Innovactive Sensiferm®

Innovactive Sensiferm®

Complesso fermento-peptidico
ad azione lenitiva, calmante
e antirossore, specifico
per pelli sensibili
La condizione di pelle sensibile è caratterizzata da una maggiore reattività agli stimoli esogeni quali sbalzi termici, vento, inquinamento, e interni quali cambiamenti ormonali e stress. Secchezza, desquamazione, arrossamento causano la sensazione di discomfort che ne consegue. Innovactive Sensiferm® è un complesso fermento-peptidico innovativo ottenuto tramite la tecnologia Green Ferment Tech®, che combina la fermentazione naturale del lievito Saccharomyces cerevisiae in terreno arricchito con farina d’avena, all’aggiunta di Palmitoyl Tripeptide-8, peptide biomimetico ad azione disarrossante. Il risultato è un ingrediente multifunzionale che riduce la sensibilità cutanea, calma rossori, prurito e rafforza la barriera cutanea.

Composizione
e Specifiche tecniche

01

NOME INCI

Glycerin, Saccharomyces Ferment
Lysate Filtrate, Palmitoyl Tripeptide-8

02

Caratteristiche organolettiche

Aspetto: Liquido
Colore: Bianco-giallastro
Odore: Caratteristico, lievemente fermentato

03

Caratteristiche chimico-fisiche

pH: 5-8

04

Composizione

Conservanti: Assenti

05

Caratteristiche microbiologiche

Carica microbica totale (UFC/g): <100
Lieviti e muffe (UFC/g): <10

06

Stabilità e Conservazione

Conservare al riparo da luce e calore
Shelf-life: 24 mesi dalla data di produzione

Meccanismo d’azione

La presenza nel terreno di fermentazione di farina d’avena consente di ottenere un filtrato ricco in ergosterolo (precursore della vitamina D) e acidi grassi omega 3-6-9, fondamentali per il ripristino del film idrolipidico cutaneo. L’aggiunta di Palmitoyl Tripeptide-8 conferisce un’azione biomimetica disarrossante e calmante. L’azione sinergica fermento-peptide avviene su più livelli:
• rinforza la barriera cutanea;
• riduce la perdita d’acqua transepidermica (TEWL);
• migliora idratazione ed elasticità;
• riduce l’infiammazione modulando IL-1α e IL-6.

Efficacia

Mediante tecnica ELISA, è stata dimostrata l’efficacia di Innovactive Sensiferm® nel ridurre significativamente rilascio di citochine pro-infiammatorie (IL-1α, IL-6) in maniera concentrazione-dipendente.
Il test è stato eseguito saggiando Innovactive Sensiferm® allo 0,5%, 1%, 2% e 5%; a tutte le concentrazioni efficaci si è osservata una diminuzione dei livelli extracellulari delle citochine vs controllo stimolato, con trend dose-response documentato.
Dato che si parla di riduzione significativa, suggerisco di offrire qualche dettaglio ulteriore per concretizzare l’affermazione relativamente a cosa è stato oggetto di test, quantificazione delle concentrazioni saggiate, risultati osservati, tipo di analisi statistica che consente di affermare la significatività; altrimenti il risultato espresso “perde potenza”.

Dopo l’applicazione singola di un’emulsione contenente 2% di Innovactive Sensiferm® contro placebo (range di età 25-60 anni) sono stati valutati i livelli di carotenoidi, effetto barriera e disarrossante.
Il livello di carotenoidi – misurato sulla cute del viso come indicatore non invasivo dell’attività antiossidante cutanea – stimati tramite strumentazione Biozoom dopo fotoesposizione sono risultati aumentati fino al 25% con l’applicazione dell’attivo contro una netta riduzione nel gruppo controllo.

• L’efficacia di barriera è stata valutata con indagine dermatoscopica dopo esposizione cutanea a particelle inquinanti fini: l’applicazione dell’attivo ha dimostrato una significativa riduzione della loro penetrazione nella pelle evidenziando un effetto barriera fino al 96% contro l’80% del gruppo di controllo. La significatività statistica del risultato è stata calcolata mediante test t di Student, con p <0,05, confermando la capacità dell’attivo di limitare l’adesione e la penetrazione delle polveri fini e quindi di proteggere la cute dagli agenti inquinanti ambientali.

• Analogamente, l’indagine dermatoscopica ha permesso di valutare il rossore cutaneo su pelle sensibilizzata, sia con applicazione preventiva sia successiva dell’attivo rispetto all’esposizione laser: nel gruppo trattamento il rossore si è ridotto fino all’80%, rispetto al 55% osservato nel gruppo placebo all’applicazione postesposizione, una differenza similare si ottiene con l’applicazione preventiva.

Dopo l’applicazione giornaliera per 28 giorni di un’emulsione contenente 2% di Innovactive Sensiferm® contro placebo, è stato condotto uno studio clinico in vivo su 20 volontari sani (uomini e donne, età compresa tra 25 e 60 anni) con pelle sensibile e secca e sono stati valutati elasticità, idratazione e TEWL:

• elasticità cutanea stimata con Cutometer Dual MPA 58: +10% nel gruppo trattamento contro -0,58% del gruppo controllo;

• idratazione stimata con corneometro MY-808S: +11% nel gruppo trattamento contro -0,09% del gruppo controllo;

TEWL stimata con sistema Biox Aquaflux: riduzione della TEWL del 40% nel gruppo trattamento contro -0,24% del gruppo controllo.

Sicurezza

Innovactive Sensiferm® non è classificato come pericoloso e non presenta rischi se manipolato secondo le buone pratiche igieniche e di sicurezza. La sicurezza cutanea del prodotto è stata verificata mediante:
• Patch test occlusivo 48 ore su volontari sani (20 soggetti, M/F, età 18-65 anni), che non ha evidenziato reazioni irritative o sensibilizzanti;
• HRIPT (Human Repeated Insult Patch Test) condotto a 2% in emulsione, con assenza di fenomeni di sensibilizzazione cumulativa o ritardata; Test di compatibilità dermatologica e ocular tolerance (in vitro su modello HET-CAM), risultati non irritanti.

Applicazioni e Modalità d’uso

Si consiglia di introdurre Innovactive Sensiferm® alla concentrazione testata de 2% nelle fasi finali della preparazione previa agitazione in:
• formulazioni lenitive e calmanti per pelli sensibili;
• trattamenti post-laser e post-procedure dermatologiche;
• creme idratanti per pelli xerotiche;
• linee antinquinamento e antiaging.

AromaSpace Durian

AromaSpace Durian:

AromaSpace Durian:

l’arte dell’inconsueto
l’arte dell’inconsueto
CPL Aromas ridefinisce i confini della profumeria
con un’innovazione ispirata alla natura
Combining Nature
with Perfumer Expertise

In CPL Aromas crediamo che la vera innovazione nasca dal coraggio di esplorare l’inaspettato.
La nostra tecnologia AromaSpace è il risultato di una collaborazione unica tra i team di analisi e di profumeria, che unisce l’analisi avanzata dello spazio di testa (headspace) all’esperienza creativa per catturare le fragranze più affascinanti del mondo – senza danneggiare le loro fonti naturali.

Quest’anno siamo orgogliosi di presentare la nostra ultima creazione: AromaSpace Durian. Ispirato alla leggendaria varietà  Musang King, il durian è conosciuto come il “Re dei frutti” – celebrato e discusso per il suo aroma indimenticabile. Un tempo prelibatezza regionale, oggi il durian è diventato un trendsetter globale, conquistando i palati più avventurosi e gli stessi profumieri. Il suo profumo è polarizzante, eppure irresistibilmente affascinante: dolce, tropicale, cremoso e burroso, con delicate sfumature di vaniglia.
Grazie alla tecnologia AromaSpace, i nostri profumieri hanno ricreato questo complesso profilo olfattivo, trasformandolo in una base versatile che aggiunge mistero e una dimensione narrativa unica a qualsiasi composizione.

Perché scegliere AromaSpace Durian?
Perché scegliere AromaSpace Durian?

AromaSpace Durian entra a far parte della crescente famiglia di innovazioni CPL, che comprende anche i nostri ingredienti esclusivi come Aromalide™ e Sandalwave™.
Queste molecole proprietarie, sviluppate internamente, offrono ai nostri profumieri una libertà creativa senza precedenti e aiutano i nostri clienti a differenziare i propri prodotti in un mercato affollato.

In CPL Aromas, il nostro impegno è rivolto alla sostenibilità, alla trasparenza e all’approvvigionamento responsabile. La nostra libreria di ingredienti include materiali ottenuti in modo sostenibile, riciclati e biodegradabili, a supporto sia delle prestazioni sia degli obiettivi ambientali. Ti invitiamo a scoprire come le nostre tecnologie – AromaSpace, AromaFusion e i nostri ingredienti esclusivi – possano elevare il tuo prossimo progetto olfattivo.

AromaSpace Durian entra a far parte della crescente famiglia di innovazioni CPL, che comprende anche i nostri ingredienti esclusivi come Aromalide™ e Sandalwave™.
Queste molecole proprietarie, sviluppate internamente, offrono ai nostri profumieri una libertà creativa senza precedenti e aiutano i nostri clienti a differenziare i propri prodotti in un mercato affollato.

In CPL Aromas, il nostro impegno è rivolto alla sostenibilità, alla trasparenza e all’approvvigionamento responsabile. La nostra libreria di ingredienti include materiali ottenuti in modo sostenibile, riciclati e biodegradabili, a supporto sia delle prestazioni sia degli obiettivi ambientali. Ti invitiamo a scoprire come le nostre tecnologie – AromaSpace, AromaFusion e i nostri ingredienti esclusivi – possano elevare il tuo prossimo progetto olfattivo.

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Opinion Leader • CT5, 2025

Barbara Olioso

Opinion Leader • CT5, 2025

Formulazioni naturali per l’haircare: quando fanno davvero la differenza

Negli ultimi dieci anni, il mercato dell’haircare ha visto una profonda evoluzione. Shampoo e balsamo, un tempo visti come semplici prodotti “di servizio”, sono oggi parte di un rituale di benessere che combina cura estetica, salute dei capelli e rispetto per l’ambiente.

Questa trasformazione non è solo narrativa: i numeri confermano una tendenza strutturale. Il mercato globale dei prodotti haircare naturali vale circa 10,2 miliardi di dollari (2024) e si prevede raggiungerà quasi 17 miliardi entro il 2030, con una crescita annua composta di circa 9,4%, ben superiore al tasso del mercato hair & scalp nel complesso (~6,4% nello stesso periodo) (1,2).

La crescente sensibilità verso prodotti naturali, la sostenibilità delle filiere e la riduzione di ingredienti percepiti come aggressivi hanno trasformato l’intero settore. Tuttavia, parlare di naturale non significa soltanto cavalcare un trend di marketing. Nel caso dell’haircare, adottare un approccio formulativo green può tradursi in differenze concrete per il consumatore: maggiore delicatezza, tollerabilità cutanea, nuovi benefici sensoriali e, soprattutto, una migliore attenzione alla salute dello scalpo. L’utilizzo di oli essenziali in concentrazioni sicure aggiunge anche i benefici dell’aromaterapia e benessere.

Dal punto di vista del consumatore, scegliere prodotti a connotazione naturale significa ottenere benefici percepibili che vanno oltre la semplice etichetta “senza sostanze chimiche”.
• Delicatezza sulla cute: tensioattivi derivati da zuccheri o aminoacidi (come glucosidi e glutammati) detergono rispettando il film idrolipidico, riducendo secchezza e irritazioni tipiche di alcuni solfati tradizionali.
• Benessere sensoriale: oli vegetali, estratti botanici e ingredienti da chimica verde donano morbidezza e lucentezza, con un effetto che il consumatore associa a una “cura autentica”.
• Colorazioni più gentili: le tinte che impiegano pigmenti vegetali riducono la sensazione di aggressività sulla fibra e sul cuoio capelluto, pur con limiti in termini di performance cromatica.
• Sostenibilità ambientale: prodotti solidi, ingredienti biodegradabili e materie prime da sottoprodotti agricoli comunicano un impegno concreto per l’ambiente, un valore sempre più apprezzato dai consumatori eco-consapevoli.

Questi vantaggi, quando reali e non solo dichiarati, rafforzano la fiducia del consumatore e giustificano la disponibilità a pagare un prezzo premium.

Dietro questi benefici si nascondono sfide tecniche che possono rendere il processo formulativo più complesso e a volte anche più lungo.

• Tensioattivi solfati: la sostituzione richiede blend di glucosidi, taurati e sarcosinati capaci di garantire efficacia lavante senza perdere in schiumosità e stabilità. La sfida è bilanciare detergenza delicata e percezione di “pulito profondo” a un prezzo ragionevole.

• Composti ammonici quaternari: storicamente i più utilizzati per l’elevato potere districante, ma la loro sostituzione rappresenta una sfida per i formulatori. Oggi esistono diverse alternative più sostenibili: esterquat da oli vegetali, derivati da zuccheri e acidi grassi, oltre a innovativi amino-lipidi, che offrono buone proprietà condizionanti pur con uno slip generalmente meno immediato rispetto ai quaternari classici. Si stanno inoltre affermando cationici biodegradabili di origine ibrida, in grado di coniugare un buon profilo ambientale con prestazioni più vicine a quelle dei sistemi tradizionali.

• Henné, indigo e altri pigmenti vegetali: rappresentano soluzioni molto più delicate rispetto alle tinte convenzionali, ma non consentono un cambio radicale del proprio colore naturale. Tuttavia, esiste una gamma cromatica interessante — dai rossi intensi ai castani caldi fino ai neri profondi — che, se applicata correttamente, offre risultati convincenti e armoniosi. I capelli bianchi non vengono “coperti” in senso stretto, ma si macchiano (stained), assumendo riflessi che, combinati con il resto della chioma, creano un effetto naturale e luminoso. In questo approccio, il colore dei capelli diventa parte di un percorso di cura e rispetto della fibra capillare, in armonia con la propria base naturale.

• Conservanti tradizionali (come parabeni o fenossietanolo): sono progressivamente sostituiti da acidi organici, derivati fermentativi o glicoli di origine naturale. In passato queste alternative avevano limiti importanti: la necessità di un controllo più rigido del pH e offrivano uno spettro antimicrobico ridotto, con il rischio di compromettere la stabilità del prodotto. Oggi, grazie alle innovazioni della chimica verde, queste barriere sono state in gran parte superate; sono disponibili sistemi conservanti naturali più efficaci, sicuri e compatibili con le esigenze moderne di formulazione; per esempio, il mercato si sta orientando verso glicoli multifunzionali, come l’1,2-esandiolo, ideali per prodotti destinati ai bambini e alle pelli sensibili (3). 

Passare da una formulazione “classica” a una “naturale” nell’haircare non è quindi un semplice esercizio di sostituzione ingredientistica, ma un ripensamento strutturale della formula.

Una delle aree più interessanti su cui le formulazioni naturali possono incidere è lo scalpo. Se il marketing tradizionale ha sempre posto l’accento sul “capello bello e lucente”, la scienza cosmetica più recente riconosce che il vero punto di partenza per la salute dei capelli è il benessere del cuoio capelluto.

Diversi studi hanno mostrato che la sensibilità dello scalpo è un fenomeno diffuso, caratterizzato da prurito, pizzicore, bruciore e discomfort, anche in assenza di patologie dermatologiche visibili. 

Una quota rilevante della popolazione soffre di sintomi riconducibili a scalp sensitivity e sottolinea come lo scalpo vada considerato, a tutti gli effetti, come la pelle del viso: una barriera cutanea da proteggere, idratare e lenire (4).

Questo approccio ha conseguenze dirette sullo sviluppo di prodotti haircare naturali che oltre a lavare bene i capelli consentono di:
• integrare attivi lenitivi e idratanti (Aloe vera, pantenolo, betaina, acido ialuronico vegetale), già tipici della skincare;
• usare antiossidanti e ingredienti anti-infiammatori (estratti e fermenti botanici) per ridurre lo stress ossidativo;

• scegliere tensioattivi delicati che rispettano la barriera lipidica, prevenendo secchezza e desquamazione;
• fare attenzione al microbioma dello scalpo, con prebiotici e postbiotici naturali in grado di supportare l’equilibrio della flora cutanea.

I limiti del naturale a tutti i costi

Gli ingredienti green certificati, provenienti da filiere tracciabili e sviluppati attraverso le più recenti innovazioni di chimica verde, tendono ad avere un prezzo superiore rispetto alle materie prime convenzionali. Non tutti i segmenti di mercato sono disposti a sostenere questo costo aggiuntivo. Il vero dilemma per il settore è che, per ridurne il prezzo unitario, sarebbe necessario aumentarne il consumo e la diffusione, così da sfruttare economie di scala. Il punto di equilibrio diventa quindi cruciale: offrire naturalità senza sacrificare funzionalità ed esperienza d’uso, in rispetto della fisiologia dello scalpo.

Bibliografia
1. Hair and scalp care market 2025-2030, https://www.grandviewresearch.com/.
2. Natural hair care products market 2025-2030, https://www.grandviewresearch.com/.
3. https://greenchemfinder.com/2025/07/24/preservatives-being-replaced-with-multifunctionals-in-products-for-sensitive-skin/.
4. Kim S, Shin S, Kim S et al. Understanding the Characteristics of the Scalp for Developing Scalp Care Products. JCDSA. 2021;11:204-216.

Editoriale CT5, 2025

Anna Caldiroli

Editoriale CT5, 2025

E ora le domande: tu, da consumatore, fai la tua parte? Se l’etichetta fosse ancora più ricca di istruzioni, le seguiresti? O dato che sei disposto a pagare di più per un prodotto, reputi che tu non debba fare altro se non compiere un acquisto senza però spostarti dalle tue abitudini?

Letture consigliate
• Quantis, Make Up the future. Leve di cambiamento per un business della cosmetica sostenibile. 2021. Report.
• Morizet D, Aguiar M, Campion JF et al. Water consumption by rinse-off cosmetic products: The case of the shower. Int J Cosmet Sci. 2023;45(5):627-635.
• Dezeure J, Pereira-Doel P, Font X et al. Understanding the water consumption associated with the use of hair care products: The impact of six hair characteristics on rinsing shampoos and conditioners. Int J Cosmet Sci. 2025.

Quanta acqua vale la bellezza?

In settembre, la città di Milano ha ospitato la “Milano Beauty Week” dedicata alla cultura della bellezza e del benessere. Una manifestazione per la cittadinanza con una ricca successione d’incontri con quattro temi guida: innovazione, sostenibilità, inclusione ed emozione. Emozione come quella che si prova: affacciandosi dalla terrazza di Palazzo Giureconsulti e c’è il Duomo ad aspettarti, nel percorrere lo scalone d’onore di Palazzo Castiglioni, davanti al sobrio neoclassicismo di Palazzo Bovara, o per il sapore trionfale del Teatro della Scala, alzandosi dalla postazione dopo che un hair-stylist ha ristudiato il nostro look o un makeup artist ha posato sul nostro viso tocchi di colore delicatamente orchestrati.

Ho partecipato a più di un evento: ho ascoltato la presentazione di un settore in buono stato di salute, in crescita e concretamente immerso nella sostenibilità. Dai risultati emersi dalla II edizione dell’Osservatorio sulla sostenibilità del settore cosmetico 2025, sempre più imprese sono attive nella sostenibilità a tutto tondo. È nero su bianco: le imprese stanno facendo il loro. Sul tema delle risorse idriche, per esempio, più dell’80% delle intervistate ha dichiarato di realizzare almeno un’attività volta al risparmio d’acqua. 

L’acqua è una risorsa essenziale per la cosmetica lungo l’intera catena del valore; una materia prima preziosa per la produzione e necessaria per l’utilizzo di molti prodotti da parte dei consumatori. Inoltre, le materie prime derivate dall’agricoltura – ampiamente apprezzate dal mercato e dai claim – hanno bisogno di acqua per crescere. Pertanto, il rischio idrico è un fattore rilevante.

L’industria si è messa in moto: ha creato prodotti waterless, ha adottato strategie di riduzione dell’acqua durante le lavorazioni, per esempio. Tuttavia, bisogna considerare che la fase di utilizzo può essere la principale causa dell’impatto di un prodotto in termini ambientali ed energetici, in relazione al mercato in cui viene utilizzato e al fatto che sia con o senza risciacquo. È un impatto che non può essere trascurato durante lo sviluppo dei prodotti e può orientare i brand a scelte più sostenibili. Uno studio scientifico ha evidenziato che la formulazione di un cosmetico influenza la quantità d’acqua necessaria per il risciacquo durante la doccia. È stato sviluppato un metodo innovativo e standardizzato per misurare la quantità minima di acqua necessaria per il risciacquo; ne è emerso che i capelli più lunghi e voluminosi richiedono significativamente più acqua rispetto ad altri. I dati sulla risciacquabilità dei prodotti siano essenziali per valutare l’impronta idrica, per esempio, di shampoo e balsami per capelli. Questo parametro potrebbe essere adottato sia in fase di R&D ma, più in generale, a livello di industria per una fotografia dell’impronta idrica dei propri prodotti e definire obiettivi di riduzione.

Cosmetic Technology 4, 2025

Cosmetic Technology 4, 2025

Cleanse, purify and moisturise, oral care
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Coltiviamo connessioni
A. Caldiroli

Opinion Leader

La bellezza è davvero per tutti?
D. Ronchetti

articoli

F. Damato1, F. Mancini2, G. Spada3, E. Tuzi4
1Chimica Cosmetologa e Tricologa, ATELIER COSMETICO

2Consulente Tecnico Regolatorio, formatore
3Farmacista e Cosmetologa, JANA ‘E MELE
4Farmacista e Divulgatrice Scientifica, DIVULGAZIONE COSMETICA
 info@divulgazionecosmetica.it 

Lucca Comics & Games è un evento di portata internazionale che nel corso del tempo si è trasformato da una manifestazione di nicchia a un fenomeno di costume che richiama appassionati del settore. Tra questi i cosplayers rappresentano una figura chiave, simbolo della passione per il fumetto ad ogni età. Nel presente articolo un gruppo di lavoro del settore cosmetico ha ideato una linea di prodotti idonei per affrontare la kermesse, selezionando ingredienti funzionali che attingono al mondo orientale, che rappresenta un caposaldo per i cosplayers e in generale per il mondo dei fumetti.

To be a cosplayer

Cosmetics designed for Lucca Comics & Game

Lucca Comics & Games is an international event which over time has transformed from a niche event to a traditional phenomenon that attracts branch enthusiasts. Among these, cosplayers represent key figures, icons of comics passion at every age.  In the present article, a working group in the cosmetic field has designed a customized cosmetic line suitable to afford the kermesse, choosing functional derived from eastern world, that is a milestone for cosplayers and generally for comics world.

V. Nobile
Dipartimento Ricerca e Sviluppo, Complife Italia, San Martino Siccomario, (Pavia)  vincenzo.nobile@complifegroup.com 

Lo scopo dello studio è stato analizzare la risposta cutanea in seguito a esposizione a temperatura e umidità controllate, e valutare l’efficacia di un prodotto cosmetico nella modulazione di questa risposta. A questo scopo è stato eseguito uno studio pilota su 20 donne, esponendo per un’ora la cute a condizioni di freddo (T = 4 ± 1 °C; RH = 30 ± 5%) e di caldo secco (T = 40 ± 1 °C; RH = 30 ± 5%) utilizzando un simulatore climatico (W&HS, brevetto n. 102023000006999) progettato per riprodurre differenti combinazioni di temperatura e umidità. Le misurazioni sono state effettuate su un’area cutanea non trattata e su un’area trattata con un prodotto cosmetico contenente ingredienti funzionali termo-protettivi e umettanti. 

Assessment of skin response and effectiveness of a cosmetic product under controlled temperature and humidity conditions
Pilot study on the effect of skin exposure to dry climate

This pilot study aimed to assess the skin’s physiological response to controlled temperature and humidity conditions and to evaluate the efficacy of a cosmetic product in modulating such response. A panel of 20 female subjects was exposed for one hour to cold (T = 4 ± 1 °C; RH = 30 ± 5%) and heat and dry conditions (T = 40 ± 1 °C; RH = 30 ± 5%) using a climatic simulator (W&HS, patent no. 102023000006999) capable of precisely reproducing thermo-hygrometric variations. Measurements were performed on untreated and treated skin areas, the latter receiving a cosmetic formulation containing thermo-protective and humectant functional ingredients. In untreated areas, transepidermal water loss (TEWL) under cold exposure was approximately twice as high as that recorded under dry heat. Conversely, skin hydration decreased about threefold under dry heat compared to cold conditions. Application of the cosmetic product reversed these trends. The results highlight the skin’s adaptive response to climatic variations and demonstrate the potential of specific cosmetic formulations in modulating this response. Ongoing studies aim to further characterize the skin’s behavior under variable thermo-hygrometric conditions and to identify new parameters for more refined physiological assessments.

A.M.L. Praticò
BIO BASIC EUROPE, Milano
antonella.pratico@biobasiceurope.it

Nel settore cosmetico, la comunicazione gioca un ruolo chiave nel determinare la percezione e il comportamento d’acquisto dei consumatori. I claim, ovvero le affermazioni riportate sui prodotti, devono essere veritiere, supportate da evidenze scientifiche e conformi alle normative. Questo articolo esamina il contesto normativo dei claim cosmetici, le responsabilità dei diversi attori della filiera e le conseguenze giuridiche derivanti da una comunicazione ingannevole.

Cosmetic claims
Their communication and the legislative implications of misleading advertising

In the cosmetics industry, communication plays a key role in the consumer perception and in purchasing behavior. Product claims – defined as statements made about the characteristics, functions, or benefits of a cosmetic product – must be accurate, substantiated by scientific evidence, and fully compliant with both sector-specific regulations and overarching communication standards. This article provides an analysis of the regulatory framework governing cosmetic claims, outlines the respective responsibilities of the various actors within the supply chain, and explores the legal implications arising from the dissemination of misleading or non-compliant information.

Lavoro presentato in occasione del “22nd International Congress of the European Society of Toxicology In Vitro (ESTIV 2024), Prague June 3-6, 2024”.

Ha ricevuto il riconoscimento: ESTIV Best Oral Presentation Award at ESTIV 2024.

G. De Negri Atanasio1, G. Allaria1, L. Dondero1, F. Rispo1, F. Tardanico1, E. Lertora1, K. Cortese2, S. Ferrando1, F. Soggia3, J. Markus4, S. Letasiova4, T. Filippini5, F. Robino6, M. Zanotti Russo6, E. Grasselli1,7 
1 Department of Earth, Environmental, and Life Sciences (DISTAV), University of Genoa, 16132 Genoa, Italy  
2 Cellular Electron Microscopy Laboratory, Department of Experimental Medicine (DIMES), Human Anatomy, University of Genoa, 16132 Genoa, Italy  
3 Department of Chemistry and Industrial Chemistry (DCCI), University of Genoa, Via Dodecaneso 31, 16146 Genoa, Italy  
4 MatTek In Vitro Life Science Laboratories, 82105 Bratislava, Slovakia  
5 CREAGEN—Environmental, Genetic and Nutritional Epidemiology Research Center, Section of Public Health, Department of Biomedical, Metabolic and Neural Sciences, University of Modena and Reggio Emilia, 41125 Modena, Italy  
6 Angel Consulting, Milano, Italy  
7 Centro 3R, Interuniversity Centre for the Promotion of 3Rs Principles in Teaching and Research, Italy 

L’alluminio è un elemento presente in natura e in numerosi prodotti di uso comune. Può scatenare diversi effetti avversi sulla salute umana, interferendo con il metabolismo di altri cationi e inducendo disturbi gastrointestinali. Nei cosmetici, l’alluminio viene utilizzato in antitraspiranti, rossetti e dentifrici. 

Alla luce delle recenti evidenze scientifiche, la Scientific Committee on Consumer Safety (SCCS) ritiene che nei dentifrici la concentrazione massima sicura sia 2,65%. Non esistono, tuttavia, dati disponibili riguardo possibile quantità di alluminio che potrebbe essere ingerito attraverso il dentifricio. 

Questo studio ha quindi l’obiettivo di valutare la biodisponibilità dell’alluminio presente nei prodotti cosmetici utilizzati per l’igiene orale.

aggiornamenti
regolatorio

Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
aziende

ACTIVE BOX

Atobarriome

HUWELL CHEMICALS - JOYVO

Duolux CM

Pharma Cosm Polli
Berg + Schmidt

BergaCare FG Gel

Pubbliredazionale
Nasce Plantech
la startup biotecnologica che unisce il potere della natura con la precisione della scienza per rivoluzionare il mondo degli ingredienti cosmetici
Prof.ssa Carmen Lammi

AZIENDE

Le nostre interviste

Andrea Iannantuoni

Il gestionale su misura per le aziende cosmetiche, compie 20 anni

Technics Cosmetics

Il primo marketplace italiano per l’approvvigionamento
degli ingredienti chimici 

Sharingredients

Sandro Ballariano

Su questo numero presentiamo…

NOTIZIE

VALUTATORE DELLA STABILITà DEI COSMETICI
Percorso SPES di SICC Accademia

La Società Italiana di Cosmetologia è lieta di presentare il corso “Valutazione della Stabilità dei Prodotti Cosmetici“, un evento formativo di due giorni dedicato ai professionisti del settore cosmetico.

L’obiettivo del corso è fornire un approfondimento tecnico-scientifico sui metodi di valutazione della stabilità dei cosmetici, con un focus su stabilità chimico-fisica, microbiologica, sensoriale, packaging, strumentazioni. Il programma prevede lezioni magistrali, moduli tematici e case study pratici condotti da esperti del settore, garantendo ai partecipanti un’esperienza formativa completa.

Durante il corso verranno trattati metodi predittivi, strumentazioni di laboratorio, sfide nella formulazione di prodotti naturali e biologici, influenza dello scale-up industriale e packaging innovativo per la stabilità dei cosmetici.

Un’occasione unica per aggiornarsi sulle ultime innovazioni, confrontarsi con esperti e ampliare il proprio network professionale.

Quando:

23-24 Settembre 2025

Dove

Milano, Hotel AC Marriot,
via Tazzoli 2, Milano

Info

office@sicc.it

Termine delle iscrizioni

12 Settembre

NON PERDERTI
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DI SETTORE

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BUONA LETTURA!

Opinion Leader • CT4, 2025

Daniela Ronchetti

Opinion Leader • CT4, 2025

La bellezza è davvero per tutti?

Nel panorama cosmetico odierno, i concetti di diversità e inclusività stanno assumendo un ruolo sempre più centrale. La diversità si riferisce alla presenza di caratteristiche, esperienze e prospettive differenti tra le persone, mentre l’inclusività garantisce che tutti si sentano valorizzati, rispettati e in grado di contribuire. In un mondo in rapida evoluzione, le aziende del settore cosmetico stanno adottando strategie e sviluppando prodotti pensati per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più variegata. Un numero crescente di marchi sta ampliando le proprie gamme di colore e formulazioni, passando da un’offerta standardizzata a soluzioni specifiche per diversi tipi di pelle e capelli, includendo anche quelle appartenenti a minoranze etniche. Un esempio emblematico di questa tendenza è la creazione di linee cosmetiche che abbracciano la bellezza di ogni individuo, superando i limiti delle caratteristiche caucasiche e valorizzando la pluralità di identità. Un passo importante che dimostra come il settore si stia evolvendo verso un modello più inclusivo, capace di rispondere alle richieste di un pubblico sempre più attento alle tematiche sociali.

L’edizione 2025 di in-Cosmetics Global si conferma come punto di svolta per il settore cosmetico, sottolineando con forza il ruolo strategico di ingredienti innovativi al servizio di un’industria progressivamente più attenta alle nuove esigenze del mercato. In qualità di attore del settore cosmetico, ritengo fondamentale analizzare le tendenze emerse e il ruolo centrale che gli ingredienti stanno assumendo in questa rivoluzione culturale e tecnologica.

Il mercato dell’inclusività: crescita e trasformazioni

Secondo un approfondito rapporto di Grand View Research, il segmento dei cosmetici inclusivi e diversificati vale circa 70 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo del 6,5%. Questa dinamica rispecchia una società in evoluzione, in cui Millennials e Gen Z desiderano prodotti che riflettano la loro pluralità di identità etnica, di genere e di età. La preferenza per marchi trasparenti e inclusivi si traduce in un’attenzione crescente verso formulazioni capaci di rispondere alle più svariate caratteristiche cutanee e capillari.

Negli ultimi anni, l’industria della cosmesi ha compiuto progressi significativi verso la diversità e l’inclusività. Sempre più marchi hanno ampliato le proprie gamme di prodotti per rispondere a un pubblico più eterogeneo, includendo diverse tonalità di pelle, tipologie di capelli e esigenze specifiche. Per esempio, la disponibilità di fondotinta con sfumature più ampie è notevolmente aumentata, mentre le linee di prodotti per la cura dei capelli offrono ora soluzioni mirate per i capelli dalle più diverse esigenze.

Tuttavia, nonostante questi miglioramenti, il percorso verso una vera inclusività è ancora lungo. Molti brands continuano a non riuscire a soddisfare appieno le esigenze di tutti i consumatori, e il settore deve mantenere un impegno costante nel considerare la diversità durante lo sviluppo dei prodotti.

in-cosmetics 2025 e Ingredienti attivi: un banco di prova per le tendenze di domani nel cuore dell’innovazione inclusiva 

L’appuntamento per gli operatori del settore svoltosi ad Amsterdam nell’aprile 2025 ha evidenziato come gli ingredienti più innovativi si stiano orientando verso valori di sostenibilità e “clean label”. Estratti botanici e microalghe sono stati protagonisti, portando in scena un’idea di bellezza più rispettosa dell’ambiente e delle diversità genetiche. Questi ingredienti, caratterizzati da pratiche di estrazione sostenibile e nuove tecnologie di fermentazione, sono il simbolo di un’evoluzione che mira a prodotti formulati non solo per l’efficacia, ma anche per l’inclusività e la responsabilità sociale.

Inoltre, l’attenzione si è focalizzata su ingredienti personalizzabili e adattivi, capaci di rispondere alle esigenze di pelli sensibili, mature e di origini diverse. La ricerca si sta muovendo in direzione di formulazioni che riducono le barriere di accesso, offrendo soluzioni su misura e sostenibili, in linea con i principi di etica e rispetto ambientale.

Diverse aziende hanno già intrapreso un percorso di ampliamento del portafoglio con ingredienti che promuovono questi valori. La strategia si basa su una ricerca costante di complessi attivi efficaci e rispettosi delle caratteristiche di ogni tipologia di pelle, con un occhio di riguardo alle pratiche di estrazione etiche e sostenibili. Si conferma l’impegno delle aziende di settore: innovare con responsabilità!

Ritengo che il ruolo delle aziende fornitrici di ingredienti attivi sia quello di guidare le imprese verso un modello di bellezza autentica, rappresentativa e accessibile a tutti. Solo così si potrà contribuire a una rivoluzione culturale che pone al centro l’individualità e il rispetto per il pianeta, senza rinunciare all’efficacia e alla qualità degli ingredienti.

Tecnologia e naturalità al servizio dell’innovazione, ecco alcuni spunti:

Niacinamide (Vitamina B3): elemento versatile, utile per pelli sensibili, mature, con eccesso di sebo e con discromie, che favorisce un approccio inclusivo alle esigenze dermatologiche più diverse. Le innovazioni nelle formulazioni, come microincapsulazione e sistemi a rilascio controllato, potenziano la stabilità e l’efficacia di questa vitamina, spesso in combinazione con altri attivi per risultati più duraturi.

Acido ialuronico a diverse molecolarità: ancora un ingrediente star per un’idratazione su misura, che si adatta a tutti i tipi di pelle. Sul mercato cosmetico, l’acido ialuronico si presenta in molte formulazioni innovative, come quelle multimolecolari, cross-linkate e a basso peso molecolare, progettate per migliorare l’idratazione, l’elasticità e il volume di tutti i tipi di pelle, comprese quelle etniche. Queste formulazioni avanzate sono pensate per offrire benefici specifici, rispettando la compatibilità cutanea e minimizzando irritazioni, adattandosi alle esigenze di pelli più spesse, sensibili o con pigmentazioni diverse.

Peptidi biomimetici: stimolanti naturali della produzione di collagene ed elastina rivolti a pelli di ogni età, contribuendo a una percezione di giovinezza e tonicità universale. Grazie alla loro biocompatibilità, favoriscono una azione profonda e promuovono un aspetto più tonico e uniforme, rappresentando un innovativo approccio rigenerativo e antinvecchiamento senza confini.

Oli naturali ripensati con un approccio tecnologico, come olio di avocado, crambe e girasole che ripristinano i lipidi capillari in modo intelligente, possono costituire una alternativa sostenibile ai siliconi e risultano fondamentali per rafforzare i capelli ricci, afro o trattati e per fornire nutrimento dove è necessario e definizione del capello senza appesantire.

Color correcting pigments e nuove shades di pigmenti che permettono la creazione di prodotti da makeup adatti anche alle tonalità più scure, per uniformare e valorizzare le diverse carnagioni, favorendo un’estetica più autentica e rappresentativa. L’adozione di queste specifiche polveri trattate in superficie consente di evitare la segregazione cromatica e prevenire effetti di tonalità grigie, facilitando al contempo la realizzazione di tonalità scure più omogenee. Inoltre, la riduzione della concentrazione di pigmento in formula contribuisce a migliorare le caratteristiche sensoriali della texture, grazie a un miglioramento della dispersione e della percezione sensoriale complessiva del prodotto. Il settore del makeup è sicuramente uno dei settori più dinamici e che appieno abbraccia la cultura della diversità!

L’edizione 2025 di in-Cosmetics ha ribadito che l’innovazione nel settore cosmetico non può prescindere da un impegno concreto verso la diversità e la sostenibilità. Garantire che i cosmetici siano pensati per un pubblico diversificato non dovrebbe rappresentare una semplice tendenza, bensì un impegno duraturo e imprescindibile, la bellezza è inclusione.

Lettura consigliata

Premium Cosmetics Market Size, Share & Trends Analysis Report By Product (Skin Care, Hair Care, Color Cosmetics), By End Use (Men, Women), By Distribution Channel, By Region, And Segment Forecasts, 2024 – 2030. Report ID: GVR-3-68038-869-5

Editoriale CT4, 2025

Anna Caldiroli

Editoriale CT4, 2025

Qual è il vostro parere nei confronti di un’Europa che se da una parte ascolta gli stakeholder (a posteriori) e rispetta gli impegni presi in tema di semplificazione, dall’altra “sembra cambiare idea” a pochi mesi dalla pubblicazione di un aggiornamento epocale?

Coltiviamo connessioni

Lo scorso giugno ho partecipato all’Assemblea Generale AssICC e il Dott. Sangalli, Presidente di Confcommercio ha creato una connessione tra il quadro e simbolo dell’assemblea di quest’anno e cioè “Il Girotondo” di Pellizza da Volpedo e la condizione delle imprese: nel quadro un gruppo di bambini e bambine (che potrei ricondurre ai soggetti che decidono di associarsi) si tengono per mano; canticchiando la filastrocca che tutti ricordiamo, potremmo dire che solo insieme (come imprese e come persone che abitano le imprese) sostenendoci e tutelando la terra, andando nella stessa direzione, questo mettersi in gioco ha un senso, altrimenti si cade “tutti giù per terra”. Un altro passaggio importante del discorso, a mio avviso, è stata la definizione di sostenibilità che ha fatto emergere una lettura diversa e coesa con il quadro: è la consapevolezza che tutto è collegato (come questi bambini nel girotondo) e non ci sono scelte insignificanti. Non è possibile isolarsi, non ci si può fermare ma occorre lavorare come filiera. È importante avere una piena consapevolezza del passato, una conoscenza del presente per concretizzare la visione del futuro che chiede al settore della distribuzione delle materie prime – ma mi sento di estendere questa considerazione anche all’intera industria cosmetica – un agire che sia nella direzione della sicurezza e della sostenibilità, dell’innovazione e della competitività. Anche questi pilastri non sono delle colonne isolate ma l’una è strettamente connessa con l’altra. Ulteriore elemento emerso è stata la necessità di semplificazione delle norme che non significa banalizzazione o carenza: le imprese non intendono sottrarsi all’impegno di garantire la sicurezza dei consumatori, in particolare; tuttavia, in un panorama (italiano) disseminato di PMI che sono in grado di adempiere a richieste proporzionate e praticabili, si ravvisa la necessità di eliminare oneri superflui e consolidare la chiarezza giuridica.

Così, l’8 luglio con il nuovo Chemical Action Plan è stato pubblicato il pacchetto di semplificazione normativa Omnibus con una serie di proposte tra cui una dedicata alla modifica del Regolamento (UE) 2024/2865 – il recente aggiornamento del CLP – per date di applicazione e disposizioni transitorie. Obiettivi: bilanciare meglio, da un lato, l’esigenza che le informazioni riportate sull’etichetta siano chiaramente comprese dai consumatori e, dall’altro, la necessità di ridurre le barriere di mercato e gli oneri amministrativi per l’industria. La proposta specifica modificherebbe (i) l’art. 2 che stabilisce le date di entrata in vigore e di applicazione delle sue disposizioni; (ii) l’art. 30 che stabilisce i termini per la rietichettatura, (iii) l’art. 48 sulla pubblicità, (iv) l’art. 48 bis sulle vendite a distanza e l’etichettatura delle pompe di carburante di cui all’allegato II; (v) le disposizioni che modificano l’art. 31.3, e le sezioni pertinenti dell’Allegato I sui requisiti obbligatori di formattazione. Stabilita anche una nuova data di applicazione al 1° gennaio 2028 per tutte le disposizioni menzionate. A questa, nell’Omnibus si affiancano ulteriori proposte che vedrebbero un “ritorno alle origini”- per certi versi – del CLP. 

Intervista a… Sandro Ballariano

La parola alle aziende

Intervista a...

Sandro Ballariano

SHARINGREDIENTS

Nasce un nuovo mercato dove comprare 
e condividere le materie prime

Sandro Ballariano

Serena Zanella

Sharingredients è nata per far fronte all’esigenza di ottimizzare la gestione dell’approvvigionamento degli ingredienti chimici

Sandro Ballariano

L’idea di realizzare questo progetto nasce nel 2021. In quel periodo, complice la pandemia in corso, è iniziata la “tempesta perfetta” delle materie prime: lead time sempre più lunghi, MOQ sempre più rigidi e una crescita costante dei prezzi hanno portato ad un sovraccarico dei magazzini con conseguenti problemi nella gestione della shelf life e un aumento dei prodotti da smaltire.

Il problema dello smaltimento delle materie prime scadute accomuna tutte le aziende operanti nel settore chimico: produttori di prodotti finiti, laboratori di ricerca, distributori e produttori di ingredienti.

Per risolvere questo problema serviva la possibilità di rimettere in commercio gli ingredienti stoccati in eccesso, la possibilità di “condividere”: ecco da dove nasce la nostra idea di un servizio di share-ingredients!

Earth Overshoot Day

giorno nel quale tutte le risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare autonomamente in un anno vengono consumate dall’uomo

Sai quando raggiungiamo di media l’Overshoot day, ogni anno?

Negli ultimi anni è accaduto quasi sempre intorno alla fine di luglio. Quindi, ogni anno, ci servirebbero le risorse naturali di 1,7 pianeti per stare in equilibrio.

Comprare ingredienti chimici in base alle reali necessità, rivendere quelli in eccesso, ridurre lo smaltimento dei prodotti scaduti.

Find what you need, share what you don’t!

Non possiamo più permetterci nulla di diverso, le risorse della terra sono limitate e le stiamo già sfruttando oltre ogni limite.

Sharingredients è l’unico investimento sulla tua sostenibilità che costa meno di non farlo!

FeraLuxe™

FeraLuxe™

Una soluzione naturale
per contrastare il photoaging
FeraLuxe™ è un principio attivo cosmetico multifunzionale di origine naturale in grado di proteggere la pelle dal fotoinvecchiamento in modo sicuro ed efficace riducendo i ROS nei cheratinociti umani esposti ai raggi UVA e UVB; inoltre, migliora la texture della pelle, riduce le rughe e le macchie pigmentarie, schiarendo la pelle e attenuando le discromie cutanee.
A base di aloesina, estratta da Aloe vera e Aloe ferox
Inibisce l’enzima tirosinasi, riducendo la sintesi di melanina
Diminuisce macchie scure e iperpigmentazione
Aiuta a proteggere la pelle dai danni dei raggi UV

Composizione
e Specifiche tecniche

01

NOME INCI

Aloesin

02

Caratteristiche organolettiche

Aspetto: Polvere
Colore: Da bianco a bianco sporco
Odore: Inodore

02

Contaminanti

Antrachinono (Aloin) (ppm): 10
Residui di solventi organici: Conforme ai limiti USP
Residui di pesticidi: Conforme ai limiti USP

02

Metalli pesanti (ppm)

Piombo: 0,5
Arsenico: 2
Cadmio: 2
Mercurio: 2

02

Caratteristiche microbiologiche

Conta microbica aerobica totale (UFC/g): 100
Lieviti e muffe (UFC/g): 100
Coliformi totali: Negativo

02

Stabilità e Conservazione

Stabile nelle normali condizioni di stoccaggio
Shelf-life: 5 anni

Editoriale CT3, 2025

Anna Caldiroli

Editoriale CT3, 2025

ma sai che ognuno c’ha il suo mare dentro al cuore sì (…)

ma sai che ognuno c’ha i suoi sogni da inseguire sì

Mare mare (Luca Carboni)

Tra babordo e tribordo

A Milano ci sono “le week” e questo l’abbiamo già detto.

“Le week” che – lo ammetto pubblicamente – certe volte cerco di dribblare. Mi capita di partecipare a qualche evento ma più per sfruttarlo come occasione per incontrare persone (che siano amici della vita privata, autori con cui collaboro, potenziali clienti ecc.) con uno sguardo talora distratto e non sempre completamente coinvolto.

Ebbene, quest’anno, complice l’algoritmo che governa uno tra i canali social più noti, ho iniziato a interessarmi al Salone del mobile ma, in particolare, a ciò che si è saputo imporre negli anni fino a diventare imperdibile: il Fuorisalone, diffuso per la città, e, che, oltre ad annoverare esposizioni in palazzi prestigiosi si estende fino ad aree di archeologia industriale. Ora, senza addentrarmi sull’indotto – positivo e negativo – che è in grado di generare sulla città e limitrofi, nelle lunghe code per accaparrarsi il famoso sgabello o altro, sono andata a curiosare alcuni di questi appuntamenti. 

Durante “La” week 2025, ho trovato sentimentalmente significativo Wind Labyrinth avvolto dal fascino nascosto e senza tempo del Cortile del 700 nella sede dell’Università degli Studi di Milano di Via Festa Del Perdono proposto da Sanlorenzo Yacht: un’installazione immersiva che si concede per un’esperienza per i sensi che simula la navigazione e, come in acqua, lo spettatore non avverte più il proprio peso. Un labirinto di vele metafora del mare quale spazio infinito, il vento è guida nella scoperta e ne definisce anche il percorso, lambisce il viso dei naviganti di Terra. Sono stati utilizzati vele, rande e fiocchi già precedentemente impiegati, liberi di muoversi secondo la spinta naturale del vento per celebrare il movimento continuo del mare; la luce cambia, gli elementi materiali si avvicinano allo spettatore sino ad inglobarlo. Come accompagnamento, il suono delle onde del mare e lo stridio dei gabbiani. Dal sito web dedicato all’evento, si legge che la società intende “ridefinire il rapporto tra uomo, natura e tecnologia, attraverso un linguaggio estetico e progettuale sempre più orientato alla sostenibilità”.

Quali relazioni e punti di contatto ho intravisto tra questa installazione, che tanto mi ha emozionato, e l’industria cosmetica?

Il desiderio di creare anche attraverso texture, profumi ed esperienze coinvolgenti per il consumatore, per portarlo oltre la semplice funzionalità o l’aspetto visivo.

L’innovazione scientifica e tecnologica per plasmare soluzioni avanzate con il divenire di strumentazioni elettroniche e ingegnerizzate oltre a nuovi metodi di analisi.

Il benessere emotivo e la cura di sé grazie alla proposta di prodotti efficaci dai risultati visibili ma anche momenti di piacere e relax.

L’attenzione sempre crescente alla sostenibilità, mediante la selezione di materie prime, materiali e packaging così come il riesame dei propri processi produttivi affinché, le misurazioni, diano evidenza di un basso impatto ambientale, rispondendo a una spinta di mercato ma anche regolatoria.

L’estetica e il design di prodotto.

Un’esperienza che, per me, è diventata un’opportunità per avere una visione d’insieme e far emergere alcuni elementi cardine della vita d’impresa che prescindono dal settore industriale.