivendicazione dell’asse alleato senza riluttanza. Elizabeth Arden creò un kit per il trucco progettato per le donne della Marina degli Stati Uniti per abbinare le loro uniformi, e Helena Rubinstein creò tonalità e sfumature di rossetto con nomi come Regiment Red, Commando o Fighter Red. Il rossetto aveva definitivamente assunto il suo ruolo di prodotto icona, tanto che, una volta che fu nominata, anche la stessa regina Elisabetta II, che vanta una vasta collezione di rossetti, commissionò la fabbricazione del suo rossetto rosso con sfumature bluastre e abbinato al suo stile, in occasione della sua incoronazione nel 1952.

Un prodotto, il rossetto, che sta ora vivendo un nuovo rilancio, dopo due anni di pandemia che hanno fatto nascondere le labbra di tutti, e non solo delle donne, e che si candida per diventare l’emblema del new normal. Anche e soprattutto cavalcando nuovi trend trasversali a più mondi, come il risparmio di acqua per il Pianeta, sintetizzato dal concetto waterless, che si sposa alla perfezione con formule che di acqua non ne hanno mai contenuta fin dai loro esordi.

Eccoci arrivati quindi nel fantastico mondo del rossetto, per scoprire i segreti nascosti dietro al “pastello per labbra”, modo in cui è a volte definito. Infatti, anche per questo primo numero del 2022, il fil rouge (e in questo caso nessun altro modo di dire è più consono di questo) sarà uno speciale dedicato a una categoria di prodotti, in questo caso agli anidri, di cui il rossetto è il più famoso rappresentante. Grazie all’indispensabile supporto di vari specialisti del settore che ci sveleranno curiosità e proprietà di questo imperdibile accessorio di makeup, partiremo dalla storia del rossetto per passare attraverso i trend più attuali, finendo alle metodiche di produzione con le quali le formule più innovative sono poi portate sul mercato.

Anche per questo numero, infatti, il lettore potrà meravigliarsi nello scoprire quanta scienza, arte e tecnologia si celino dietro le quinte dei prodotti più alla moda, che si trovano poi sugli scaffali dei principali rivenditori. In questo caso, le così dette “paste anidre” rappresentano il grosso della categoria, soprattutto per gli stick tradizionali. Come per ogni prodotto, anche qua ci sono, però, le solite eccezioni. Esatto, perché il rossetto può anche essere una formula in emulsione, soprattutto usata per i lip gloss, che sono nati proprio per ottenere quell’effetto super lucido che non è, per ora, raggiungibile con gli stick tradizionali.

Vi lascio quindi al contenuto di questo numero che vi porterà alla scoperta del rossetto, perché come ama dire Poppy King, fondatrice di Lipstick Queen, un brand australiano che produce esclusivamente rossetti e che sta ottenendo un successo planetario:

“Il rossetto è molto più di un prodotto. È qualcosa che ti trasforma”

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Intervista a Germano Scarpa

Intervista a GERMANO SCARPA

Presidente di Integratori & Salute

Abbiamo pubblicato sul numero scorso la notizia della nascita di Integratori & Salute, nuova realtà nata dalla fusione di FederSalus e Integratori Italia, le due associazioni di categoria cui afferiscono rispettivamente 240 aziende della filiera degli integratori alimentari e 450 aziende del settore alimentare, italiane ed estere.
La nuova associazione ha avviato giovedì 10 marzo il primo Consiglio Direttivo1, che ha sancito l’inizio della sua operatività sotto la guida del Presidente Germano Scarpa, che guiderà il percorso di Integratori & Salute per i prossimi tre anni.
Abbiamo chiesto a Germano Scarpa di approfondire le motivazioni e le ricadute dell’evento.

