Technics Cosmetics

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D. Come è organizzato il vostro team di lavoro?
R. Per gestire la nostra Azienda utilizziamo Technics e tutto è organizzato per ottimizzare ogni singolo dettaglio della gestione quotidiana, dall’assistenza alla gestione delle richieste dei clienti.
Il nostro team è composto eslusivamente da tecnici, non abbiamo personale commerciale, ad oggi i clienti ci scelgono per passaparola e questo è motivo per noi di grande soddisfazione ma non solo, ci obbliga a tenere alti gli standard qualitativi del nostro lavoro.
Il nostro approccio non è mai cambiato, continuiamo ad evolvere Technics attingendo dalle quotidiane esperienze di lavoro a fianco dei nostri clienti.
Possiamo dire che ogni giorno nasce una nuova versione di Technics sempre più ricca di funzionalità; nel 2016 ad esempio abbiamo sviluppato 360 tra nuove funzioni o migliorie.
Importantissimo il fatto che abbiamo scelto di sviluppare tutto internamente, abbiamo sviluppato anche moduli “scomodi” come ad esempio la gestione delle dogane per l’alcool o la parte contabile con il rispetto delle varie normative.
Diciamo che in questo modo per noi è più difficile: i costi di sviluppo sono più alti ma ci permettono di interventire in qualsiasi momento sul programma per modificarlo e migliorarlo senza dipendere da nessuno, e, cosa fondamentale, ci consente di non dire mai “non si può fare” al cliente. Fa la differenza poi, e sono i nostri clienti a farcelo notare, l’avere programmatori che quotidianamente masticano di INCI, di quarantena e di test di stabilità.

D. Qual è lo scenario per azienda che si voglia dotare di un software gestionale?
R. Mettersi nei panni di chi deve valutare la migliore soluzione software per la propria azienda è veramente difficile, ci sono diverse variabili.
Non si tratta solo di verificare che un applicativo faccia bene tutto quello che serve, si tratta di capirne gli sviluppi futuri, il team di lavoro che c’è dietro, la loro filosofia di lavoro e non per ultimo i costi, sia quelli immediati di licenza che quelli necessari per rendere operativa l’azienda.
Come dicevo prima, la nostra scelta di aver sviluppato un’applicazione “totale” ci ha sempre ripagato, altre realtà hanno scelto la strada dell’integrazione tra applicativi diversi con tutte le problematiche che ne derivano.
Ad esempio, in Technics dopo aver inserito ed approvato una formula, la stessa viene vista in produzione, come per le specifiche che determineranno poi i bollettini di analisi; in altri scenari invece tutte queste informazioni devono passare da interfacce dati dedicate, costose e poco efficaci.
A parte le aziende che delegano le attività extra gestionali ad Excel abbiamo visto casi di strutture che utilizzano fino a 5 o 6 software differenti: laboratorio, magazzino, produzione, contabilità, pesate e metrologico; non essendo poi applicazioni native per la cosmetica necessitano di una quantità considerevole di personalizzazioni.
Technics si presenta quindi la soluzione “ready to use” con un solo partner di riferimento.

D. Qual è il cliente tipo di Technics?
R. Abbiamo una clientela piuttosto varia; per quanto riguarda le dimensioni riusciamo a far lavorare con lo stesso software sia aziende famigliari composte da 2 o tre persone, sia aziende con più di un centinaio di dipendenti. Anche se la maggior parte dei nostri clienti sono terzisti abbiamo una grossa fetta di clienti che producono a marchio proprio.
Per la tipologia di prodotti sviluppati tanti producono hair care o skin care ma negli ultimi due anni siamo partiti con tantissime aziende di make up.

D. Su cosa state lavorando? Presenterete delle novità al Making Cosmetics 2017?
R. Come le aziende cosmetiche, investiamo moltissimo tempo in ricerca e sviluppo, questo ci permette da sempre di avere una serie di moduli e funzioni sempre più ampia.
Diciamo che in genere lo spunto sul cosa fare ce lo danno i clienti, sempre molto attenti ed esigenti, noi implementiamo e insieme a loro affiniamo il tutto grazie ai loro feedback.
Nell’ultimo anno, i clienti ci hanno indirizzato nello sviluppo di applicazioni per la creazione del prezzo di vendita di un prodotto, tenendo conto di tutti i fattori costo presenti all’interno di un’azienda.

Ci saranno novità per le applicazioni internet, le aziende vogliono essere sempre in grado di reperire le informazioni necessarie, ma tutto deve essere fatto in modo realmente concreto. Ad esempio è possibile visionare formule, ingredienti e allegati tecnici da un qualsiasi dispositivo mobile, l’andamento della produzione e molte informazioni statistiche.
Anche l’integrazione con i macchinari a bordo linea riveste un ruolo chiave nei nostri piani di sviluppo, abbiamo sviluppato applicazioni che installate su monitor touch screen consentono agli operatori di interagire con le logiche della produzione: contapezzi, fermi macchina, tempi macchina e del personale, il tutto per determinare poi i veri costi di produzione dell’azienda.

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Kalis Officina Dermocosmetica

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Abbiamo rivolto alcune domande al Direttore tecnico Andrea Brunetta, figlio del fondatore dell’attività, per comprendere le caratteristiche distintive di questa azienda.

D. Siete soddisfatti dell’andamento del lavoro?
R. Il nostro lavoro segue un trend di crescita costante; quest’anno il fatturato è in aumento del 20% rispetto allostesso periodo dell’anno precedente. Inoltre abbiamo creato recentemente una nuova società che gestisce la distribuzione dei prodotti nel canale farmacia che sta dando ottimi risultati.

D. Quali sono i vostri punti di forza, in che cosa vi distinguete rispetto ai competitors?
R. Il nostro principale punto di forza è la profonda competenza tecnica e formulativa e analitica. Disponiamo di un attrezzato laboratorio R&D e controllo qualità ed internamente siamo in grado di eseguire controlli su materie prime e prodotti finiti grazie alle più moderne ed efficienti strumentazioni per le analisi chimico-fisiche e al laboratorio interno per le analisi microbiologiche. Ciò che ci distingue quindi è la messa a punto di formulazioni ad alto contenuto tecnologico e scientifico, forme particolari e raffinate che sfruttano il nostro consolidato background tecnico e i più moderni ed efficienti impianti produttivi che sono modificati in base alle nostre esigenze specifiche. Un altro aspetto fondamentale è la flessibilità in quanto la nostra azienda è strutturata e dimensionata in modo da riuscire a gestire sia produzioni relativamente piccole, che quantitativi importanti.

D. Quali sono quindi le vostre specifiche competenze formulative?
R. In questi anni abbiamo avuto il piacere di collaborare con aziende, sia di medie che di grandi dimensioni, che distribuiscono i prodotti in diversi canali formulativi, per cui abbiamo le competenze tecniche per realizzare prodotti skin care con caratteristiche diverse: da quelli per l’alta profumeria fino a quelli con impostazione farmaceutica, passando per i prodotti certificati naturali o biologici e per i dispositivi medici ad uso topico. Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione con un noto profumiere, Roberto Dario, abbiamo sviluppato la capacità di realizzare internamente fragranze per la profumeria alcolica e per i prodotti skin care. Il laboratorio olf
attivo comprende oltre 800 materie prime specifiche per la profumeria, grazie alle quali siamo in grado di realizzare fragranze originali e raffinate.

D. Qual è la vostra situazione relativa alla Qualità?
R. La nostra azienda è certificata UNI EN ISO 9001:2015, ISO 22716:2007 (norme di buona fabbricazione), ISO 13485:2015 (produzione di dispositivi medici per uso topico). Il processo di selezione dei fornitori, di analisi delle materie prime e dei prodotti finiti e dei processi è sempre estremamente rigoroso e documentato.

Schermata 2017-07-21 alle 12.28.40D. Qual è il vostro codice “etico”?
R. Il nostro lavoro si basa sulla passione per la ricerca, la creazione e il continuo miglioramento dei prodotti, a prescindere dallo scopo puramente economico. Il nostro caposaldo è il rispetto di un proprio codice etico che ha come regole fondamentali fiducia, lealtà, onestà, trasparenza, diligenza, riservatezza, sostenibilità ambientale. Possiamo dire con orgoglio di esserci comportati sempre in maniera corretta e trasparente sia con i clienti che con i fornitori. Inoltre il nostro sito produttivo si trova in una location del tutto inusuale: le colline ai piedi delle Prealpi trevigiane e l’azienda è stata costruita con una struttura armonizzata con il paesaggio circostante. Il contesto all’interno del quali lavorano i nostri collaboratori è quindi di particolare benessere ed armonia. Infine molte risorse vengono destinate alla motivazione del personale sotto forma di formazione ed attività di team building.

D. In che cosa consiste la vostra attività di consulenza? 
R. siamo consulenti di importanti aziende internazionali per quanto riguarda le applicazioni formulative di particolari materie prime per impiego dermatologico. Relativamente ad alcune applicazioni specifiche possiamo affermare di avere delle competenze uniche che mettiamo a disposizione dei nostri clienti per lo sviluppo di formulazioni innovative.

D. Potrebbe spiegarci con maggiore dettaglio in che cosa consiste la vostra attività di ricerca cosmetica?
R. I nostri ricercatori collaborano attivamente con tre importanti Università italiane (Padova, Trieste, Ferrara) per la messa a punto della formulazione e per i test sui prodotti; inoltre, a nome Brunetta, siamo autori di oltre 40 pubblicazioni scientifiche su riviste specializzate e inventori di 5 brevetti internazionali oltre che relatori o correlatori di decine di tesi di laurea e di specializzazione.

D. In che modo supportate i vostri clienti?
R. Il nostro personale possiede delle competenze approfondite e specifiche: il team R&D è composto da farmacisti e chimici industriali e da biologi. Siamo in grado di supportare i nostri clienti in tutte le fasi: dall’ideazione del prodotto e degli studi di fattibilità fino alla realizzazione del prodotto finito, compresa la gestione del packaging e degli aspetti regolatori. Se richiesto, siamo in grado di offrire un servizio full service, ovvero prodotto chiavi in mano

D. Quale è il vostro approccio nei confronti dei clienti?
R. Ritengo che un terzista evoluto non debba semplicemente essere in grado di concretizzare delle richieste, ma debba essere propositivo e aggiornato su tutte le tendenze del mercato. Il nostro lavoro quindi consiste anche nel fornire ai nostri clienti spunti e stimoli, novità e esempi formulativi al passo con i tempi.

D. Quali sono le sfide che vi riserva il futuro?
R. Lo spazio dell’attuale sito produttivo è insufficiente rispetto alle esigenze attuali e future, per cui abbiano previsto un ampliamento della superficie produttiva e dei magazzini, che verrà realizzato entro due anni. Nel corso di quest’anno invece è previsto l’acquisto di un astucciatrice automatica e di un monoblocco per il riempimento di piccoli flaconi per potenziare l’automatizzazione del reparto confezionamento. A livello di laboratorio controllo qualità inoltre abbiamo previsto l’acquisto di alcuni nuovi strumenti ed in particolare un HPLC. Circa il 20% del nostro fatturato attuale comprende aziende localizzate al di fuori dell’Italia, ma stiamo lavorando anche nell’ottica di internazionalizzazione, con l’acquisizione di nuovi clienti e distributori esteri.

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La cronotricologia: un’arma in più per la prevenzione e la cura delle malattie dei capelli e dello scalpo

Chronotricology. To prevent and cure hair and scalp diseases 
Circadian rhythms and hair
Summary
The Circadian peripheral rhythms contribute to the regulation of hair follicle life cycle.
Subject of this article is their study in persons with tricological symptoms or problems of hair scalp due to apoptotic damages from oxidative stress when the sleep/wake cycles are modified or due to lack of melatonin secretion.


Riassunto
I ritmi circadiani periferici modulano il ciclo di vita dei follicoli piliferi. Scopo del presente lavoro è stato il loro esame in soggetti che manifestano sintomi tricologici o del cuoio capelluto riportabili a danni apoptotici da stress ossidativo, in condizioni di modificazione del ritmo sonno-veglia o in carenza di secrezione di melatonina.

Introduzione
Il ritmo circadiano (dal latino circa diem, quindi riferito ad un periodo di tempo di circa 24 ore) regola molti fisiologici processi quotidiani e il rapporto con l’ambiente circostante, come il ritmo sonno-veglia, la temperatura corporea, la secrezione ormonale. La terra ruota su stessa una volta ogni 24 ore, e il nostro sistema circadiano è stato sviluppato per adattarsi a questo ritmo in modo da utilizzare con efficienza la luce del sole; la luce, infatti, interagisce con i recettori retinici e attiva una serie di segnali che dal sistema nervoso centrale vengono diffusi a tutto l’organismo, consentendo l’anticipazione degli eventi quotidiani, che conferisce un notevole vantaggio per il risparmio di tempo e l’uso efficiente dell’energia: dalla fotosintesi nelle piante alla possibilità di procurarsi il cibo negli animali (1,2).
Il ritmo circadiano è organizzato in base ad un orologio centrale e a orologi periferici. Il ciclo chiaro/scuro coinvolge l’orologio centrale a livello del nucleo sopra-chiasmatico (SCN) che si trova nell’ipotalamo, dove regola soprattutto ritmi di attività correlate, come ad esempio i cicli di sonno/veglia, il sistema nervoso autonomo, la temperatura corporea e la secrezione di melatonina. Al contrario, l’alternanza alimentazione/digiuno coinvolge orologi periferici che si trovano nella maggior parte dei tessuti (3) e regolano processi fisiologici locali, come l’omeostasi di glucosio e lipidi, la secrezione ormonale, la risposta immunitaria, e il sistema di digestione (4). L’orologio centrale interagisce con gli orologi locali attraverso segnali neuronali e umorali, per ottenere una sincronizzazione di attività.
Recenti studi hanno dimostrato la presenza di ritmi circadiani a livello di leucociti, mucosa orale, cute e follicoli (4-9).
Il follicolo pilifero è un organo del corpo umano tra i più complicati, sottoposto ad un ciclo biologico molto complesso in cui l’alternarsi di anagen/catagen/telogen è possibile grazie a una precisa regolazione di segnali di proliferazione cellulare, migrazione e differenziazione di cellule staminali del bulge, cellule germinali, cellule della matrice, e cellule del fusto del capello. All’interno di questo ciclo sono molti i punti di regolazione dell’orologio circadiano, in diversi tipi cellulari e in diversi processi cellulari (10,11).
Recenti studi hanno cominciato ad occuparsi della presenza di ritmi circadiani a livello del bulge e delle cellule progenitrici (3,12,13). Uno studio pionieristico (8) ha individuato il bulge come il luogo chiave dell’attività circadiana periferica a livello dei follicoli dei capelli durante la fase telogen e la loro transizione verso una precoce fase anagen. Alcuni Autori (14,15) hanno evidenziato che a livello dei cheratinociti epidermici il ritmo circadiano determina la progressione della fase S del ciclo del follicolo. Un recente studio (16) ha dimostrato che le cellule della matrice epiteliale e i fibroblasti della papilla dermica sono le sedi di maggior espressione del ritmo circadiano e che a livello della matrice del follicolo esiste un ciclo circadiano autonomo che genera il quotidiano ritmo mitotico della fase anagen (il che può spiegare come mai i capelli crescano più di giorno che durante la notte (17), e siano soggetti ad alterazioni stagionali della crescita).
Il follicolo pilifero è un bersaglio di moltissime sostanze che esercitano un’azione sul suo ciclo vitale, ma è ormai stato dimostrato che il follicolo stesso (come ogni vero organo del corpo) produce molti attivi fondamentali come gli ormoni estrogeni e tiroidei, il cortisolo, la eritropoietina, la prolattina e la melatonina.
È stato evidenziato anche che il follicolo pilifero è connesso nella regolazione periferica dell’asse ormonale adrenalico-pituitario-ipotalamico. Questo significa che il follicolo ha una propria secrezione di ormoni autonoma, che auto-regola il ciclo di vita (5,6), ma che l’alterazione di questo processo fisiologico determina l’innescarsi di molte malattie dei capelli e del cuoio capelluto. La melatonina e la serotonina, in questo meccanismo autonomo ma coordinato di regolazione del ciclo del capello e del ritmo circadiano, svolgono un ruolo determinante per il mantenimento della vita del bulbo e per la produzione della melanina che determina il colore dei capelli. In particolare, la melatonina svolge una triplice azione di regolazione dei follicoli: a) effetto modulatorio e di regolazione del ciclo del capello; b) azione di blocco dei radicali liberi (radical scavenger) svolgendo attività anti-apoptotiche per stimolazione di meccanismi di riparazione direttamente sul DNA; c) prolungamento della fase di vita del bulbo (fase anagen) che determina la salute del bulbo e l’allungamento del fusto del capello. Mantiene il pigmento dei capelli e ritarda l’incanutimento. Grazie a questi meccanismi la melatonina e la serotonina hanno un ruolo fondamentale sull’alopecia areata e sull’alopecia androgenetica; sono evidenti anche gli effetti della melatonina sulla perdita di capelli provocata dalla chemioterapia e nelle forme infiammatorie che determinano l’alopecia cicatriziale.
Sulla base di queste premesse, tre anni fa il nostro gruppo ha iniziato a considerare le variabili della cronobiologia del bulbo pilifero nel contesto della cronobiologia di ogni singolo paziente, partendo dall’osservazione di casi di defluvium telogenico in cui non era stato possibile determinare una causa evidente, e di alopecia areata in pazienti che non mostravano segni chiari di malattia autoimmune, per valutare la possibile efficacia di melatonina o suoi precursori nella terapia di questi casi.
Studio preliminare

Sono stati reclutati 136 pazienti con telogen effluvium, istologicamente confermato, in cui non era stato possibile determinare una causa evidente e non responsiva alla terapia tradizionale. Per ognuno di essi è stata raccolta un’anamnesi dettagliata sulle abitudini di vita e sull’alimentazione: ore sufficienti di sonno per notte, regolarità del sonno (turni di notte, abitudini di vita, viaggi frequenti in fusi orari diversi), orari regolari dei pasti; si è considerata presente un’anomalia del ritmo circadiano per presenza di almeno due di queste alterazioni (Fig.1) e in questi soggetti sono stati valutati i livelli di melatonina salivare (ore 22,3,13) (Fig.2), il livello di cortisolo ematico alle 8 (Fig.3) e la temperatura corporea alle 3 (Fig.4).

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I risultati ottenuti hanno evidenziato un’alterazione anamnestica del ritmo circadiano (ciclo sonno/veglia, orari di assunzione di cibo, esposizione alla luce solare) nel 48,5% dei casi valutati (66 pazienti su 136), con melatonina salivare 8 volte inferiore alla norma, livelli di cortisolo 4 volte superiori alla norma, temperatura corporea media alle tre del mattino di 37,6 in assenza di episodi infettivi o infiammatori.
In questi pazienti, la terapia con melatonina a dosaggi terapeutici (10 mg/die) abbinata a serotonina (5mg/die) da assumere pochi minuti prima di coricarsi per dormire, l’applicazione di melatonina (2%) per via dermoforetica, e un controllo crono-nutrizionale hanno determinato l’arresto della caduta e la ricrescita dei capelli su tutto lo scalpo in 2 mesi dall’inizio della terapia.

Conclusioni
I cicli circadiani periferici modulano il ciclo del follicolo umano e sono una componente fondamentale per la regolazione, complessivamente considerata, del ciclo del capello (18). La considerazione dell’alterazione dei ritmi circadiani deve essere considerata in ogni soggetto che manifesti sintomi tricologici o del cuoio capelluto riportabili a danni apoptotici da stress ossidativo in condizioni di modificazione del ritmo sonno-veglia o in carenza di secrezione di melatonina (per esempio in soggetti di oltre 50 anni). Terapie adeguate con melatonina o suoi precursori (triptofano, serotonina) possono determinare la risoluzione o la guarigione di molte di queste situazioni, anche quando la terapia più tradizionale non ha dato risposte positive.

Bibliografia

1 C.S. Pittendrigh (1993) Temporal organization: reflections of a Darwinian clock-watcher. Annu Rev Physiol 55 16-54

2 P.L. Lowrey, J.S. Takahashi (2011) Genetics of circadian rhythms in Mammalian model organism. Adv Genet 74 175-230

3 F.O. James et al (2007) Expression of clock genes humanperipheral blood mononuclear cells throughout the sleep/wake and circadian cycles. Chronobiol Int 24 1009-1034

4 M. Akashi et al (2010) Noninvasive method for assessing the human circadian clock using hair follicle cells. Proc Natl Acad Sci USA 107 15643-15648

5 R. Paus, S. Müller-Röver, V.A. Botchkarev (1999) Chronobiology of the hair follicle: Hunting the “hair cycle clock”. J Investig Dermatol Symp Proc 4(3) 338-345

6 R. Paus, K. Foitzik (2004) In search of the “hair cycle clock”: a guided tour. Differentation 72(9-10) 489-511

7 M. Tanioka et al (2009) Molecular clocks in mouse skin. J Invest Dermatol 129(5) 1225-1231

8 K.K. Lin, et al (2009) Circadian clock genes contribute to the regulation of hair follicle cycling. PloS Genet 5(7):e 1000573

9 P. Janich et al (2011) The circadian molecular clock creates epidermal stem cell heterogeneity. Nature 480 (776) 209-214

10 Y. Tahara, S. Shibata (2013) Chronobiology and nutrition. Neuroscience 253 78-88

11 J. Richards, M.L. Gumz (2012) Advances in understanding the peripheral circadian clocks. FASEB J 26(9) 3602-3613

12 G.A. Bjarnason et al (2001) Circadian expression of clock genes in human oral mucosa and skin:association with specific cell-cycle phases. Am J Pathol 158 1793-1801

13 H. Fukuya et al (2007) Circadian expression of clock genes in human peripheral leukocytes. Biochem Biophys Res Commun 354 924-928

14 S. Gaddameedhi et al (2011) Control of skin cancer by the circadian rhythm. Proc Natl Acad Sci USA 108(48) 18790-18795

15 M. Geyfman et al (2012) Brain and muscle Arnt-like protein-1 (BMAL1) controls circadian cell proliferation and susceptibility to UVB-induced DNA damage in the epidermis. Proc Natl Acad Sci USA 109(29) 11758-11763

16 M.V.Plikus et al (2013) Local circadian clock gates cell cycle progression of transiet amplifying cell during regenerative hair cycling. Proc Natl Acad Sci USA 110(23) E2106-15

17 S. Comaish (1969) Autoradiographic studies of hair growth in various dermatosis: Investigation of a possible circadian rhythm in human hai growth. Br J Dermatol 81(4) 283-288

18 Y. Al-Nuaimi et al (2012) A mathematical model of the human hair cycle. J Theor Biol 310 143-159

 

da Cosmetic Technology n°6-2015

Un 2017 a colori

Schermata 2017-06-30 alle 17.25.40Merck è da sempre attenta ai trend attuali e continuamente proiettata al futuro, con proposte mirate a soddisfare le tendenze che verranno nelle prossime stagioni. Una vasta gamma di pigmenti e attivi, unita a proposte formulative innovative, consente al formulatore di soddisfare le richieste dei consumatori.

La tendenza di questo anno è la conquista di regni perduti per cercare di costruire il mondo di domani. Trasformazione e arricchimento sono gli elementi che guidano la società contemporanea. La ricerca di prodotti naturali e un ritorno al passato sono rivisitati con un twist moderno. Le donne e gli uomini di oggi richiedono performances e qualità superiori ai cosmetici e sempre più spesso identificano qualità e performance con caratteristiche legate alla tradizione e al passato. Il confine tra fantasia e realtà è indistinto, autenticità e percezione si fondono insieme. Come si riflette questa macro tendenza nel mondo del colore? Come per ogni stagione e ogni trend, non esiste una soluzione unica per tutti.

Le tipologie di consumatori a cui rivolgersi sono molteplici: le giovani ragazze, che chiedono freschezza, colori e divertimento; business women sofisticate che ricercano qualità e prodotti multi-tasking che si adattino alla loro vita estremamente impegnata. Ci sono poi le consumatrici creative, che amano sperimentare, e quelle alla ricerca del make up perfetto per un party che duri tutta la notte. I prossimi trend del Beauty e del Fashion accontenteranno tutti!

Autunno/Inverno

Questa stagione sarà caratterizzata da nude-look naturali e sofisticati. Il no-make up trend (I woke up like this!) è solo apparantemente semplice: richiede tempo e tecnica! La palette colore è tipicamente invernale, caratterizzata da tonalità marroni castagna, rossi rosati, colori scuri tipicamente invernali e essenziali per uno smoky look sofisticato. In contrasto, la stagione propone anche toni accesi e vibranti, come rossi arancio, verde acido o rosa fuchsia. Per chi osa ancora di più, il trend vedrà anche in abbinamento toni pastello, del bianco ottico o del blu denim.

Primavera Estate

La stagione calda propone tonalità pastello molto chiare e con un finish powdery. Il nero lascia il posto a grigi antracite e accesi da toni blu e tocchi sparkle. Si osano colori scuri ma estivi, come verdi esotici intensi, viola e rosso Bordeaux. Per un look più easy, si attinge ai colori della natura come verde khaki, gialli luminosi da abbinare a toni più caldi come marrone e terracotta. Questa estate sarà caratterizzata anche da tocchi accesi dei colori primari come il giallo vibrante, il blu, il verde acido. L’intera stagione è accomunata da una grande varietà di arancioni, da quello più solare e brillante alle sfumature mandarino all’avvolgente terracotta.

Focus: Incarnato Perfetto!

I trend più attuali sono lo strobing e l’effetto illuminante, per ottenere un viso fresco e luminoso tipico delle pelli più giovani. Creme, lozioni, primers, fondotinta e make up innovativi sono proposti per creare un look sano e perfetto. Questi effetti possono essere ottenuti con pigmenti perlescenti di piccole dimensioni, ideali per dare l’effetto strobing, conferendo luminosità uniforme senza effetto gloss. Altro valido strumento formulativo è rappresentato dai filler funzionali: sono polveri in grado di correggere visivamente le discromie, dare effetto soft focus, correggere le rughe, migliorare la sensorialità e il pay off delle formulazioni.

Per ogni trend e ogni stagione, Merck ha sempre qualcosa di speciale e unico da offrire per rispondere alle necessità dei clienti e del mercato cosmetico!

Per informazioni
Elena Nunno – elena.nunno@merckgroup.com
Emanuele Piras – emanuele.piras@merckgroup.com


			

CoenzimaQ10

La pelle è esposta ad agenti stressanti endogeni ed esogeni che assumono sempre più importanza con l’avanzare dell’età. Per mantenere l’omeostasi e riparare i danni subiti la cute è dipendente dalle riserve energetiche e dall’energia assunta con gli alimenti. Con l’avanzare dell’età vi è una perdita del potenziale della membrana mitocondriale e una diminuzione dell’efficienza della fosforilazione ossidativa con diminuzione della produzione di energia nel mitocondrio e aumento compensatorio della produzione di energia tramite vie alternative come la glicolisi. La difficoltà di mantenere nel tempo un ottimale livello energetico cellulare è dovuto anche alla complessa procedura di codifica, trasporto e assemblaggio in differenti comparti cellulari dei complessi proteici della catena di trasporto elettronica. Inoltre i cheratinociti, diversamente dalle altre cellule cutanee come i fibroblasti, i melanociti e le cellule di Langerhans, hanno la stragrande maggioranza dei mitocondri con una marcata riduzione della membrana interna. Questa osservazione assieme a quella che i cheratinociti in coltura producano grandi quantità di lattato ha fatto supporre che nell’età avanzata possano produrre energia quasi esclusivamente per via anaerobica. L’energia cellulare disponibile diminuisce così con l’età, risultando in accelerato invecchiamento.

Interrompere questo circolo vizioso con principi attivi come il Coenzima Q10 (CoQ10) può non solo rallentare ma anche invertire il processo di invecchiamento.

Il CoQ10, i cui livelli nella cute diminuiscono con l’età, inverte il cronoaging agendo come antiossidante, sia direttamente come scavenger sulle specie reattive dell’ossigeno, che indirettamente rigenerando la vitamina E, mantendo i livelli energetici cellulari con il suo importante ruolo nella catena elettronica mitocondriale e regolando l’espressione genica, diminuendo l’infiammazione, aumentando il tasso di divisione cellulare e la sintesi di acido ialuronico, collagene IV ed elastina. Già nel 1999 uno studio (1) aveva dimostrato che l’applicazione topica per 3 mesi di CoQ10 in soggetti anziani riduceva le rughe perioculari.

Un risultato simile (2) si era raggiunto nel 2004 con l’assunzione per via orale di CoQ10 alle dosi di 60 mg per 3 mesi. Da allora il CoQ10 è entrato sempre più nella formulazione di integratori e cosmetici per contrastare gli effetti dell’invecchiamento, ma i dati disponibili sull’efficacia della sua assunzione orale sono ancora insufficienti.

Uno studio recente dell’Università di Lubiana prova a far luce sulla questione (3).

In uno studio randomizzato, in doppio cieco contro placebo sono state arruolate 33 donne sane di età compresa tra i 45 e i 60 anni (età media di 52,6 anni ± 4,2) con segni di aging e fotoaging cutaneo e fototipo II e III secondo la classificazione di Fitzpatrick. Le partecipanti nei sei mesi precedenti lo studio non dovevano nè aver assunto supplementi dietetici, nè essere state sottoposte a trattamenti di medicina estetica di alcun tipo. Le volontarie sono state divise in tre gruppi di 11 soggetti ai quali per 12 settimane è stato prescritto 5 mL/die di sciroppo contenente rispettivamente: il placebo, 50 mg (gruppo LD) e 150 mg (gruppo HD) di una formulazione idrosolubile di CoQ10 (CoQ10Vital®) ad alta biodisponibilità. I controlli sulle partecipanti sono stati effettuati all’inizio dello studio, a 6 e a 12 settimane. Si sono valutati i parametri cutanei di superficie (viscoelasticità e idratazione), lo spessore e la densità del derma, la MED (dose minima eritemigena), mentre le rughe del viso sono state classificate secondo la scala di Lemperle. Le immagini ad alta risoluzione sono state acquisite ed elaborate con il relativo software mediante il VisioFace Quick system valutando così il microrilievo e la rugosità. Solo la compattezza cutanea è stata valutata dalle partecipanti mentre gli altri parametri sono stati valutati da dermatologi esperti. Nello studio non sono stati riportati effetti collaterali di nessun genere. Per mantenere alta la compliance dei soggetti sono state evitate le procedure invasive, e non si è potuto così purtroppo valutare i tassi plasmatici del CoQ10 nei diversi soggetti e correlarli agli effetti cutanei. Nonostante studi in vitro avessero dimostrato un effetto antinfiammatorio del CoQ10 in seguito all’esposizione ai raggi UV, nello studio non sono stati riportati significativi cambiamenti della MED, dovuti probabilmente o alla limitata durata della supplementazione, o al fatto che il CoQ10, essendo sensibile agli ultravioletti, al calore e all’ossigeno, non produce un efficace effetto fotoprotettivo.

LSchermata 2017-06-28 alle 16.41.27e rughe periorbitali e il microrilievo sono migliorati (Fig. 1) allo stesso modo sia nel gruppo LD che HD, mentre le pieghe nasolabiali, le rughe degli angoli della bocca e periorali sono migliorate solo nel gruppo HD. Sarebbe stato interessante che fossero state pubblicate non solo le foto della regione periorbitale ma anche quelle della regione periorale per poter valutare i miglioramenti in una zona di fondamentale importanza, sia per l’estetica che per il make up. Un’altra limitazione dello studio che si è svolto tra novembre e gennaio, oltre al basso numero di partecipanti che come sottolineato anche dagli Autori avrebbe dovuto avere almeno 100 soggetti per gruppo, è stata la breve durata del trattamento: non si sono potuti valutare così i cambiamenti dei parametri cutanei al variare delle stagioni e non si è permesso che si esplicassero appieno gli effetti della supplementazione orale (che richiede più cicli cutanei); forse si sarebbero potuti così osservare gli effetti sulla produzione e sulla diminuita degradazione delle proteine strutturali del derma, come il collagene e l’elastina, che si sono viste in alcuni studi in vitro. Lo svolgimento dello studio nella stagione fredda ha comunque evidenziato l’effetto del CoQ10 nel limitare gli effetti negativi dei mesi invernali su parametri cutanei come l’elasticità. Non essendo stato rilevato alcun cambiamento nell’idratazione cutanea si può dedurre che l’effetto del CoQ10 si sia esplicato soprattutto a livello dermico e che la quantità escreta sulla superfice cutanea, tramite il sebo ai dosaggi utilizzati, non influisca su questo parametro. Inoltre va sottolineato che i miglioramenti sono stati notati non solo dai dermatologi esperti ma anche dalle partecipanti, nelle percentuali del 70, 36 e 18% rispettivamente nel gruppo HD, LD e placebo. È noto come l’effetto antiaging possa essere ottenuto sostenendo il metabolismo energetico cellulare non solo con il CoQ10 ma anche con la creatina. La via della creatina-fosfocreatina rende rapidamente disponibile l’ATP in caso di bisogno improvviso, come nell’ipossia e nell’anossia, e in quei casi in cui si debbano riparare i danni cellulari provocati dallo stress ossidativo. Nella cute anche i livelli di creatina come quelli di CoQ10 diminuiscono con l’età. Uno studio (4) ha mostrato infatti come l’applicazione topica di acido folico e creatina abbia migliorato i segni dell’aging cutaneo in vivo aumentando i livelli di procollagene e migliorando la densità del collagene. Nella formulazione di prodotti ad azione antiaging potrebbe essere utilizzata l’azione sinergica del CoQ10 e della creatina per mantenere i livelli energetici cutanei e contrastare i segni del cronoaging.

Bibliografia

1. Hoppe U et al (1999) Coenzyme Q10, a cutaneous antioxidant and energizer. BioFactors  9 371–378

2. Ashida Y et al (2004) Effect of coenzyme Q10 as a supplement on wrinkle reduction. Food Style 21(8) 1–4

3. Zmitek K et al (2017) The effect of dietary intake of coenzyme Q10 on skin parameters and condition: Results of a randomised, placebo-controlled, double-blind study. BioFactors 43(1) 132–140

4. Fischer F et al (2011) Folic acid and creatine improve the firmness of human skin in vivo. J Cosm Dermatol 10 15–23.

Quattro fattori di protezione in una linea solare

Schermata 2017-06-27 alle 15.40.42Con Aloe vera biologica e Probiosunfactor, Specchiasol ha dato vita alla nuova linea Verattiva Sole, uno scudo naturale per la pelle sotto il sole. Si tratta di una linea di prodotti efficace, che risponde alle esigenze di ogni tipo di pelle, frutto di un’esperienza maturata nell’utilizzo di formulazioni a base di probiotici, in grado di garantire maggiore idratazione ed elasticità cutanea. Verattiva Sole implementa la sua efficacia grazie alla presenza dell’innovativo Probiosunfactor 2.0 con fermento Thermus thermophilus, in grado di proteggere dai raggi IR. Lo scudo che si viene quindi a formare svolge un’azione quattro volte protettiva: anti UVA, anti UVB, anti IR e antiradicalico.
La nuova gamma comprende alte protezioni rappresentate da Emulsione Spray SPF 50 ed Emulsione Spray SPF 30; medie protezioni con Emulsione Spray SPF 15; basse protezioni con Emulsione Spray Attivatore dell’Abbronzatura, con attività anti-age; un Balsamo Corpo Dopo Sole e un Bagno Doccia Corpo Fissante.
Dermatologicamente testata, la linea non contiene nano materiali, parabeni, alcool, OGM, petrolati, SLES, SLS.

www.specchiasol.it

Fagron Calcioveg

Il calcio rappresenta il minerale più abbondante nel corpo umano e si trova principalmente nelle ossa e nei denti;
inoltre, oltre ad avere un ruolo strutturale, svolge anche altre funzioni come la regolazione del battito cardiaco, della pressione sanguigna, il controllo del processo di coagulazione, la regolazione della secrezione ormonale.
Il calcio è di estrema importanza nelle donne in menopausa per prevenire l’invecchiamento delle ossa e l’insorgenza dell’osteoporosi, tuttavia il suo assorbimento intestinale è piuttosto basso per cui il calcio assunto con la dieta spesso non è suffi ciente e risulta necessario ricorrere all’assunzione di alimenti fortifi cati e di integratori alimentari.
Fagron Italia  propone Fagron Calcioveg, un’innovativa fonte di calcio, di origine vegetale, ottenuto da Lithothamnium calcareum  (Pallas) per integratori alimentari per il benessere delle ossa.

Composizione e Specifiche tecniche
Fagron Calcioveg è un’innovativa fonte di calcio (min.30%, in forma di carbonato), di minerali e vitamine di origine
vegetale, ottenuto da Lithothamnium calcareum (Pallas), un’alga rossa della famiglia delle Corallinaceae, tipica
dei mari freddi dell’Atlantico (1), sul cui tallo si cristallizza acqua di mare ricca in calcio, minerali e vitamine. Le caratteristiche tecniche di Fagron Calcioveg sono riassunte in Tabella 1, mentre la Tabella 2 riporta la composizione e i valori nutrizionali.

Schermata 2017-06-22 alle 11.00.24Schermata 2017-06-22 alle 11.00.11
Efficacia

Studi preclinici
Uno studio sul topo della durata di 15 mesi (2) ha evidenziato che la combinazione di calcio e di minerali cationici (rame, ferro, magnesio, manganese, selenio e zinco), naturalmente presenti nel tallo di Lithothamnium
calcareum, favorisce la costruzione e la densità delle ossa prevenendone al tempo stesso la demineralizzazione
principalmente nella regione trabecolare, dove la perdita di matrice ossea è più rapida e mercata.
Inoltre, la combinazione dei minerali presenti nel prodot to riduce l’infi ammazione sistemica, noto fattore di rischio per la perdita della matrice ossea.
Un ulteriore studio condotto sul modello di topo affetto da riassorbimento osseo alveolare conferma che l’integrazione orale con integratori alimentari di calcio da alghe Lithothamnium limita il processo di demineralizzazione grazie alla riduzione del numero di osteoclasti, della citochina pro-infi ammatoria TNF-α e della TRAP (fosfatasi acida tartrato resistente) associata ad incrementato turnover osseo ed osteoporosi (3).

Studio clinico
Uno studio clinico doppio-cieco, randomizzato, controllato da placebo, ha valutato l’impatto dell’assunzione orale di un integratore alimentare a base di minerali da Lithothamnium (contenente 34% di calcio) in 50 soggetti affetti da osteoartrite delle ginocchia, moderata o severa. L’integratore alimentare assunto al dosaggio giornaliero di 2400 mg ha portato, nel corso di 12 settimane, ad una maggiore riduzione del dolore e della rigidità articolare del ginocchio rispetto al placebo o al gruppo trattato con 1500 mg/die di glucosamina (4).

Sicurezza
Il tallo di Lithothamnium calcareum è inserito negli allegati 1 e 1bis del DM 27 marzo 2014 che disciplinano l’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali. Studi su modello animale hanno evidenziato che l’integrazione alimentare nella dieta di calcio e minerali da genere Lithothamnium non altera i livelli circolanti di calcitriolo, potentissimo stimolatore dell’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale e promotore di formazione e crescita delle ossa (3).
Diversi studi hanno evidenziato sul topo che i prodotti a base di Lithothamnium calcareum sono sicuri per il fegato
grazie all’azione antiossidante (5) proteggendo l’organo da lesioni epatiche proliferative neoplastiche e pre-neoplastiche associate a steatosi (6). Un ulteriore studio ha evidenziato la sicurezza a livello intestinale (1) riportando che, nel topo, il prodotto è in grado sopprimere la formazione di polipi a livello del colon (7).
Integratori alimentari multiminerali a base di Lithothamnium sono risultati sull’uomo ben tollerati (4,8).

Applicazioni e Modalità d’uso
Il Lithothamnium calcareum può essere impiegato negli integratori in quanto è inserito nell’allegato 1 e 1bis del DM 27 marzo 2014 che disciplina l’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali.
Le linee guida ministeriali di riferimento per gli effetti fisiologici, applicabili in attesa della defi nizione dei claims
sui botanicals a livello comunitario e presenti nell’allegato 1 del DM 27 marzo 2014, attribuiscono al tallo di Lithothamnium calcareum il trofismo del tessuto osseo.
L’apporto massimo giornaliero per via orale di calcio previsto dall’allegato (revisione giugno 2016) del Ministero della Salute “Apporti giornalieri di vitamine e minerali ammessi negli integratori alimentari” è di 1200 mg.
Fagron Calcioveg può essere impiegato, sulla base delle evidenze scientifi che, come fonte vegetale di calcio, minerali e vitamine in integratori alimentari per il benessere delle ossa e delle articolazioni.
Fagron Calcioveg è adatto anche a vegetariani, vegani e a persone con intolleranza al lattosio che necessitano di
una fonte supplementare di calcio. Il prodotto si presenta, inoltre, privo di olio di palma e dei suoi derivati.

Bibliografia
1. Aslam MN, Bhagavathula N, Paruchuri T, Hu X, Chakrabarty S et al (2009) Growth-inhibitory effects of a mineralized extract from the red marine algae, Lithothamniun calcareum, on Ca(2+)-sensitive and Ca(2+)-resistant human colon carcinoma cells. Cancer Lett 283(2):186-192
2. Aslam MN, Kreider JM, Paruchuri T, Bhagavathula N, DaSilva M et al (2010) A mineral-rich extract from the red marine algae Lithothamniun calcareum preserves bone structure and function in female mice on a Western-style diet. Calcif Tissue Int 86(4):313-324
3. De Albuquerque Taddei SR, Madeira MF, de Abreu Lima IL, Queiroz-Junior CM et al (2014) Effect of Lithothamnium sp. and calcium supplements in strain- and infection-induced bone resorption. Angle Orthod 84(6):980-988
4. Frestedt JL, Walsh M, Kuskowski MA, Zenk JL (2008) A natural mineral supplement provides relief from knee osteoarthritis symptoms: a randomized controlled pilot trial. Nutr J 7:9 doi:10.1186/1475-2891-7-9
5. Hong IH, Ji H, Hwa SY, Jeong WI, Jeong DH et al (2011) The protective effect of ENA Actimineral resource A on CCl4-induced liver injury in rats. Mar Biotechnol (NY) 13(3):462-473
6. Aslam MN, Bergin I, Naik M, Hampton A, Allen R et al (2012) A multi-mineral natural product inhibits liver tumor formation in C57BL/6 mice. Biol Trace Elem Res 147(1-3):267-274
7. Aslam MN, Paruchuri T, Bhagavathula N, Varani J (2010) A mineralrich red algae extract inhibits polyp formation and infl ammation in the gastrointestinal tract of mice on a high-fat diet. Integr Cancer Ther 9(1):93-99
8. Desideri D, Cantaluppi C, Ceccotto F, Meli MA, Roselli C et al (2016) Essential and toxic elements in seaweeds for human consumption. J Toxicol Environ Health A 79(3):112-122

Schermata 2017-06-22 alle 11.00.35

Fagron HA

L’acido ialuronico è, dal punto di vista biologico, un glicosaminoglicano che svolge la funzione di idratante tissutale e di lubrifi cante delle cartilagini proteggendo anche l’organismo dai radicali liberi. Durante il processo di invecchiamento e anche durante la riparazione delle ferite si ha una variazione del contenuto di acido ialuronico. Fagron Italia  propone Fagron HA , un acido ialuronico, nella sua forma di sale sodico, ad alto peso molecolare, per integratori alimentari per il benessere di pelle e cartilagini.

Composizione e Specifiche tecniche

L’acido ialuronico è un glicosaminoglicano non solforato, carico negativamente, composSchermata 2017-06-22 alle 09.58.46to da una lunga catena polimerica del disaccaride acido D-glucuronico e N-acetil-D-glucosamina legati tra loro da legami glucosidici β-1,4 e β-1,3 (1). Fagron HA è un acido ialuronico sale sodico con un peso molecolare compreso tra 1,0–1,5×106 Dalton non di derivazione animale, in quanto ottenuto mediante un processo di fermentazione batterica. Le caratteristiche tecniche sono riportate in Tabella 1.

Meccanismo d’azione

Studi di farmacocinetica condotti sui ratti ed inerenti la biodisponibilità orale confermano che l’acido ialuronico ad alto peso molecolare (1×106 Da) è assorbito per il 90% ed utilizzato dal corpo umano (2) per promuovere l’idratazione cutanea. L’acido ialuronico rappresenta anche una molecola segnale poiché è in grado di legarsi a diversi recettori di membrana (3 ), in particolare a specifi che proteine dette ialaderine (1,2) attivando vie di segnalazione intracellulari coinvolte nella proliferazione, nel differenziamento e nella motilità delle cellule. Un recente studio evidenzia che l’acido ialuronico ad alto peso molecolare è in grado di legarsi al recettore TLR4 (Toll-like receptor 4) associato ad una riduzione dell’infiammazione (2) ed al recettore LYVE-1 (Lymphatic vessel endothelial receptor 1) responsabile del trasferimento dell’acido ialuronico dai tessuti alla linfa e del livello di idratazione dei tessuti. L’acido ialuronico rappresenta anche una fonte di Nacetil-D-glucosamina e pertanto agisce anche con un meccanismo d’azione simile alla glucosamina come agente condroprotettivo e antinfiammatorio. Inoltre, protegge l’organismo dai radicali liberi dell’ossigeno generati in seguito a fenomeni infi ammatori e regola diversi fattori della riparazione tissutale (4,5).

Efficacia

Effetto sulla secchezza cutanea

Diversi studi clinici (ref 2 per review) riportano che l’acido ialuronico assunto per via orale migliora l’idratazione cutanea. Un primo studio clinico, doppio-cieco, randomizzato, controllato da placebo condotto su pazienti con secchezza cronica cutanea ha evidenziato che, al dosaggio giornaliero di 240 mg per 6 settimane, l’integrazione orale di acido ialuronico migliora la pelle del volto e del corpo riducendone la secchezza rispetto al placebo già dopo 3-6 settimane. Un secondo studio randomizzato, doppio-cieco, controllato da placebo ha confermato che già ad un dosaggio più basso (pari a 120 mg/die) l’integrazione orale (in donne con età media di 43 anni affette da secchezza cutanea) con acido ialuronico contribuisce a migliorare l’idratazione cutanea.

Effetto sull’osteoartrite del ginocchio

Uno studio clinico (6) in doppio cieco, randomizzato, controllato da placebo e condotto su 60 pazienti con osteoartrite del ginocchio (grado 2-3 Kellgren-Lawrence) ha confermato che la somministrazione orale per 12 mesi di acido ialuronico, al dosaggio di 200 mg/die, può risultare  efficace nel migliorare la sintomatologia di questa patologia in particolar modo in soggetti con età superiore a 70  anni o in giovani che svolgono esercizio fisico di rinforzo del ginocchio. Nei pazienti con età inferiore a 70 anni il Japanese Knee Osteoarthritis Measure (JKOM) è risultato migliore rispetto al gruppo placebo a partire dal secondo e quarto mese di integrazione orale. La somministrazione orale di acido ialuronico può quindi essere utile per migliorare la compliance al trattamento dell’osteoartrite del ginocchio, in quanto l’iniezione direttamente nella cavità articolare risulta molto spesso fastidiosa e poco confortevole.

Sicurezza

L’acido ialuronico è una sostanza naturalmente presente nell’organismo umano. Evidenze scientifiche confermano la sicurezza d’uso dell’acido ialuronico assunto per via orale (2). Studi in vitro hanno riportato che il prodotto non è mutageno. Negli studi sull’animale e sull’uomo (anche con un’assunzione orale prolungata per un anno) non sono state riscontrate anormalità dei parametri clinici ed ematologici. L’acido ialuronico è stato inserito dal Ministero della Salute nella lista dell’allegato “Altri nutrienti e altre  sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico – revisione ottobre 2016” senza definire l’apporto massimo giornaliero.

Applicazioni e Modalità d’uso

Sulla base della letteratura scientifica, l’acido ialuronico sale sodico trova impiego negli integratori alimentari per il benessere della pelle e delle cartilagini. Negli studi scientifici l’acido ialuronico è stato sommini strato per via orale ad un dosaggio giornaliero di 120-240 mg per il mantenimento dell’idratazione cutanea per un periodo di 3-6 settimane (2). Per le cartilagini, evidenze scientifiche suggeriscono un dosaggio di 200 mg/die (6).

 

Bibliografia
1. Papakonstantinou E, Roth M, Karakiulakis G (2012) Hyaluronic acid. A key molecule in skin aging. Dermato-Endocrinol 4:3:253-258
2. Kawada C, Yoshida T, Yoshida H et al (2014) Ingested hyaluronan moisturizes dry skin. Nutr J 13:70
3. Litwiniuk M, Krejner A, Speyrer MS, Gauto AR, Grzela T (2016) Hyaluronic Acid in Inflammation and Tissue Regeneration. Wounds 28(3):78-88
4. Fakhari A, Berkland C (2013) Applications and Emerging Trends of Hyaluronic Acid in Tissue Engineering, as a Dermal Filler, and in Osteoarthritis Treatment. Acta Biomater 9(7):7081-7092
5. Maharjan AS, Pilling D, Gomer RH (2011) High and Low Molecular Weight Hyaluronic Acid Differentially Regulate Human Fibrocyte Differentiation. PLoS One 6(10):e26078
6. Tashiro T, Seino S, Sato T et al (2012) Oral Administration of Polymer Hyaluronic Acid Alleviates Symptoms of Knee Osteoarthritis: A Double-Blind, Placebo-Controlled Study over a 12-Month Period. “The Scientific World Journal” Article ID 167928, 8 pages

 

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Tecniche erboristiche, nutrizione

Si rinnova l’offerta formativa delle Università Italiane dei Corsi di Laurea inerenti le scienze e tecniche erboristiche e i prodotti naturali per la salute, l’alimentazione e la cosmesi. Le  sedi che già confermano l’attivazione dei corsi per l’anno accademico 2017-2018 presentano profili didattici in parte differenziati in alcuni aspetti: la denominazione e il conseguente peso e indirizzo di specifici contenuti, la strutturazione del corso in curricula, la proposta accanto ai corsi di indirizzo prevalentemente erboristico di altre lauree della stessa classe (L-29) dedicate alle scienze nutrizionali.

Presentiamo qui una rassegna delle proposte oggi presenti a livello nazionale, invitando tutti gli interessati a inviarci ulteriori informazioni – oltre che testimonianze dirette – di quella che a livello europeo resta la più significativa esperienza formativa in ambito accademico per il comparto delle piante officinali.


Università di Torino

Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco

Tecniche Erboristiche

Docente di riferimento: Prof.ssa Patrizia Rubiolo

Sede: SAVIGLIANO (CN), Via Garibaldi 6

Obiettivi formativi specifici

L’obiettivo del corso di studi è quello di fornire ai laureati del corso di laurea in Tecniche Erboristiche le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per operare nel settore erboristico, nell’esercizio di attività di riconoscimento, raccolta, lavorazione, trasformazione, confezionamento, commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio e controllo di piante, loro parti e derivati.

Il laureato che si vuole formare conosce le droghe vegetali, i principi bioattivi in esse contenuti, il loro impiego, la stabilità, le tecniche di lavorazione; è in grado di eseguire le analisi utili al controllo. È preparato sulle norme deontologiche e legislative utili all’esercizio dei vari aspetti delle attività professionali in ambiti sia nazionali che internazionali. Acquisisce inoltre un’adeguata conoscenza della lingua inglese e di informatica.

Sbocchi occupazionali

In virtù delle competenze acquisite, il laureato in Tecniche Erboristiche può trovare occupazione presso erboristerie; farmacie/parafarmacie nel reparto erboristico, dietetico, cosmetico; aziende estrattive o formulative specifiche del settore erboristico; aziende specifiche del settore cosmetico naturale e/o biologico; Centri Antiveleni presso Aziende Ospedaliere per gli aspetti relativi agli avvelenamenti da piante, funghi e prodotti erboristici; Laboratori della Camera di Commercio e Laboratori A.R.P.A. dove si svolgano analisi di routine su prodotti alimentari e cosmetici in particolare a base vegetale; il controllo e la verifica dei prodotti erboristici presenti in commercio.


Schermata 2017-06-19 alle 17.37.50Università di Milano

Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze del Farmaco

Scienze e Tecnologie Erboristiche

Docente di riferimento: Prof.ssa Anna Arnoldi

Sede: MILANO, Via Balzaretti 9

Obiettivi formativi specifici

Il corso di laurea, in linea con quanto previsto dalla classe di riferimento, ha lo scopo di preparare laureati con conoscenze adeguate di base e applicate e competenze professionali nel settore delle scienze e tecnologie erboristiche e con le basi formative necessarie per l’accesso alle Lauree Magistrali, ai Corsi di Perfezionamento e ai Master di primo livello dell’area culturale di pertinenza.

Sbocchi occupazionali

Il laureato potrà trovare occupazione in attività relative al riconoscimento (inclusa l’individuazione di eventuali sofisticazioni o contaminazioni), alla raccolta e alla conservazione delle piante officinali; all’immagazzinamento, al controllo (analisi e dosaggi dei principi attivi), alla lavorazione (studio, progettazione, direzione, sorveglianza, conduzione dei processi di lavorazione), alla distribuzione (sia all’ingrosso che al dettaglio) e all’approvvigionamento delle piante officinali e dei loro derivati; alla conoscenza degli effetti biologici e tossicologici dei principi attivi delle piante officinali e dei prodotti finiti oltre che delle possibili applicazioni come prodotti ad uso salutistico (inclusi i settori dell’alimentazione e della cosmesi); alla gestione della loro qualità; alla conoscenza della legislazione e delle norme deontologiche del settore. Potrà anche offrire consulenze tecnico-scientifiche inerenti la vigilanza igienico-sanitaria delle piante officinali e dei loro derivati presso le Amministrazioni dello Stato (in particolare nei Ministeri della Sanità, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Commercio ed Artigianato e delle Finanze).


Università di Padova

Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Scienze del Farmaco

Scienze Farmaceutiche Applicate

Docente di riferimento: Prof. Eugenio Ragazzi

Sede: PADOVA, Via Marzolo 5

Obiettivi formativi specifici

Il corso di studio in Scienze farmaceutiche applicate mira a formare una figura professionale nel settore dei prodotti per la salute a base di piante officinali. Il percorso didattico associa a una solida preparazione di base nelle discipline chimiche, fisiche e biologiche, le specifiche competenze del settore delle Scienze erboristiche applicate alla filiera che comprende attività di gestione, controllo di qualità e sviluppo delle attività di produzione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali e dei loro derivati.

È previsto un periodo di tirocinio formativo obbligatorio che può essere svolto in industrie, aziende o enti esterni, sulla base di apposite convenzioni.

Sbocchi occupazionali

Il Laureato può svolgere compiti tecnici di gestione e controllo di coltivazione, raccolta, trasformazione, formulazione, controllo di qualità, confezionamento e commercializzazione di piante officinali con l’obiettivo del miglioramento, sia del prodotto sia del suo utilizzo, nonché svolgere il ruolo di tecnico per la tutela della flora relativa alle piante officinali spontanee e il controllo della loro raccolta presso le Amministrazioni della Regione e della Provincia. La sua attività professionale si svolge nelle erboristerie e farmacie con reparto erboristico, nelle aziende di produzione, ingrosso e importazione di piante officinali, imprese e laboratori di estrazione, trasformazione e controllo di materie prime di origine vegetale; aziende farmaceutiche che operano nella produzione di fitoterapici, prodotti omeopatici e integratori alimentari a base di piante officinali; settori per la promozione e pubblicizzazione di prodotti a base di materie prime di origine vegetale; strutture pubbliche e private interessate all’informazione sui prodotti a base di materie prime di origine vegetale.


Università di Bologna

Università degli Studi di Bologna – Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie

Scienze Farmaceutiche Applicate – Curriculum: Tecniche Erboristiche

Docente di riferimento: Prof. Ferruccio Poli

Sede: IMOLA, Via Garibaldi 24

Obiettivi formativi specifici

Il corso di studio in Scienze Farmaceutiche Applicate – curriculum Tecniche Erboristiche – è volto alla formazione di professionisti con competenze nell’area tematica dell’erboristeria. Grazie alle competenze acquisite nell’area tematica dell’erboristeria, il laureato in Scienze farmaceutiche applicate sarà in grado di operare a livello specialistico nei settori di trasformazione, formulazione, confezionamento, commercializzazione e controllo dei prodotti per la salute a base di piante officinali, garantendone la sicurezza d’uso a tutela della salute del consumatore. Il laureato in questo settore potrà anche operare nel campo agronomico nella produzione delle piante officinali ed avrà le conoscenze di base per gestire un’azienda di produzione.

Sbocchi occupazionali

Come libero professionista o lavoratore dipendente in erboristerie; farmacie e parafarmacie (come responsabile del reparto erboristico); punti di vendita di prodotti per la salute a base vegetale; industrie del settore erboristico, fitocosmetico e dietetico-alimentare (aziende di produzione o commercializzazione); laboratori, enti o organismi di controllo/certificazione di qualità di prodotti erboristici; attività di informazione scientifica per conto di aziende produttrici nell’ambito del settore; attività di consulenza presso laboratori erboristici e aziende di produzione o di commercializzazione riguardo alle notifiche degli integratori alimentari a base vegetale; settori per la promozione e pubblicizzazione dei prodotti a base di piante officinali e aromatiche; strutture del Servizio Sanitario Nazionale.


Schermata 2017-06-19 alle 17.38.14Università di Pisa

Università degli Studi di Pisa – Dipartimento di Farmacia

Scienze dei Prodotti Erboristici e della Salute

Docente di riferimento: Prof.ssa Alessandra Braca

Sede: PISA, Via Bonanno Pisano 6

Obiettivi formativi specifici

Il corso di studio offre conoscenze e competenze proprie del mondo del farmaco, dei dispositivi medici e dei prodotti per la salute generalmente intesi e si articola in tre anni, nel corso dei quali vengono impartiti insegnamenti e attività formative per un totale di 180 crediti. Il corso si avvale di insegnamenti teorici e pratici, con esercitazioni in laboratorio ed in campo. Il percorso didattico prevede 225 ore di tirocinio (pari a 9 CFU), elemento caratterizzante e qualificante del corso, da svolgere, su proposta dello studente, all’interno della sede universitaria o all’esterno (presso aziende, laboratori, enti di ricerca, istituzioni pubbliche nazionali o estere, anche nel quadro di accordi internazionali), allo scopo di dare allo studente conoscenze acquisite direttamente in ambito lavorativo. Le lezioni non prevedono obbligo di frequenza.

Il corso di laurea non prevede un numero programmato, anche se è previsto un test iniziale di autovalutazione, con l’obiettivo di verificare la preparazione iniziale dello studente.

Il programma del corso di studio proposto prevede un percorso comune e tre distinti curricula (con 39 CFU per ciascuno) a scelta dello studente (Scienze erboristiche, Informazione per la salute e Controllo di qualità) che consentono un approfondimento critico di argomenti specifici nei tre settori d’interesse.

Sbocchi occupazionali

Gli sbocchi professionali del laureato in Scienze dei prodotti erboristici e della salute includono la realizzazione, il controllo e il monitoraggio delle varie fasi di produzione dei farmaci, dei dispositivi medici e dei prodotti per la salute generalmente intesi. Il curriculum in Scienze Erboristiche prepara prevalentemente una figura professionale capace di realizzare la trasformazione, il controllo e il confezionamento di parti di piante e loro derivati, nonché integratori e prodotti erboristici con valenza salutistica.


Schermata 2017-06-19 alle 17.38.48Università di Urbino

Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Dipartimento di Scienze Biomolecolari

Scienza della Nutrizione

Docente di riferimento: Prof.ssa Wally Baffone

Sede: URBINO, Via Aurelio Saffi 2

Obiettivi formativi specifici

L’obiettivo del Corso di Laurea è formare figure professionali con conoscenze, capacità e competenze su: valore nutrizionale e composizione chimica degli alimenti, proprietà di alimenti, integratori e nutraceutici e controllo chimico e microbiologico degli alimenti. Il laureato acquisisce le competenze necessarie per svolgere attività professionale in diversi ambiti di applicazione: controllo di qualità degli alimenti; informazione sui prodotti di interesse nutrizionale; attività di supporto tecnico al personale operante in strutture sanitarie e/o salutistiche su valore nutrizionale e composizione chimica di alimenti, integratori e nutraceutici; indagini volte alla raccolta di informazioni sulle abitudini alimentari e alla messa a punto di politiche di educazione alimentare.

Sbocchi occupazionali

Il Corso prepara alla figura professionale di “Tecnici dei prodotti alimentari”. Il laureato: svolge attività di controllo di qualità degli alimenti tramite esecuzione di indagini chimiche e microbiologiche su prodotti dietetici e nutrizionali; svolge attività di informatore sulla natura e sull’impiego di formulazioni dietetiche particolari, nutraceutici e integratori alimentari per conto di aziende produttrici e/o distributrici; opera in regime di dipendenza a supporto del personale medico in strutture sanitarie e/o salutistiche; opera all’interno di Enti Pubblici o Privati preposti all’educazione alimentare e allo studio dei problemi nutrizionali a più alta incidenza nella popolazione.


Università di Camerino

Università degli Studi di Camerino – Scuola di scienze del farmaco e dei prodotti per la salute

Informazione Scientifica sul Farmaco e Scienze del Fitness e dei Prodotti della Salute – Curriculum Scienze del Fitness e Prodotti della Salute

Docente di riferimento: Prof. Francesco Amenta

Sede: CAMERINO, Piazza dei Costanti

Obiettivi formativi specifici

Il laureato al termine degli studi possiede conoscenze di base di chimica, biologia, matematica, fisica e informatica, materie propedeutiche all’apprendimento delle materie professionalizzanti.

Il Corso di Laurea triennale si articola in due curricula: Il curriculum in Scienza del Fitness e Prodotti per la Salute è finalizzato all’uso corretto dei prodotti della salute per il mantenimento del benessere psicofisico.

Sbocchi occupazionali

Il Laureato in Informazione Scientifica sul Farmaco e Scienze del Fitness e dei Prodotti della Salute – curriculum Scienza del Fitness e Prodotti per la Salute può utilizzare nell’ambito di palestre, gruppi sportivi e centri di benessere le competenze professionali di natura multidisciplinare finalizzate a sviluppo e mantenimento del benessere psicofisico.


Università di Roma

Università degli Studi di Roma La Sapienza – Dipartimento di Chimica e Tecnologie del Farmaco

Scienze Farmaceutiche Applicate – Curriculum: Tecniche Erboristiche

Docente di riferimento: Prof.ssa Luisa Mannina

Sede: ROMA, Piazzale Aldo Moro 5

Obiettivi formativi specifici

Il percorso formativo, che potrà essere articolato in curricula, è multidisciplinare e strutturato in modo da costruire, mediante il conferimento di conoscenze nelle discipline di base, un substrato idoneo ad acquisizione, consolidamento e sviluppo di competenze teoriche e applicative nelle discipline caratterizzanti.

Le attività formative di base intendono fornire conoscenze basilari di matematica e fondamenti d’informatica e statistica e buone conoscenze di base nelle discipline chimiche, nonché un’appropriata formazione di base in campo biologico e morfologico.

Le attività formative caratterizzanti sono organizzate in modo da offrire adeguate conoscenze di chimica farmaceutica, tecnica farmaceutica, farmacologia, farmacognosia, nutraceutica, nonché appropriata formazione nei settori biochimico, biologico, della patologia e della microbiologia.

È previsto lo svolgimento di un tirocinio presso strutture esterne convenzionate (aziende, enti pubblici) o laboratori universitari, con l’obiettivo di dotare il laureato di esperienze utili ad affrontare l’ingresso nel mondo del lavoro.

Sbocchi occupazionali

Gli sbocchi professionali per il Laureato in Scienze Farmaceutiche Applicate: erboristerie e farmacie o parafarmacie con settore erboristico; aziende di produzione, di commercio all’ingrosso e di importazione di piante officinali e loro derivati; imprese e laboratori di estrazione, trasformazione e controllo di materie prime di origine vegetale; industrie alimentari e cosmetiche che utilizzino materie prime di origine vegetale; aziende farmaceutiche che operino nella produzione di fitoterapici, prodotti omeopatici e integratori alimentari a base di piante officinali; aziende di promozione e pubblicizzazione dei prodotti a base di materie prime di origine vegetale; imprese pubbliche e private della comunicazione e dell’informazione interessate alle piante officinali e ai prodotti a base di materie prime di origine vegetale; enti preposti alla certificazione di qualità dei prodotti erboristici. Inoltre, la Laurea in Scienze Farmaceutiche Applicate fornisce sbocchi occupazionali presso industrie chimico-farmaceutiche.


Università Cattolica del Sacro Cuore

Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma – Facoltà di Medicina e Chirurgia

Scienze e Tecnologie Cosmetologiche

Sede: ROMA, Largo Francesco Vito 1

Obiettivi formativi specifici

I laureati, oltre a possedere le conoscenze formative previste dalla classe, in particolare dovranno:

– acquisire adeguate conoscenze di chimica e analisi chimica dei prodotti cosmetici e dei prodotti dietetici/nutrizionali per la conoscenza della completa filiera produttiva, dal reperimento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito;

– acquisire un’approfondita conoscenza dei prodotti cosmetici, dei prodotti della salute, degli xenobiotici e dei prodotti che rientrano nella sfera della tutela del benessere;

– acquisire conoscenze teorico-pratiche per l’utilizzo dei diversi xenobiotici e prodotti della salute, in particolare nel settore della cosmetologia e della fisiologia metabolica;

– conoscere le forme cosmetologiche e nutrizionali, le materie prime impiegate nelle formulazioni dei relativi preparati e le norme legislative e deontologiche utili all’esercizio delle relative attività professionali.

Sbocchi occupazionali

I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea della classe sono relativi ad attività professionali in diversi ambiti di applicazione, quali il controllo e il monitoraggio nelle varie fasi di produzione dei prodotti della salute (cosmetico, farmaco, integratore alimentare, dietetico, erboristico). I laureati potranno inoltre svolgere l’informazione scientifica e monitorare la trasformazione, il controllo e il confezionamento non solo del cosmetico ma anche del farmaco, di integratori alimentari, di prodotti erboristici e di prodotti con valenza salutistica.


Schermata 2017-06-19 alle 17.39.12Università di Bari

Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco

Scienze e Tecnologie Erboristiche e dei Prodotti per la Salute (STEPS)

Docente di riferimento: Prof.ssa Pinarosa Avato

Sede: BARI, Via Orabona 4

Obiettivi formativi specifici

Il Corso di Laurea triennale in Scienze e Tecnologie Erboristiche e dei Prodotti per la Salute dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro è finalizzato alla formazione di un laureato con competenze tecniche e gestionali attinenti le attività di produzione, raccolta, lavorazione, trasformazione, confezionamento e commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di piante, loro parti e derivati destinati all’uso erboristico; impartisce inoltre altre competenze  per l’uso di principi attivi a valenza salutistica per scopo alimentare e cosmetico.

Sbocchi occupazionali

Produzione, trasformazione, confezionamento di droghe vegetali, loro parti e derivati con valenza salutistica, alimentare e cosmetica, garantendone la qualità secondo quanto disposto dalle leggi vigenti; erboristerie e parafarmacie; aziende di produzione, distribuzione e importazione di piante officinali; imprese e laboratori di estrazione, trasformazione, confezionamento e controllo di materie prime di impiego erboristico, alimentare e cosmetico; industrie erboristiche, alimentari, cosmetiche; aziende farmaceutiche che operano nella produzione di fitoterapici, prodotti omeopatici e integratori alimentari; settori per la promozione e informazione dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici; strutture pubbliche e private sanitarie e salutistiche.


Schermata 2017-06-19 alle 17.39.25Università di Napoli

Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento Farmacia

Scienze Erboristiche

Docente di riferimento: Prof. Angelo Izzo

Sede: NAPOLI, Via Domenico Montesano 49

Obiettivi formativi specifici

Il Corso di Laurea in scienze Erboristiche è finalizzato alla formazione di un laureato che sia in grado di operare a livello dei settori di coltivazione, raccolta, lavorazione, trasformazione, conservazione, formulazione, confezionamento, commercializzazione al dettaglio, controllo di qualità e fitovigilanza dei prodotti per la salute a base di piante officinali garantendo in tal modo la sicurezza d’uso a tutela della salute del consumatore. Tale professionista potrà anche operare nel campo agronomico della produzione delle piante officinali e avrà le conoscenze di base per gestire un’azienda di produzione.

Sbocchi occupazionali

Il laureato del corso di laurea in Erboristeria sarà in grado di svolgere compiti tecnici e gestionali e attività professionali di supporto in coltivazione, raccolta, produzione, trasformazione, lavorazione, miscelazione, confezionamento e commercializzazione di droghe vegetali, loro parti o derivati, per uso erboristico.


Scienze Nutraceutiche

Docente di riferimento: Prof. Antonio Randazzo

Sede: NAPOLI, Via Domenico Montesano 49

Obiettivi formativi specifici

L’obiettivo del corso di laurea in Scienze Nutraceutiche, appartenente alla Classe L–29 e di durata triennale, è orientato all’acquisizione di conoscenze, capacità e competenze nell’ambito delle scienze farmaceutiche con particolare riferimento ai nutraceutici, agli alimenti funzionali, agli alimenti medicali e agli integratori alimentari. Il corso di laurea intende formare figure professionali con conoscenze sulla composizione chimica e sul valore nutrizionale degli alimenti, sulle loro proprietà, sugli integratori e i nutraceutici, e sul controllo chimico di qualità e di sicurezza dei nutraceutici.

Sbocchi occupazionali

Il laureato In Scienze Nutraceutiche avrà competenze specifiche che gli consentiranno l’inserimento presso: industrie di prodotti nutrizionali e dietetici; industrie chimico-farmaceutiche; strutture del Servizio Sanitario Nazionale e Regionali (farmacie, strutture operanti nell’ambito della sanità e/o più in generale salutistiche, palestre, centri benessere/termali, centri sportivi, parafarmacie). Inoltre il laureato potrà svolgere attività professionale indirizzata alla informazione medico-scientifica presso la classe medica, farmaceutica e presso gli operatori del settore di dieta, alimentazione e nutrizione.


Università di Salerno

Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Farmacia

Tecniche Erboristiche

Docente di riferimento: Prof.ssa Sonia Piacente

Sede: FISCIANO (SA), Via Ponte Don Melillo

Obiettivi formativi specifici

Il corso di laurea in Tecniche Erboristiche intende formare figure professionali dotate di competenze scientifiche e metodologiche necessarie alla gestione, al controllo e allo sviluppo delle attività di produzione, trasformazione, commercializzazione ed uso delle piante officinali e dei loro derivati, nonché di piante per la preparazione di alimenti funzionali e integratori alimentari.

Questi professionisti pertanto devono raggiungere un adeguato livello di preparazione nei seguenti settori: produzione di piante officinali e di piante per alimenti funzionali e integratori, dalla coltivazione alla conservazione e prima lavorazione del prodotto; controllo di qualità di droghe e prodotti vegetali dal materiale di partenza al prodotto finito mediante controlli macroscopici, microscopici, chimici e microbiologici; applicazione delle Normative del settore e di Certificazioni obbligatorie e volontarie; etichettatura delle droghe; formulazione e preparazione di prodotti erboristici, fitocosmetici e integratori alimentari; uso delle piante e loro derivati in fitoterapia e terapie complementari.

Sbocchi occupazionali

Il Laureato in Tecniche Erboristiche è in grado di operare come libero professionista o lavoratore dipendente in erboristerie; farmacie e parafarmacie (come responsabile del reparto erboristico e fitocosmetico); aziende del settore erboristico, fitocosmetico e dietetico-alimentare (aziende di produzione o commercializzazione); laboratori, enti o organismi di controllo/certificazione di qualità di prodotti erboristici; attività di informazione scientifica per conto di aziende produttrici nell’ambito del settore; settori per la promozione e pubblicizzazione dei prodotti a base di piante medicinali e, più in generale, officinali; strutture del Servizio Sanitario Nazionale.


Università della Calabria

Università della Calabria – Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione

Informazione Scientifica del Farmaco e dei Prodotti per la Salute

Docente di riferimento: Prof.ssa Maria Luisa Panno

Sede: RENDE (CS), Via Pietro Bucci, Edificio Polifunzionale

Obiettivi formativi specifici

Il Corso di Laurea in Informazione Scientifica del Farmaco e dei Prodotti per la Salute ha la finalità di formare professionisti che abbiano un’adeguata conoscenza di metodi e contenuti culturali e scientifici per il conseguimento del livello formativo richiesto dall’area professionale della classe L-29.

L’obiettivo del Corso di Laurea è di preparare professionisti che abbiano le adeguate conoscenze delle caratteristiche e delle proprietà di specialità medicinali, di presidi medico chirurgici, di diagnostici e cosmetici al fine di formare esperti capaci di svolgere attività di informazione scientifica agli operatori sanitari, come previsto dalla normativa del Servizio Sanitario Nazionale e dalla Comunità Europea.

Il percorso formativo comprende discipline caratterizzanti che forniscono una buona preparazione specifica in ambito chimico farmaceutico, farmacologico e patologico per poter valutare le problematiche connesse all’uso di specialità medicinali e per dare una corretta informazione scientifica sulle stesse; competenze in biologia farmaceutica, per dare corretta informazione scientifica sulle implicazioni relative all’uso di composti utilizzati nella cosmesi e di integratori alimentari di natura erboristica.

La formazione è completata con insegnamenti che sviluppano sufficienti competenze di marketing e gestione delle imprese utili ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Sbocchi occupazionali

Il Laureato in Informazione Scientifica del Farmaco e dei Prodotti per la Salute può svolgere attività di informazione scientifica sulle specialità medicinali, sui presidi medico-chirurgici, sui diagnostici e sui prodotti dietetici allo scopo di far conoscere periodicamente agli operatori sanitari le loro caratteristiche e proprietà. Inoltre, utilizzando anche strumenti informatici e statistici, può: predisporre protocolli di analisi e monitoraggio sul consumo di farmaci e sostanze parafarmaceutiche; pianificare interventi di prevenzione ed educazione per la salute della popolazione in relazione agli aspetti tossicologici derivanti dall’uso improprio dei farmaci; collaborare, insieme agli altri operatori sanitari, all’acquisizione di informazioni utili alla sorveglianza postmarketing.


NOTA

Questo dossier è stato realizzato sulla base delle informazioni contenute nel sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (www.istruzione.it) e in quelli delle singole università e corsi di laurea. 

Ci scusiamo per eventuali imprecisioni ed errori, restando a disposizione di tutti gli interessati per le precisazioni o integrazioni che vorranno segnalarci, e che saremo lieti di riportare nei prossimi numeri.

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Formulare integratori probiotici efficaci

AAEAAQAAAAAAAAdQAAAAJDYzOTViM2ZiLTgwNmMtNDJlMi1iNjc1LTUxYmE0MzQwYWEzNANell’ambito degli integratori alimentari, quello dei probiotici è uno dei mercati più dinamici, che ad oggi rappresenta un terzo dell’intera categoria in Italia. In un rigido contesto normativo, la possibilità di comunicare l’efficacia di una formulazione e posizionare un integratore probiotico come prodotto con valore aggiunto rappresenta un’occasione importante anche per ampliare l’offerta a nuovi mercati e ambiti di applicazione.

Difficoltà nella formulazione

Con un 45% di nuovi prodotti lanciati a livello mondiale, le capsule rappresentano il formato di dosaggio più utilizzato per gli integratori probiotici. I probiotici sono ingredienti sensibili all’umidità e agli acidi. Da dieci anni Capsugel lavora per risolvere le difficoltà associate allo sviluppo di prodotti probiotici con una gamma di soluzioni che facilitano la formulazione di probiotici liofilizzati. Per esempio, una delle maggiori difficoltà è rappresentata dal mantenimento della stabilità per tutta la durata di conservazione, che potrebbe richiedere delle modifiche al contenuto d’acqua dell’eccipiente. Una soluzione al problema è scegliere una capsula rigida in ipromellosa (HPMC), l’alternativa vegetale alla gelatina. Infatti, le proprietà della pellicola di polimero HPMC permettono di ridurre il contenuto d’acqua a meno di 2,5, con valori di attività dell’acqua inferiori a 0,2. Diminuendo l’attività dell’acqua si riduce il rischio che questa venga assorbita dal probiotico attraverso l’involucro della capsula, aumentando così la durata di conservazione dell’integratore probiotico finale.

Affinché i probiotici raggiungano l’intestino nel dosaggio adeguato, è importante scegliere un formato con un’ottima resistenza agli acidi presenti nello stomaco. Le capsule DRcaps™ proteggono i probiotici durante il passaggio attraverso lo stomaco, eliminando il costo e la complessità di dover aggiungere delle proprietà di resistenza agli acidi.

capsula

La funzionalità di questa forma di dosaggio può inoltre essere utilizzata per ampliare l’offerta a nuovi mercati e ambiti di applicazione, grazie alla creazione di prodotti che siano in linea con le preferenze dei clienti. Per esempio, con l’orientamento verso una nutrizione maggiormente personalizzata vi è l’opportunità di mirare a gruppi specifici, come le persone con difficoltà a deglutire. Le capsule spargibili Coni-Snap® di Capsugel sono facili da aprire e consentono la somministrazione orale dei probiotici spargendone il contenuto nei cibi morbidi. Inoltre, le capsule possono essere formulate con un basso livello di eccipienti, una caratteristica particolarmente importante nelle applicazioni per neonati.

Per le campagne di marketing mirate a promuovere un’indicazione sulla salute, è possibile fornire capsule 2 in 1 che contengano probiotici e altre sostanze attive. DUOCAP™ di Capsugel, il sistema di rilascio brevettato di capsula nella capsula, consente il rilascio efficiente di probiotici ed è particolarmente efficace per combinare diverse formulazioni o per prodotti a duplice rilascio. Questa tecnologia crea una barriera interna, che evita l’assorbimento dell’acqua all’interno della capsula contenente il probiotico, ed è stata progettata per migliorare la stabilità e facilitare il rilascio ritardato. Tra le altre innovazioni introdotte vi è l’ultimo aggiornamento dell’offerta DUOCAP™ di Capsugel per prebiotici e probiotici.

Nella formulazione di integratori probiotici, lo sviluppo di un prodotto stabile ed efficiente è essenziale per garantire il successo sul mercato.

Per maggiori informazioni sulla vasta gamma di soluzioni Capsugel, realizzate solo con ingredienti vegetali secondo le tendenze “clean label”, visitate www.capsugel.com o rivolgetevi a un rappresentante Capsugel di zona.

Per informazioni
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