Cosmetic Technology 5, 2023

Cosmetic Technology 5, 2023

Restrizione REACH per le microplastiche
Quale impatto per la catena di fornitura?

L’impatto e il ruolo della plastica sull’inquinamento ambientale è un tema di interesse collettivo e verso il quale c’è una grande sensibilità da parte di tutta la popolazione mondiale.

Una particolare attenzione c’è stata e c’è tuttora nei confronti delle microplastiche, tanto che il 27 settembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2023/2055 che ha introdotto una restrizione all’uso di microplastiche intenzionalmente aggiunte come ingredienti in prodotti di consumo.

haircare e rasatura

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
REGOLATORIO
AZIENDE
NOTIZIE
opinion leader
Su questo numero ha scritto…
articoli
Analisi LCA del processo biotecnologico CROP® per la produzione di ingredienti cosmetici
Studio OLCA basato sulle colture di cellule vegetali in sospensione

La piattaforma tecnologica CROP® utilizzata da AETHERA BIOTECH è basata sulle colture di cellule vegetali in sospensione e rappresenta un’alternativa sostenibile per la produzione di ingredienti cosmetici bioattivi. Ad oggi è difficile trovare dati di letteratura o studi LCA in questo specifico settore, sia per quanto riguarda le tecnologie innovative che quelle tradizionali su suolo. AETHERA BIOTECH ha deciso di interrogarsi sulle proprie emissioni e di mettersi a confronto, svolgendo uno studio di OLCA in conformità ai modelli riconosciuti a livello internazionale. I risultati ottenuti dal presente studio hanno evidenziato come il principale hot-spot del processo sia il consumo di energia elettrica. Tuttavia, AETHERA BIOTECH, grazie a un recente impianto di pannelli fotovoltaici ha raggiunto una completa indipendenza energetica utilizzando energia da fonti completamente rinnovabili. Il presente studio di OLCA permette di dimostrare in modo scientifico e robusto che il processo utilizzato da Aethera per la produzione di innovativi ingredienti cosmetici presenta, in termini di climate change, un minore impatto ambientale rispetto ai processi derivati dalla coltivazione su suolo.

ABSTRACT 

Evaluation of the antimicrobial activity of extracts from pomegranate processing waste

Study of four varieties cultivated in the Marche region

Nowadays, in order to create valid cosmetic formulations, two important factors cannot be avoided: the sustainability of the used raw materials and the use of raw materials of natural origin.

The purpose of this study was to evaluate, using different analytical methods, the antimicrobial activity of certain extracts derived from pomegranate processing waste. The ability to break down the microbial charge of these extracts makes them great for being used as raw materials within sustainable cosmetic formulations and of natural origin, meeting the growing demands from consumers of cosmetic products.

The samples analyzed from which the extracts were obtained are peel and male flower, considered waste material due to infertility and its structure that makes it prone to falling to the ground, belonging to 4 varieties of pomegranate cultivated in the Marche region in 2 different years (2019 and 2020).

RIASSUNTO

Per delle formulazioni cosmetiche apprezzate, ad oggi, non si possono non prendere in considerazione due fattori: la sostenibilità delle materie prime impiegate e l’utilizzo di materie prime di origine naturale.

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare, servendosi di diversi metodi analitici, l’attività antimicrobica di alcuni estratti derivati da scarti della lavorazione del melograno. La capacità di abbattere la carica microbica di questi estratti li rende ottimi per essere utilizzati come materie prime all’interno di formulazioni cosmetiche sostenibili e di origine naturale, andando incontro alle crescenti richieste da parte dei consumatori di prodotti cosmetici.

I campioni analizzati da cui si sono ricavati gli estratti sono buccia e fiore maschile, considerato materiale di scarto a causa dell’infertilità e della sua struttura che lo rende propenso alla caduta a terra, appartenenti a quattro varietà di melograno coltivato nella regione Marche in due annate differenti (2019 e 2020).

ABSTRACT 

Sources of antioxidants from agricultural waste:
an example of circular economy

Extraction and characterization of natural antioxidants for cosmetic use

The aim of the project was the development of green methods for the extraction of cosmetic functional molecules from residual plant matrices of the agro-food chain, transforming waste materials into high value-added products. The target of extraction was represented by chlorogenic acid (CGA), a polyphenol with antioxidant properties present in several vegetables, including blueberries. In particular, a protocol has been developed for the preparation of CGA-rich phytocomplexes with high antioxidant power, starting from fruit and leaves waste. Extraction techniques have been tested in order to preserve molecule activity in addition to several purification techniques, optimizing the protocol to be functional and economical for an industrial application. According to nuclear magnetic resonance and high-performance liquid chromatography techniques, it was possible to characterize the phytocomplexes, composed by CGA, citric acid and lipids. The phytocomplexes have been tested alone and in cosmetic preparations to prove their antioxidant power and their potential use as natural origin raw materials. The results indicate that phytocomplexes obtained from blueberry fruits and leaves waste are effective both as preservants of the product and as active ingredient to protect the skin from oxidative stress. 

RIASSUNTO

L’obiettivo del progetto è stato la messa a punto di metodi green per l’estrazione di molecole con attività a funzionalità cosmetica a partire da matrici vegetali residue della filiera agroalimentare, trasformando materiali di scarto in prodotti ad alto valore aggiunto. Il target di estrazione è stato l’acido clorogenico (CGA), un polifenolo con proprietà antiossidanti presente in diversi vegetali, tra cui la pianta di mirtillo. è stato sviluppato un protocollo per la preparazione di fitocomplessi ad alto potere antiossidante a partire da scarti di frutti e foglie di mirtillo. Sono state testate tecniche estrattive in modo da preservare l’attività della molecola d’interesse e diverse tecniche di purificazione, ottimizzando il protocollo affinché fosse funzionale ed economico per un’applicazione industriale. Grazie a tecniche di risonanza magnetica nucleare e di cromatografia liquida ad alte prestazioni, è stato possibile caratterizzare i fitocomplessi, composti da CGA, acido citrico e lipidi. I fitocomplessi sono stati testati come tali e all’interno di preparazioni cosmetiche per comprovarne il potere antiossidante e il potenziale utilizzo come materie prime di origine naturale. I risultati indicano che i fitocomplessi ottenuti sono efficaci sia come preservanti del prodotto che come ingredienti attivi per proteggere la pelle da stress ossidativo.

aggiornamenti

Recenti sviluppi in ambito haircare • L. Giovannelli, A. Picco

Eccellenze Italiane

Malus Domestica Fruit Extract • I. Bernardo

Eccellenze Italiane

Cichorium Intybus Extract • G. Spada

Certificazioni

Innovazione e naturalità in cosmesi: quale relazione? • D. Malcangi

Approfondimenti Cosmetici

Dal mare alla pelle: il progetto EcoeFISHent • E. Grasselli, R. Boggia, G. De Negri Atanasio et al

Approfondimenti Cosmetici

Il ruolo del coach nell’area tecnica • C. Salviato, E. Zanca

Into The Lab

Viscosizzazione di tensioliti • C. Crescentini

Next Generation

Un viaggio racchiuso in un cosmetico • BM. Calosi, M. Pagliochini, G. Trebbi

Perché ci piace

Bightening & Styling Leave-In Cream • S. Zanella, L. Ferrari

regolatorio
Approfondimenti Normativi
Segnalazioni Rapex
Linee Guida
Istituzioni
aziende

BREGAGLIO – CARBONWAVE

SeaBalance 2000

BIOCHIM – RAHN

HAIRVIVINE®-PRO

DEIMOS GROUP – UNIGEN

Uniflavon®

Res Pharma – Colonial Chemical

Suga®Citrate L1C

ACTIVE CONCEPTS

AC AlfalfaBoost

ACTIVE UP – SILAB

HAIRGENYL®

AMITA HEALTH CARE – The Upcycled Beauty Company

Faba TONIQ®

Su questo numero presentiamo…
Scalp-Biome:
nuovo ingrediente per il microbiota dello scalpo
active box
Photobiome™: innovazione nel fotoinvecchiamento cutaneo
vytrus
biotech
NOTIZIE
NON PERDERTI
GLI APPUNTAMENTI
DI SETTORE

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

BUONA LETTURA!

Valutazione antiaging di una formulazione nutricosmetica In&Out a base di curcuma

Valutazione antiaging di una formulazione nutricosmetica In&Out a base di curcuma

Confronto con il solo prodotto cosmetico

Ritamaria Di Lorenzo

[…] Oggi, in un mondo in cui il concetto di bellezza è fortemente associato alla salute, i consumatori ritengono che la nutrizione dia un contributo essenziale per la bellezza della pelle. Questi concetti hanno determinato la convergenza dell’industria alimentare e di quella cosmetica in una nuova tendenza del settore cosmetico: la nutricosmesi. Con questo studio pilota ci auguriamo che vengano condotte sempre più ricerche volte a stabilire inequivocabilmente quale approccio (nutricosmetico In&Out o solo cosmeceutico) produca le migliori performance per la salute della nostra pelle.  […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Terapie digitali

Terapie digitali

Che cosa sono, come funzionano, come si studiano
Eugenio Santoro

Anche se un po’ borderline con l’interesse specifico de L’Integratore Nutrizionale non si può ignorare come la tutela della salute stia cambiando radicalmente, e l’avvento delle terapie digitali (regolamentate come dispositivi medici) sia ormai una realtà. Non a caso il termine “digital health” (o sanità digitale) è ormai entrato anche nella Enciclopedia Treccani, proprio a cura di un esperto del settore, Eugenio Santoro (Ricercatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali), al quale abbiamo chiesto di spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta. […]

Più in dettaglio si parlerà di:

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Editoriale IN5 • 2023

Editoriale IN5 • 2023

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

La bellezza salverà il mondo
Bellezza dall’interno o bellezza interiore?

A inizio ottobre si è conclusa con successo la Milano Beauty Week, un evento che ha dedicato una settimana intera alla promozione della cultura della bellezza e del benessere. Questa iniziativa è stata organizzata da Cosmetica Italia in stretta collaborazione con Cosmoprof ed Esxence. L’obiettivo primario di questo progetto era di evidenziare il valore intrinseco, dal punto di vista sia sociale, sia scientifico ed economico, del settore cosmetico e nutricosmetico. I risultati hanno superato ogni aspettativa, con una partecipazione straordinaria di oltre 100.000 persone.

L’attuale uscita de L’Integratore Nutrizionale tratta di “beauty from within”, cioè dei nutricosmetici che influiscono positivamente sull’aspetto fisico. Approccio innovativo, che vede l’impegno lodevole di molte industrie del settore.

Vorrei però sollevare una questione cruciale, che vale in particolare per le giovani generazioni che sembrano essere ossessionate dall’apparire e che seguono ogni approccio proposto dai media fino all’esasperazione, e parlare della bellezza interiore e non solo della bellezza dall’interno.

La bellezza interiore è una caratteristica che persiste inalterata nel tempo, a differenza di quella esteriore, che tende a sfiorire e a mutare nonostante gli sforzi per preservarla tramite prodotti cosmetici e nutricosmetici. La bellezza rappresenta un tesoro inestimabile che risiede all’interno di ognuno di noi e che richiede di essere scoperto, preservato e nutrito.

La bellezza interiore è una qualità dell’animo che si nutre di valori etici, morali e spirituali. Gli antichi greci, per esempio, apprezzavano la bellezza come un’armonia di forme, un equilibrio di proporzioni e una perfezione estetica.

Anche nelle tradizioni spirituali indiane, si trova l’idea che la bellezza sia una manifestazione di Verità, Bontà e Bellezza divina. Perciò, percepire la bellezza rappresenta un dono per il quale dovremmo essere grati alla vita e alla cultura che ne fa promozione.

Sotto questa luce ritengo che il risultato più emozionante e significativo della Milano Beauty Week sia stata la raccolta di fondi, che, grazie alla generosità della community dell’evento, ha permesso di raccogliere ben 68.000 euro per sostenere la missione de La Forza e il Sorriso Onlus, organizzazione che si dedica con impegno per far ritrovare alle donne che affrontano il cancro la forza interiore e il sorriso davanti allo specchio.

Ecco le persone davvero belle: sono “graziate” e “graziose”. Graziate perché si sanno accolte, amate, perdonate e graziose perché irradiano vita, luce, speranza, energia, sorriso!

Parliamone ogni tanto…!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

L’Integratore Nutrizionale 5/2023

L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Focus: Beauty from within

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Che cosa sono, come funzionano, come si studiano
E. Santoro

Anche se un po’ borderline con l’interesse specifico de L’Integratore Nutrizionale non si può ignorare come la tutela della salute stia cambiando radicalmente, e l’avvento delle terapie digitali (regolamentate come dispositivi medici) sia ormai una realtà. Non a caso il termine “digital health” (o sanità digitale) è ormai entrato anche nella Enciclopedia Treccani, proprio a cura di un esperto del settore, Eugenio Santoro (Ricercatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali), al quale abbiamo chiesto di spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta.

Confronto con il solo prodotto cosmetico
R. Di Lorenzo, S. Laneri

RIASSUNTO
Fattori endogeni ed esogeni possono alterare lo stato e l’aspetto della pelle, determinandone l’invecchiamento. Per ottenere un’efficacia antiage si possono utilizzare due diversi approcci cosmetici. È possibile utilizzare prodotti topici a base di estratti alimentari o assumere un integratore alimentare e applicare un prodotto cosmetico topico a base di estratti alimentari sulla superficie da trattare (In&Out). Questo lavoro ha valutato in vivo il potenziale antiaging di una formulazione nutricosmetica (crema + integratore alimentare) e di una crema cosmetica a base di curcuma. La scelta dell’estratto commerciale di curcuma da utilizzare a fini sperimentali si è basata sul contenuto di curcuminoidi determinato mediante un test HPLC. I curcuminoidi sono i composti bioattivi responsabili delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della curcuma. I loro livelli negli estratti di curcuma variano a seconda delle condizioni di conservazione, della varietà e delle condizioni pedoclimatiche di coltivazione. Sono stati utilizzati il Tewameter® TM 300 per valutare la perdita di acqua transepidermica (TEWL), il Corneometer® CM 825 per determinare l’effetto idratante, il Cutometer® per stimare la compattezza e l’elasticità della pelle, il Dermascan per valutare l’indice di collagene e il Visioface® 1000D per valutare le rughe. Il prodotto nutricosmetico ha mostrato un potenziale idratante, antietà e antirughe migliore rispetto al solo prodotto cosmeceutico.

Una revisione critica
C.R. Sirtori, C. Bollati, C. Lammi

RIASSUNTO
L’ipercolesterolemia, uno dei principali fattori di rischio per la progressione delle malattie cardiovascolari, può essere prevenuta o trattata attraverso cambiamenti nello stile di vita, inclusa la dieta. Sebbene gli studi clinici siano più a favore di un ruolo rilevante delle proteine vegetali nella prevenzione e nel trattamento dell’ipercolesterolemia, peptidi bioattivi con attività ipocolesterolemica sono stati isolati anche da alcune fonti animali. Quindi oltre ai classici: soia, lupino e semi di canapa, proteine animali come latte, carne e uova possono contenere peptidi ipocolesterolemizzanti. Questi peptidi esercitano la loro attività attraverso meccanismi diversi, non sempre valutati in vivo. Il loro utilizzo nella nutrizione umana è auspicabile e considerevoli sforzi sono in corso, con l’obiettivo di individuare buoni candidati per lo sviluppo di alimenti funzionali o nutraceutici.

Proteine vegetali e benefici per salute
E. Azzini, L. Barnaba, D. Ciarapica, A. Raguzzini, A. Polito

RIASSUNTO
I livelli di citochine infiammatorie sono associati a malattie non trasmissibili (NCDs) e possono essere influenzati dall’apporto individuale in macronutrienti. Questo lavoro ha valutato il rapporto tra l’adeguatezza dell’apporto proteico raccomandato specifico per l’età e i livelli di marcatori infiammatori correlati al rischio di malattie non trasmissibili. Lo studio ha incluso 347 partecipanti (119 uomini e 228 donne), di età compresa tra 18 e 86 anni. È stato valutato il rischio cardiometabolico, la prevalenza di sindrome metabolica e sono stati misurati i livelli di leptina, IL-15, IL-6 e TNF-α. I risultati hanno evidenziato che l’adeguatezza dell’assunzione di proteine totali (PT) era più basso negli anziani rispetto agli individui di età <60 anni, e solo pochi volontari hanno consumato il 50% di proteine vegetali (PV), come suggerito per una dieta sana e sostenibile. Solo negli individui anziani con un consumo di PV superiore ad almeno il 40% delle PT è stato osservato un rischio inferiore di NCDs. Inoltre, è stata osservata una differenza significativa nei livelli di TNF-α e IL-6 sia per l’assunzione di PT che di PV per sesso e classe di età, mentre per la leptina e per IL-15 sono state riscontrate solo interazioni significative tra il sesso e la classe di età. Anche se i nostri dati suggeriscono che consumare più del 40% di PV può ridurre il rischio di malattie non trasmissibili, l’effetto delle differenze di genere sui livelli di citochine dovrebbero essere prese in considerazione in studi più ampi.

AGGIORNAMENTI
Letteratura scientifica

Nutricosmetici, cosmetogenetica
e specchi intelligenti

Come il progresso scientifico può contribuire
alla salute e al benessere
A. Baldi

Approfondimenti formulativi

Probiotici e infiammazione
Ruolo dell’integrazione e tips formulativi
M. Pellizzato, A. Colletti

Novel food

Panoramica delle novità che hanno impatto
sul settore degli integratori alimentari

A. Antonelli

Pubblicità al vaglio

Comitato di controllo
Ingiunzione n. 18/23 del 9/6/23

AZIENDE

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Editoriale Innovazione in Botanicals 3 • 2023

Editoriale Innovazione in Botanicals 3 • 2023
Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Bias climatici

Leggo dall’Internazionale alcune stentoree e autorevoli informazioni, da “Le notizie di scienza della settimana” di Claudia Grisanti che riporto testualmente:«Lo scorso settembre è stato il più caldo a livello globale, con una temperatura di circa 1,75°C più alta rispetto al periodo preindustriale. 
Il 41 per cento delle specie di anfibi è a rischio di estinzione, a causa del cambiamento climatico e della perdita di habitat.
In Amazzonia la temperatura del lago Tefé è aumentata in questi giorni fino a 39 gradi. Sono morti molti animali, tra cui un centinaio di delfini.
Sono più di 43 milioni i minori che nel corso di sei anni hanno dovuto lasciare le loro case a causa di eventi climatici, soprattutto alluvioni e tempeste.»

E ancora altre simili notizie….

Da tempo mi chiedo come sia possibile che a fronte di questa, e ben altre e ancor più inquietanti realtà fattuali, e conoscendo i dati raccolti da illustri e autorevoli scienziati sul tema, possano esserci ancora persone scettiche riguardo al riscaldamento globale. Mi sono allora domandata quale bias cognitivo poteva intervenire a rimuovere tali evidenze e ho trovato non una ma ben sette possibili risposte.

Bias di conferma
: le persone tendono a cercare e accettare informazioni che confermano le loro opinioni preesistenti e a respingere quelle che le contraddicono. Una posizione di scetticismo sul riscaldamento globale, induce a cercare attivamente informazioni/conferme che sostengono questa posizione.

Bias di autorità: alcune persone possono essere influenzate da autorità o figure pubbliche che negano o minimizzano il riscaldamento globale. Questo può portare a un’adesione acritica alle loro opinioni.

Bias di dissonanza cognitiva: in questo caso si è portati a evitare la dissonanza cognitiva, che è l’esperienza di disagio causata da opinioni contrastanti. Se accettare il riscaldamento globale comporta cambiamenti significativi nello stile di vita o richiede azioni che possono essere percepite come scomode o costose, si è indotti a negare o minimizzare il problema per ridurre questa dissonanza cognitiva.

Bias di ottimismo ingiustificato: significa credere che il riscaldamento globale sia un problema troppo grande o lontano da risolvere, il che produce un atteggiamento di ingiustificato ottimismo per evitare sentimenti di impotenza.

Bias di negazione del rischio: risulta oltremodo rassicurante minimizzare i rischi associati al cambiamento climatico o pensare che le conseguenze negative non ricadranno sulla propria persona. Questo può portare alla negazione del problema o alla sua sottovalutazione.

Bias di identità culturale: le opinioni sul riscaldamento globale possono essere influenzate dall’identità culturale e politica delle persone. Alcune ideologie o gruppi sociali potrebbero negare il riscaldamento globale perché è incongruente con le loro convinzioni o interessi.

Bias di percezione della complessità: il cambiamento climatico è un problema complesso e interconnesso che può essere difficile da comprendere completamente. Alcune persone potrebbero negare il problema perché lo trovano troppo complicato o perché si sentono sopraffatte dalla sua complessità.

Alcuni di questi bias sono alimentati e “giustificati” da posizioni negazioniste decisamente minoritarie tra gli scienziati del clima, i quali sostengono che statisticamente, e cioè leggendo il riscaldamento globale in una prospettiva temporale molto più lunga, la variazione di temperatura sia irrilevante. Ma tale tesi è ampiamente sconfessata da autorevolissime Organizzazioni scientifiche di rilevanza mondiale, come l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e la National Aeronautics and Space Administration (NASA) negli Stati Uniti, che hanno svolto ampie revisioni della letteratura scientifica e hanno concluso che il cambiamento climatico è innegabile, ed è causato principalmente dall’emissione di gas serra antropogenici provenienti da combustibili fossili e da altre attività industriali. E se è un fenomeno causato dall’uomo è quindi suscettibile di mitigazione. Ecco quindi che la transizione da un’economia lineare a quella circolare è imperativa e urgente non solo perché le risorse della terra non sono infinite, ma anche per ridurre significativamente le emissioni da combustibili fossili. 
Educare le persone sul valore delle evidenze scientifiche, promuovere la consapevolezza e affrontare e risolvere i bias citati, può contribuire a migliorare la comprensione e le possibili azione sul cambiamento climatico. Ma evidentemente, non sono solo i bias cognitivi a essere in gioco.
Ho avuto il piacere, recentemente, di presenziare nuovamente alla giornata di Premiazione di Federchimica Giovani in un clima di ottimismo e di fiducia nella scienza; ebbene, mi ha riempito di gioia e di speranza poter vedere come la qualità dei lavori presentati, grazie a insegnanti appassionati e impegnati nella formazione scientifica dei loro studenti, fosse straordinariamente evoluta rispetto ad anni fa, e come temi quali l’economia circolare – e questo numero della rivista è ricco di esempi virtuosi – l’utilizzo di biotecnologie, e la sensibilità per i temi ambientali fossero sinceramente sentiti da tutti i presenti: alunni di scuole primarie e secondarie e insegnanti che con esemplare accuratezza nel linguaggio hanno presentato le più recenti innovazioni, spiegate in modo semplice come i migliori divulgatori scientifici potevano fare. Una lezione per molti e una speranza di un futuro migliore.

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Anteprima Making InVitality 2023 –

ANTEPRIMA ESPOSITORI
Making Cosmetics • In-vitality

SCOPRI IN ANTEPRIMA LE AZIENDE PARTECIPANTI ALL’EDIZIONE 2023

Anteprima 2023

scarica PDF

10 anni di...

making cosmetics

Lo sappiamo bene, ricorrenze e anniversari hanno sempre un fascino particolare, possiamo noi di CEC Editore, quindi, esimerci dal celebrare questi dieci anni di Making Cosmetics? Naturalmente no.
Nozze di alluminio dice la tradizione, ma l’alluminio, per quanto materiale duttile e leggero non esprime a pieno i traguardi raggiunti da questa manifestazione, che ha visto crescere costantemente di anno in anno il numero di aziende coinvolte, previste più di 150, di incontri tecnici, di dibattiti, e di visitatori da tutta Italia, e sempre più da tutto il mondo.
Dunque noi diciamo oro – non ce ne voglia la tradizione, sicuramente ci sarà tempo per festeggiare i 50 anni – ma questo è il metallo giusto per dare la misura dei risultati che Making Cosmetics ha saputo raggiungere in questi anni, anche difficili ma ormai alle spalle.
Oro anche per i lettori che troveranno in Anteprima un’utile guida per preparare la visita alla fiera e incontrare le aziende, potendo così programmare incontri grazie alle informazioni di contatto che vi troveranno riportate. Agli espositori è garantita la massima diffusione dell’inserto grazie all’inserimento nelle nostre riviste, distribuite presso tutta la rete di aziende e professionisti abbonati a Cosmetic Technology.
Anteprima è la soluzione di CEC Editore che, come media partner, realizza in sinergia con tutta l’organizzazione di Making Cosmetics per diffondere e migliorare la comunicazione dell’evento e delle aziende che vi
partecipano.

Quindi, perché Visitare Making Cosmetics? Perché la fiera è in costante crescita, il numero di espositori sale, così come l’interesse del settore e di tutti i professionisti per questi due giorni ormai diventati un appuntamento fisso per tutte le aziende, Noi che noi di CEC Editore vi presentiamo qui, in “anteprima”.

Da oltre 25 anni lavoriamo a stretto contatto con le aziende del mondo nutraceutico attraverso le pagine de L’Integratore Nutrizionale prima e di Innovazione in Botanicals da qualche anno; pubblichiamo ricerche e aggiornamenti su questo mondo sempre più in crescita per interesse e novità.
Sappiamo tutti perfettamente come le nuove generazioni vivono diversamente l’approccio al mondo degli integratori e derivati botanici diversamente dal passato, mossi da una sensibilità più attenta al mondo naturale e vicini ai temi del bio e dell’economia sostenibile e circolare. Ciò impatta su tutto il settore, muovendo le aziende verso investimenti sempre più green per innovazione e consumi.
Parliamo quindi di un settore recettivo, sano, florido e green; verde come il colore scelto per questa edizione di in-Vitality 2023, che bene si accosta alla materia trattata e alle politiche e obiettivi del settore nutraceutico, ben riportate nelle pagine di Anteprima attraverso la voce diretta degli espositori, che trovano qui lo spazio per informare i visitatori dei costanti aggiornamenti che si avvicendano in questo vivace settore.
Siamo certi vi basterà scorrere l’indice di questa nuova edizione per iniziare a organizzare l’agenda e fissare incontri per il 22-23 Novembre a in-Vitality.
Dato che verrete sicuramente, ne siamo certi, non mancate di passare dallo stand di CEC Editore!

in-vitality

Verde nutraceutica

Conosci le nostre riviste?

Il carattere distintivo della CEC è il tipo di comunicazione utilizzato che si caratterizza per l’alta qualità scientifica.
Nel Board di CEC sono presenti esperti altamente qualificati provenienti da molteplici realtà quali Industria, Fondazioni e Università.

In area cosmetica Cosmetic Technology è la rivista indispensabile che esamina la funzionalità e la sicurezza dei nuovi ingredienti cosmetici, le materie prime, gli aggiornamenti sulle novità, le attività regolatorie nel mondo, le tendenze di mercato e le tecnologie di produzione e packaging.

In area nutraceutica L’Integratore Nutrizionale è l’unica rivista italiana dedicata al settore degli integratori alimentari, dei nutraceutici e dei functional foods, e destinata a produttori e fornitori di materie prime nel campo dell’integrazione, a contoterzisti e fornitori di packaging; è diffusa, inoltre, presso medici specialisti in nutrizionismo.

Negli ultimi anni CEC ha ampliato la propria offerta con la pubblicazione di altre due riviste: Innovazione in Botanicals e Make Up Technology.

Make Up Technology nasce invece nel 2018 e si inserisce nel campo della cosmesi decorativa presentando studi, approfondimenti e nuovi ingredienti. La rivista offre inoltre sezioni di aggiornamento su tendenze, mercato, terzismo e packaging. Infine interviste, comunicati stampa e must have di stagione contribuiscono a fornire una panoramica a 360° sulle ultime evoluzioni del settore.

Nel 2021 nasce Innovazione in Botanicals, una rivista scientifica che vuole lanciare un ponte tra il mondo scientifico e accademico e quello industriale e professionale, realizzando una comunicazione efficace nelle due direzioni, per favorire lo scambio tra le acquisizioni e le evidenze scientifiche da un lato e le competenze e il know how dall’altro.

Copyright © 2023 – C.E.C. Srl
Codice EticoPrivacy & Cookie policy

CEC Editore Srl
Via Francesco Primaticcio, 165 – 20147 Milano
Tel 02 4152943 – info@ceceditore.com

L’Integratore Nutrizionale 4/2023

L’Integratore Nutrizionale 4/2023

Focus: Probiotici e prebiotici
ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Akkermansia muciniphila
La rivoluzione nel controllo glicemico e ponderale
M. Salamone, V. Di Nardo, F. Busa

Probiotici e autismo
Una rassegna sistematica degli studi clinici
L. Drago

Il benessere della donna dipende da un microbiota sano
Aggiornamento sul meccanismo d’azione di una composizione probiotica multiceppo contro gli agenti patogeni urogenitali e la sua efficacia clinica nelle donne
P. Malfa, D.F. Squarzanti, S. Castegnaro

AGGIORNAMENTI
Letteratura scientifica

Gli abissi del microbiota, esplorazione, mappatura
e caratterizzazione
A. Baldi

Pubblicità al vaglio

Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP)
Pronuncia n. 16/2023

Health claim

Probiotici: una never ending story
La recente posizione del Regno Unito
A. Antonelli

Speciale
FOOD SUPPLEMENTS FORUM 2023
Novità regolatorie e temi emergenti
Abstract delle comunicazioni
AZIENDE

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

In allegato alla rivista

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Cosmetic Technology 4, 2023

Cosmetic Technology 4, 2023

GREEN BEAUTY E BLUE BEAUTY

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
REGOLATORIO
AZIENDE
NOTIZIE
articoli

ABSTRACT 

Nanotechnologies for the delivery of natural antioxidants

Ferulic acid and saffron bioactives: activities, limits and new formulation strategies

In recent years, there has been a strong increase in the attention of the natural ingredient aimed at preventing and fighting skin-aging, which is mainly caused by free radicals generated by a set of external factors to which we are increasingly frequently exposed.

Ferulic acid and saffron-derived bioactives have an important role in antioxidant activity and also can be used in the cosmetic industry. However, they have limitations related to their chemical structure that make it difficult to incorporate them into topical formulations.

The purpose of this paper is to investigate more about the new technologies for the delivery of these active ingredients, by using lipid nanoparticles, aimed at improving the chemical-physical stability of the formulation, in order to better perform their antioxidant activity. 

RIASSUNTO

Negli ultimi tempi è sempre più forte l’attenzione verso ingredienti di origine naturale volti a prevenire e contrastare l’invecchiamento cutaneo, di cui sono responsabili principalmente i radicali liberi generati da un insieme di fattori esterni a cui siamo sempre più frequentemente esposti. 

Tra gli altri, l’acido ferulico e dei composti bioattivi derivati dallo zafferano svolgono un’importante azione antiossidante che può essere sfruttata in ambito cosmetico; tuttavia, presentano delle limitazioni legate alla loro struttura chimica che ne rendono difficile l’incorporazione in formulazioni destinate alla cura della pelle. 

Lo scopo di questo articolo è quello di approfondire nuove tecnologie per la veicolazione di questi attivi, attraverso l’impiego di nanoparticelle lipidiche, volte a migliorare la stabilità chimico-fisica in formulazione, in modo da poter esplicare al meglio la loro attività antiossidante.

ABSTRACT 

Bakuchiol

Valuable functional alternative to retinoids of botanical derivation

Bakuchiol’s success today largely derives from its applicability as Retinol substitute, in antiaging formulations and more, thanks to its mode of action and effect similar to retinoids, but with a higher level of safety in use. Indeed, the scientific community has recently recognized and proposed Bakuchiol as a “functional analogue of Retinol” and a its “vegetable substitute”, as obtained from Psoralea corylifolia, an Indian plant widely used for centuries in traditional Chinese and Ayurvedic medicine. From a cosmetic point of view, Bakuchiol is a safe and effective component used in topical formulations with antioxidant, antimicrobial, emollient and skin conditioning properties, which can be widely used in dermatology and cosmetology to prevent wrinkles, acne lesions and skin hyperpigmentation. The botanical derivation and its numerous benefits make Bakuchiolo the perfect ingredient to formulate products that meet a green sensibility and which are also, consistently, “multi-benefit”, thus embracing “skin minimalism”, an emerging trend that focuses on an effective and at the same time essential skincare routine, inviting the consumer to use the indispensable, for skin care and with respect for the planet.

RIASSUNTO

Il successo odierno del Bakuchiolo deriva in gran parte dalla sua applicabilità quale sostitutivo del retinolo, in formulazioni antiaging e non solo, grazie a modalità ed effetto d’azione simili ai retinoidi ma con un profilo di sicurezza migliore. La comunità scientifica ha infatti recentemente riconosciuto e proposto il Bakuchiolo come “analogo funzionale del retinolo” e suo “sostituto vegetale”, in quanto ottenuto dalla Psoralea corylifolia, pianta indiana ampiamente utilizzata da secoli nella medicina tradizionale cinese e ajurvedica. Dal punto di vista cosmetico, il Bakuchiolo è un componente sicuro ed efficace, impiegato in formulazioni topiche, dalle proprietà antiossidanti, antimicrobiche, emollienti e condizionanti cutanee, che può trovare largo impiego in dermatologia e cosmetologia per prevenire rughe, lesioni da acne e iperpigmentazione cutanea. La derivazione botanica e i numerosi benefici del Bakuchiolo, lo rendono l’ingrediente perfetto per formulare prodotti che incontrano una sensibilità green e che sono anche, coerentemente, multibeneficio, abbracciando così lo “skin minimalism”, una tendenza emergente che si concentra su una skincare routine efficace e allo stesso tempo essenziale, invitando il consumatore a utilizzare l’indispensabile, per la cura della pelle e nel rispetto del pianeta.

ABSTRACT 

Evaluation of packaging safety of a cosmetic product

Description of guidelines main points of a cosmetic product

This article aims to provide a description of a possible global approach in assessing the safety of cosmetic product packaging. Some general references to the current European regulations are first provided, to then focus attention on the Cosmetics Europe guidelines relating to the exchange of information that the packaging manufacturer must provide to the safety assessor in order to guarantee the suitability of the primary container and support the assessment of the impact of packaging on the safety of the cosmetic product.

RIASSUNTO

Questo articolo ha lo scopo di fornire una descrizione di un possibile approccio nella valutazione della sicurezza del packaging dei prodotti cosmetici. Vengono dapprima forniti alcuni riferimenti generali alle normative europee vigenti, per poi focalizzare l’attenzione sulle linee guida di Cosmetics Europe relative allo scambio di informazioni tra il produttore del packaging e il valutatore della sicurezza, al fine di garantire l’idoneità del contenitore primario e supportare la valutazione dell’impatto dell’imballaggio sulla sicurezza del prodotto cosmetico. 

aggiornamenti

Potenzialità cosmetiche degli scarti agroalimentari e ittici • L. Giovannelli, A. Picco e la partecipazione speciale di Y. Jaouhari, G. Diana

Eccellenze Italiane

Vitis Vinifera Seed Powder • F. Brugnoni, L. Pienti

Approfondimenti Cosmetici

Mangiferina • M. Ortiz, S. Vicario, E.B. Catalán

Approfondimenti Cosmetici

Progettare e realizzare uno psicocosmetico • I. Ben Romdan

Into The Lab

Pre-, pro- e postbiotici • C. Crescentini

Next Generation

GreenOnMe • A. Yazbeck, C. Siviero, F. Fabbri, G. Giacobbi

Perché ci piace

Baby&Parents Body oil • S. Zanella, L. Ferrari

regolatorio
Segnalazioni Rapex
Linee Guida
Istituzioni
Pubblicità sotto la lente
aziende

ACTIVE UP - TOYO SUGAR REFINING

αG HESPERIDIN PS-CC™

AMITA HEALTH CARE - BRASCA

BETAFIB® ETD

BIOCHIM - LUBRIZOL

PemuPur™ START

DEIMOS GROUP

HYDRORUTIN

Su questo numero presentiamo…
Estratto di microalghe per la fotoprotezione cutanea
VARIATI
Molto piú di un panel test:
Team Building nel laboratorio formulativo
ROELMI

Come nasce un prodotto cosmetico?

La storia di un prodotto dalla progettazione al consumatore

Beauty Partner

Nuova rubrica all’interno della sezione “Aziende” che racconta la storia di un prodotto cosmetico dalla progettazione alla vendita al consumatore. 

 

NOTIZIE
NON PERDERTI
GLI APPUNTAMENTI
DI SETTORE

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

BUONA LETTURA!

Copyright © 2023 – C.E.C. Srl
Codice EticoPrivacy & Cookie policy

CEC Editore Srl
Via Francesco Primaticcio, 165 – 20147 Milano
Tel 02 4152943 – info@ceceditore.com

HYDRORUTIN

HYDRORUTIN

ingrediente cosmetico idrodispersibile e multicomposito a base di Rutina

LA RUTINA

La Rutina ha interessanti proprietà vaso-protettive e anti-infiammatorie, ma essendo praticamente insolubile in acqua il suo utilizzo in campo cosmetico è alquanto problematico. Inoltre, nei derivati idrofili esistenti in commercio l’efficacia è influenzata dalle modifiche apportate alla struttura flavonoidica della Rutina, responsabile delle sue proprietà.

Hydrorutin è la soluzione tecnologica a questa problematica in quanto permette una maggiore biodisponibilità della Rutina favorendone l’efficacia per uso topico, senza modificarne la specifica formula. Questo ingrediente associa alla Rutina l’aminoacido L-Arginina, componente principale del collagene della pelle ed uno dei fattori idratanti naturali (NMF), utilizzata anche per lenire le irritazioni causate, in particolare nelle pelli sensibili, dai detergenti. Hydrorutin è il risultato di tecnologie di attivazione meccanochimica allo stato solido che trasformano una semplice miscela di polveri in un ingrediente a prestazioni migliorate. Un materiale multicomposito è un materiale costituito da tre o più sostanze, dotate di proprietà differenti, che interagendo conferiscono al multicomposito proprietà superiori alla semplice sommatoria di quelle dei costituenti, con un duplice vantaggio: Le caratteristiche chimiche dell’ingrediente, da cui dipende il tipo di attività, restano INALTERATE Le proprietà chimico-fisiche (quali solubilità, velocità di dissoluzione, cinetica di solubilizzazione, stabilita), da cui dipende la biodisponibilità, vengono MIGLIORATE

Hydrorutin, un attivo innovativo per il trattamento della couperose

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

01  Aspetto

polvere free-floating, idrodispersibile, ideale per la preparazione di emulsioni, gel, idroliti.

02 Meccanismo d’azione

la rutina forma un complesso con la membrana endoteliale che favorisce l’aumento della resistenza capillare, riducendo la permeabilità vascolare nel processo infiammatorio, con conseguente riduzione dell’edema. Inoltre, ha la capacità di contrastare lo sviluppo di eritemi ed edemi causati dai raggi UV.

03 indicazioni

Indicato negli inestetismi riconducibili a problemi di microcircolazione in generale, in particolare nella couperose e nella cellulite.

04 Concentrazione d’uso

da 0,5 a 1,0% in soluzioni, gel, creme, lozioni, sieri con pH tra 5.0 e 6.5 (non è indicato in associazione con prodotti a pH basico)

05 Senza solventi

06 Ecosostenibile

TEST DI EFFICACIA

L’efficacia di Hydrorutin è stata testata in vivo su un campione di 5 volontari che hanno applicato il prodotto 3 volte al giorno per 30 giorni. La misurazione del valore di eritema cutaneo E è stata effettuata tramite Mexameter® MX18. Le tabelle qui sotto riportano le medie relative ai valori dell’indice di eritema E sul panel di 5 volontari ai due tempi di osservazione T0 e T30 giorni (tabella 1), i valori di variazione percentuale dei valori medi di E nella zona interessata dalla couperose e in una zona non interessata ai diversi tempi di analisi verso TO (tabella 2). I valori di eritema ai diversi tempi sperimentali sono rappresentati graficamente nel grafico 1.

COSMETIC TECHNOLOGY

R. Garavaglia
Business Development & Scientific Manager Cosmetics

roberto.garavaglia@deimossrl.it
www.deimossrl.it

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin