L’Integratore Nutrizionale n°6/2021

L’Integratore Nutrizionale n°6/2021

Focus: Salute cardiovascolare

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Questo numero si apre con un articolo di Visioli e colleghi, che affrontano l’argomento in focus parlando della relazione che intercorre tra microbioma intestinale e rischio cardiovascolare (CVD). In particolare, in questo articolo vengono esaminate alcune delle interazioni microbiota-rischio CVD dotate di solidità scientifica e vengono proposte alcune future opportunità cardio-preventive.

Microbiota intestinale e rischio cardiovascolare
Un quadro complesso che offre grandi opportunità di studio e intervento
Francesco Visioli, Federico Scarmozzino, Andrea Poli

Molti studi suggeriscono che il microbiota intestinale possa influenzare indirettamente o direttamente il rischio cardiovascolare (CVD). A tal proposito, il microbiota potrebbe agire modificando i composti naturalmente presenti negli alimenti, sia in senso potenzialmente aterogenico sia in senso protettivo; inoltre, ceppi batterici specifici, la cui crescita potrebbe essere facilitata anche da composti di origine alimentare, ovvero i prebiotici, potrebbero invece svolgere effetti diretti sull’aterogenesi. In altre parole, il rapporto microbiota-cibo è bidirezionale, nel senso che quest’ultimo modifica il primo che, a sua volta, produce metaboliti con effetti salutari o nocivi. In questo articolo esaminiamo alcune delle interazioni microbiota-rischio CVD che, alla luce delle evidenze disponibili, possono essere considerate già dotate di una convincente solidità scientifica. In particolare, ci concentriamo sul microbiota intestinale, dove la ricerca è più attiva, e proponiamo alcune future opportunità cardio-preventive: una delle quali sarebbe sviluppare e testare composti in grado di inibire la formazione di molecole nocive derivate dal microbiota. Dopo lo sviluppo di strumenti di screening appropriati, affidabili e poco costosi per i metabotipi, potranno anche essere implementate diete personalizzate e prescritti supplementi ad hoc. L’altra via terapeutica e preventiva che potrebbe essere percorsa è quella della modificazione del microbiota attraverso l’utilizzo di appropriati pro- e prebiotici.

• Nel secondo articolo si parla dell’invecchiamento biologico e del ruolo che assolve una dieta ricca di polifenoli. Esposito e colleghi, mediante uno studio, hanno analizzato la relazione che intercorre tra la differenza fra età biologica e cronologica di un soggetto, polifenoli e capacità antiossidante della dieta in una coorte di italiani adulti.

Invecchiamento biologico, il ruolo di una dieta ricca di polifenoli
Simona Esposito, Alessandro Gialluisi, Simona Costanzo, Augusto Di Castelnuovo, Emilia Ruggiero, Amalia De Curtis, Mariarosaria Persichillo, Chiara Cerletti, Maria Benedetta Donati, Giovanni de Gaetano, Licia Iacoviello, Marialaura Bonaccio

La differenza tra l’età biologica e quella cronologica di un soggetto (Δage) è stata associata alla dieta mediterranea, particolarmente ricca in polifenoli, e rappresenta un nuovo robusto indicatore del rischio di malattie cardiovascolari. In questo studio abbiamo analizzato la relazione tra Δage, polifenoli e capacità antiossidante della dieta in una coorte di italiani adulti. È stata eseguita un’analisi trasversale su una sotto coorte di 4,592 soggetti (età ≥35 anni; 51,8% donne) dello studio Moli-sani (arruolamento 2005-2010), che ha mostrato come l’invecchiamento biologico sia inversamente associato al consumo di polifenoli (β=-0,31; 95% CI -0,39, -0,24), al di là della loro capacità antiossidante.

• L’articolo successivo è a cura di NatIng, che esamina il tema dell’amaranto nei prodotti nutraceutici per il diabete e la dislipidemia. L’amaranto, infatti, risulta essere utile nella gestione della glicemia post prandiale e nella dislipidemia, grazie alla particolare composizione del suo chicco. L’estratto di amaranto può essere utilizzato come ingrediente per il prodotto nutraceutico oppure essere impiegato come matrice funzionale per la veicolazione di altri botanicals impiegati nella formulazione.

L’amaranto nei prodotti nutraceutici per il diabete e la dislipidemia
Studi preclinici sul pseudocereale verso le maltodestrine
Anna Carlin

La particolare composizione del chicco di amaranto (Amaranthus caudatus L.), ricco in proteine dall’alto valore biologico, in fibra grezza e in lipidi ad alto grado di insaturazione, rende questo pseudocereale utile nella gestione della glicemia post prandiale e nella dislipidemia, e adatto alla formulazione di prodotti nutraceutici volti alla gestione delle malattie metaboliche. L’estratto a base di amaranto può essere utilizzato come ingrediente per il prodotto nutraceutico oppure essere impiegato come matrice funzionale per la veicolazione di altri botanicals impiegati nella formulazione. Gli studi preclinici condotti presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova sul prodotto a base di amaranto* hanno preso in esame la sua capacità di modulare l’assorbimento intestinale di colesterolo rispetto alla maltodestrina, solitamente utilizzata come carrier negli integratori alimentari; il contenuto di polifenoli assorbiti attraverso il tessuto intestinale; la determinazione del glucosio libero dopo digestione enzimatica di maltodestrina e di estratto di amaranto; e la quantificazione del rilascio di insulina da isole pancreatiche umane. I risultati hanno dimostrato che l’amaranto potrebbe costituire un valido sostituto della maltodestrina in preparati nutraceutici. 

• Un altro articolo, scritto da Brunelli e colleghi, tratta i risultati di uno studio realizzato con l’obiettivo di individuare possibili biomarcatori plasmatici nella fragilità dell’anziano. Nello specifico, si è indagato l’effetto dell’assunzione di frutta e verdura sull’acido ippurico plasmatico, possibile barometro della fragilità nell’anziano.

Effetto dell’assunzione di frutta e verdura sull’acido ippurico plasmatico
Possibile barometro della fragilità nell’anziano
Laura Brunelli, Annalisa Davin, Giovanna Sestito, Maria Chiara Mimmi, Giulia De Simone, Claudia Balducci, Orietta Pansarasa, Gianluigi Forloni, Cristina Cereda, Roberta Pastorelli, Antonio Guaita

La fragilità è una sindrome legata all’avanzare dell’età che comporta una minor capacità nel rispondere a situazioni di stress. Questo studio è stato condotto nell’ambito di InveCe.Ab, uno studio di popolazione longitudinale effettuato in Italia. Il nostro scopo era di individuare possibili biomarcatori plasmatici della fragilità nell’anziano. Il plasma di 130 persone anziane (età compresa tra 76 e 78 anni) è stato analizzato utilizzando approcci di metabolomica basati sulla spettrometria di massa. I risultati sono stati successivamente validati su un altro gruppo di soggetti anziani (303 soggetti). Si è osservato che, mentre i metaboliti delle vie metaboliche centrali non erano in grado di differenziare gli anziani fragili da quelli non-fragili, solo l’acido ippurico, un metabolita secondario, era in grado di discriminare le due popolazioni. L’analisi di regressione logistica ha indicato che alti livelli di acido ippurico plasmatico sono significativamente associati a una riduzione del rischio di fragilità dopo quattro anni. L’analisi di mediazione utilizzando l’indice di fragilità (FI), l’acido ippurico e l’assunzione di frutta e verdura ha evidenziato il ruolo del consumo di frutta e verdura nella relazione tra acido ippurico e indice di fragilità. I risultati indicano che un basso livello di acido ippurico nel plasma sembra essere un segno distintivo dell’evoluzione verso uno stato di fragilità, associato a un minor consumo di frutta e verdura. 

• L’ultimo articolo, realizzato da Garzarella e colleghi, tratta di uno studio clinico monocentrico, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo, realizzato con lo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia di un integratore alimentare a base di acido alfa lipoico per la riduzione del dolore idiopatico.

Sicurezza ed efficacia dell’acido alfa lipoico nella riduzione del dolore idiopatico
Studio clinico monocentrico, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo
Cristina Esposito, Emanuele Ugo Garzarella, Cristina Santarcangelo, Alessandro Di Minno, Marco Dacrema, Roberto Sacchi, Gaetano Piccinocchi, Roberto Piccinocchi, Alessandra Baldi, Maria Daglia

In letteratura sono presenti numerosi studi a supporto dell’impiego dell’acido alfa lipoico (ALA) per la riduzione del dolore in pazienti affetti da neuropatie diabetiche, mentre i dati scientifici a dimostrazione della sicurezza e dell’efficacia di ALA nel trattamento del dolore a eziologia sconosciuta in soggetti normoglicemici sono limitati. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la sicurezza e l’efficacia di un integratore alimentare a base di ALA per la riduzione del dolore idiopatico. I risultati ottenuti suggeriscono che l’utilizzo di ALA come integratore alimentare possa essere un’opzione sicura ed efficace per il trattamento di artralgie, neuropatie e fibromialgie idiopatiche modeste o moderate, in cui, non essendo nota l’eziologia del dolore, il medico non ha elementi per curare la causa del dolore ma può solo somministrare farmaci analgesici orali non sempre privi di effetti avversi. 

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone e Tiziana Mennini parlano in questa sede di evidenze, dubbi e domande sugli acidi grassi omega 3 e salute cardiovascolare.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Andrea Fratter (SIFNut) discute della decisione attesa dell’EFSA e la conseguente ratifica da parte del Ministero della Salute delle Nazioni europee sul ridimensionamento del dosaggio e dei claim relativi alla monacolina K estratta dal riso rosso fementato.

• BIOTECH: continua questa rubrica di aggiornamento a cura di Federchimica-Assobiotec e con il coordinamento del vicepresidente Elena Sgaravatti. In questo numero viene presentato il progetto Biotech, il futuro migliore. Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia.

• PUBBLICITÀ AL VAGLIO: il mondo degli integratori alimentari è costellato di esempi pubblicitari falsi e fuorvianti. Serena Ponso ha identificato quelli più recenti presi in esame dallo IAP.

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI: Franca Ponzio tratta della sperimentazione clinica effettuata nel campo degli integratori alimentari per valutarne la validità. Questo processo è però ricco di complessità e prospettive.

• NOVEL FOOD: Armando Antonelli parla della valutazione di sicurezza dell’Akkermansia come nuovo alimento e della procedura necessaria per autorizzarne l’immissione sul mercato dell’Unione e per aggiornare di conseguenza la lista che elenca i novel food autorizzati e le relative condizioni.

Ed ecco giunti allo spazio dedicato alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti: C.F.M CO. FARMACEUTICA, MILANESE, GIELLEPI, VARIATI – BEGA BIONUTRIENTS, ROELMI HPC.

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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Innovazione in Botanicals n°1/2021

Innovazione in Botanicals n°1/2021

Articoli scientifici

Aggiornamenti

• ECONOMIA CIRCOLARE: i principi dell’economia circolare sono stati sinora applicati nel campo dei derivati vegetali limitatamente a grosse realtà produttive quali la filiera agro-forestale, dalla quale derivano abbondanti biomasse di scarto. Ancora poco esplorata è invece la valorizzazione nella filiera delle piante officinali, che pure presentano importanti potenzialità soprattutto in relazione al valore dei principi bioattivi in esse contenuti. È questo il focus del primo intervento della rubrica curata da Cristina Danna.

• ABS: RISORSE GENETICHE, DIRITTI, CONDIVISIONE: nonostante il Regolamento europeo sia in vigore da diversi anni, e l’impatto del Protocollo di Nagoya sia diventato di grande attualità nel mercato globale, in Italia l’ABS sembra essere un tema ancora sconosciuto. Il fatto che la nostra amministrazione non abbia ancora ratificato il Protocollo di Nagoya non esime tuttavia gli utilizzatori operanti sul territorio nazionale dall’osservanza degli obblighi previsti: Valentina Veneroso fa luce sull’attuale stato dell’arte.

• ANALISI GENETICHE: un mercato dei derivati vegetali in rapida crescita, catene di approvvigionamento globali e regolamentazioni complesse nei vari settori di utilizzazione determinano la necessità di assicurare adeguate modalità di controllo delle filiere. Nell’ultimo decennio l’uso di strumenti molecolari per l’autenticazione di materie prime vegetali si è notevolmente diffuso e nuove tecniche sono state introdotte e ottimizzate per affrontare le criticità della metodologia del DNA barcoding. Le passa in rassegna il primo intervento della rubrica curata da Valerio Mezzasalma, di FEM2 Ambiente.

• BOTANICALS IN ACTION: l’inverdimento risulta una buona strategia per migliorare la qualità dell’ambiente urbano, apportando numerosi benefici meglio noti come servizi ecosistemici, quali ad esempio la mitigazione del fenomeno isola di calore, la riduzione delle polveri sottili e degli inquinanti aerodispersi nei canyon urbani, la riduzione del deflusso superficiale delle acque meteoriche, l’aumento della biodiversità locale e il miglioramento del benessere psico-fisico della popolazione residente. In quest’ottica, l’impiego di Nature-Based Solution (NBS), definite dall’UE come soluzioni ispirate e supportate dalla natura, si sta configurando sempre più come settore in crescita a livello di mercato, destinato ad aumentare in vista degli obbiettivi del Green Deal Europeo e della strategia UE 2030 per la Biodiversità. Descrive alcune di queste interessanti esperienze il primo intervento di Enrica Roccotiello.

Aziende

L’ideazione e lo sviluppo di Ecovitis®, nuovo estratto standardizzato da semi d’uva ottenuti dalle vinacce selezionate da cantine del nord-est italiano, rappresenta un interessante esempio applicativo di nuove tecnologie estrattive in un contesto di economia circolare. Inoltre, lo sviluppo analitico, il particolare profilo polifenolico e l’unicità della correlazione tra profilo metabolomico meccanismi d’azione ed efficacia clinica rendono questo prodotto un avanzamento importante nel contesto della conoscenza relativa agli effetti salutistici di un rilevante gruppo di polifenoli alimentari quali le proantocianidine, illustrati nell’articolo curato da Paolo Morazzoni.
La nuova Divisione Nutraceutica delle Distillerie Bonollo nasce con l’obiettivo di sviluppare ingredienti innovativi derivanti da prodotti di scarto della filiera dell’uva e/o da altre fonti di tipo alimentare da proporre in campo nutraceutico.

Notizie

Il panorama delle iniziative riguardanti i botanicals spazia dall’agenda dei congressi scientifici in programma in Europa il prossimo anno, alla segnalazione di nuove tendenze di interesse pubblico e nell’implementazione delle biotecnologie, alle recenti avvertenze emerse sul mercato americano in tema di adulterazioni, alla descrizione di nuovi progetti di ricerca in corso grazie a parternariati internazionali.

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Su questo numero hanno scritto per noi…

Anna Rita Bilia

Cristina Danna

Vincenzo De Feo

Lucia Grifoni

Valerio Mezzasalma

Paolo Morazzoni

Enrica Roccotiello

Giulia Vanti

Valentina Veneroso

Cosmetic Technology 5-2021

Cosmetic Technology 5-2021

Focus: SOLARI

Dopo la pausa estiva rieccoci più carichi che mai con un nuovo numero di Cosmetic Technology, questa volta incentrato sui Solari, prodotti cosmetici fondamentali per la nostra pelle, poiché ci proteggono dall’esposizione al sole che, come ben sappiamo, oltre a determinare numerosi benefici per la salute umana può provocare anche effetti negativi.

Cominciamo a fare gli onori di casa andandovi a presentare i contenuti che incontreremo durante la lettura di Cosmetic Technology 5.

In apertura troveremo come sempre l’editoriale del Direttore Scientifico, la Dott.ssa Anna Caldiroli, che ci andrà a informare sugli ultimi sviluppi per quanto riguarda l’utilizzo di dati ottenuti da test non eseguiti sugli animali nell’ambito della valutazione degli effetti di sensibilizzazione cutanea e la relazione tra normative diverse.

L’editoriale sarà accompagnato come sempre dall’Opinion Leader, questa volta di Elena Grasselli, Prof.ssa presso l’Università degli Studi di Genova e membro del Comitato Scientifico di Cosmetic Technology, la quale ci parlerà dei filtri solari e delle ambiguità che li circondano.

Entriamo nel vivo con gli Articoli in linea con il focus: Luigi Miori, Luca Pizzato, Debora Pepe e Laura Pelosi di Areaderma cominceranno a parlarci dei filtri UV e in particolare di un metodo analitico per poter determinare e quantificare i filtri UV all’interno dei prodotti cosmetici (questa sarà solo la prima parte dell’articolo che si concluderà sul prossimo numero.

Filtri UV
Sviluppo e convalida di un metodo HPLC per il controllo qualità dei filtri UV nelle preparazioni cosmetiche
di Luigi Miori, Luca Pizzato, Debora Pepe, Laura Pelosi
– 1 PARTE –

Lo scopo di questa ricerca è la messa a punto e la validazione di un metodo analitico per poter determinare e quantificare i filtri UV all’interno dei prodotti cosmetici.
Il metodo è focalizzato su 6 filtri UV: omosalato, butilmetossidibenzoil metano, octocrilene, etilesil metossicinnamato, etilesil salicilato e dietilammino idrossibenzoil esil benzoato.
Lo strumento utilizzato è un HPLC Agilent Technologies 1220 Infinity LC con colonna Zobrax Eclipse XDB-C18 5 µm 4,6×250 mm.
Il metodo prevede una fase mobile costituita da 2 fasi: una fase A composta da una soluzione acquosa di acido acetico a pH 3 e una fase B composta da etanolo e acetonitrile in rapporto 60:40.
Tutti i parametri necessari alla convalida sono stati accertati e i dati ottenuti rientrano nei criteri di accettazione.
Per effettuare tale validazione si sono seguite le linee guida ICH Q2 (R1) (1).

Viviana Brancato, Annamaria Ratti e Alice Guidubaldi di Bregaglio si focalizzeranno su come formulare un prodotto solare con alto SPF, fotostabile e idratante; in questo, che è uno studio sperimentale, presenteranno  la valutazione dell’idratazione e dell’effetto bianco sulla pelle di emulsioni solari che contengono diverse tipologie di filtri UV

I nuovi claim per i prodotti solari
Come formulare un prodotto solare con alto SPF, fotostabile e idratante
Viviana Brancato, Annamaria Ratti, Alice Guidubaldi

Nel 2020 la vendita dei prodotti solari ha subito un rallentamento causato dalla pandemia, che ha determinato la limitazione degli spostamenti, che si è tradotto in un minor tempo trascorso all’aperto e al sole, probabilmente perché l’uso della mascherina ha fatto percepire come non necessario l’utilizzo di una protezione solare. Nello stesso periodo si è registrato da parte di molti brand un incremento nell’utilizzo di claim relativi alla protezione SPF/UVApf in prodotti skin care e makeup, soprattutto associato a un’azione antinvecchiamento e anti rughe. C’è stato un incremento nella ricerca di prodotti multifunzionali.
Considerando le premesse, lo scopo di questo lavoro è stata la valutazione dell’idratazione e dell’effetto bianco sulla pelle di emulsioni solari O/A e A/O con filtri inorganici e organici, e di emulsioni solari O/A e A/O con filtri inorganici naturali ad alta protezione, ad ampio spettro di protezione e fotostabili.

Martina Issleib e Lars Jung di Symrise proporranno, invece, delle valide alternative al silicone da impiegare nelle formulazioni dei prodotti solari, puntando l’attenzione sul fatto che gli ingredienti devono essere accuratamente selezionati per ottenere la massima sostenibilità,

Alternative al silicone nelle formulazioni dei prodotti solari
Per una maggiore sostenibilità
Martina Issleib, Lars Jung

Le nuove aspettative dei consumatori e il cambio di mentalità dei produttori di cosmetici, relativamente alla sostenibilità dei prodotti di bellezza, riguardano anche i prodotti solari.
Sebbene i filtri UV organici necessari per offrire un fattore di protezione solare sufficiente sono e rimarranno principalmente basati su materie prime di sintesi, i restanti componenti delle formulazioni devono essere accuratamente selezionati per ottenere la massima sostenibilità possibile di queste composizioni. Il presente articolo espone alcune possibilità per sostituire i tradizionali derivati siliconici con combinazioni “smart” di ingredienti a base naturale, senza compromettere il profilo sensoriale o le performance dei prodotti solari.

Anna Marras, infine, ci racconterà quali sono state le campagne di prevenzione dei danni causati dai raggi UV che hanno cominciato a diffondersi a partire dagli anni ’80 del Novecento, l’efficacia e i meccanismi psicologici connessi.

Le campagne di prevenzione dei danni causati dai raggi UV
Efficacia e meccanismi psicologici
Anna Marras

Nelle ultime tre decadi, l’incidenza di melanoma mostra un incremento annuo costante nonostante la crescente quantità di informazioni sui rischi connessi all’esposizione ai raggi UV di cui disponiamo. Le campagne di prevenzione e protezione solare hanno cominciato a diffondersi dagli anni ’80 del Novecento, con numerose modalità diversificate a seconda del target di popolazione a cui si indirizzano. Tuttavia, siamo ancora lontani da una comprensione approfondita dei meccanismi che possano garantire un’efficacia delle stesse in termini di riduzione dell’incidenza dei tumori cutanei. Tra le componenti che meritano un’analisi vi sono sicuramente i meccanismi psicologici che guidano la motivazione verso la modifica comportamentale, poiché questo può favorire l’ottimizzazione delle strategie preventive.

Chiude la sezione degli articoli Michela Barattin di ALCHèMIA fitobottega, che ci parlerà della neurocosmesi come strumento alternativo e complementare al benessere dell’individuo, che coinvolge l’intera sfera sensoriale.

Neurocosmesi: quando
il benessere parte dal tocco
Dalla polisensorialità del prodotto alla danza biochimica tra pelle e cervello
Michela Barattin

Attraverso una stimolazione che coinvolge l’intera sfera sensoriale, il neurocosmetico si configura come strumento alternativo e complementare nel concorrere al benessere dell’individuo, in una visione olistica di cui il binomio bellezza-salute rappresenta il minimo comun denominatore, con evidenti richiami alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC).
La sinergica unione di ingredienti funzionali in grado di indurre il rilascio di neuromediatori coinvolti in emozioni positive, texture gradevoli e inebrianti, profumazioni evocative e pigmenti perlescenti sono il poker vincente per la formulazione del neurocosmetico, insieme a un packaging attraente e ad un marketing chiaro, corretto e invogliante. L’intento è quello di risvegliare i sensi e influenzare la condizione della pelle e la sua funzione protettiva attraverso il sistema nervoso, stuzzicando fisicamente, chimicamente ed emotivamente la complessa rete nervosa che mette in comunicazione la cute con il cervello in modo bi-direzionale.
Tra gli attivi, ricoprono un ruolo centrale i peptidi bioattivi, che mimano l’azione biologica di peptidi fisiologici di cui esplicano le rispettive funzionalità, e gli ingredienti in grado di contrastare la risposta indotta dallo stress cutaneo, spesso correlato anche all’insorgenza di problematiche come acne, dermatite e psoriasi. Interessante risulta essere l’inclusione di ingredienti “edibili” che risvegliano anche il gusto attraverso la stimolazione indiretta delle papille gustative, oltre a rappresentare una risorsa sostenibile laddove provengano da scarti della filiera agro-alimentare (upcycling). Completano la palette di ingredienti raffinate fragranze frutto di un sapiente bilanciamento di note olfattive e oli essenziali, che stimolano il sistema limbico e attivano il potere evocativo dell’olfatto. Insieme alla profumazione, la texture è di certo determinante per rendere il prodotto piacevole, attraente e di successo, per un benessere che parte proprio dal tocco.

Seguiranno poi gli Aggiornamenti con le immancabili rubriche di Anna Ciranni (Linee Guida e Segnalazioni Rapex), di Sonia Cudrig (Hints for Lab), di Floriana Sergio (Eccellenze italiane) e di Lorella Giovannelli (Letteratura).

Su questo numero faranno parte degli Aggiornamenti anche l’Approfondimento Cosmetico realizzato da Alessandra Semenzato, Giulia Galizia e Giovanni Tartufo di UNIRED, che offriranno una panoramica dei filtri solari a 360°; la rubrica Professioni, che questa volta indagherà la professione del cosmetologo, dove troveremo un’intervista doppia a due professionisti della cosmetica che ci racconteranno i loro percorsi di formazione, la loro esperienza lavorativa e i loro must have: Pedro Catalá e Paolo Siragusa; e l’Intervista a Nicoletta Paparone, responsabile del coordinamento Ricerca Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, da parte della nostra inviata speciale Floriana Sergio, la quale ha voluto indagare sul progetto EBioScart – GO FICO di cui la Dott.ssa Paparone ne è la responsabile.

Poteva forse mancare l’Infografica del Laboratorio CosmopolitaSerena Zanella e Ludovica Ferrari ci presenteranno alcuni ingredienti utilizzabili nella formulazione di prodotti solari come booster di SPF o come attivi multifunzionali e ci spiegheranno “perché ci piace”. A loro, è stata dedicata una pagina speciale… clicca il banner qui sotto per un tour virtuale nel loro laboratorio!

Nella sezione Aziende avremo poi le schede ingredienti di Res Pharma – Res Pharma Innovative Ingredients, Biochim – RAHN AG, Active UP – Toyo Sugar Refining Co, amitahc Italia – Cobiosa e THOR Specialties, alcune delle quali avranno anche un richiamo nella rubrica Formulario con formule create ad hoc da parte delle aziende; un’occasione in più per mettere in evidenza l’ingrediente presentato.

Biochim - RAHN AG

LIFTONIN®-Q

Active UP - Toyo Sugar Refining Co

NARINGINOL GLX™

amitahc Italia
Cobiosa

Sugicare

Thor Specialties

Microcare® Quat EQG

Seguiranno le interviste a Marilisa Franchini, CEO e founder di M 2.0, che ci racconterà del suo percorso accademico fino alla nascita della linea Beautycology®

A Giulia Guadalupi, CEO e co-fondatrice di Bacfarm, una giovane start up sarda che ha avuto l’intuizione di allevare e sfruttare organismi che rappresentano una fonte inesauribile di nuove materie prime naturali; e a Giovanna Pressi, responsabile R&S di Aethera Biotech®, società italiana parte del gruppo Cereal Docks e specializzata nella ricerca e sviluppo di attivi da colture controllate per il settore Food e Personal Care.

Come sempre ci sarà la presentazione di alcuni Prodotti finiti, la cui rubrica a partire da questo numero si arricchirà grazie alla sezione dedicata ai Dispositivi Medici; e la rubrica fissa Next Generation, che su questo numero ospiterà il testo di Alessio Borghi, Laura Lugli, Desirè Natali e Serena Zingaretti dell’Università degli Studi di Camerino andranno a presentare un doposole lenitivo con pigmenti microincapsulati.

Detto ciò, non vi resta che venirci a trovare al Making Cosmetics per ritirare la vostra copia omaggio e immergervi nella lettura di questo nuovo numero ricco (come sempre) di spunti e contenuti interessanti.

Vi aspettiamo dunque numerosi allo stand IN 501 di MiCo Milano Congressi!

BUONA LETTURA!

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Perché ci piace – Solari

Perché
ci piace

Booster SPF e ingredienti attivi per proteggere la pelle dai raggi UV

Abbiamo selezionato ingredienti utilizzabili nella formulazione di prodotti solari come booster di SPF o come attivi multifunzionali. I primi, attraverso diversi meccanismi d’azione, sono in grado di aumentare l’SPF di una formulazione solare, consentendo così di ridurre la concentrazione dei fifi ltri e di raggiungere più facilmente l’SPF desiderato. I secondi, invece, sono attivi che proteggono la nostra pelle e i nostri capelli dai danni derivanti dalla prolungata esposizione ai raggi solari.Di ognuno vi spieghiamo la funzione e….perchè ci piace!

Serena & Ludovica

Categoria: Attivo-booster SPF
Funzione: Un attivo smart in grado di svolgere una doppia funzione all’interno della formulazione: 1) agisce come filtro; 2) qualche ora dopo l’applicazione sulla pelle, funziona come attivo anti-age
Percentuale d’uso: % variabile a seconda dell’SPF desiderato
Perchè ci piace: Un booster amico dell’ecosistema marino, essendo lui stesso uno dei componenti principali dell’apparato osseo dei pesci

Categoria: Burro, emolliente, attivo
Funzione: Un burro naturale che apporta alla formula tutti i benefici dei curcuminoidi: oltre a migliorare le prestazioni SPF e PFA della protezione solare, ha anche proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antimicrobiche
Percentuale d’uso: % variabile a seconda della texture desiderata
Perchè ci piace: Non un semplice burro, ma un vero e proprio burro funzionalizzato ricco di proprietà

Categoria: Attivo-prolungatore dell’abbronzatura
Funzione: Un peptide che i test in vivo ed ex vivo hanno dimostrato essere il più efficace nell’attivazione del MC1R (Melanocortin 1 Receptor), il principale regolatore della pigmentazione naturale della pelle
Percentuale d’uso: 1-3%
Perchè ci piace: L’attivo ideale per formulare cosmetici che prolungano l’abbronzatura estiva e che garantiscono alla pelle un bagliore naturale non solo nel periodo estivo ma l’intero anno

Categoria: Attivo-booster SPF, modificatore reologico
Funzione: Un booster di origine naturale facilmente disperdibile in acqua
Percentuale d’uso: 1-3%
Perchè ci piace: Aumenta la viscosità della formula per cui si può ridurre il contenuto di viscosizzanti

Categoria: Attivo-protezione della pelle
Funzione: Un attivo che protegge la pelle dalle scottature, ma anche un booster di filtri solari UVB. Ricco di acidi grassi, carotenoidi e una fonte di vitamine A, E, B1, B2, PP, K e C
Percentuale d’uso: 1-5%
Perchè ci piace: Può essere sfruttato sia in formulazioni solari sia in prodotti anti-age grazie alla sua capacità di proteggere la pelle mantenendola elastica e idratata

Categoria: Attivo-protezione del capello
Funzione: Non un semplice quat! Dona al capello una protezione UV completa: assorbe sia nel range dell’UVB che UVA. In questo modo è quindi in grado di proteggere il colore e, allo stesso tempo, di preservare la lunghezza della fibra del capello
Percentuale d’uso: 2-4%
Perchè ci piace: Un liquido facile da utilizzare che può essere aggiunto alla formula sia a caldo che a freddo. Adatto sia per prodotti rinse-off che leave-on

L’Integratore Nutrizionale n°5/2021

L’Integratore Nutrizionale n°5/2021

Focus: Nutricosmetici, Healthy ageing

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Apriamo questo numero con un articolo, a cura di Metagenics Italia, che affronta il tema in focus presentandoci le proresolvine, la loro attività e l’importante ruolo che la risoluzione dell’infiammazione ha per un invecchiamento di successo. Nel testo vengono analizzati provenienza e classificazione delle proresolvine, meccanismi d’azione nelle patologie nell’invecchiamento e nelle patologie neurodegenerative e sinergia con farmaci antinfiammatori.   

Proresolvine e ageing
La risoluzione dell’infiammazione come chiave per un invecchiamento di successo
Maurizio Salamone, Veronica Di Nardo, Francesca Busa

I Selective Pro-resolving Mediators (SPMs) o proresolvine sono mediatori lipidici derivati da acidi grassi polinsaturi, prodotti nel sito dell’infiammazione a conclusione del processo infiammatorio acuto. Agiscono non come antinfiammatori ma come segnali naturali agonisti della risoluzione, orchestrando numerosi meccanismi fisiologici predeterminati geneticamente e orientati al ripristino dell’omeostasi e alla guarigione dei tessuti coinvolti. La classificazione delle proresolvine evidenzia un’attività specifica su ogni cellula del sistema immunitario, recettori specifici e meccanismi d’azione peculiari in risposta alle citochine proinfiammatorie. L’attività pleiotropica delle proresolvine e l’importante ruolo che l’infiammazione svolge in tutte le patologie cronico-degenerative suggerisce che i processi di risoluzione dell’infiammazione possano rappresentare una chiave tutta da esplorare per un invecchiamento di successo. Oltre 1200 studi negli ultimi 20 anni ci hanno fatto conoscere la farmacologia della risoluzione e finalmente sono disponibili sul mercato alcune formulazioni nutraceutiche che contengono questi principi attivi dalle incredibili potenzialità.

• La Boswellia serrata è la protagonista del secondo articolo scientifico di questo numero. Indena ci propone uno studio pilota sull’effetto di Boswellia Phytosome® sull’acuità visiva e sullo spessore retinico nei pazienti affetti da CSCR. Il distacco sieroso della retina neurosensoriale a livello maculare è un tratto distintivo della corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), una condizione che causa deficit visivo associato a distorsione e ondulazione delle immagini. È stata attribuita una certa importanza alla componente infiammatoria responsabile dell’insorgenza e della persistenza della permeabilità coroideale. Boswellia Phytosome® rappresenta una forma proprietaria di somministrazione di una miscela purificata di acidi triterpenici provenienti dalla resina di Boswellia serrata, dalla dimostrata attività antinfiammatoria.

Boswellia serrata per il trattamento della corioretinopatia sierosa centrale
Uno studio pilota
Fabio Mazzolani, Stefano Togni, Federico Franceschi, Antonella Riva, Roberto Eggenhöffner, Luca Giacomelli

Lo scopo del presente studio pilota in aperto era studiare l’effetto di Boswellia Phytosome®* (BP) sull’acuità visiva e sullo spessore retinico in soggetti affetti da corioretinopatia sierosa centrale acuta o cronica.
Nello studio sono stati valutati 10 occhi di 10 pazienti che avevano completato almeno un periodo di follow-up di 1 mese. Sono stati somministrati 500 mg di BP al giorno ai pazienti affetti da corioretinopatia sierosa centrale. Come endpoint primario è stata scelta la riduzione dell’essudato maculare, misurato per mezzo di tomografia ottica a coerenza di fase prima e dopo il trattamento; mentre come endpoint secondari sono stati scelti la stabilità o il miglioramento dell’acuità visiva. L’acuità visiva è stata determinata per mezzo di valutazione oftalmologica, mentre la tomografia ottica a coerenza di fase è stata utilizzata per misurare lo spessore retinico.
Dopo un mese di trattamento, la riduzione del distacco dell’epitelio pigmentato retinico o della neuroretina aveva raggiunto un valore significativo (p<0,01). Dopo 1 mese di trattamento, in nessun occhio è stata riscontrata una riduzione dell’acuità visiva; il 70% mostrava una stabilizzazione e il 30% registrava un miglioramento. Questi risultati, sebbene preliminari, mostrano che BP può essere adatto per il trattamento della corioretinopatia sierosa centrale.

• Luisa Diomede e colleghi presentano una revisione della letteratura dove vengono rivalutati le molteplici attività e i principi attivi dell’estratto di liquirizia. Nell’articolo vengono presentate inoltre le strutture chimiche dei composti negli estratti di radice di liquirizia, con i loro nomi più utilizzati, e un panorama dei principali studi sugli effetti antivirali.

Attività antivirale della liquirizia
Revisione della letteratura e prospettive
Luisa Diomede, Marten Beeg, Alessio Gamba, Oscar Fumagalli, Marco Gobbi, Mario Salmona

Le proprietà fitoterapiche dell’estratto di Glycyrrhiza glabra (liquirizia) sono principalmente attribuite alla glicirrizina (GR) e all’acido glicirretico (GA). Analisi computazionali ha permesso di generare una rete di 21 composti potenzialmente attivi e 28 attività biologiche o farmacologiche. Le attività più frequenti sono antibatterica, neuroprotettiva, antiossidante, antinfiammatoria, analgesica e antitumorale. Tra le loro possibili azioni farmacologiche, particolarmente importante è la capacità di agire contro virus appartenenti a famiglie diverse. La principale attività antivirale di GR studiata e descritta è contro i virus dell’epatite A, B e C, anche se i meccanismi coinvolti non sono completamente compresi. Queste molteplici attività dell’estratto di liquirizia e dei suoi principali principi attivi vengono rivalutate in modo critico in questa revisione.

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone dedica il suo approfondimento all’aiuto che la nutraceutica può offrire all’anziano per migliorarne le condizioni fisiche, mentali, immunologiche e di qualità della vita.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Andrea Fratter (SIFNut) e Arrigo Cicero (SINut) esprimono la loro opinione e strategia sul problema ancora aperto della bioaccessibilità dei nutraceutici.

• PIANTE E DERIVATI BOTANICI: come di consueto dedichiamo questa rubrica al monitoraggio dell’adulterazione dei botanicals e, in particolare in questo numero, all’adulterazione delle bacche di sambuco.

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Allerta ossido di etilene, questo è il tema della rubrica di Armando Antonelli che ne analizza l’impatto sugli integratori alimentari e le ammonizioni per un uso improprio. 

• PUBBLICITA’ AL VAGLIO: anche nel mondo degli integratori la pubblicità può essere fuorviante e non del tutto veritiera. In questo numero Serena Ponso elenca alcuni spot pubblicitari presi in esame dallo IAP.

• SOSTENIBILITA’: nella rubrica dedicata ai progetti volti ad un utilizzo sostenibile degli scarti di prodotti alimentari, si parla, in questo numero, del progetto CirCO, acronimo di Circular Coffee, che si propone di studiare la possibile valorizzazione di uno scarto derivante dalla tostatura del caffè, il silverskin, la pellicina che ricopre i grani di caffè.

• PET CORNER: su questo numero viene presentata la valutazione in real life dell’efficacia di un simbiotico commerciale nel trattamento della diarrea acuta del cane.

E ora spazio alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti:

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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Cosmetic Technology N° 4/2021

Cosmetic Technology N° 4/2021

Focus: INGREDIENTI NATURALI E SOSTENIBILITà

Ovunque voi abbiate deciso di passare le vostre vacanze, vi garantiamo che Cosmetic Technology n.4 sarà di sicuro un’ottima compagnia, sia in versione cartacea sia in digitale.

Questo numero ha come focus Ingredienti naturali e sostenibilità, un tema che oramai è sulla bocca di tutti ed è molto caro alle nuove generazioni.
La pandemia ha rimesso in discussione i nostri comportamenti e scelte; i nostri stili di vita e abitudini. Stiamo davvero mettendo in pratica tutti gli atteggiamenti più idonei al fine di salvaguardare il pianeta per le generazioni future?
Il numero è ricco di nuovi spunti e idee infatti abbiamo accolto preziose testimonianze di realtà che fanno della sostenibilità il proprio “pane quotidiano”.
In questo numero, infatti, la sezione Aziende ospita ben 4 interviste. È proprio il caso di dirlo: ci siamo fatti in 4!

Abbiamo incontrato Marie-Pascale Rogier, Global Project Leader Nagoya, Natural Sourcing & Sustainability di Symrise, che ci ha raccontato del valore che ha la sostenibilità all’interno dell’azienda; Valeria Carli, Marketing and Sales Director presso Eico Novachem, azienda familiare capitanata da sole donne che hanno come principale obiettivo quello di soddisfare la propria clientela con un elevato numero di specialties chimiche di alta qualità a catalogo; e Giacomo Vicari, R&D presso Bottega Verde, che ci ha parlato dell’azienda, dell’evoluzione del mercato e del ruolo giocato dal formulatore.

La Dott.ssa Chiara Degl’Innocenti, Export Manager Cosmetics presso RAHN AG, ha invece incontrato per noi la Dott.ssa Emina Besic Gyenge, Senior R&D Manager Hair Care di RAHN Cosmetic Actives, la quale ha parlato del concetto di Clean Beauty e di è come si è fuso con la filosofia interna di un’azienda come RAHN Cosmetic Actives.

Ma…andiamo con ordine… si comincia con un tuffo nell’arte nella cosmetica raccontata attraverso gli occhi di Paolo Lucchese, Opinion Leader di questo numero che fornisce ai colleghi formulatori qualche suggerimento per un ritorno alle origini.

Passiamo agli Articoli, dove troviamo Andrea Milanesi, Maurizio Rinaldi e Lorella Giovannelli, dell’Università del Piemonte Orientale, ed Elia Bari dell’Università degli Studi di Pavia, che parlano della sericina, una proteina estratta dai bozzoli di Bombyx mori, inizialmente vista come scarto dell’industria tessile e oggi impiegata in ambito biomedicale e cosmetico.

Ottimizzazione di spray-drying di sericina estratta da Bombyx mori
Applicazione del disegno sperimentale nello studio di miscele di sericina e coadiuvanti tecnologici dell’essiccamento
Andrea Milanesi, Maurizio Rinaldi, Lorena Segale, Elia Bari, Lorella Giovannelli

La sericina è una proteina estratta dai bozzoli di Bombyx mori, la cui larva è nota come baco da seta. Negli ultimi anni questo prodotto, originariamente visto come scarto dell’industria tessile, ha suscitato un rinnovato interesse per le sue numerose attività biologiche e ha trovato largo impiego, in particolare in ambito biomedicale e cosmetico. In questo studio la sericina è stata estratta dai bozzoli attraverso la tecnica di degumming High Temperature High Pressure (HTHP) ed è stata essiccata in presenza di due coadiuvanti dell’essiccamento della proteina, il trealosio (TR) e la metil-β-ciclodestrina (MBCD), al fine di ottenere una polvere di impiego tricologico. Attraverso un disegno sperimentale (DoE), il disegno di miscela D-ottimale, è stato valutato l’impatto di un terzo componente, un derivato cationico della gomma di guar, l’idrossipropiltrimonio cloruro (CGG), sulle caratteristiche delle polveri di sericina essiccate in presenza di TR e MBCD. In particolare, sono state valutate la resa di processo, l’umidità residua (tramite analisi termogravimetrica, TGA) e le caratteristiche morfologiche (con microscopia ottica e a scansione elettronica, SEM). L’impiego di queste miscele ha migliorato significativamente il processo di essiccamento della proteina: il disegno sperimentale ha permesso di individuare le miscele migliori per l’ottenimento di polveri di sericina caratterizzate da buone rese e lavorabilità, oltre che da ridotta umidità residua rispetto alla proteina processata senza i coadiuvati dell’essiccamento. In particolare, la polvere derivante dalla soluzione di sericina e da 0,10% di CGG, 0,45% di TR e 0,45% di MBCD si è contraddistinta come quella caratterizzata da proprietà adatte alla produzione di materie prime per impiego tricologico.

Grazia Maria Cappucci, Roberto Rosa e Anna Maria Ferrari (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ed EN&TECH) e Carla Villa (DIFAR) trattano invece della metodologia Life Cycle Assessment (LCA), uno strumento ampiamente utilizzato per quantificare la sostenibilità dei prodotti cosmetici.

Life Cycle Assessment per quantificare la sostenibilità dei prodotti cosmetici
Casi studio dalla letteratura
Grazia Maria Cappucci, Roberto Rosa, Carla Villa, Anna Maria Ferrari

La metodologia Life Cycle Assessment (LCA) è lo strumento più usato per valutare le performance ambientali di prodotti, processi e servizi, poiché l’identificazione e la quantificazione degli impatti ambientali viene eseguita secondo correlazioni scientifiche causa-effetto e la standardizzazione fornita dalle norme UNI EN ISO 14040:2006 e UNI EN ISO 14044:2006 garantisce risultati verificabili e riproducibili.
Nel presente lavoro vengono illustrati casi studio realizzati mediante l’applicazione della metodologia LCA su prodotti cosmetici, i cui risultati pongono l’attenzione su aspetti che il consumatore non è portato a considerare con facilità, a causa anche di un’informazione parziale che le industrie cosmetiche forniscono sui propri prodotti. Tra i principali risultati riportati vi è, innanzitutto, la grande incidenza degli ingredienti sugli impatti ambientali, a cui segue quella dovuta alle formulazioni, sotto l’aspetto dell’origine dei componenti.
Gli autori sottolineano alcune criticità negli studi considerati, prima fra tutte la mancanza di adozione di un metodo di valutazione del danno (endpoint), indispensabile per confrontare e valutare in maniera chiara e univoca le performance ambientali. Un ulteriore problema è legato alla scelta dei confini del sistema, che spesso non prendono in considerazione il ciclo di vita completo del prodotto.

Chiude la sezione degli articoli la psicologa Anna Marras, la quale ci racconta della tanoressia, ovvero la dipendenza da abbronzatura; un fenomeno che per certi versi è accomunato a vere e proprie dipendenze comportamentali.

Tanoressia: mai abbastanza abbronzati
Analisi qualitativa del fenomeno e nuove concettualizzazioni nell’ambito delle dipendenze comportamentali
Anna Marras

Il termine colloquiale “tanoressia” è utilizzato per riferirsi alla dipendenza da abbronzatura, ovvero quel fenomeno di compulsione rispetto all’abbronzarsi, associato a un intenso desiderio di apparire abbronzati e alla difficoltà di interrompere tale comportamento. Nonostante i rischi dell’esposizione ai raggi UV (soprattutto artificiali) siano stati ampiamente documentati negli ultimi vent’anni, la prevalenza di questo fenomeno è altamente significativa, tanto da accomunarlo a una dipendenza comportamentale. Con queste ultime condivide, infatti, meccanismi neurobiologici, sintomi psicologici e psichiatrici, e opzioni di trattamento. Scopo di questa trattazione è fornire una visione d’insieme del fenomeno, dalle sue radici culturali ai meccanismi neurobiologici, fino a esaminarne le attuali concettualizzazioni e le opzioni di trattamento.

A seguire troviamo gli Aggiornamenti, dove un testo scritto lo studio Rodl & Partner, per mano di Federica Stramezzi e Giulia Chiarvesio, hanno steso un Approfondimento legislativo sull’attualissima Plastic Tax; la risposta italiana all’obiettivo comune europeo di trovare una soluzione per la crescente produzione e dispersione di rifiuti di plastica nell’ambiente.

Negli Approfondimenti Cosmetici si parla dei cosmetici conosciuti grazie al famoso claim “senza conservanti”. Ma che cosa significa che un prodotto è formulato senza conservanti? Quali componenti del prodotto cosmetico favoriscono la crescita microbica e come è possibile contrastarla? A queste domande rispondono Alessandra Semenzato, Giulia Galizia e Giovanni Tafuro di UNIRED, spin-off dell’Università degli Studi di Padova.

Nella stessa rubrica abbiamo poi il contributo di Carsten Dietz, Sales Director Asian Pacific and East Europe presso Cosphatec GmbH, che ci illustra gli attivi multifunzionali come valida alternativa per una conservazione meno aggressiva dei prodotti.

Segue poi il testo di AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, che in linea con il focus tratta di ingredienti naturali e sostenibili e dell’interesse del consumatore nei loro confronti.

A completare questa sezione troviamo le rubriche fisse Anna Ciranni (Segnalazioni Rapex e Pareri del Scientific Committee on Consumer Safety), Lorella Giovannelli (Letteratura Cosmetica); chiudono Sonia Cudrig (Hints for lab) e Floriana Sergio (Eccellenze Italiane) con un magnifico viaggio tra le materie prime.

Ma non è finita! Anche questo numero si tinge di rosa con uno speciale interamente dedicato alle donne, in particolare ad alcune giovani donne imprenditrici che il nostro Direttore Scientifico Anna Caldiroli ha avuto modo di conoscere. Lasciamo dunque la parola alle fondatrici di tre start up innovative: Alice Zabeo con Bonnie Beauty, Lucrezia Del Papa con Olivella®, Linda Romano e Simona Rita Tamassia con Plentiness.com.
Delle vere innovatrici che hanno veramente tanto da raccontare di loro e della loro impresa.

In Next Generation, Paola Di Tella, Marta Gentili, Sara Giaccari e Giovanna Fania dell’Università degli Studi di Camerino ci parlano di ZERO CELL, un cofanetto che vede al suo interno una maschera e una crema anticellulite pensati per il trattamento d’urto degli inestetismi legati all’accumulo di adiposità di gambe, addome e glutei.

Arricchiscono ulteriormente il numero  una selezione di esempi formulativi di Active Box, Biochim e Deimos Group e la presentazione delle schede ingredienti di:

Res Pharma
Greentech

CIRCALYS®

Gale & Cosm - Premium Organic

Alpin Heilmoor Extract

Biochim
Lubrizol

Algapur™ HSHO

Active Box
Corum

Epi-On™

Per concludere, siamo stati presenti ad un evento organizzato dall’Università Cà Foscari di Venezia, un vero e proprio esempio di circolarità… non perdete tempo, sfogliate subito il numero per scoprirlo!

Da CEC Editore è tutto! Non ci resta che augurarvi buone vacanze e, come sempre, buona lettura.

Continuate a seguirci e rimanete sintonizzati sui nostri canali social…a settembre torneremo carichi e con tantissime novità!

BUONA LETTURA!

CEC Editore, in collaborazione con Making Cosmetics e in-vitality, presenta: ANTEPRIMA ESPOSITORI 2021, una pubblicazione imperdibile per tutte le aziende!

L’edizione 2021 si articolerà quindi in un elenco completo degli espositori di entrambe le fiere, dove le aziende avranno, oltre al nome presente nell’elenco, la possibilità di aggiungere una doppia pagina a loro dedicata con tutte le novità 2021.

L’Anteprima espositori Making Cosmetics/in-vitality verrà allegata ai numeri 4 di Cosmetic Technology e de L’Integratore Nutrizionale, distribuita durante la fiera e disponibile in versione digitale sul nostro sito.

Non perdere questa grande occasione, un’ottima vetrina per tutte le aziende!

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L’Integratore Nutrizionale n°4/2021

L’Integratore Nutrizionale n°4/2021

Focus: Prebiotici/probiotici e salute gastrointestinale

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Un bellissimo lavoro, frutto della collaborazione di illustri nomi dell’Università francese Mont-Saint-Aignan, ci presenta i probiotici di precisione del domani, in particolare una nuova soluzione per il controllo del sovrappeso.

I probiotici di precisione del domani
Una nuova soluzione per il controllo del sovrappeso e della salute metabolica
Emma Baghtchedjian, Nina Vinot, Sergueï Fetissov, Pierre Déchelotte, Clémentine Trotin-Picolo, Grégory Lambert

Questo articolo riassume l’approccio innovativo che ha portato alla scoperta del probiotico di precisione Hafnia alvei HA4597®* e dei suoi benefici sul peso corporeo e sui parametri metabolici. Hafnia alvei HA4597® è stato identificato, dopo i risultati sugli effetti del metabolita batterico peptidasi caseinolitica B (ClpB) sulla regolazione dell’appetito, attraverso una selezione delle specie che producono il ClpB. L’efficacia della specie nell’uomo è stata convalidata nel corso di uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, che includeva 236 adulti in sovrappeso. I risultati positivi dello studio clinico sulla perdita di peso suggeriscono l’utilizzo di H. alvei HA4597® nel controllo globale dell’eccesso di peso.

• Margherita Patrucco, dell’azienda Probiotical, ci offre la lettura di un interessante studio sui benefici della miscela probiotica B. breve BR03 + B. breve B632, contro l’obesità infantile e insulinoresistenza in età pediatrica

Obesità infantile e insulinoresistenza in età pediatrica
Benefici della miscela probiotica B. breve BR03 + B. breve B632
Margherita Patrucco

L’obesità rappresenta ad oggi una delle sfide più difficili per la salute pubblica, essendo associata a numerose gravi comorbidità. Recentemente è stata dimostrata un’associazione tra obesità e alterazioni del microbiota intestinale, permettendo di ipotizzare che l’uso di probiotici possa rappresentare un valido aiuto nel trattamento di queste problematiche. È stato condotto uno studio su 101 pazienti pediatrici affetti da obesità e insulinoresistenza in trattamento con una dieta isocalorica, con lo scopo di valutare l’efficacia di una miscela di due ceppi probiotici (Bifidobacterium breve BR03 e Bifidobacterium breve B632)* nel migliorare il metabolismo glucidico e insulinico all’inizio di un programma nutrizionale finalizzato alla perdita di peso. I risultati, oltre a evidenziare la sicurezza del trattamento, dimostrano gli effetti benefici della miscela sul metabolismo glucidico e insulinico nei pazienti pediatrici. È emerso, infatti, che la somministrazione dei due ceppi è associata al miglioramento della sensibilità all’insulina sia a digiuno che durante l’Oral Glucose Tolerance Test (OGTT). Contrariamente a quanto affermato in altri studi, gli effetti metabolici si mantengono anche dopo l’interruzione del trattamento. Lo studio supporta l’uso di questi probiotici come aiuto per il controllo e il trattamento dell’obesità giovanile, e suggerisce che la funzionalità del microbiota potrebbe influenzare la risposta metabolica ai probiotici. Il trattamento su misura con probiotici potrebbe quindi essere una promettente strategia aggiuntiva per l’obesità.

• Rosario Russo, dell’azienda Giellepi, ci illustra i risultati di uno studio clinico, randomizzato, in doppio cieco, nel quale si valuta l’efficacia di Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37® nel ridurre stress e ansia

Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37® riduce stress e ansia
Risultati di uno studio clinico, randomizzato, in doppio cieco (Sisu study)
Elaine Patterson, Síle M. Griffin, Alvin Ibarra, Emilia Ellsiepen, Juliane Hellhammer
Traduzione di Rosario Russo

Lo stress cronico rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi dell’umore e altri disordini psicologici. Evidenze cliniche dimostrano che la somministrazione di probiotici è in grado di influenzare la risposta allo stress e l’umore. Il presente studio clinico (Sisu) ha lo scopo di valutare se il Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37® (Lpc-37®)* è utile nel modulare la risposta allo stress, l’umore e il benessere in individui adulti. A tal fine, 120 soggetti sani (18-65 anni) sono stati randomizzati in due gruppi in base al trattamento ricevuto (1,75×1010 CFU di Lpc-37® o placebo) per 5 settimane. L’obiettivo principale dello studio è stato quello di valutare gli effetti del trattamento sulla frequenza cardiaca in risposta al Trier Social Stress Test (TSST), mentre gli obiettivi secondari hanno previsto l’analisi di diversi parametri psicometrici e biomarker fisiologici, tra cui la percezione dello stress, i livelli di cortisolo, la pressione arteriosa e la valutazione soggettiva della qualità del sonno, della vita e dell’umore. I risultati dello studio hanno confermato l’efficacia della somministrazione di Lpc-37® nel contrastare l’aumento della frequenza cardiaca in soggetti con stress cronico ridotto (LCS), mentre è stato registrato un aumento della frequenza cardiaca nei soggetti con stress cronico elevato (HCS). La somministrazione orale di Lpc-37® ha comportato una significativa riduzione della percezione dello stress dopo l’intervento, la normalizzazione dei livelli di cortisolo, un aumento della percezione di benessere e miglioramento della qualità del sonno. Durante lo studio non sono stati osservati eventi avversi gravi in nessuno dei due gruppi. Complessivamente, la somministrazione orale di Lpc-37® ha determinato una riduzione dello stress percepito dai partecipanti rispetto al placebo.

• Silvia Romagnoli, della Direzione Scientifica di Ofi-Procemsa Group, presenta una review della letteratura sugli psicobiotici nel disturbo mentale comune

Gli psicobiotici nel disturbo mentale comune
Breve review della letteratura

Silvia Romagnoli

Gli psicobiotici sono probiotici sviluppati come target terapeutico per il beneficio sulla salute in pazienti affetti da malattie psichiatriche, essendo in grado di produrre e rilasciare sostanze neuroattive che agiscono sull’asse cervello-intestino. La valutazione preclinica in modello animale Germ Free (GF) suggerisce che alcuni psicobiotici possiedono attività antidepressiva o ansiolitica. In recenti studi clinici sull’uomo emergono prove dei benefici nell’alleviare i sintomi dell’ansia, dello stress e della depressione, riscontrabili anche nei disturbi post traumatici da stress (PTSD). Tali benefici possono essere correlati alle azioni antinfiammatorie e modulatorie sul sistema serotoninergico degli psicobiotici somministrati.

• “Pompelmo e integratori a base di pompelmo”: questo è il tema che illustri nomi della medicina e dell’Università, trattano nell’ultimo, ma non meno importante, articolo di questo numero. Il lavoro presenta, in particolar modo, l’interazione di questo frutto con i farmaci. 

Pompelmo e integratori a base di pompelmo
Interazioni con i farmaci: non allarmismo ma cautela

Valentina Talarico, Roberto Miniero, Domenico Barone

Gli psicobiotici sono probiotici sviluppati come target terapeutico per il beneficio sulla salute in pazienti affetti da malattie psichiatriche, essendo in grado di produrre e rilasciare sostanze neuroattive che agiscono sull’asse cervello-intestino. La valutazione preclinica in modello animale Germ Free (GF) suggerisce che alcuni psicobiotici possiedono attività antidepressiva o ansiolitica. In recenti studi clinici sull’uomo emergono prove dei benefici nell’alleviare i sintomi dell’ansia, dello stress e della depressione, riscontrabili anche nei disturbi post traumatici da stress (PTSD). Tali benefici possono essere correlati alle azioni antinfiammatorie e modulatorie sul sistema serotoninergico degli psicobiotici somministrati.

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone ci parla di postbiotici o paraprobiotici.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: SIFNUT, in questo numero, presenta le tecnologie di elaborazione emergenti per la valorizzazione dei rifiuti, con il recupero di preziosi composti bioattivi.

• PIANTE E DERIVATI BOTANICI: in questo numero si affronta il tema dell’adulterazione dell’estratto di melograno.

• HEALTH CLAIM: Probiotici e quadro regolatorio in EU, a cura di Antonino Santoro

• BIOTECH: Biotecnologie: presentati due nuovi rapporti che fotografano le imprese biotech in Italia e la bioeconomia in Europa

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Armando Antonelli ci parla dell’impatto sugli integratori alimentari della Garcinia cambogia.

• PUBBLICITA’ AL VAGLIO: in questo numero si focalizza l’attenzione sulla pubblicità degli integratori alimentari, avvalendosi anche su quanto emerso dal webinar del 19 maggio realizzato da FederSalus.

E ora spazio alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti tutti legati al focus:

…ma non solo ingredienti e prodotti, anche il pubbliredazionale di Probiotical tratta di probiotici e prebiotici e della salute gastrointestinale, non perdetelo!

Questi e tanti altri interessanti argomenti ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

CEC Editore, in collaborazione con Making Cosmetics e in-vitality, presenta: ANTEPRIMA ESPOSITORI 2021, una pubblicazione imperdibile per tutte le aziende!

L’edizione 2021 si articolerà quindi in un elenco completo degli espositori di entrambe le fiere, dove le aziende avranno, oltre al nome presente nell’elenco, la possibilità di aggiungere una doppia pagina a loro dedicata con tutte le novità 2021.

L’Anteprima espositori Making Cosmetics/in-vitality verrà allegata ai numeri 4 di Cosmetic Technology e de L’Integratore Nutrizionale, distribuita durante la fiera e disponibile in versione digitale sul nostro sito.

Non perdere questa grande occasione, un’ottima vetrina per tutte le aziende!

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