R.  In Italia avevamo fondamentalmente due associazioni, con caratteristiche diverse. Integratori Italia, che fa parte di Unione Italiana Food, aderente a Confindustria, aveva associato prevalentemente grosse imprese, con capacità di relazioni di primo livello, politiche e consolidate.
FederSalus in vent’anni di attività ha saputo addensare attorno a sé molte imprese, ha fatto cultura anche per aspetti gestionali e regolatori, soprattutto nei primi 10-12 anni di vita. Ricordo che, quando era possibile che un’associazione al di fuori di un sistema potesse incidere a livello europeo, FederSalus si è opposta alla Commissione europea per quanto riguardava l’iter di valutazione dei claim relativi ai botanicals da parte di EFSA, opposizione che poi è stata ritirata quando, nel settembre 2010, la Commissione ha bloccato la valutazione dei botanicals. 
Due anni fa avevo comunicato a FederSalus la mia disponibilità a far parte nuovamente del Consiglio, perché volevo presentare l’idea, da condividere con gli associati, di un progetto di un’unica associazione italiana, che avesse delle caratteristiche ben precise.

R.  Due anni fa sono stato votato da molte aziende e, a quel punto, il Consiglio mi ha chiesto di fare il Presidente. Ho accettato, ma esplicitando chiaramente quale sarebbe stato il programma del mio mandato: prevalentemente quello di provare a creare un’unica associazione in Italia, che a questo punto sarebbe stata la più grande in Europa, come rappresentanza di aziende e di fatturato.

D’altra parte io, come altri associati di FederSalus, ero anche associato a Integratori Italia, quindi anche con loro si era già parlato di quanto sarebbe stato bello costituire un’unica associazione italiana, forte e coesa, che fosse la sintesi delle due associazioni, all’interno di Unione Italiana Food.

R.  Abbiamo iniziato un percorso difficile con tutto il Consiglio, sia perché eravamo in piena pandemia da COVID-19, sia perché l’Europa ci ha creato non pochi problemi su diverse sostanze (per esempio l’Aloe, tanto per dirne una). 

Il Consiglio ha però lavorato bene, anche se, come succede in democrazia, non tutti erano d’accordo (abbiamo avuto dieci consiglieri a favore e due contrari a questa operazione) ma abbiamo poi deciso di portare il progetto di fusione all’assemblea dei soci, che, con il voto favorevole del 70% dei presenti, si è espresso a favore. È chiaro che l’adesione a Confindustria ha visto qualche associato contrario, ma mi auguro che almeno una parte di questi associati contrari rimarranno all’interno di Integratori & Salute come soci.

R.  Nell’accordo di fusione avevamo previsto 6 consiglieri derivanti da FederSalus e 6 da Integratori Italia. Unione Italiana Food ci ha poi offerto la presidenza: mi è stato chiesto di essere il Presidente di Integratori & Salute e credo che come ex associato a tutte e due le associazioni sarò in grado di rappresentare entrambe le parti.

R.  Il patrimonio di FederSalus entra all’interno di Unione Italiana Food ma resta a disposizione del settore integratori, cioè di Integratori & Salute.

R.  La sintesi è di portare i valori di FederSalus all’interno di un’associazione che ha degli altri valori, ma tutti noi abbiamo lo stesso obiettivo: difendere il mondo degli integratori alimentari e affermarlo per la dignità che deve avere, che non è sempre un effetto placebo, ma anche fisiologico fondamentale per il mantenimento della salute.

Si chiama Integratori & Salute perché vogliamo rimarcare la funzione dei prodotti che noi rappresentiamo, cioè di mantenere in salute le persone che stanno bene. Se partiamo da questo punto, poi possiamo costruire ciò che ne deriva: i claim salutistici, e come dimostrarli, in quanto per provare gli effetti fisiologici non si possono usare gli stessi protocolli che si usano per dimostrare gli effetti terapeutici in caso di malattia. Bisogna trovare altri modi, che, per come è andata avanti la scienza, non sono così complessi, bisogna avere il coraggio di proporli.

R.  Il programma è molto ambizioso: avviare un tavolo di lavoro non solo con il Ministero della Salute, ma con il mondo della politica legato sia a questo sia al Ministero dell’Economia, coinvolgendo gli europarlamentari italiani, che devono avere la consapevolezza che noi siamo il primo mercato in Europa e abbiamo una tradizione d’uso legato anche alla nostra cultura alimentare mediterranea.

Poi continueremo a fare i seminari di aggiornamento, collaborazioni con il mondo scientifico che vogliamo intensificare alla ricerca di nuovi protocolli per dimostrare l’efficacia salutistica, e continueremo il nostro impegno per innalzare il livello culturale delle imprese, fino a creare un dossier di prodotto di alta qualità, dalle materie prime fino alla definizione dei claim. Questo a tutela sia del consumatore sia del mercato, non possiamo correre il rischio di perdere credibilità per una sola azienda. Abbiamo impiegato più di 20 anni a costruire questa credibilità sui prodotti, che ci è stata riconosciuta anche perché i consumatori, dovendo pagare di tasca propria, sono i primi a riconoscere l’efficacia fisiologica di un prodotto.

R. Io non credo che la nuova associazione farà crescere il mercato, non è questo il suo compito. Dovrà difendere in maniera lecita gli interessi degli associati e del mercato, valorizzando l’intero comparto a partire dalle piccole e medie imprese. Dovrà far crescere la cultura industriale e salutistica: tra qualche anno vedremo se saremo riusciti nell’intento. È però un percorso obbligato, altrimenti rischiamo che questo bellissimo mercato regredisca.

R.  Sarà importante condividere le linee strategiche di sviluppo di questa associazione, che vuole lavorare in maniera “preventiva” in Europa, rafforzando inoltre la sua presenza europea grazie anche al supporto della delegazione permanente di Confindustria a Bruxelles. Come mi è stato detto da molti nostri politici europei, quando gli argomenti arrivano alla Commissione europea è già tardi, bisogna essere in grado di anticipare le  problematiche e far comprendere qual è il concetto di questi prodotti, altrimenti rischiamo di creare degli allarmi per la salute del consumatore che spesso sono troppo ipotetici. È giusto vigilare sulla sicurezza di ciò che assumiamo, ma mi sembra che in alcuni casi la Commissione europea abbia un po’ esagerato.

R.  Integratori & Salute sarà associata a entrambe le associazioni europee, EHPM e Food Supplement Europe. Abbiamo anche la fortuna di avere nel Consiglio direttivo il presidente di EHPM, Antonino Santoro, il che rappresenta per noi un valore aggiunto. Collaboreremo sempre di più con chi darà il maggior riscontro di essersi organizzata per le future battaglie da combattere in Europa, che si combattono e si vincono con un’organizzazione europea che abbia al suo interno persone preparate e disponibili in certi momenti a metterci la propria faccia a difesa del comparto europeo degli integratori alimentari. Ricordiamo che la Germania oggi è il secondo mercato in Europa.

R.  In effetti combattere è la parola sbagliata, direi che è giunto il momento di sederci attorno a un tavolo e parlare con chiarezza. Probabilmente ci sono anche molti equivoci che dipendono dalle diverse culture e anche dal fatto di comunicare in inglese, il che può portare a spigolature diverse. Io penso che avere un nostro rappresentante in EHPM sia la chiave di volta per difendere questo settore.

R.  Direi che bisogna sempre avere il coraggio di cambiare. Non è stato facile fondere le due associazioni, perché soprattutto FederSalus era piena di sentimenti. E io ho capito che con questa mia idea avrei urtato dei sentimenti, per primi i miei. L’ho fatto perché, a mio modo di vedere, questo era un passo che andava fatto per il futuro. Certe volte bisogna avere il coraggio di scegliere, sapendo che il passato non si dimentica ma che bisogna abbandonare una certa strada per intraprenderne una nuova. La stessa cosa deve avvenire anche nel mondo della scienza, per aprirsi a nuove visioni, perché così potremo dare dignità a dei prodotti capendo che c’è qualcosa di utile anche in loro. Però per fare tutto ciò bisogna avere il coraggio di pronunciare una parola: cambiamento. Noi con questa operazione di fusione abbiamo avuto il coraggio di farlo, e ringrazio tutti i soci, non solo quelli che già hanno votato a favore ma anche chi deciderà di fare parte e dare fiducia a Integratori & Salute, e andiamo avanti, con la voglia di fare delle cose diverse dal passato.

Ringraziamo il Dottor Scarpa
e auguriamo il meritato successo alla nuova associazione

______________
1 Fanno parte del Consiglio Direttivo, che resterà in carica fino alla prossima elezione, che si terrà nel 2023: Vincenzo Maglione (Domor Pharma) e Giuseppe Abbadessa (GSK) in qualità di Vicepresidenti; Alessandro Sertorio (Procemsa), Cinzia Pranzoni (Equilibra-gruppo Unilever), Lorenzo Secondini (Uriach), Andrea Zanardi (Meda Pharma-gruppo Viatris), Alessandro Golinelli (Alfa Sigma), Alessandro Colombo (Biocure), Emiliano Giovagnoni (Aboca), Paolo Casoni (Perfetti Van Melle), Antonino Santoro (Difass), Rebecca Varoli Piazza (Herbalife).

Rimani sempre aggiornato sulle novità del settore nutraceutico

Seguici sui nostri canali social

Editoriale

Editoriale

Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Ripartire dalla biodiversità

Biodiversità: abbreviazione in lingua italiana di Biological Diversity. Un termine apparentemente semplice da decodificare, quanto invece complesso e intriso di potenziali vaste conseguenze nella sua declinazione nella realtà biologica. È un termine sul quale è bene soffermarsi a riflettere per più motivi.
Innanzitutto, per ricordare Edward O. Wilson, pluripremiato entomologo e naturalista americano che lo coniò nel 1986 asserendo che la biodiversità coincide con la “materia stessa della vita”. Autore, tra gli altri, del libro Metà della Terra – Salvare il futuro della vita, nel quale auspicava che metà della superficie terrestre fosse destinata a una riserva naturale per preservare la biodiversità. È scomparso lo scorso dicembre, a due mesi dall’appello (non certo il primo) lanciato alla vigilia del summit del Cop26, che ha indicato come “il maggiore tentativo globale di unire gli sforzi per un obiettivo chiaramente definibile per l’umanità”. E poi ha affermato: “Abbiamo bisogno di cooperazione, armonia, etica e pianificazione per portarlo a buon fine”.
Parole molto sagge che non possono più rimanere inascoltate, e qui veniamo al secondo motivo. La perdita di biodiversità, legata allo sfruttamento insostenibile dell’ambiente dovuta al cambiamento dell’uso del suolo e alle sconfinate deforestazioni per dar spazio a nuove colture intensive, è anche direttamente correlata all’aumento del rischio di malattie derivante da un maggiore contatto uomo-bestiame-fauna selvatica, quest’ultima considerata un enorme serbatoio di virus: se ne stimano fino a 800 mila in grado di infettare potenzialmente l’uomo. E d’altro canto sono zoonosi il 70% delle malattie emergenti, come ad esempio Ebola, Zika, encefalite di Nipah e quasi tutte le pandemie conosciute, come influenza aviaria, HIV/AIDS e anche COVID-191.
Il pericolo di una nuova pandemia è quindi determinato dall’aumento esponenziale dei cambiamenti prodotti dall’uomo e dagli impatti di queste attività sull’ambiente.
Un motivo per parlare di biodiversità, quindi, che purtroppo conosciamo tutti molto bene. E suggerisco di risentire/rivedere la recente, illuminante e chiara presentazione di Paola di Bernardi, dell’Università degli Studi di Torino, al recente Forum sull’Economia Circolare organizzato a Milano da Tondo, per avere un quadro molto chiaro dei rischi che stiamo correndo. Urge cambiare l’attuale modello di sviluppo, e qui l’innovazione e le biotecnologie saranno cruciali nel giocare un ruolo determinante; diversamente, il rischio di vedere gli effetti devastanti della nostra mancanza di lungimiranza sulla nostra salute è reale. E infatti, non a caso, l’approccio da adottare è quello One Health, nel quale la salute dell’uomo è strettamente correlata alla salute dell’ambiente e del mondo animale. Ma torneremo prossimamente su questo tema, magari.
Il terzo motivo è decisamente più incoraggiante e confortante: all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), uno dei cinque Centri Nazionali è dedicato alla biodiversità. Come si legge dal sito del MUR, il Centro “svolge ricerca e promuove lo sviluppo di soluzioni per monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità funzionale, al fine di contrastare l’impatto antropico, gli effetti dei cambiamenti climatici e di supportare i servizi ecosistemici. Al tempo stesso, il Centro supporta le attività di ricerca e innovazione per la valorizzazione della biodiversità attraverso processi di economia circolare e di restoration economy, capaci di tutelare le risorse ambientali e assicurare il benessere della persona. L’elemento chiave del Centro di Biodiversità sono le key enabling technologies, come le biotecnologie, l’intelligenza artificiale e le tecnologie per le scienze della vita, che consentono di comprendere la complessità biologica e di individuare soluzioni ad alto valore tecnologico, per una gestione sostenibile della biodiversità, garantendo la resilienza degli ecosistemi e promuovendo uno stile di vita più sostenibile”. Obiettivi che davvero da tempo vogliamo condividere anche come imprese, sebbene le premesse (e in generale di tutto il PNRR) sembrano tenere queste ultime piuttosto imbrigliate, visto che le modalità di accesso si ripropongono complesse, inibenti e destinate sostanzialmente solo a grandi aziende, escludendo di fatto PMI e start up (che oltre ad essere le più numerose, sono anche quelle più inclusive di giovani e di donne). Tuttavia, non possiamo che rallegrarci della costituzione del Centro Nazionale della Biodiversità, consapevoli che in Italia, così come vantiamo il primato mondiale dei patrimoni UNESCO dell’umanità, possiamo vantare la presenza del 50% di tutta la biodiversità presente in Europa. Una condizione privilegiata e un’opportunità tanto unica quanto preziosa, da tradurre efficacemente in un rilancio del Paese, non solo economico, ma anche un’occasione portatrice di una nuova cultura, che contiamo acceleri di fatto un radicale cambiamento dei nostri modelli di sviluppo.

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Innovazione in Botanicals 1 • 2022

Innovazione in Botanicals 1 • 2022

Articoli scientifici

Aggiornamenti

ECONOMIA CIRCOLARE: parliamo molto di frutta secca, ma più che dei semi, del loro apporto nutrizionale e dei loro oli cosmetici, ci occupiamo delle strutture legnose: by-products oggetto di molti studi di grande utilità. Nella rubrica curata da Cristina Danna si affrontano le applicazioni di derivati del guscio di Noce e di Nocciolo per la produzione di carta e packaging sostenibile, di composti antiossidanti ricavati dal mallo della Noce e di effetti inibitori della biosintesi della melanina di estratti di tegumenti di Pistacchio.

• ABS: RISORSE GENETICHE, DIRITTI, CONDIVISIONE: gli “utilizzatori” di risorse genetiche e conoscenze tradizionali associate, aventi sede nel territorio italiano, sono soggetti agli obblighi prescritti dal Regolamento (UE) n. 511/2014 a prescindere dallo stato della ratifica del Protocollo di Nagoya da parte dell’Italia. La rubrica curata da Valentina Veneroso espone una sintesi delle prescrizioni del Regolamento ABS e alcuni spunti operativi per gestire già ora consapevolmente ed efficacemente le attività connesse alla sua applicazione.

• ANALISI GENETICHE: Sebbene l’autenticazione mediante DNA barcoding sia uno strumento standardizzato e robusto quando utilizzato per identificare singole specie, la caratterizzazione di miscele e prodotti trasformati e complessi è ancora una sfida. L’aggiornamento proposto dalla rubrica di Valerio Mezzasalma, FEM2 Ambiente, presenta i risultati di metodologie in fase di studio per analizzare queste matrici complesse, combinando l’approccio del DNA barcoding con tecnologie di sequenziamento del DNA ad alta processività.

• BOTANICALS IN ACTION: metallofite, piante capaci non solo di tollerare la presenza nel terreno di alte concentrazioni di metalli, ma anche di trasferirli nelle loro porzioni aeree permettendo quindi di rimuoverli sfalciandole. Iperaccumulatori che hanno permesso di realizzare azioni di bonifica, meglio note come phytoremediation, di grande valore ambientale. In prospettiva, spiega Enrica Roccotiello, una migliore conoscenza della fisiologia di queste specie potrà permettere contemporaneamente il recupero di suoli coltivabili insieme al recupero di risorse minerarie di interesse industriale.

• BIOFABBRICHE VEGETALI: Linda Avesani inaugura un nuovo spazio di aggiornamento dedicato a una delle prospettive più interessanti delle biotecnologie verdi, ovvero la creazione di filiere industriali indoor per la produzione di molecole complesse tramite colture di cellule vegetali.
Questo primo intevento è dedicato ai passi compiuti nella produzione di biofarmaceutici, in particolare vaccini, tramite l’utilizzo di queste tecnologie, che richiedono tuttavia ancora l’avvio di un percorso regolatorio specifico.

Aziende

Dal particolare incontro tra innovazione e medicina tradizionale nasce l’ingrediente presentato su questo numero: Botaniplex™ Clear. Origina da un’innovativa tecnologia di estrazione applicata a miscele di piante medicinali molto conosciute nella Medicina Tradizionale Cinese (TCM), da cui derivano ingredienti liquidi di alta qualità e senza conservanti per l’industria del personal care.
Il processo innovativo presentato riguarda invece l’avanzamento della messa a punto dell’estratto lipidico del silverskin per la valorizzazione di questo sottoprodotto della lavorazione del caffè come modello di economia circolare applicato alla cosmetica.

Prospettive

I temi di attualità si aprono con un’intervista al direttore generale di NATRUE, Mark Smith, al quale abbiamo chiesto se l’affermarsi del naturale, in risposta all’aspettativa sempre più spesso dichiarata del consumatore, corrisponda per il mondo della cosmesi a un ritorno al passato o non rappresenti piuttosto la strada per realizzare una vera innovazione, anche per la richiesta di qualità, sostenibilità e trasparenza che sottende.
L’Istituto per i Sistemi Biologici (ISB) del CNR sarà sempre più parte attiva nel panorama della ricerca sulle piante medicinali in Italia, come testimonia l’approfondito confronto sulle strategie per contrastare i fenomeni di antibiotico-resistenza che l’Istituto ha promosso e che recensiamo in questo numero.
Infine, in agenda, notizie normative e programmi dei prossimi congressi, anche in Estremo Oriente.

BUONA LETTURA!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Su questo numero hanno scritto per noi…

Linda Avesani

Massimiliano Brugaletta

Cristina Danna

Sara Del Duca

Renato Fani

Elena Ghedini

Valerio Mezzasalma

Enrica Roccotiello

Giulia Semenzato

Valentina Veneroso

Novel Food negli integratori

AGGIORNAMENTI • NOVEL FOOD

Armando Antonelli

Consulente - Roma

Novel Food negli integratori

Panoramica delle autorizzazioni nell’ultimo trimestre del 2021

Background regolatorio
Il Regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) relativo ai Novel Food stabilisce all’articolo 10 la procedura necessaria per autorizzare l’immissione sul mercato dell’Unione di un nuovo alimento e per aggiornare di conseguenza la lista dell’Unione che elenca i Novel Food autorizzati e le relative condizioni, comprese le categorie alimentari nelle quali i nuovi alimenti possono essere impiegati (Regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 (2)).   […] 

Nell’ultimo trimestre del 2021 sono state portate a conclusione diverse procedure di autorizzazione di nuovi alimenti, rilevanti per il settore degli integratori alimentari. Di seguito una panoramica dei Novel Food autorizzati nell’ultimo trimestre. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 1/2022

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

EDITORIALE IN1 • 2022

EDITORIALE IN1 • 2022

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Il ruolo attivo delle farmacie

Una risorsa per gli studi sugli integratori alimentari

Cari Lettori, apriamo il primo numero di quest’anno con un articolo che dà visibilità e spazio ai farmacisti territoriali in qualità di coordinatori di studi osservazionali nel campo degli integratori alimentari. 

Non è sicuramente nuova anche nel nostro Paese la figura del farmacista clinico, come documentato da pubblicazioni specifiche e associazioni di settore. Il farmacista clinico possiede infatti una preparazione specifica, oltre che per favorire l’adesione alla terapia e partecipare a programmi di informazione ed educazione sanitaria, campagne di prevenzione e screening, anche per partecipare a studi epidemiologici e di farmacovigilanza attiva. Meno considerato è, però, l’importante ruolo che le farmacie territoriali possono avere per quanto riguarda gli studi relativi agli integratori alimentari. Sappiamo, infatti, come sia difficile organizzare studi clinici su integratori alimentari, in quanto, a differenza dei farmaci, questi sono rivolti a “soggetti sani”, difficili quindi da reclutare in numero adeguato in un contesto non clinico. Quindi chi meglio dei professionisti che lavorano nelle farmacie ubicate sul territorio in maniera capillare ha la possibilità di contatto con la popolazione generale e può quindi attivarsi per organizzare o partecipare a studi osservazionali sugli integratori alimentari, del resto sempre più venduti in farmacia?

Ci sono discussioni aperte su vari aspetti anche normativi, ma sembra probabile che per queste sperimentazioni semplici come raccolta dati e studi osservazionali non sia necessaria una revisione della normativa.

L’Integratore Nutrizionale offre volentieri spazio ai network di farmacie territoriali, che rappresentano un’importante risorsa nella filiera dell’integratore alimentare e dispositivo medico, per dare visibilità ai loro risultati, e si augura che ci sia sempre un loro maggior coinvolgimento nei vari tipi di sperimentazione clinica. 

Buona lettura!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

L’Integratore Nutrizionale n°1/2022

L’Integratore Nutrizionale n°1/2022

Focus: Piante e derivati naturali

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Sleep in Pharmacy Quality Report
Il primo numero di quest’anno si apre con una importante novità, uno spazio per offrire visibilità ai farmacisti territoriali in qualità di coordinatori di studi osservazionali nel campo degli integratori alimentari. In particolare pubblichiamo un’indagine condotta su una popolazione di 241 soggetti afferenti a un pool di farmacie lombarde, con la finalità di valutare la qualità e la salute del sonno e interpretarne il livello di soddisfazione conseguente all’utilizzo di un prodotto specifico frequentemente consigliato.

Funghi commestibili e β-glucani
A seguire gli articoli in linea con il focus del numero. Il primo riporta e analizza gli effetti benefici sulla salute umana dei β-glucani presenti nei funghi alimentari.

Estratto di zafferano
Segue la presentazione di uno studio clinico che evidenzia gli aspetti positivi dell’estratto di zafferano sulla qualità, la latenza e la durata del sonno.

Grano saraceno, un alimento funzionale dalle numerose proprietà
Infine un altro articolo che riporta studi in vitro sulle proprietà antinfiammatorie e sul metabolismo glucidico del grano saraceno, un alimento funzionale e che potrebbe costituire un valido sostituto della maltodestrina in preparati nutraceutici.

Intolleranza al lattosio
A conclusione della sezione dedicata agli articoli scientifici una interessante ricerca condotta dalla Associazione Italiana Latto-Intolleranti, con lo scopo di identificare le varietà di formaggi DOP naturalmente privi di lattosio, e analizzare i fattori produttivi che concorrono al risultato. Una discussione critica che conclude come i consumatori con intolleranza al lattosio e i nutrizionisti richiedano un miglioramento dell’etichettatura dei prodotti ‘senza lattosio’, in particolare per i formaggi adatti a questa esigenza alimentare.

AGGIORNAMENTI

LETTERATURA SCIENTIFICA: Continuiamo i nostri approfondimenti in linea con il focus e presentiamo, nella rubrica a cura di Tiziana Mennini, alcune recenti pubblicazioni che riguardano,  in particolare, funghi e alghe.
PUBBLICITÀ AL VAGLIO: in questo numero Serena Ponso presenta il tema di pratiche sleali anche fuori dal nostro Paese con un esempio di  pubblicità ingannevole relativa ad un integratore venduto in Francia (oltre che in Italia).
APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Alma Martelli e Marzia Pellizzato (SIFNutci presentano l’applicabilità formulativa di erucina, una promettente molecola ottenuta dalla rucola, con possibili benefici per il controllo dei livelli pressori.
PIANTE E DERIVATI BOTANICIIniziamo da questo numero un percorso sulla “resilienza”, e su come i prodotti naturali possono aiutare la nostra “resilienza salutistica”. In questo numero Antonella Riva ci parla dei polifenoli, presenti in diverse specie vegetali edibili quali frutta e verdura, per i quali giorno dopo giorno si scoprono nuovi potenziali meccanismi d’azione.
SOSTENIBILITA’: Un occhio attento all’ambiente e al riutilizzo di scarti alimentari ci porta a presentare, nella nostra rubrica dedicata alla sostenibilità, un alimento non solo ricco di nutrienti, ma che sta occupando sempre più spazio nell’ambito di economia circolare: il fungo. Tiziana Mennini ci descrive il programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea per   valorizzare gli scarti della lavorazione dei funghi prataioli in prodotti di alto valore, e una start up tutta italiana che utilizza scarti alimentari, come i fondi del caffè, per la produzione di funghi.
NOVEL FOOD: Armando Antonelli ci offre una panoramica delle autorizzazioni dell’ultimo trimestre 2021, relative ai Novel Food utilizzabili negli integratori alimentari.

AZIENDE

Ed eccoci giunti allo spazio dedicato alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti: 
AVG e C.F.M CO. FARMACEUTICA MILANESE

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Datacheck

Datacheck

QUALITY PLUS – Il LIMS completo per un laboratorio efficiente e di qualità

DATACHECK progetta e realizza da più di 35 anni soluzioni informatiche specializzate per l’Assicurazione ed il Controllo della Qualità, tra cui la soluzione LIMS QUALITY PLUS, diffusa soprattutto nel settore di produzione farmaceutica, ma applicata con successo anche nei settori di produzione cosmetica, nutraceutica e integratori alimentari.

Il LIMS QUALITY PLUS è utilizzato nei laboratori delle più importanti aziende farmaceutiche italiane come ACRAF Angelini, Recordati, Dompè, Fine Foods ed in varie aziende leader nei rispettivi settori come L’Erbolario, Ancorotti, Gotha, Perfetti Van Melle, ma anche presso numerose piccole-medie imprese.

DATACHECK progetta e realizza soluzioni specializzate anche per il controllo della produzione industriale, per la gestione del reparto dispensing e fornisce consulenza e la documentazione per la validazione delle proprie soluzioni.

Il LIMS QUALITY PLUS, capitalizzando i numerosi anni di esperienza, offre una copertura funzionale veramente completa per tutte le attività dei vari laboratori aziendali : Chimico, Microbiologico, Controllo Qualità, Assicurazione Qualità e Ricerca&Sviluppo.

Dispone di tutte le funzionalità relative al ciclo completo di controllo, analisi e valutazione risultati per rendere l’operatività quotidiana efficiente e controllata, ed anche gestione di piani di controllo della stabilità, piani di campionamento, tracciabilità dei campioni, statistiche e KPI periodici, supporto all’esecuzione del product quality ed annual review.

Altre funzionalità rendono QUALITY PLUS un LES (Laboratory Execution System) integrato come la gestione strumenti con scadenziario di controllo, registrazione esiti, verifica utilizzabilità, e log-book elettronico, la gestione magazzino reagenti e materiali, l’ utilizzo dei codici a barre in tutti i processi, la gestione dei piani di controllo Fornitori/Produttori per materie prime e confezionamento, la gestione dei monitoraggi microbiologici ambientali con controllo dei prelievi e valutazione dei dati.

In particolare la Ricerca&Sviluppo di nuovi prodotti Farmaceutici, Cosmetici ed Alimentari gestisce il ciclo di vita dei prodotti, le formulazioni con revisioni, cataloghi ingredienti Cosing, restrizioni di impiego, valutazione sulla sicurezza e la documentazione informativa dei prodotti cosmetici (PIF), in conformità alle richieste normative come prescritto dal Regolamento CE 1223/2009.

La conformità totale e continuamente aggiornata verso le varie normative GMP (Good Manufacturing Practice), GLP (Good Laboratories Practice), GAMP (Good Automated Manufacturing Practice), EMEA e della FDA (Food and Drug Administration) per la registrazione elettronica dei dati e l’utilizzo di firma elettronica (FDA 21 CFR Part 11, EU GMP Annex 11), rende QUALITY PLUS un LIMS totalmente compliant con elevata qualità e sicurezza per le aziende di ogni settore, dimensione ed applicazione.

QUALITY PLUS è integrabile ai vari sistemi ERP, gestionali, logistici sia italiani che internazionali, utilizzando connettori predefiniti e scegliendo vari livelli di interazione.

Il LIMS QUALITY PLUS ha dimostrato nelle sue applicazioni, un miglioramento significativo dell’efficienza operativa e della produttività del laboratorio, riducendo costi ed errori aumentando così la Qualità, il tutto con un ritorno dell’investimento (ROI) nel breve periodo.

Via Monti Berici, 6
37057 San Giovanni Lupatoto (VR)
tel 045 8003079
info@datacheck.it

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin