Doltendix®

Doltendix®

Per il benessere dei tendini

I tendini sono costituiti da tessuto connettivo denso, la cui natura fibroelastica consente l’interazione tra muscoli e ossa, rendendo possibile il movimento. Sono composti prevalentemente da fibre collagene di tipo I, che conferiscono la forza necessaria per far fronte a carichi elevati. Se sottoposti ad alcune condizioni, quali sovraccarico, movimenti scorretti e allenamento, possono subire lesioni e andare incontro a degenerazione.

DOLTENDIX®

Un integratore alimentare
a base di peptidi bioattivi
da collagene, astaxantina, trans-resveratrolo
e vitamina C, formulato
per il benessere dei tendini.

ASTAXANTINA
Carotenoide rosso ottenuto da microalghe (Haematococcus pluvialis) ad azione antiossidante.

TRANS-RESVERATROLO
Polifenolo non flavonoide presente in molte varietà botaniche.

BIO-PEPTIDI DA COLLAGENE TENDOFORTE®
Miscela brevettata di peptidi bioattivi di collagene altamente caratterizzati dal punto di vista chimico e altamente specifici. 

VITAMINA C
La vitamina C contribuisce alla normale formazione del collagene per la normale funzione delle cartilagini.

Collagene di origine bovina (TENDOFORTE®); maltodestrina; vitamina C (acido L-ascorbico); aromi; correttore di acidità: acido citrico; astaxantina (AstaReal®), amido modificato; colorante: rosso di barbabietola; trans-resveratrolo (Veri•Sperse®); antiagglomerante: biossido di silicio; edulcorante: sucralosio.

Si consiglia l’assunzione di 2 buste al giorno di DOLTENDIX®, disperdendole ciascuna in un bicchiere d’acqua (circa 250 ml) a temperatura ambiente.

TABELLA NUTRIZIONALE
Apporto nutrienti:
VALORI NUTRIZIONALI
(*) VNR: Valori Nutritivi di Riferimento ai sensi del Reg. UE 1169/2011
Componenti
per dose (2 buste)
% VNR/dose (*)
Collagene (TENDOFORTE®)
5000 mg
Astaxantina (AstaReal®)
8 mg
Vitamina C
500 mg
625
Trans-resveratrolo (Veri•Sperse®)
150 mg

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Non ci accontentiamo di meno dell’eccellenza
— Kolinpharma —

Approfondimenti normativi

Approfondimenti normativi

Valeria Pullini

Avvocato

Rita Stefani

Scientific and Regulatory Advisor,
Fine Foods & Pharmaceuticals

Siamo lieti di ospitare in queste pagine due interventi del Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, alimentazione e ambiente (CeDiSa, www.cedisa.info), nato dall’iniziativa di cinque atenei italiani, decisi a creare uno strumento di dialogo costante fra le scienze e il diritto dell’agricoltura, alimentazione e ambiente. Ringraziamo il direttore, Vito Rubino, e i due membri del Comitato Scientifico di CeDiSa e docenti del Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare (CAFLA), Valeria Pullini e Rita Stefani, che hanno accettato di scrivere per noi su due argomenti di scottante attualità.

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2022

 

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

SURVEY WALK

ARTICOLI

Annalisa Nieddu

Aurora Biofarma, Milano

SURVEY WALK

Valutazione in real life dell’efficacia di un mangime complementare in cani affetti
da osteoartrosi cronica

La Survey Walk nasce come studio osservazionale di campo atto alla valutazione dell’efficacia di un mangime complementare formulato per il supporto della funzione articolare nel miglioramento della qualità di vita e della capacità di movimento nei cani affetti da osteoartrosi (OA) in fase cronica. Lo studio è stato condotto su cani adulti di proprietà senza distinzione di razza e sesso, con peso compreso tra i 16 e i 50 kg, e con diagnosi di OA, per un totale finale di 869 pazienti inclusi. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2022

 

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Editoriale IN2 • 2022

Editoriale IN2 • 2022

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Le parole chiave nascoste

Una guida alternativa alla lettura

Cari lettori, 

questa volta non vi parlo degli argomenti trattati in questo numero de L’Integratore Nutrizionale, ma voglio proporvi una chiave di lettura trasversale e alternativa. Ovvero la ricerca delle parole chiave non sempre esplicitate nei testi, come sostenibilità, economia circolare, biotecnologie, tanto per fare qualche esempio che corrisponde anche alle rubriche di aggiornamento di cui abbiamo parlato negli anni scorsi. In effetti, le rubriche di aggiornamento hanno lo scopo di approfondire dei concetti innovativi, poi quando questi diventano routinari e vengono assimilati all’interno dei testi più generali non hanno più motivo di esistere. E siamo contenti che sia così: significa che l’innovazione viene accettata e recepita dai produttori.

