Cosmetic Technology 6, 2025

Cosmetic Technology 6 - 2025

Holistic beauty, well-ageing, sensoriality

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Editoriale

Il palcoscenico delle parole
A. Caldiroli

Opinion Leader

Il futuro dell’hair care è olistico
E. Zanca

articoli

M. Barattin, M.H. Lair
1 Clarins National Skincare Trainer
2 Clarins Brand Spokesperson e Responsible Innovation Director

michela.barattin@clarins.com

L’invecchiamento cutaneo è un processo biologico complesso che coinvolge modifiche molecolari, cellulari e tessutali, con effetti che vanno oltre l’aspetto estetico, influenzando la funzionalità e la salute della pelle. Negli ultimi anni, l’industria cosmetica ha evoluto la propria visione, passando da un modello antiageing, focalizzato sulla riduzione dei segni visibili, al più inclusivo well-ageing. La skin longevity rappresenta un’evoluzione di questo concetto: con un approccio olistico mira al mantenimento e al recupero delle funzioni cutanee nel tempo, riconoscendo l’invecchiamento come una fase naturale da valorizzare. I principali meccanismi alla base dello skin ageing includono l’oxy-
inflammaging, ovvero la combinazione di stress ossidativo cronico e infiammazione di basso grado, la senescenza cellulare e le modificazioni epigenetiche, che interagiscono e amplificano il declino funzionale della pelle. Il fattore di trascrizione FOXO rappresenta un bersaglio molecolare chiave per modulare questi processi, promuovendo la risposta allo stress, la riparazione del DNA e la funzionalità delle cellule staminali epidermiche. In questo contesto, i polifenoli vegetali emergono come attivi promettenti grazie alla loro azione antiossidante, anti-infiammatoria ed epigenetica, capaci di agire su più fronti per preservare la struttura e la funzione cutanea. L’integrazione di queste conoscenze molecolari con nuove strategie cosmetiche apre opportunità per sviluppare trattamenti innovativi volti a promuovere un invecchiamento sano e prolungare la vitalità della pelle, migliorando così la qualità della vita.

Oxy-inflammaging, epigenetics, and skin longevity:
the science behind sustainable beauty
The synergy between science and nature for well-ageing

Skin aging is a complex biological process involving molecular, cellular, and tissue-level changes, with effects that extend beyond aesthetics to influence skin functionality and health. In recent years, the cosmetic industry has evolved its perspective, shifting from an anti-aging model focused on reducing visible signs to the more inclusive well-aging. Skin longevity represents an evolution of this concept: through a holistic approach, it aims to maintain and restore skin functions over time, recognizing aging as a natural phase to be embraced. The main mechanisms underlying skin aging include oxy-inflammaging – a combination of chronic oxidative stress and low-grade inflammation – cellular senescence, and epigenetic modifications, which interact and amplify skin functional decline. The transcription factor FOXO is a key molecular target to modulate these processes, promoting stress response, DNA repair, and epidermal stem cell functionality. In this context, vegetal polyphenols emerge as promising active ingredients due to their antioxidant, anti-inflammatory, and epigenetic actions, capable of acting on multiple fronts to preserve skin structure and function. Integrating this molecular knowledge with new cosmetic strategies opens opportunities to develop innovative treatments aimed at promoting healthy aging and prolonging skin vitality, thereby improving quality of life.

P. Tortini
NEOVALIS in collaborazione con VITROSCREEN
primo.tortini@cosmoproject.it

Questo studio di laboratorio ha avuto lo scopo di valutare l’efficacia di un olio riparatore a base di ozono nel contrastare i danni infiammatori e visibili (formazione di cellule ustionate) indotti dall’esposizione ai raggi UV su un modello di epidermide umana ricostruita (RHE). I metodi di valutazione includevano il saggio biochimico della lattato-deidrogenasi (LDH) per l’integrità della membrana e la colorazione istologica H&E per il conteggio delle cellule ustionate. I risultati hanno mostrato che l’olio riparatore ha ridotto significativamente la formazione di cellule ustionate, ma ha anche indotto una potenziale interferenza chimica nel dosaggio dell’LDH. Le conclusioni suggeriscono che l’olio riparatore sia efficace contro i danni visibili da UV.

Ozonized oil: cutaneous protective efficacy
Assessing the anti-UV damage action on RHE and considerations for bochemical test validation

This laboratory study aimed to evaluate the effectiveness of an ozone-based repair oil in counteracting inflammatory and visible damage (formation of burned cells) induced by UV exposure on a reconstructed human epidermis (RHE) model. The evaluation methods included the biochemical assay of lactate dehydrogenase (LDH) for membrane integrity and H&E histological staining for counting burned cells. The results showed that the repair oil significantly reduced the formation of burned cells, but also induced potential chemical interference in the LDH assay. The conclusions suggest that the repair oil is effective against visible UV damage.

M.R. Gigliobianco, L. Di Nicolantonio, C.E. Di Bella, R. Censi, S. Zara, P. Di Martino
Dipartimento di Farmacia, Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara 2 Scuola di Farmacia, Università degli Studi di Camerino 3 Recuso, Camerino (MC) 
maria.gigliobianco@unich.it

aggiornamenti
regolatorio

Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
SPECIALE FRAGRANZE
Note da indossare
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ACTIVE UP

LIFTILIENCE®

AMITA HEALTH CARE ITALIA

KAK HL

Su questo numero presentiamo anche…

VALUTATORE DELLA STABILITà DEI COSMETICI
Percorso SPES di SICC Accademia

La Società Italiana di Cosmetologia è lieta di presentare il corso “Valutazione della Stabilità dei Prodotti Cosmetici“, un evento formativo di due giorni dedicato ai professionisti del settore cosmetico.

L’obiettivo del corso è fornire un approfondimento tecnico-scientifico sui metodi di valutazione della stabilità dei cosmetici, con un focus su stabilità chimico-fisica, microbiologica, sensoriale, packaging, strumentazioni. Il programma prevede lezioni magistrali, moduli tematici e case study pratici condotti da esperti del settore, garantendo ai partecipanti un’esperienza formativa completa.

Durante il corso verranno trattati metodi predittivi, strumentazioni di laboratorio, sfide nella formulazione di prodotti naturali e biologici, influenza dello scale-up industriale e packaging innovativo per la stabilità dei cosmetici.

Un’occasione unica per aggiornarsi sulle ultime innovazioni, confrontarsi con esperti e ampliare il proprio network professionale.

Quando:

23-24 Settembre 2025

Dove

Milano, Hotel AC Marriot,
via Tazzoli 2, Milano

Info

office@sicc.it

Termine delle iscrizioni

12 Settembre

NON PERDERTI
GLI APPUNTAMENTI
DI SETTORE

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BUONA LETTURA!

Editoriale CT6, 2025

Anna Caldiroli

Editoriale CT6, 2025

Infine, traendo ispirazione da “C’è da ridere” uno spettacolo messo in scena al Teatro Coccia di Novara: non possiamo scegliere le domande che riceveremo ma possiamo scegliere le risposte che daremo e quindi le parole da utilizzare. Il mio augurio per un anno carico di domande stimolanti a cui dare risposte ben pensate. 

And I’ll fly with you…
(G. D’Agostino)

Il palcoscenico delle parole

Per descrivere che cosa significa per me andare a teatro, devo prendere in prestito le parole di una nota canzone: “un’emozione che non ha voce”. Ho recentemente assistito a un monologo dove l’attore ha condotto il suo pubblico a riflettere su alcuni modi di dire e del significato mutevole che una parola può assumere quando si intrufola in una frase o in un’altra. Con la consapevolezza che ogni parola che pronunciamo genera risonanza nel destinatario e spostando l’osservazione sul settore cosmetico, emerge chiaro e forte che le parole non sono neutre: forgiano la percezione dell’efficacia, il valore etico di un prodotto oltre alla fiducia del consumatore.

Desidero focalizzare l’attenzione su alcuni termini che, nel corso dell’ultimo anno in particolare, sono riusciti a farsi spazio prepotentemente nel nostro quotidiano, fino a rischiare l’usura. Per ciascuno offro una personale visione e declinazione in cosmetica.

#CleanBeauty e #Sostenibile hanno scatenato un greenwashing semantico, in quanto non sempre sono supportati, per esempio, da uno standard di certificazione che ne traccia confini e regole di attribuzione, riferimenti scientifici o l’esito di una sperimentazione con metodi noti e accettati.

#eco-ansia quella provata da ogni consumatore, quando sente demonizzare alcuni ingredienti (spesso valutati come sicuri su un’ampia base di studi e risultati) e idealizzarne altri (decisamente più poveri in fatto di conoscenza), con l’aggravante di non pensare al destino ambientale delle proprie scelte.

#dissing: la tendenza di brand e influencer a sminuire apertamente i prodotti della concorrenza per emergere, il tutto non sempre avvalorato da basi scientifiche ma spesso limitato alla propria opinione non maturata sulle basi della conoscenza; un “minestrone di parole” che genera confusione e perdita di fiducia nel settore. In più, con una tendenza espressiva orientata alla rapidità (contenuti brevi, magari anche semplicistici) e al conflitto.

#ghosting: la sparizione di claim falliti (promesse non mantenute) o degli ingredienti controversi, eliminandoli silenziosamente per dare spazio ad asserzioni molto più generali ed evocative.

#fuffaguru: figure che, pur prive di credenziali scientifiche, offrono formule magiche o consulenze spesso basate su informazioni non verificate.

L’abuso di un linguaggio che bada molto alla performance di prodotto può finire con lo spostare il focus dalla scienza e dall’efficacia del prodotto solo all’estetica della comunicazione e ai trend. In conclusione, le parole abusate quando incanalate dal marketing cosmetico, spesso si trasformano con l’obiettivo di limitarsi a suscitare un’emozione e non comunicare un beneficio verificabile. Vorrei invece aggiungere una parola che, a differenza di quelle sopra menzionate, porta con sé un profondo significato di interdipendenza e responsabilità: #ecosistema. Noi, come individui, individui in imprese e imprese sul mercato non siamo che un tassello di un insieme più grande nel quale siamo gli uni collegati agli altri.

Editoriale Innovazione in Botanicals 2 • 2025

editoriale
Innovazione in Botanicals 2•2025
Fabrizia Lo Bosco

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Scienza, Sostenibilità e Visione

Inaugurare questo primo numero come direttrice scientifica di Innovazione in Botanicals è per me un atto di responsabilità e di entusiasmo. I botanicals — ovvero gli estratti vegetali impiegati in ambiti che spaziano dalla cosmetica alla nutraceutica, dalla profumeria alla biotecnologia — rappresentano oggi una frontiera multidisciplinare dove scienza, sostenibilità e creatività convergono.

La mia visione parte da un principio: i botanicals non sono semplici ingredienti, ma sistemi complessi, portatori di identità biochimiche, storie culturali e potenzialità ancora inespresse. La loro versatilità è il frutto di una biodiversità che va rispettata, studiata e valorizzata con rigore scientifico e sensibilità ecologica.
I botanicals offrono una gamma di molecole bioattive — flavonoidi, terpeni, alcaloidi, polifenoli — che interagiscono con i sistemi biologici in modo sinergico. L’innovazione risiede nella capacità di isolare, caratterizzare e formulare queste molecole in modo da preservarne l’efficacia e migliorarne la biodisponibilità. Tecnologie come l’estrazione supercritica, la fermentazione enzimatica e la microincapsulazione stanno ridefinendo il modo in cui traduciamo la natura in soluzioni funzionali.
La sostenibilità nei botanicals non può essere un’etichetta, ma deve diventare un metodo operativo. Questo significa: tracciabilità genetica e geografica delle specie impiegate, coltivazioni rigenerative e raccolta etica, minimizzazione dell’impronta idrica e carbonica nei processi estrattivi e packaging e distribuzione consapevoli.
Innovare nei botanicals implica anche ripensare l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla pianta al consumatore, con metriche scientifiche e trasparenza.
La sfida è integrare la ricerca fitochimica con la biologia molecolare, la farmacognosia con la bioinformatica, la formulazione con il design sensoriale. Solo così possiamo generare botanicals che siano non solo efficaci, ma anche narrativi, capaci di comunicare la loro origine, funzione e impatto.
In questo spazio editoriale, ci impegneremo a dare voce a progetti pionieristici, studi peer-reviewed e visioni che sappiano coniugare rigore e immaginazione.
Innovazione in Botanicals sarà un laboratorio aperto, dove la scienza incontra l’etica, e dove ogni molecola racconta una storia di futuro.

Benvenuti!

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MakeUp Technology Autunno-Inverno 2025

Makeup Technology
autunno-inverno 2025
TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: AI in MAKEUP • present & future 

tendenze
Le nuove tendenze makeup
tra nostalgia e innovazione
I nuovi orizzonti della cosmetica decorativa come fusione tra tradizione, inclusione e sostenibilità

La cosmetica decorativa costituisce da sempre il locomotore innovativo e propositivo di tutto il comparto cosmetico globale. Lo stretto legame con la moda e l’enorme platea di diffusione e consumo, fanno del settore makeup un punto di riferimento che stimola regolarmente e periodicamente sia l’immaginario dei formulatori sia l’innovazione tecnologica del comparto materie prime, chiamato a cimentarsi in nuove sfide applicative con i propri ingredienti.
Il connubio virtuoso tra nuove tendenze e soddisfazione del mercato di riferimento, muovono in sincrono un intero comparto produttivo e distributivo, dalle materie prime al materiale di confezionamento.
L’elevata adattabilità e malleabilità del settore, consente, inoltre, una reazione rapida ai cambiamenti repentini di tendenze che caratterizzano i tempi attuali, qualità imprescindibile per poter giocare da titolari in un mondo estremamente competitivo.

M. Colombo

LCM TRADING, Sesto San Giovanni (MI) mcolombo@lcmtrading.it
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO

Makeup funzionale e correttivo

Makeup funzionale e correttivo
A SUPPORTO DEL PAZIENTE IN TERAPIA ONCOLOGICA

Il trucco correttivo rappresenta un supporto fondamentale per migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, contrastando gli effetti dermatologici delle terapie antitumorali. Questi prodotti cosmetici contribuiscono a ripristinare la funzione barriera cutanea, alleviare il disagio e rafforzare l’autostima. Le formulazioni devono essere sicure, lenitive e specificamente studiate per pelli sensibili, con un numero ridotto di ingredienti e un’elevata tollerabilità. Sono proposte soluzioni cosmetiche mirate per viso, occhi, labbra e unghie, con particolare attenzione a idratazione, coprenza e protezione.

TECNOLOGIE
MD20
Il mulino miscelatore
che completa la gamma Lorenzato
rubriche
L'angolo della strategia

Umana o aliena? • G.P. Armana

Legale

Tra creme e clausole:
quando il Contratto profuma di cultura… del diritto • D. Manzoni

Cosmetica e proprietà intellettuale

L’intelligenza artificiale nel settore cosmetico:
tra innovazione di prodotto e tutela brevettuale • A.V. Vanosi

Regolatorio

Regolamento 877/2025
Aggiornamento allegati Regolamento cosmetici 1223/2009 •
A. Ciranni

Job Corner

L’AI e il recruitment • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Editore
Francesco Bazzi
fb@ceceditore.com

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico
e impaginazione

Serena Dori
sd@ceceditore.com

Assistente marketing
Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

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Editoriale IN5, 2025

Editoriale IN5, 2025

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Da dove iniziare?
E di quali attivi parliamo?

Cari Lettori, 

il penultimo numero dell’anno è molto ricco di spunti diversi, per cui abbiamo l’imbarazzo della scelta: da dove iniziare la nostra lettura? 

La risposta più facile sta nel seguire il focus sulla salute gastrointestinale: troverete due eccellenti articoli scientifici e sei presentazioni di ingredienti innovativi.

Ma vorrei proporvi una lettura trasversale: di quali classi di attivi stiamo parlando?

La prima risposta che si puo formulare, come d’attualità,  sono  i probiotici (o meglio la loro combinazione): un articolo sulla combinazione di L. acidophilus NCFM e B. lactis Bi-07, già noti singolarmente per i loro effetti benefici che vengono potenziati grazie al contributo specifico di ciascun ceppo, e la presentazione di una miscela di ceppi probiotici (B. lactis BS01, B. breve BR03, L. plantarum LP09, L. rhamnosus LR06). è descritto anche l’effetto di un paraprobiotico (vi incuriosisce il termine?), per la precisione L. plantarum (beLP1®) SD1567 sulla salute gastrointestinale e non solo. 

L’altra grande classe di attivi che va sempre per la maggiore è quella dei botanicals, che troviamo presenti sia negli articoli focalizzati sulla salute gastrointestinale (estratti innovativi di liquirizia, fichi e manna, bergamotto) sia in quelli extra-focus (estratto di Scutellaria lateriflora per la gestione del sonno, di mirtillo selvatico fermentato come nutricosmetico, estratto di nuova generazione di corteccia di pino marittimo francese). Per quanto riguarda la salute gastrointestinale è interessante notare che troverete anche informazioni sugli effetti gastroprotettivi di estratti ottenuti da botanicals non convenzionali, quali alghe e funghi: si tratta dell’alga Undaria pinnatifida e di un noto fungo medicinale, la Tremella fuciformis. 

Di piante e derivati botanici ci aggiorna anche Giovanna Baron sul ruolo protettivo dei polifenoli per la salute gastrointestinale. E già che abbiamo parlato di botanicals, non potete perdervi l’articolo dell’Avv. Valeria Pullini sulla disciplina dei cosiddetti pending claims relativi alle sostanze botaniche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

E così siamo arrivati alla fine di questo excursus sulle classi di attivi trattati in questo numero. Ma voi continuate a leggere, ci sono molti altri aggiornamenti, tra cui quelli sui Novel Food da non perdere…

Buona (e impegnativa) lettura!

Cosmetic Technology 5, 2025

Cosmetic Technology 5, 2025

Hair and scalp care, haircoloring

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Editoriale

Quanta acqua vale la bellezza?
A. Caldiroli

Opinion Leader

Formulazioni naturali per l’haircare: quando fanno davvero la differenza
B. Olioso

articoli

M. Somensi
1Farmacista cosmetologa

mariachiarasomensi@gmail.com

La forfora è una condizione cutanea estremamente diffusa e multifattoriale che impatta sulla qualità della vita del soggetto e rappresenta una sfida ancora aperta nel panorama cosmetico. I trattamenti convenzionali, basati su molecole antimicotiche classiche, si sono dimostrati efficaci nel breve periodo, ma scarsamente sostenibili e potenzialmente dannosi per l’equilibrio microbico del cuoio capelluto. L’evoluzione delle conoscenze riguardanti il microbiota e un nuovo interesse verso un haircare più scalp-friendly hanno aperto nuove prospettive a livello cosmetico: agire sul microbiota come target cosmetologico consente di ripristinare l’omeostasi dello scalpo, riducendo la manifestazione della forfora con approcci più delicati ma efficaci. L’articolo approfondisce la composizione del microbiota del cuoio capelluto di soggetti sani e di soggetti affetti da forfora, esplora i limiti del trattamento tradizionale e analizza le nuove soluzioni mirate al ripristino dell’omeostasi mediante un’azione mirata al microbiota. Dall’analisi emerge come le nuove strategie focalizzate sul microbiota possano fornire una efficace riduzione della forfora e dei suoi sintomi, aprendo la strada a una nuova generazione di trattamenti microbiome-friendly. 

The microbiota as a new cosmetic target for dandruff treatment

Analysis of the current landscape and future approaches

Dandruff is an extremely widespread and multifactorial skin condition that impacts quality of life and represents an open challenge in the cosmetic landscape. Conventional treatments, based on classic antifungal molecules, have proven effective in the short term, but are poorly sustainable and potentially harmful to the microbial balance of the scalp. The evolution of knowledge regarding the microbiota and a new interest in more scalp-friendly haircare have opened new cosmetic perspectives: acting on the microbiota as a cosmetic target allows restoring scalp homeostasis, reducing dandruff manifestation with gentler but effective approaches. The article explores the composition of scalp microbiota in healthy and dandruff-affected subjects, examines traditional treatment limitations, and analyzes new solutions aimed at restoring homeostasis through microbiota-targeted action. The analysis shows how new microbiota-focused strategies can provide effective reduction of dandruff and its symptoms, paving the way for a new generation of microbiome-friendly treatments.

J. Teague
James Robinson Speciality Ingredients, UK

jennie.teague@jrsi.com

Per i formulatori che sviluppano prodotti per la colorazione dei capelli, creare tonalità vivaci e durature è solo una parte della sfida. È altrettanto fondamentale garantire che i coloranti utilizzati siano sicuri, conformi alle normative e supportati da evidenze scientifiche. Affermazioni come “resistente allo sbiadimento” o “colore di lunga durata” devono essere supportate non solo da dati sulle prestazioni, ma anche da una chiara comprensione dei parametri normativi e da una validazione analitica.

Questo articolo analizza sia gli aspetti normativi che quelli qualitativi dei coloranti per capelli, oltre agli strumenti a disposizione dei formulatori per fare la scelta giusta in funzione delle prestazioni desiderate.

Claiming colour 

A formulator’s guide to navigating performance, proof, and regulation

For formulators developing hair colouring products, creating vibrant, long-lasting
shades is only part of the challenge. Ensuring that the dyes used are safe, compliant, and scientifically supported is equally critical. Claims such as “fade resistant” or “long-lasting colour” must be backed not only by performance data, but also by a clear understanding of regulatory parameters and analytical validation.

This article discusses both the regulatory and quality aspects of hair dyes and the tools available to formulators make the right choice for the desired performance.

C. Bollati, M. Fanzaga, L. d’Adduzio, C. Lammi
Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università degli Studi di Milano, Milano

carmen.lammi@unimi.it

In questo studio un nuovo peptide di origine vegetale è stato analizzato e caratterizzato con l’obiettivo di verificarne il potenziale antinvecchiamento sia a livello molecolare che attraverso test clinici su volontari umani. Il peptide è stato valutato per diverse attività chiave associate alla giovinezza cutanea, tra cui inibire la produzione eccessiva di melanina, e promuovere la sintesi di collagene ed elastina da parte dei fibroblasti dermici umani. I risultati ottenuti dai test in vitro hanno mostrato che il peptide è in grado di ridurre in modo significativo la sintesi di melanina, sia quando indotta dai raggi UV sia quando stimolata con α-MSH, un ormone melanotropo. Parallelamente, è riuscito a stimolare la produzione di proteine strutturali della pelle. Lo studio è stato poi esteso a un trial clinico condotto su 20 donne tra i 40 e i 65 anni: l’applicazione topica del peptide, in formula cosmetica allo 0,5% (p/v), due volte al giorno per 6 settimane, ha mostrato un’elevata tollerabilità cutanea, senza provocare irritazioni. Inoltre, i risultati percepiti e misurati hanno evidenziato un miglioramento significativo dell’aspetto della pelle, con riduzione delle rughe e maggiore tonicità. Queste evidenze dimostrano che possiede un’attività antiage completa e promettente, risultando adatto per applicazioni cosmetiche sicure ed efficaci.

An innovative plant-derived multifunctional peptide signaling the collagen and elastin pathways and melanin production
The new era of personalized precision skincare

In this study, a new plant-derived peptide was analyzed and characterized with the aim of verifying its anti-aging potential both at the molecular level and through clinical tests on human volunteers. The peptide was evaluated for several key activities associated with youthful skin, among them the inhibition of excessive melanin production, and the promotion of the collagen and elastin synthesis and secretion by human dermal fibroblasts. The results obtained from the in vitro tests showed that the peptide significantly reduces melanin synthesis, both when induced by UV rays and when stimulated with α-MSH, a melanotropic hormone. At the same time, it was able to stimulate the production of structural skin proteins. The study was then extended to a clinical trial conducted on 20 women aged between 40 and 65: the topical application of the peptide, in a cosmetic formulation at 0,5% (w/v), twice a day for 6 weeks, showed high skin tolerability without causing irritation. Moreover, both perceived and measured results revealed a significant improvement in skin appearance, with reduced wrinkles and increased firmness. These findings demonstrate that possesses comprehensive and promising anti-aging activity, making it suitable for safe and effective cosmetic applications.

V. Paganini1,2, A. Bartoccini3, D. Puppi1,2, G. Totaro1,2
1Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, Università di Pisa 
2Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM), Firenze

3Socri Greengredients Technical Center, Montefalco (PG)
valentina.paganini@dcci.unipi.it

I siliconi rappresentano una classe di polimeri costituiti da una catena silicio-ossigeno (Si–O–Si), ampiamente utilizzati in ambito cosmetico grazie alle loro peculiari caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali. La loro struttura molecolare conferisce numerosi vantaggi funzionali alla formulazione cosmetica, tra cui eccellente spalmabilità, capacità di formare film persistenti, elevata stabilità termica e ossidativa, sensazione cutanea leggera e non untuosa (1). Le principali caratteristiche chimico-fisiche e funzionali dei siliconi sono elencate di seguito:
scheletro silossanico (Si–O–Si): conferisce elevata flessibilità, resistenza termica e stabilità all’ossidazione;
bassa tensione superficiale e bassa viscosità di taglio: facilitano la distribuzione e l’applicazione del prodotto (1);
• capacità filmogena: consente la formazione di film traspiranti, resistenti all’acqua e non comedogenici;
inerzia chimica e biocompatibilità: garantiscono compatibilità con altri ingredienti cosmetici attivi e un profilo tossicologico sicuro (2);
“profilo sensoriale”: i siliconi conferiscono una texture setosa e levigante e possono dare un effetto ottico di mascheramento delle rughe (1,2).

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Pharma Cosm Polli
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RICETEROL™ ESTERS

MINASOLVE -
ACTIVE UP

A-Leen Aroma-3

Pubbliredazionale
Eco-Collagen come alternativa al collagene animale
L’importanza di scegliere produttori di materie prime cosmetiche come Maycos

AZIENDE

Intervista a...
La svolta digitale del settore cosmetico: qualità e tracciabilità
Adozione di soluzioni strutturate per il controllo qualità delle aziende cosmetiche
Annalisa Bellucci
Giancarlo Cavalli

Su questo numero presentiamo…

NOTIZIE

VALUTATORE DELLA STABILITà DEI COSMETICI
Percorso SPES di SICC Accademia

La Società Italiana di Cosmetologia è lieta di presentare il corso “Valutazione della Stabilità dei Prodotti Cosmetici“, un evento formativo di due giorni dedicato ai professionisti del settore cosmetico.

L’obiettivo del corso è fornire un approfondimento tecnico-scientifico sui metodi di valutazione della stabilità dei cosmetici, con un focus su stabilità chimico-fisica, microbiologica, sensoriale, packaging, strumentazioni. Il programma prevede lezioni magistrali, moduli tematici e case study pratici condotti da esperti del settore, garantendo ai partecipanti un’esperienza formativa completa.

Durante il corso verranno trattati metodi predittivi, strumentazioni di laboratorio, sfide nella formulazione di prodotti naturali e biologici, influenza dello scale-up industriale e packaging innovativo per la stabilità dei cosmetici.

Un’occasione unica per aggiornarsi sulle ultime innovazioni, confrontarsi con esperti e ampliare il proprio network professionale.

Quando:

23-24 Settembre 2025

Dove

Milano, Hotel AC Marriot,
via Tazzoli 2, Milano

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L'Integratore Nutrizionale n°5-2025 | Ingredienti
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Salute metabolica e microbiota si alleano grazie al potere del bergamotto

Nello scenario sanitario attuale, la salute metabolica rappresenta una delle aree terapeutiche di maggiore interesse e al contempo preoccupazione per i professionisti sanitari, nonché un pilastro fondamentale nella prevenzione e nella gestione di molte patologie croniche. Tra queste, il diabete mellito di tipo 2, l’obesità e la sindrome metabolica (MetS) sono purtroppo condizioni molto diffuse e con un grande impatto sociosanitario globale.

In particolare, con una prevalenza stimata tra il 12% e 32% a livello mondiale (1), la sindrome metabolica rappresenta un grande allarme sociale, che va di pari passo con quello dell’obesità; si tratta di una condizione clinica multifattoriale, definita dalla presenza concomitante di almeno tre dei cinque seguenti criteri diagnostici: obesità viscerale, insulino-resistenza, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia e ridotti livelli plasmatici di colesterolo “buono” HDL (HDL-c).

L’eziopatogenesi della MetS è complessa e coinvolge diversi fattori genetici, ambientali e comportamentali, tra cui l’eccessivo apporto calorico; un comprovato ruolo chiave è tuttavia svolto dal tessuto adiposo viscerale (VAT). Situato nella cavità addominale, in prossimità degli organi interni, questo “grasso cattivo” non ha una valenza prettamente estetica come quello sottocutaneo, ma è caratterizzato da una marcata attività endocrino-metabolica, rilasciando adipochine pro-infiammatorie e acidi grassi liberi, che contribuiscono ad una disfunzione metabolica promuovendo insulino-resistenza, dislipidemia, infiammazione sistemica e alterazioni epatiche.

La sempre maggiore esigenza di normalizzare il profilo glucidico e combattere l’eccesso ponderale ha portato recentemente alla crescente diffusione di alcune terapie farmacologiche, tra cui gli agonisti del recettore del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1RA). Sviluppati originariamente per il trattamento del diabete mellito di tipo 2, sono attualmente approvati anche per l’indicazione terapeutica dell’obesità in assenza di diabete. Nonostante la loro efficacia clinica, basata sulla attivazione del recettore del GLP-1 (che implica rallentamento dello svuotamento gastrico, riduzione della secrezione di glucagone, potenziamento della secrezione insulinica glucosio-dipendente, incremento della sazietà e riduzione dell’introito calorico complessivo), i farmaci agonisti del GLP-1R sono caratterizzati da una serie di eventi avversi, prevalentemente a carico del tratto gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea), a cui si aggiungono un rischio aumentato di sarcopenia e perdita di massa magra, disidratazione e disturbi dell’umore.

In questo complesso scenario, gli ingredienti nutraceutici possono venire in aiuto, supportando la salute metabolica senza gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche standard. È proprio con queste caratteristiche che si presenta VAZGUARD®, un innovativo estratto di bergamotto formulato con la tecnologia Indena Phytosome®.

Il bergamotto (Citrus bergamia Risso et Poit.) è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae e alla sottofamiglia Esperideae. Tradizionalmente impiegato come componente aromatico in profumeria (per esempio, nell’Eau de Cologne) e per aromatizzare il tè (come nel tè Earl Grey), in tempi più recenti il bergamotto ha attratto l’interesse della comunità scientifica grazie a un particolare profilo polifenolico che lo ha fatto definire “l’oro verde” per la salute cardiovascolare: studi scientifici hanno mostrato la promettente attività antiossidante, ipoglicemizzante e ipolipemizzante del succo di bergamotto, in grado di favorire la modulazione della risposta metabolica e la promozione del benessere cardiovascolare.

Citrus bergamia Risso et Poit.

Composizione e Specifiche tecniche

VAZGUARD® è ingrediente nutraceutico costituito da una frazione polifenolica di bergamotto formulata con la tecnologia Indena Phytosome® per migliorarne il bioassorbimento.  Questo sistema di rilascio si basa sull’incorporazione degli ingredienti naturali in una matrice fosfolipidica di grado alimentare al fine di migliorarne la dispersione e l’assorbimento nel tratto gastrointestinale, preservando comunque l’integrità strutturale dei composti attivi, garantendo elevata tollerabilità e sicurezza d’uso e senza ricorrere ad adiuvanti farmacologici.
VAZGUARD® è standardizzato per contenere l’11-19% di flavanoni totali (HPLC), e un’estesa e approfondita caratterizzazione fitochimica, condotta tramite un’integrazione di tecniche analitiche complementari, ha confermato che il suo profilo fitochimico è sovrapponibile a quello del succo naturale di bergamotto, del quale preserva l’unicità del contenuto polifenolico (2).
La produzione di VAZGUARD® avviene a partire da una biomassa proveniente dal sud Italia (Calabria), la cui tracciabilità e qualità sono garantite grazie a un controllo diretto di tutta la filiera produttiva, nonché mediante collaborazioni strutturate con produttori locali e audit regolari volti a garantire elevati standard di qualità ed estrazione. VAZGUARD® è infatti un ingrediente prodotto in conformità al sistema di qualità Indena che ne assicura la completa tracciabilità. 

Caratteristiche tecniche
di VAZGUARD®

efficacia

Studi in vitro

Recenti studi in vitro hanno evidenziato che VAZGUARD® svolge un’azione agonista sul recettore del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1R), verso il quale esercita un’attivazione dose-dipendente. I dati ottenuti suggeriscono che i polifenoli del bergamotto possano agire come agonisti deboli o modulatori allosterici positivi del GLP-1R, attraverso interazioni con regioni extracellulari o transmembrana del recettore, analogamente a quanto documentato per altri flavonoidi (es. quercetina) (3).
Tale meccanismo di attivazione recettoriale supporta VAZGUARD® come modulatore naturale del GLP-1R, con esiti potenzialmente favorevoli nel contesto della salute metabolica e del controllo del peso.
VAZGUARD® si candida quindi come un “key hero” nell’ambito degli integratori “GLP-1 companion”, con un profilo che lo rende adatto a essere impiegato per supportare un buon equilibrio metabolico e mantenere il perdurare degli effetti dopo il termine della terapia farmacologica con GLP-1 RA.

Studi clinici

Uno studio clinico (4) ha fornito evidenze significative circa l’efficacia di VAZGUARD® nel promuovere la salute metabolica e il mantenimento del tessuto adiposo viscerale (VAT) entro limiti fisiologici già dopo 30 giorni di integrazione, con effetti che si mantengono stabili nel tempo.
I principali outcome rilevati nello studio includono quanto segue.
Una rimodulazione significativa del tessuto adiposo viscerale (VAT) (−12,4% rispetto al baseline dopo 30 giorni), con un’attività selettiva sul grasso viscerale indipendente dalla variazione del peso corporeo totale.
Un efficace miglioramento della sensibilità insulinica: il controllo del VAT si traduce in una regolazione dei livelli di insulina e dei marker correlati all’insulino-resistenza, uno dei fattori di rischio coinvolti nella diagnosi della sindrome metabolica.
Un effetto favorevole sul profilo lipidico, grazie a un ribilanciamento del rapporto tra colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e HDL (colesterolo “buono”), e una modulazione fine delle apolipoproteine, in particolare del rapporto ApoB/ApoA, indicatore predittivo del rischio cardiovascolare più sensibile rispetto al solo profilo lipidico tradizionale.
Un miglioramento dei biomarcatori della funzionalità epatica (AST, ALT).
Un ulteriore studio ex vivo (5) ha poi indagato gli effetti di VAZGUARD® sulla modulazione del microbiota intestinale umano, al fine di esplorarne una possibile correlazione con la salute cardiovascolare.
I risultati hanno evidenziato che VAZGUARD® favorisce un’ottimale composizione del microbiota intestinale, modulando ceppi potenzialmente rilevanti per la salute metabolica, tra cui:
– un incremento delle popolazioni di Proteobacteria, tipicamente ridotte in soggetti affetti da patologie cardiovascolari;
– un aumento di Blautia, gene associato a uno stato di salute intestinale e comunemente ridotto nello scompenso cardiaco;
– una crescita del genere Bifidobacterium, generalmente diminuito nei soggetti obesi;
– una riduzione del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes, marker correlato all’obesità.

Alla luce dei risultati ottenuti, VAZGUARD® può essere considerato un ingrediente nutraceutico multi-target, capace di agire come modulatore fisiologico del profilo metabolico, con effetti documentati sul grasso viscerale, sul metabolismo glicolipidico e sulla funzionalità epatica, nonché sull’ecosistema intestinale.

sicurezza

Il profilo di sicurezza di VAZGUARD® è stato accertato con uno studio a dose singola (acute toxicity) nel ratto dal quale il limite di sicurezza tossicologico è risultato maggiore di 2000 mg/kg. Gli studi nell’uomo hanno inoltre evidenziato l’assenza di eventi avversi.

Applicazioni e Modalità d’uso

VAZGUARD® è un ingrediente nutrizionale ottenuto dal bergamotto che può essere utilizzato in diverse formulazioni per integratori alimentari. Il dosaggio raccomandato è di 500 mg due volte al giorno.

BIBLIOGRAFIA

1.Noubiap J, Nansseu J, Lontchi-Yimagou E et al. Geographic distribution of metabolic syndrome and its components in the general adult population: a meta-analysis of global data from 28 million individuals. Diabetes Res Clin Pract. 2022;188:109924.
2.Formisano C, Rigano D, Lopatriello A et al. Detailed phytochemical characterization of bergamot polyphenolic fraction (BPF) by UPLC-DAD-MS and LC-NMR. J Agric Food Chem. 2019;67(11):3159-3167.
3.Dati interni.
4.Rondanelli M, Peroni G, Riva A et al. Bergamot phytosome improved visceral fat and plasma lipid profiles in overweight and obese class I subject with mild hypercholesterolemia: a randomized placebo controlled trial. Phytother Res. 2021;35(4):2045-2056.
5.Riva A, Longo V, Berlanda D et al. Healthy protection of bergamot is linked to the modulation of microbiota. J Appl Microb Res. 2020;3(2):45-51.

E. Frattini
elisabetta.frattini@indena.com
www.indena.com

SEPITONE™

SEPITONE™

Estratto di mirtillo selvatico fermentato
per una pelle luminosa e rimpolpata
Sepitone™ è un estratto di mirtillo selvatico fermentato che promuove l’aspetto giovane della pelle, la sua luminosità e uniformità grazie ad una forte azione antiossidante.
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CLINICAMENTE TESTATO

Sepitone™ è stato testato in due studi clinici randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo, con una dose giornaliera di 100mg.
Il secondo studio, pubblicato nel 2024, ha riportato miglioramenti significativi dopo solo un mese in soggetti con un colorito non uniforme e segni visibili dell’invecchiamento.

LUMINOSITà CUTANEA

Questo ingrediente attivo nutraceutico ha dimostrato clinicamente diversi benefici sulla pelle:

EFFETTO ANTI-AGING
E RIMPOLPANTE

L’azione anti-aging di Sepitone™ è visibile dopo un solo mese di trattamento:

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Un’analisi post-hoc su un sottogruppo della popolazione ha evidenziato gli effetti positivi di Sepitone™ in termini di invecchiamento cutaneo e di colorito nelle donne in postmenopausa, riportando risultati allineati all’intero panel analizzato nello studio clinico.

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Sepitone™ deriva dal mirtillo selvatico, che vanta un profilo antiossidante ben più interessante rispetto al mirtillo coltivato, oltre ad essere maggiormente ricco in composti fenolici come i flavonoidi. Inoltre, essendo un estratto fermentato, il suo potenziale antiossidante viene ulteriormente potenziato. La sua azione antiossidante è stata verificata ex-vivo con protocollo FRAP (Ferric Reducing Antioxidant Power), dimostrando risultati eccezionali.

CARATTERISTICHE PREMIUM
Certificato Halal
Adatto a formule vegane
Non OGM
Permette l’utilizzo di beauty claims
Adatto a formulazioni Kosher

Makeup 4.0

MAKEUP 4.0

Innovazione & Tendenze

30 Settembre 2025 • Napoli – Italy
Dipartimento di Farmacia Università di Napoli Federico II
Aula Sorrentino

SICC, in partnership con il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II con il suo Direttore Prof. Angelo Izzo e con la Prof.ssa Sonia Laneri, organizza il prossimo 30 settembre un workshop per parlare dei vari aspetti che caratterizzano i Prodotti Make Up.
Si parlerà di mercato e trends, formulazione e ingredienti dei prodotti Make Up, con particolare attenzione ai pigmenti organici ed inorganici alle perle e ai filler.
Non mancheranno gli aspetti regolatori , le strategie di testing ma anche l’hair make up.
Il workshop è aperto agli studenti universitari in modo gratuito, soci e non soci avranno tariffe agevolate.

ProgrammA

30 settembre - mattino

A. Izzo, Direttore Dip. Farmacia Università di Napoli Federico II 

S. Laneri, Università Federico II Napoli E. Piras, Presidente SICC 

R Di Lorenzo, Università di Napoli 

M. Buffa, Commissione Affari Scientifici SICC 

30 settembre - pomeriggio

Workshop Highlights

Nuovi trend
Materie prime innovative
Cosmetici ibridi
Sostenibilità e claims

Editoriale IN3-2025

Editoriale IN3-2025

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Alimenti salutari
e indicazioni sulla salute
Non tutto è proprio liscio come l’olio…

Cari Lettori, 

si è ripresentato il caso della richiesta di autorizzazione di un’indicazione sulla salute relativa ai polifenoli dell’olio d’oliva e al mantenimento di concentrazioni normali di colesterolo lipoproteico ad alta densità nel sangue (HDL-c) ai sensi dell’Art 13.5 del regolamento (CE) 1924/2006, già valutato dallo stesso gruppo di esperti scientifici dell’EFSA su Nutrizione, nuovi alimenti e allergeni alimentari (NDA) nel 2011 con esito negativo (secondo l’Art 13.1 dello stesso regolamento). Ricordiamo che l’unico claim approvato da EFSA nel 2011 per i polifenoli dell’olio di oliva è che “proteggono le lipoproteine LDL dal danno ossidativo”, ma non ci sono evidenze chiare per quanto riguarda il mantenimento del normale metabolismo lipidico. 

Dalla valutazione attuale (1) è emerso un messaggio inequivocabile per l’industria alimentare: anche per prodotti da sempre ritenuti salutari, come l’olio extravergine d’oliva, l’approvazione di un claim a livello europeo richiede evidenze scientifiche robuste e riproducibili, oltre a una dimostrazione chiara del meccanismo d’azione.

Nel caso specifico, il gruppo di esperti scientifici ritiene che il costituente alimentare in questione, ovvero i polifenoli dell’olio d’oliva, sia sufficientemente caratterizzato e che il mantenimento dei livelli di colesterolo HDL nel sangue (senza un aumento del colesterolo LDL) sia considerato un effetto fisiologico positivo per la popolazione generale.

Il richiedente (l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro) ha presentato una revisione sistematica pubblicata, accompagnata da una metanalisi di dieci studi di intervento sull’uomo, oltre ai singoli studi inclusi, per valutare l’effetto dei polifenoli dell’olio d’oliva sui livelli di colesterolo HDL nel sangue.

Nel valutare le prove disponibili, il gruppo di esperti dell’EFSA ha considerato che solo uno di questi studi di intervento condotto su uomini adulti ha mostrato un aumento dose-dipendente del colesterolo HDL dopo tre settimane di consumo quotidiano di polifenoli dell’olio d’oliva, ma questi risultati non sono stati confermati da altri studi né replicati in altri gruppi di popolazione o in tempi più lunghi. Inoltre, non è stato fornito un meccanismo plausibile che spieghi come i polifenoli dell’olio d’oliva potrebbero produrre l’effetto dichiarato.

In conclusione, il gruppo di esperti conclude che le prove fornite non sono sufficienti per stabilire un rapporto causa-effetto tra il consumo di polifenoli dell’olio d’oliva e il mantenimento di normali livelli di colesterolo HDL nel sangue.

Pertanto, anche per alimenti tradizionalmente considerati salutari, è indispensabile disporre di solide evidenze scientifiche per poter ottenere un claim approvato a livello europeo: una sfida tutt’altro che semplice per chi intende valorizzare le proprietà funzionali dei prodotti della dieta mediterranea.