L’Integratore Nutrizionale n°5/2021

Focus: Nutricosmetici, Healthy ageing

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Apriamo questo numero con un articolo, a cura di Metagenics Italia, che affronta il tema in focus presentandoci le proresolvine, la loro attività e l’importante ruolo che la risoluzione dell’infiammazione ha per un invecchiamento di successo. Nel testo vengono analizzati provenienza e classificazione delle proresolvine, meccanismi d’azione nelle patologie nell’invecchiamento e nelle patologie neurodegenerative e sinergia con farmaci antinfiammatori.   

Proresolvine e ageing
La risoluzione dell’infiammazione come chiave per un invecchiamento di successo
Maurizio Salamone, Veronica Di Nardo, Francesca Busa

I Selective Pro-resolving Mediators (SPMs) o proresolvine sono mediatori lipidici derivati da acidi grassi polinsaturi, prodotti nel sito dell’infiammazione a conclusione del processo infiammatorio acuto. Agiscono non come antinfiammatori ma come segnali naturali agonisti della risoluzione, orchestrando numerosi meccanismi fisiologici predeterminati geneticamente e orientati al ripristino dell’omeostasi e alla guarigione dei tessuti coinvolti. La classificazione delle proresolvine evidenzia un’attività specifica su ogni cellula del sistema immunitario, recettori specifici e meccanismi d’azione peculiari in risposta alle citochine proinfiammatorie. L’attività pleiotropica delle proresolvine e l’importante ruolo che l’infiammazione svolge in tutte le patologie cronico-degenerative suggerisce che i processi di risoluzione dell’infiammazione possano rappresentare una chiave tutta da esplorare per un invecchiamento di successo. Oltre 1200 studi negli ultimi 20 anni ci hanno fatto conoscere la farmacologia della risoluzione e finalmente sono disponibili sul mercato alcune formulazioni nutraceutiche che contengono questi principi attivi dalle incredibili potenzialità.

• La Boswellia serrata è la protagonista del secondo articolo scientifico di questo numero. Indena ci propone uno studio pilota sull’effetto di Boswellia Phytosome® sull’acuità visiva e sullo spessore retinico nei pazienti affetti da CSCR. Il distacco sieroso della retina neurosensoriale a livello maculare è un tratto distintivo della corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), una condizione che causa deficit visivo associato a distorsione e ondulazione delle immagini. È stata attribuita una certa importanza alla componente infiammatoria responsabile dell’insorgenza e della persistenza della permeabilità coroideale. Boswellia Phytosome® rappresenta una forma proprietaria di somministrazione di una miscela purificata di acidi triterpenici provenienti dalla resina di Boswellia serrata, dalla dimostrata attività antinfiammatoria.

Boswellia serrata per il trattamento della corioretinopatia sierosa centrale
Uno studio pilota
Fabio Mazzolani, Stefano Togni, Federico Franceschi, Antonella Riva, Roberto Eggenhöffner, Luca Giacomelli

Lo scopo del presente studio pilota in aperto era studiare l’effetto di Boswellia Phytosome®* (BP) sull’acuità visiva e sullo spessore retinico in soggetti affetti da corioretinopatia sierosa centrale acuta o cronica.
Nello studio sono stati valutati 10 occhi di 10 pazienti che avevano completato almeno un periodo di follow-up di 1 mese. Sono stati somministrati 500 mg di BP al giorno ai pazienti affetti da corioretinopatia sierosa centrale. Come endpoint primario è stata scelta la riduzione dell’essudato maculare, misurato per mezzo di tomografia ottica a coerenza di fase prima e dopo il trattamento; mentre come endpoint secondari sono stati scelti la stabilità o il miglioramento dell’acuità visiva. L’acuità visiva è stata determinata per mezzo di valutazione oftalmologica, mentre la tomografia ottica a coerenza di fase è stata utilizzata per misurare lo spessore retinico.
Dopo un mese di trattamento, la riduzione del distacco dell’epitelio pigmentato retinico o della neuroretina aveva raggiunto un valore significativo (p<0,01). Dopo 1 mese di trattamento, in nessun occhio è stata riscontrata una riduzione dell’acuità visiva; il 70% mostrava una stabilizzazione e il 30% registrava un miglioramento. Questi risultati, sebbene preliminari, mostrano che BP può essere adatto per il trattamento della corioretinopatia sierosa centrale.

• Luisa Diomede e colleghi presentano una revisione della letteratura dove vengono rivalutati le molteplici attività e i principi attivi dell’estratto di liquirizia. Nell’articolo vengono presentate inoltre le strutture chimiche dei composti negli estratti di radice di liquirizia, con i loro nomi più utilizzati, e un panorama dei principali studi sugli effetti antivirali.

Attività antivirale della liquirizia
Revisione della letteratura e prospettive
Luisa Diomede, Marten Beeg, Alessio Gamba, Oscar Fumagalli, Marco Gobbi, Mario Salmona

Le proprietà fitoterapiche dell’estratto di Glycyrrhiza glabra (liquirizia) sono principalmente attribuite alla glicirrizina (GR) e all’acido glicirretico (GA). Analisi computazionali ha permesso di generare una rete di 21 composti potenzialmente attivi e 28 attività biologiche o farmacologiche. Le attività più frequenti sono antibatterica, neuroprotettiva, antiossidante, antinfiammatoria, analgesica e antitumorale. Tra le loro possibili azioni farmacologiche, particolarmente importante è la capacità di agire contro virus appartenenti a famiglie diverse. La principale attività antivirale di GR studiata e descritta è contro i virus dell’epatite A, B e C, anche se i meccanismi coinvolti non sono completamente compresi. Queste molteplici attività dell’estratto di liquirizia e dei suoi principali principi attivi vengono rivalutate in modo critico in questa revisione.

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone dedica il suo approfondimento all’aiuto che la nutraceutica può offrire all’anziano per migliorarne le condizioni fisiche, mentali, immunologiche e di qualità della vita.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Andrea Fratter (SIFNut) e Arrigo Cicero (SINut) esprimono la loro opinione e strategia sul problema ancora aperto della bioaccessibilità dei nutraceutici.

• PIANTE E DERIVATI BOTANICI: come di consueto dedichiamo questa rubrica al monitoraggio dell’adulterazione dei botanicals e, in particolare in questo numero, all’adulterazione delle bacche di sambuco.

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Allerta ossido di etilene, questo è il tema della rubrica di Armando Antonelli che ne analizza l’impatto sugli integratori alimentari e le ammonizioni per un uso improprio. 

• PUBBLICITA’ AL VAGLIO: anche nel mondo degli integratori la pubblicità può essere fuorviante e non del tutto veritiera. In questo numero Serena Ponso elenca alcuni spot pubblicitari presi in esame dallo IAP.

• SOSTENIBILITA’: nella rubrica dedicata ai progetti volti ad un utilizzo sostenibile degli scarti di prodotti alimentari, si parla, in questo numero, del progetto CirCO, acronimo di Circular Coffee, che si propone di studiare la possibile valorizzazione di uno scarto derivante dalla tostatura del caffè, il silverskin, la pellicina che ricopre i grani di caffè.

• PET CORNER: su questo numero viene presentata la valutazione in real life dell’efficacia di un simbiotico commerciale nel trattamento della diarrea acuta del cane.

E ora spazio alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti:

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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L’Integratore Nutrizionale n°5/2021
Figura 1

Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)