Cominciamo allora a parlare di sostenibilità: in questo numero si parla di diversi ingredienti naturali, quali estratto di luteina, di menta, di fieno greco, di curcuma e di Ginko biloba, che sono ottenuti con rigorose procedure rispettose dell’ambiente. Sempre a proposito di sostenibilità ed economia circolare, troverete la presentazione di un ingrediente ottenuto dalla pelle dei pesci: un esempio molto interessante di valorizzazione degli scarti di prodotti ittici per ottenere materie prime di qualità.

Un’altra parola chiave “nascosta” è biotecnologie, che fanno davvero parte della nostra quotidianità anche se non ce ne accorgiamo: perfino il pane e il vino sulla nostra tavola sono prodotti biotecnologici! In questo numero, le biotecnologie fanno capolino in un articolo dove si parla di un attivo composto da ialuronani a diverso peso molecolare, ottenuti attraverso un processo di biofermentazione. Ovviamente non è questo l’argomento dell’articolo, bensì lo studio clinico condotto con l’attivo, ma è importante saper riconoscere i processi che stanno alla base di prodotti di elevata qualità. Sempre a proposito di biotecnologie, troverete la presentazione di una associazione di probiotici e lieviti, indiscussi protagonisti di questo ambito.

Non mi resta allora che augurarvi buona lettura, con un occhio attento in modo da riconoscere le parole chiave “nascoste”!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

L’Integratore Nutrizionale n°2/2022

L’Integratore Nutrizionale n°2/2022

Focus: Mobilità e nutrizione sportiva

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
INTERVISTE
ARTICOLI

Miglioramento della riabilitazione nei casi di sarcopenia
Il primo contributo di questo numero è a cura di Cereda e colleghi che presentano uno studio randomizzato controllato con l’impiego di un alimento a fini medici speciali muscolo-specifico.

eSport
A seguire un altro articolo in linea con il focus del numero. Samanta Maci di Kemin Human Nutrition ci fornisce una panoramica sugli effetti interessanti risultanti dall’assunzione di due ingredienti di origine vegetale: luteina ed estratto di menta.

Ialuronani ad ampio spettro
Uno studio clinico, presentato dall’azienda Roelmi, verifica l’effetto di ExceptionHYAL® Jump – ingrediente nutraceutico attivo a base di uno spettro completo di ialuronani (sale sodico di acido ialuronico, HA) – e valuta l’efficacia clinica sulla sintomatologia delll’osteoartrite (OA) e la funzionalità articolare. 

Approccio nutraceutico in ambito osteoarticolare
Proseguendo nell’ambito della mobilità e nutrizione sportiva, Geopharma ci offre un contributo sull’efficacia della supplementazione di glucosamina, condroitin solfato e bromelina nella gonartrosi dolorosa

Survey Walk
Il focus di questo numero dà spazio anche a studi volti al miglioramento della qualità di vita e della capacità di movimento negli animali, in particolar modo nei cani che soffrono di osteoartrosi. Annalisa Nieddu, di Aurora Biofarma, ci presenta uno di questi studi.

Benessere intestinale 2.0

Giorgio Cerana e Marco Boccarusso introducono, nel loro contributo, alcuni concetti base sul tema del microbioma umano e quelle che sono le ultime scoperte scientifiche del settore, con l’obiettivo di proporre un nuovo punto di vista a coloro che si occupano di innovazione di prodotto.

AGGIORNAMENTI

APPROFONDIMENTI FORMULATIVI – Alessandro Colletti e Marzia Pellizzato parlano dell’utilizzo della curcumina nello sport e di come migliorarne la biodisponibilità.

PIANTE E DERIVATI BOTANICI: Tiziana Mennini ci parla dell’adulterazione delle radici di eleuterococco e dei metodi per rilevarne l’adulterazione accidentale o intenzionale.

APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Siamo lieti di ospitare in queste pagine due interventi del Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, alimentazione e ambiente (CeDiSa, www.cedisa.info), nato dall’iniziativa di cinque atenei italiani, decisi a creare uno strumento di dialogo costante fra le scienze e il diritto dell’agricoltura, alimentazione e ambiente. Valeria Pullini e Rita Stefani scrivono per noi su due argomenti di scottante attualità ovvero le indicazioni sulla salute pending e il requisito della “fondatezza scientifica” e delle procedure avviate per l’articolo 8 del Regolamento n.1925/2006/CE rispettivamente.

PUBBLICITÀ AL VAGLIO: vengono presentate una ingiunzione e una pronuncia recenti dello IAP (Istituto dell’Autodisciplina pubblicitaria).

NOVEL FOOD: Armando Antonelli ci presenta i nuovi alimenti autorizzati nel primo bimestre del 2022.

AZIENDE
INTERVISTA A...
Andrea Maria Giori
IBSA Farmaceutici
Vitamine in "film",
un'innovazione tutta italiana
Integratori & Salute
Nuovo presidente
Germano Scarpa
PUBBLIREDAZIONALE

Corso Europa, 5
20020 Lainate (MI)
tel. 02 94324300

www.kolinpharma.com

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Intervista a Andrea Maria Giori

Intervista a ANDREA MARIA GIORI

_DSC0412 Dr. Giori

Direttore della Ricerca e Sviluppo di IBSA Farmaceutici

Il 5 aprile IBSA Farmaceutici ha presentato, nella sala cinematografica Odeon Suite di Milano, Vitamine in “film”: la storia di una ricerca e sviluppo Made in Italy relativa alla tecnologia FilmTec™, un’innovazione interamente italiana nata dalla collaborazione tra IBSA Farmaceutici e Pharmafilm, uno spin-off dell’Università degli studi di Milano.

Riportiamo un colloquio sull’argomento con Andrea Maria Giori, Direttore della Ricerca e Sviluppo di IBSA Farmaceutici.

R. Da sempre IBSA concentra le sue attività di ricerca principalmente nello sviluppo di tecnologie innovative per migliorare prodotti già esistenti. Dare una nuova forma a ingredienti e principi attivi noti, con proprietà consolidate di efficacia e sicurezza, permette infatti di soddisfare meglio i bisogni delle persone, rendendo questi prodotti più semplici da assumere.

Nel caso dei film orodispersibili siamo partiti dalla constatazione che la gran parte degli integratori alimentari è in capsule o compresse, forme economiche e semplici da produrre ma spesso poco gradite alle persone. Abbiamo pertanto sviluppato una forma di somministrazione, appunto il film orale, che si può assumere facilmente, senz’acqua e senza alcun problema di deglutizione. In questo modo facilitiamo l’accesso a una corretta integrazione alle persone attive, spesso fuori casa, ai bambini, agli anziani e a chi ha difficoltà a deglutire.

R. L’innovazione è un lavoro di squadra e una squadra è vincente se unisce competenze e talenti diversi, complementari. Per questo la ricerca IBSA collabora con molti centri esterni, italiani e internazionali. La partecipazione con partner pubblici a progetti di ricerca finanziati, così come l’interazione con spin-off universitari e start-up innovative, sono le principali modalità con cui l’azienda applica il modello della Open Innovation.

La collaborazione con le università, in particolare, permette a una realtà industriale come IBSA Farmaceutici di integrare la ricerca di base, propria dell’ambito accademico, con le conoscenze e le capacità necessarie alla produzione su larga scala e all’autorizzazione di nuovi prodotti per la salute, uno dei settori più strettamente regolamentati.

In questa cornice è stata avviata nei primi anni duemila la collaborazione con Pharmafilm, uno spin-off dell’Università degli studi di Milano nato per valorizzare una tecnologia di produzione di film orodispersibili innovativi, creata nei laboratori del dipartimento di Scienze Farmaceutiche e coperta da brevetti.

R. La tecnologia FilmTec™ è alla base dello sviluppo degli integratori in film orodispersibili IBSA, che si presentano come strisce estremamente sottili di materiale polimerico (50-150 µm di spessore) della dimensione di un francobollo. Fasi critiche del processo di fabbricazione sono la spalmatura e l’essiccamento, che devono portare a film omogenei e uniformi, di spessore costante e predefinito, flessibili ma allo stesso tempo resistenti.

Durante il processo di spalmatura, nelle prima fase di produzione, viene preparata una massa di spalmatura omogenea dove tutti gli ingredienti sono sciolti in un solvente adeguato, generalmente acqua. Per ingredienti poco solubili vengono utilizzate tecniche più specifiche. La massa di spalmatura va poi ad alimentare una spalmatrice in continuo, dove, attraverso una lama calibrata, viene distribuita in modo omogeneo su un nastro di supporto (liner) in materiale plastico, ottenendo uno strato di spessore costante e predefinito. Il tutto passa poi in un tunnel riscaldato, dove l’acqua viene fatta evaporare in condizioni controllate, fino a dare al film orosolubie la sua forma finale. L’ultima fase consiste nel taglio del film nelle dimensioni della singola unità di dosaggio, la rimozione del liner di supporto e il confezionamento individuale in una busta termosaldata.

Il confezionamento singolo è infatti un’altra caratteristica della tecnologia IBSA, che oltre a garantire una stabilità adeguata assicura anche la flessibilità d’impiego in qualunque situazione.

R. La caratteristica distintiva della tecnologia è l’utilizzo delle maltodestrine alimentari come principale polimero filmante, cioè quel componente che forma la struttura portante del film. 

Le maltodestrine sono un ingrediente alimentare sicuro e d’uso comune, che oltre ad assicurare buona resistenza, stabilità e uniformità di dosaggio, permette una dissoluzione rapida, gradevole e senza alcun residuo o retrogusto. Una volta posti nella cavità orale, a contatto con la saliva, i film orodispersibili si dissolvono, infatti, in meno di un minuto e rilasciano velocemente e integralmente gli ingredienti funzionali.

R. I vantaggi di questa nuova forma di dosaggio in film orodispersibile possono essere ricondotti a tre ambiti principali: la facilità di assunzione da parte di tutte le persone, anche di coloro che hanno difficoltà a deglutire e ad assumere le consuete forme orali; la flessibilità di impiego che ne consente l’assunzione in qualunque luogo e in qualsiasi situazione, grazie al fatto che possono essere ingeriti senza acqua e che ogni film è confezionato singolarmente; il dosaggio preciso e uniforme, associato alla rapida dissoluzione e rilascio dell’ingrediente funzionale.

I nuovi film orodispersibili offrono, inoltre, il vantaggio di essere senza glutine, privi di OGM e lattosio, contengono meno di 1 kcal e hanno un’aroma che rende gradevole l’assunzione.

R. L’uso dei film orodispersibili è ancora limitato a poche applicazioni a causa della complessità produttiva. La ricerca, spesso realizzata in ambito accademico, è fiorente, ma limitata alla scala di laboratorio, dunque a processi di fabbricazione dei film inadatti per la produzione su scala industriale. La sfida principale nella produzione degli ODF risiede pertanto in primo luogo nella capacità di sviluppare e ottimizzare metodi produttivi in continuo, a partire da formulazioni che mantengano i vantaggi di questa formula ma che garantiscano al contempo proprietà fisico-meccaniche compatibili con le apparecchiature industriali. In secondo luogo bisogna disporre di linee di produzione adeguate, che sono molto diverse da quelle utilizzate normalmente per la produzione di forme solide orali e che solo pochissime aziende al mondo possiedono.

Il nostro stabilimento di Cassina de’ Pecchi è una delle poche realtà industriali in grado di produrre sia farmaci sia integratori alimentari nella forma di film orodispersibili. 

Qui produciamo per il mercato globale quattro integratori alimentari, con tecnologia IBSA FilmTec™, in film orodispersibile (ODF): Vitamina B IBSA, Vitamina B12 IBSA, Melatonina IBSA, Vitamina D IBSA.

Rimani sempre aggiornato sulle novità del settore nutraceutico

Seguici sui nostri canali social

Furosap®

Furosap®

Un booster naturale per incrementare vigore e massa muscolare

Furosap® è un estratto secco di semi di Fieno greco (Trigonella foenum-graecum), standardizzato in protodioscina ≥20% HPLC supportato da studi clinici condotti su soggetti di sesso maschile, per utilizzo in integratori alimentari mirati ad aumentare il vigore, la forza, la massa muscolare e il benessere cardiometabolico. Il prodotto è ottenuto con un processo unico e brevettato (US patent 8,217,165 B2; US 8,754,205 B2) in stabilimenti certificati ISO 22000:2018, 9001:2015. Furosap® è certificato Kosher e Halal, estratto con etanolo, solubile in acqua, non irraggiato, allergen free, BSE-TSE free, GMO free, conforme ad alti standard relativamente a livelli residui di pesticidi, metalli pesanti e contaminanti.

Meccanismo d'azione

Il fitocomplesso di Furosap® e, in particolare, la sua principale frazione composta da protodiscina, saponina steroidea furostanolica, incrementa i livelli ematici di testosterone totale e libero in soggetti di sesso maschile. La protodioscina, infatti, agisce stimolando l’ipotalamo a secernere GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine), con conseguente maggiore attivazione della ghiandola pituitaria (adenoipofisi) a produrre l’ormone luteinizzante LH. Quest’ultimo ormone andrà a stimolare le cellule di Leydig del testicolo a secernere testosterone inducendo un effetto anabolico e androgenico e incrementando la spermatogenesi. La protodioscina, inoltre, aumenta i recettori degli androgeni nelle cellule migliorando la sensibilità a testosterone e DHT (diidrotestosterone) e, a livello dei corpi cavernosi, stimola il rilascio di ossido nitrico. Le saponine furostanoliche migliorano il metabolismo glucidico modulando i livelli plasmatici di insulina, HOMA-IR, leptina e adiponectina.

Applicazioni
e modalità d'uso

Furosap® è un ingrediente per integratori alimentari per incrementare vigore, massa muscolare, fertilità e benessere cardiometabolico con studi clinici condotti in soggetti di sesso maschile. Le Linee guida ministeriali di riferimento per gli effetti fisiologici (Allegato 1 aggiornato dal nuovo Decreto direttoriale 4 Agosto 2021) riportano per i semi di fieno greco Trigonella foenum-graecum le seguenti indicazioni: Metabolismo dei carboidrati. Metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo. Sulla base degli studi clinici si suggerisce un dosaggio giornaliero di Furosap® di 500 mg da assumere a stomaco pieno.

Fagron Italia SRL
Via Lazzari 4-6
40057 Quarto Inferiore (BO)
tel 051 53 57 90
www.fagron.it

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Insieme creiamo il futuro
della medicina personalizzata

-- Fagron

Intervista a Germano Scarpa

Intervista a GERMANO SCARPA

Presidente di Integratori & Salute

Abbiamo pubblicato sul numero scorso la notizia della nascita di Integratori & Salute, nuova realtà nata dalla fusione di FederSalus e Integratori Italia, le due associazioni di categoria cui afferiscono rispettivamente 240 aziende della filiera degli integratori alimentari e 450 aziende del settore alimentare, italiane ed estere.
La nuova associazione ha avviato giovedì 10 marzo il primo Consiglio Direttivo1, che ha sancito l’inizio della sua operatività sotto la guida del Presidente Germano Scarpa, che guiderà il percorso di Integratori & Salute per i prossimi tre anni.
Abbiamo chiesto a Germano Scarpa di approfondire le motivazioni e le ricadute dell’evento.

R.  In Italia avevamo fondamentalmente due associazioni, con caratteristiche diverse. Integratori Italia, che fa parte di Unione Italiana Food, aderente a Confindustria, aveva associato prevalentemente grosse imprese, con capacità di relazioni di primo livello, politiche e consolidate.
FederSalus in vent’anni di attività ha saputo addensare attorno a sé molte imprese, ha fatto cultura anche per aspetti gestionali e regolatori, soprattutto nei primi 10-12 anni di vita. Ricordo che, quando era possibile che un’associazione al di fuori di un sistema potesse incidere a livello europeo, FederSalus si è opposta alla Commissione europea per quanto riguardava l’iter di valutazione dei claim relativi ai botanicals da parte di EFSA, opposizione che poi è stata ritirata quando, nel settembre 2010, la Commissione ha bloccato la valutazione dei botanicals. 
Due anni fa avevo comunicato a FederSalus la mia disponibilità a far parte nuovamente del Consiglio, perché volevo presentare l’idea, da condividere con gli associati, di un progetto di un’unica associazione italiana, che avesse delle caratteristiche ben precise.

R.  Due anni fa sono stato votato da molte aziende e, a quel punto, il Consiglio mi ha chiesto di fare il Presidente. Ho accettato, ma esplicitando chiaramente quale sarebbe stato il programma del mio mandato: prevalentemente quello di provare a creare un’unica associazione in Italia, che a questo punto sarebbe stata la più grande in Europa, come rappresentanza di aziende e di fatturato.

D’altra parte io, come altri associati di FederSalus, ero anche associato a Integratori Italia, quindi anche con loro si era già parlato di quanto sarebbe stato bello costituire un’unica associazione italiana, forte e coesa, che fosse la sintesi delle due associazioni, all’interno di Unione Italiana Food.

R.  Abbiamo iniziato un percorso difficile con tutto il Consiglio, sia perché eravamo in piena pandemia da COVID-19, sia perché l’Europa ci ha creato non pochi problemi su diverse sostanze (per esempio l’Aloe, tanto per dirne una). 

Il Consiglio ha però lavorato bene, anche se, come succede in democrazia, non tutti erano d’accordo (abbiamo avuto dieci consiglieri a favore e due contrari a questa operazione) ma abbiamo poi deciso di portare il progetto di fusione all’assemblea dei soci, che, con il voto favorevole del 70% dei presenti, si è espresso a favore. È chiaro che l’adesione a Confindustria ha visto qualche associato contrario, ma mi auguro che almeno una parte di questi associati contrari rimarranno all’interno di Integratori & Salute come soci.

R.  Nell’accordo di fusione avevamo previsto 6 consiglieri derivanti da FederSalus e 6 da Integratori Italia. Unione Italiana Food ci ha poi offerto la presidenza: mi è stato chiesto di essere il Presidente di Integratori & Salute e credo che come ex associato a tutte e due le associazioni sarò in grado di rappresentare entrambe le parti.

R.  Il patrimonio di FederSalus entra all’interno di Unione Italiana Food ma resta a disposizione del settore integratori, cioè di Integratori & Salute.

R.  La sintesi è di portare i valori di FederSalus all’interno di un’associazione che ha degli altri valori, ma tutti noi abbiamo lo stesso obiettivo: difendere il mondo degli integratori alimentari e affermarlo per la dignità che deve avere, che non è sempre un effetto placebo, ma anche fisiologico fondamentale per il mantenimento della salute.

Si chiama Integratori & Salute perché vogliamo rimarcare la funzione dei prodotti che noi rappresentiamo, cioè di mantenere in salute le persone che stanno bene. Se partiamo da questo punto, poi possiamo costruire ciò che ne deriva: i claim salutistici, e come dimostrarli, in quanto per provare gli effetti fisiologici non si possono usare gli stessi protocolli che si usano per dimostrare gli effetti terapeutici in caso di malattia. Bisogna trovare altri modi, che, per come è andata avanti la scienza, non sono così complessi, bisogna avere il coraggio di proporli.

R.  Il programma è molto ambizioso: avviare un tavolo di lavoro non solo con il Ministero della Salute, ma con il mondo della politica legato sia a questo sia al Ministero dell’Economia, coinvolgendo gli europarlamentari italiani, che devono avere la consapevolezza che noi siamo il primo mercato in Europa e abbiamo una tradizione d’uso legato anche alla nostra cultura alimentare mediterranea.

Poi continueremo a fare i seminari di aggiornamento, collaborazioni con il mondo scientifico che vogliamo intensificare alla ricerca di nuovi protocolli per dimostrare l’efficacia salutistica, e continueremo il nostro impegno per innalzare il livello culturale delle imprese, fino a creare un dossier di prodotto di alta qualità, dalle materie prime fino alla definizione dei claim. Questo a tutela sia del consumatore sia del mercato, non possiamo correre il rischio di perdere credibilità per una sola azienda. Abbiamo impiegato più di 20 anni a costruire questa credibilità sui prodotti, che ci è stata riconosciuta anche perché i consumatori, dovendo pagare di tasca propria, sono i primi a riconoscere l’efficacia fisiologica di un prodotto.

R. Io non credo che la nuova associazione farà crescere il mercato, non è questo il suo compito. Dovrà difendere in maniera lecita gli interessi degli associati e del mercato, valorizzando l’intero comparto a partire dalle piccole e medie imprese. Dovrà far crescere la cultura industriale e salutistica: tra qualche anno vedremo se saremo riusciti nell’intento. È però un percorso obbligato, altrimenti rischiamo che questo bellissimo mercato regredisca.

R.  Sarà importante condividere le linee strategiche di sviluppo di questa associazione, che vuole lavorare in maniera “preventiva” in Europa, rafforzando inoltre la sua presenza europea grazie anche al supporto della delegazione permanente di Confindustria a Bruxelles. Come mi è stato detto da molti nostri politici europei, quando gli argomenti arrivano alla Commissione europea è già tardi, bisogna essere in grado di anticipare le  problematiche e far comprendere qual è il concetto di questi prodotti, altrimenti rischiamo di creare degli allarmi per la salute del consumatore che spesso sono troppo ipotetici. È giusto vigilare sulla sicurezza di ciò che assumiamo, ma mi sembra che in alcuni casi la Commissione europea abbia un po’ esagerato.

R.  Integratori & Salute sarà associata a entrambe le associazioni europee, EHPM e Food Supplement Europe. Abbiamo anche la fortuna di avere nel Consiglio direttivo il presidente di EHPM, Antonino Santoro, il che rappresenta per noi un valore aggiunto. Collaboreremo sempre di più con chi darà il maggior riscontro di essersi organizzata per le future battaglie da combattere in Europa, che si combattono e si vincono con un’organizzazione europea che abbia al suo interno persone preparate e disponibili in certi momenti a metterci la propria faccia a difesa del comparto europeo degli integratori alimentari. Ricordiamo che la Germania oggi è il secondo mercato in Europa.

R.  In effetti combattere è la parola sbagliata, direi che è giunto il momento di sederci attorno a un tavolo e parlare con chiarezza. Probabilmente ci sono anche molti equivoci che dipendono dalle diverse culture e anche dal fatto di comunicare in inglese, il che può portare a spigolature diverse. Io penso che avere un nostro rappresentante in EHPM sia la chiave di volta per difendere questo settore.

R.  Direi che bisogna sempre avere il coraggio di cambiare. Non è stato facile fondere le due associazioni, perché soprattutto FederSalus era piena di sentimenti. E io ho capito che con questa mia idea avrei urtato dei sentimenti, per primi i miei. L’ho fatto perché, a mio modo di vedere, questo era un passo che andava fatto per il futuro. Certe volte bisogna avere il coraggio di scegliere, sapendo che il passato non si dimentica ma che bisogna abbandonare una certa strada per intraprenderne una nuova. La stessa cosa deve avvenire anche nel mondo della scienza, per aprirsi a nuove visioni, perché così potremo dare dignità a dei prodotti capendo che c’è qualcosa di utile anche in loro. Però per fare tutto ciò bisogna avere il coraggio di pronunciare una parola: cambiamento. Noi con questa operazione di fusione abbiamo avuto il coraggio di farlo, e ringrazio tutti i soci, non solo quelli che già hanno votato a favore ma anche chi deciderà di fare parte e dare fiducia a Integratori & Salute, e andiamo avanti, con la voglia di fare delle cose diverse dal passato.

Ringraziamo il Dottor Scarpa
e auguriamo il meritato successo alla nuova associazione

______________
1 Fanno parte del Consiglio Direttivo, che resterà in carica fino alla prossima elezione, che si terrà nel 2023: Vincenzo Maglione (Domor Pharma) e Giuseppe Abbadessa (GSK) in qualità di Vicepresidenti; Alessandro Sertorio (Procemsa), Cinzia Pranzoni (Equilibra-gruppo Unilever), Lorenzo Secondini (Uriach), Andrea Zanardi (Meda Pharma-gruppo Viatris), Alessandro Golinelli (Alfa Sigma), Alessandro Colombo (Biocure), Emiliano Giovagnoni (Aboca), Paolo Casoni (Perfetti Van Melle), Antonino Santoro (Difass), Rebecca Varoli Piazza (Herbalife).

Rimani sempre aggiornato sulle novità del settore nutraceutico

Seguici sui nostri canali social

Editoriale

Editoriale

Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Ripartire dalla biodiversità

Biodiversità: abbreviazione in lingua italiana di Biological Diversity. Un termine apparentemente semplice da decodificare, quanto invece complesso e intriso di potenziali vaste conseguenze nella sua declinazione nella realtà biologica. È un termine sul quale è bene soffermarsi a riflettere per più motivi.
Innanzitutto, per ricordare Edward O. Wilson, pluripremiato entomologo e naturalista americano che lo coniò nel 1986 asserendo che la biodiversità coincide con la “materia stessa della vita”. Autore, tra gli altri, del libro Metà della Terra – Salvare il futuro della vita, nel quale auspicava che metà della superficie terrestre fosse destinata a una riserva naturale per preservare la biodiversità. È scomparso lo scorso dicembre, a due mesi dall’appello (non certo il primo) lanciato alla vigilia del summit del Cop26, che ha indicato come “il maggiore tentativo globale di unire gli sforzi per un obiettivo chiaramente definibile per l’umanità”. E poi ha affermato: “Abbiamo bisogno di cooperazione, armonia, etica e pianificazione per portarlo a buon fine”.
Parole molto sagge che non possono più rimanere inascoltate, e qui veniamo al secondo motivo. La perdita di biodiversità, legata allo sfruttamento insostenibile dell’ambiente dovuta al cambiamento dell’uso del suolo e alle sconfinate deforestazioni per dar spazio a nuove colture intensive, è anche direttamente correlata all’aumento del rischio di malattie derivante da un maggiore contatto uomo-bestiame-fauna selvatica, quest’ultima considerata un enorme serbatoio di virus: se ne stimano fino a 800 mila in grado di infettare potenzialmente l’uomo. E d’altro canto sono zoonosi il 70% delle malattie emergenti, come ad esempio Ebola, Zika, encefalite di Nipah e quasi tutte le pandemie conosciute, come influenza aviaria, HIV/AIDS e anche COVID-191.
Il pericolo di una nuova pandemia è quindi determinato dall’aumento esponenziale dei cambiamenti prodotti dall’uomo e dagli impatti di queste attività sull’ambiente.
Un motivo per parlare di biodiversità, quindi, che purtroppo conosciamo tutti molto bene. E suggerisco di risentire/rivedere la recente, illuminante e chiara presentazione di Paola di Bernardi, dell’Università degli Studi di Torino, al recente Forum sull’Economia Circolare organizzato a Milano da Tondo, per avere un quadro molto chiaro dei rischi che stiamo correndo. Urge cambiare l’attuale modello di sviluppo, e qui l’innovazione e le biotecnologie saranno cruciali nel giocare un ruolo determinante; diversamente, il rischio di vedere gli effetti devastanti della nostra mancanza di lungimiranza sulla nostra salute è reale. E infatti, non a caso, l’approccio da adottare è quello One Health, nel quale la salute dell’uomo è strettamente correlata alla salute dell’ambiente e del mondo animale. Ma torneremo prossimamente su questo tema, magari.
Il terzo motivo è decisamente più incoraggiante e confortante: all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), uno dei cinque Centri Nazionali è dedicato alla biodiversità. Come si legge dal sito del MUR, il Centro “svolge ricerca e promuove lo sviluppo di soluzioni per monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità funzionale, al fine di contrastare l’impatto antropico, gli effetti dei cambiamenti climatici e di supportare i servizi ecosistemici. Al tempo stesso, il Centro supporta le attività di ricerca e innovazione per la valorizzazione della biodiversità attraverso processi di economia circolare e di restoration economy, capaci di tutelare le risorse ambientali e assicurare il benessere della persona. L’elemento chiave del Centro di Biodiversità sono le key enabling technologies, come le biotecnologie, l’intelligenza artificiale e le tecnologie per le scienze della vita, che consentono di comprendere la complessità biologica e di individuare soluzioni ad alto valore tecnologico, per una gestione sostenibile della biodiversità, garantendo la resilienza degli ecosistemi e promuovendo uno stile di vita più sostenibile”. Obiettivi che davvero da tempo vogliamo condividere anche come imprese, sebbene le premesse (e in generale di tutto il PNRR) sembrano tenere queste ultime piuttosto imbrigliate, visto che le modalità di accesso si ripropongono complesse, inibenti e destinate sostanzialmente solo a grandi aziende, escludendo di fatto PMI e start up (che oltre ad essere le più numerose, sono anche quelle più inclusive di giovani e di donne). Tuttavia, non possiamo che rallegrarci della costituzione del Centro Nazionale della Biodiversità, consapevoli che in Italia, così come vantiamo il primato mondiale dei patrimoni UNESCO dell’umanità, possiamo vantare la presenza del 50% di tutta la biodiversità presente in Europa. Una condizione privilegiata e un’opportunità tanto unica quanto preziosa, da tradurre efficacemente in un rilancio del Paese, non solo economico, ma anche un’occasione portatrice di una nuova cultura, che contiamo acceleri di fatto un radicale cambiamento dei nostri modelli di sviluppo.

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin