Cosmetic Technology 1, 2025

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Chimico, cosmetologo e tecnico-tricologo, ATELIER COSMETICO

→ francesca.damato@ateliercosmetico.it

The role of certain cosmetics in the treatment of seborrheic dermatitis on the scalp

Seborrheic dermatitis (SD) is a chronic inflammatory condition that mainly affects the scalp, causing redness, itching, scaling, and greasy yellowish flakes. The exact causes are not fully understood, but the fungus Malassezia is believed to play a crucial role. SD is more common in adults between the ages of 30 and 60 and tends to worsen during cold and dry months. Treatment focuses on reducing inflammation, eliminating the fungus, and controlling sebum production. Shampoos, lotions, and creams with sebum-regulating and antimicrobial ingredients are used to manage symptoms and prevent relapses. A trial conducted on five subjects with SD showed significant improvement after using a cosmetic treatment that included a peeling cream, specific shampoo, and lotion. All patients reported a reduction in symptoms such as erythema, itching, and scaling within 30 days, demonstrating the effectiveness of targeted and consistent treatment.


La dermatite seborroica è una condizione infiammatoria cronica che colpisce principalmente il cuoio capelluto, causando arrossamenti, prurito, desquamazione e la formazione di squame untuose giallastre. Le cause non sono del tutto chiare, ma si pensa che il fungo Malassezia giochi un ruolo cruciale. La dermatite seborroica è più comune negli adulti tra i 30 e i 60 anni e tende a peggiorare nei mesi freddi e secchi. Il trattamento mira a ridurre l’infiammazione, eliminare il fungo e controllare la produzione di sebo. Shampoo, lozioni e creme con ingredienti seboregolatori e antimicrobici sono utilizzati per mantenere sotto controllo i sintomi e prevenire le recidive. Una sperimentazione condotta su cinque soggetti affetti da DS ha mostrato significativi miglioramenti dopo un trattamento cosmetico combinato con crema peeling, shampoo e lozione specifica. Tutti i clienti hanno riportato una riduzione dei sintomi come eritema, prurito e desquamazione entro 30 giorni, dimostrando l’efficacia di un trattamento mirato e costante.

F. Rispo1, L. Dondero1, G. De Negri Atanasio1, G. Allaria1, F. Tardanico1, E. Lertora 1, I. Demori6, G. Costa7, E. Marchese7, 

S. Perera-del-Rosario8,9, E. Serrano-Candelas8, M. Palomino-Schätzlein8, E. Perata2, F. Robino2, P.F. Francesco Ferrari5, 

S. Ferrando1, M. Zanotti-Russo2, J. Markus3, S. Letasiova3, E. Grasselli1,4

Da: 22nd International Congress of the European Society of Toxicology In Vitro (ESTIV 2024), Prague June 3-6, 2024.

Per definizione, un ormone è una sostanza prodotta da una ghiandola endocrina che raggiunge l’organo bersaglio attraverso il circolo sanguigno. Secondo la Commissione Europea, un Interferente Endocrino (IE) è una sostanza esogena, o una miscela, che altera la funzionalità del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un organismo, oppure della sua progenie o di una (sotto)popolazione (1). A questo proposito, il Regolamento Delegato (UE) 2023/707 (2) introduce nuove classi di pericolo (interferenza con il sistema endocrino per la salute umana e interferenza con il sistema endocrino per l’ambiente) che dovranno essere oggetto di valutazione da parte delle imprese che immettono sul mercato sostanze e miscele anche ad uso cosmetico; inoltre, definisce un interferente endocrino come la sostanza o miscela che altera una o più funzioni del sistema endocrino causando effetti nocivi su un organismo integro, la sua progenie, le popolazioni o le sottopopolazioni. Al considerandum n. 6, lo stesso Regolamento argomenta che le sostanze e le miscele con proprietà di interferenza con il sistema endocrino sono spesso persistenti, perché non degradabili dall’ambiente e pertanto rappresentano un rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. È stato dimostrato che l’interferenza con il sistema endocrino può causare determinati disturbi negli esseri umani, tra cui malformazioni congenite, disturbi dello sviluppo, della riproduzione o dello sviluppo neurologico, tumori, diabete e obesità, con un’incidenza elevata e in aumento sia nei bambini che negli adulti. Data la loro persistenza nell’ambiente, è stato anche dimostrato che le proprietà di interferenza con il sistema endocrino possono influire negativamente sulle popolazioni animali.

aggiornamenti
regolatorio

Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
aziende

RES PHARMA-DISPROQUIMA – DSM-FIRMENICH

ETERWELL™ YOUTH

ACTIVE CONCEPTS

AC ExoRestore

BREGAGLIO - CAMPO RESEARCH

Campo THSI Plant Collagen

Pubbliredazionale
Powder Parfum
e Parfum Transformation
Su questo numero presentiamo…
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BUONA LETTURA!

Editoriale IN 1 • 2025

Editoriale IN 1 • 2025

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Cari lettori...

Cari Lettori, 

Il primo numero dell’anno si apre con un focus impegnativo, sulla salute del cervello, l’organo che regola le nostre capacità cognitive e affettive oltre al funzionamento di tutti gli organi presenti nel corpo e determina le reazioni agli eventi stressanti che possono verificarsi nella vita quotidiana. Argomento complesso e molto vasto, che qui considereremo solo in minima parte dal punto di vista degli integratori alimentari. Ecco, quindi, perché ho pensato di accompagnarvi in una breve “guida alla lettura”.

Il primo articolo che troverete (imperdibile!) è a firma di uno dei più autorevoli esperti italiani nel meccanismo d’azione degli psicofarmaci, Giovanni Biggio, professore emerito di Neuropsicofarmacologia presso l’Università degli Studi di Cagliari, che ci offre un’interessante review sugli effetti della melatonina a lento rilascio non solo per favorire il sonno, ma anche come agente neuroprotettivo e ci aiuta a capire i meccanismi che ne stanno alla base. 

A seguire, una revisione esaustiva della letteratura degli ultimi dieci anni relativa all’impatto della curcumina nella neuroinfiammazione e al suo ruolo neuroprotettivo nella malattia di Alzheimer, a cura di Elena Azzini, ricercatrice del Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione – CREA. 

Sappiamo che i prodotti vegetali svolgono un ruolo sempre più centrale nella modulazione del benessere psicofisico. È quanto ci conferma Marco Biagi, professore di Biologia Vegetale dell’Università degli Studi di Parma e membro della SifNut, in una review sui prodotti vegetali per il rilassamento e il benessere mentale.

Sullo stesso tema, Elisabetta Frattini di INDENA presenta uno studio clinico prospettico, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo sull’effetto dell’assunzione prolungata di un estratto di foglie di melissa formulato con fosfolipidi, su stress, ansia e qualità del sonno.

Tutte queste informazioni vi hanno fatto venire mal di testa? Nessun timore, Francesco Francini-Pesenti, medico nutrizionista presso l’Azienda Ospedaliera di Padova e docente della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e della Dietetica e del corso di laurea in Dietistica dell’Università di Padova, presenta un’accurata revisione della letteratura sull’approccio dietetico e nutrizionale per l’emicrania.

Come sempre la nostra rivista non è monotematica, ecco perché Fortuna Iannuzzo e Fabrizia Guerra (NGN Healthcare), ricercatrici formatesi sotto la guida di Ettore Novellino (attualmente docente presso L’Università Cattolica del Sacro Cuore – Roma), illustrano l’effetto di un estratto secco di Melannurca Campana IGP per il mantenimento del corretto profilo colesterolemico plasmatico.

E siamo solo alla prima parte della rivista! Ci sono altri importanti aggiornamenti, presentazioni dalle industrie e notizie di mercato. Insomma, abbiamo iniziato l’anno alla grande, grazie a tutti gli Autori che scrivono per noi, e abbiamo intenzione di continuare così! Seguiteci.

Una mission condivisa e l’unione che fa la forza

Una mission condivisa e l’unione che fa la forza

Our story

CosmetitrovoCovalo

Collaborazioni

Cosmetitrovo e Covalo collaborano con Università, Master, centri di ricerca e sono vicini alle nuove leve del settore, sempre più digital e pronte ad utilizzare strumenti di ricerca on line come preziosi alleati per il proprio lavoro. Questa partnership ha il potenziale di trasformare il settore della bellezza, rendendo le aziende cosmetiche italiane più competitive, innovative e sostenibili.

Cosmetitrovo, piattaforma B2B che semplifica le interazioni on line tra chi cerca e chi offre lungo a filiera di produzione cosmetica italiana entra a far parte di Covalo, la start up svizzera che offre la più grande piattaforma globale dedicata alla ricerca di ingredienti cosmetici.

“Sicuramente un importante passo avanti per noi” spiega Maria Randazzo, ex formulatrice e founder di Cosmetitrovo ed oggi Country Manager per Covalo“ entrambe le piattaforme hanno sempre avuto l’obiettivo comune di rispondere alle esigenze specifiche dei brand e dei formulatori semplificando al massimo e rendendo rapida, smart ed efficiente la connessione tra essi e fornitori, partner e distributori ed oggi, uniamo le forze”.

Questa è una novità eccezionale nel panorama delle piattaforme digitali di ricerca mondiali in quanto finora esse non sono mai state in grado di rappresentare le realtà locali costituite principalmente da distributori con i quali le aziende produttrici coltivano storici rapporti. Inoltre, rispetto alle altre piattaforme mondiali, la specificità sul settore cosmetico e la stretta collaborazione con i brand sono ulteriori punti di forza delle due piattaforme.

Covalo è anche partner di in-cosmetics e grazie a questa sinergia i fornitori di ingredienti iscritti beneficeranno di un’ulteriore visibilità dei loro articoli durante le diverse fiere e oltre, perché nel database di ricerca viene dato particolare spicco agli ingredienti nuovi attraverso specifici filtri di ricerca che consentiranno ai formulatori e project manager di esplorare e lasciarsi ispirare dai nuovi lanci, i trend e gli awards delle diverse fiere (Global, Asia, Latam)

Cosmetitrovo manterrà la sua impronta locale, con nuove opportunità

In un prossimo futuro le due piattaforme verranno integrate, ma Cosmetitrovo manterrà la sua identità, la navigazione in lingua italiana e sarà ancora la piattaforma di riferimento e la vetrina per i distributori di materie prime sul territorio nazionale, e anche per tutti i fornitori (di packaging, servizi vari, consulenziali e contoterzi) per la ricerca di clienti sul territorio italiano.

Cosmetitrovo sta offrendo la possibilità ai fornitori italiani del proprio network di creare il proprio profilo aziendale nella sezione Servizi di Covalo ad un prezzo speciale, offrendo così ai fornitori la possibilità di varcare i confini del nostro paese presentandosi agli oltre 22.000 utenti di Covalo diffusi in tutto il mondo. Questa sezione è oggetto di particolare attenzione per i founder in quanto si ritiene abbia interessanti potenzialità soprattutto per il made in Italy.

Sono infatti oltre 6000 i brands diffusi in 145 paesi gli utilizzatori della piattaforma globale, sulla quale è possibile esplorare circa 100.000 prodotti da oltre 1000 fornitori. Tra i suoi utilizzatori (75% con background tecnico) ci sono i big player dell’industria L’Oréal, Beiersdorf, Sephora, Coty e Lush, Rare beauty, Givaudan, The body shop, così come indie brand: c’è spazio ed opportunità per tutti.

L’acquisizione di Cosmetitrovo da parte di Covalo è in linea con gli obiettivi del 2025 ovvero la regionalizzazione della proposta, a partire dall’Italia e la Cina e che nel futuro verrà replicata in altri paesi strategici.

Questa acquisizione rappresenta un momento cruciale nella nostra missione di fornire soluzioni veramente regionalizzate “ afferma Yann Chilvers co-fondatore di Covalo. “il successo di Cosmetitrovo nel collegare l’ecosistema cosmetico italiano si allinea perfettamente con la visione globale di Covalo. Insieme rafforzeremo gli attori locali e sbloccheremo nuove opportunità di crescita Il network di professionisti di Cosmetitrovo e di Covalo faranno parte da adesso in poi di un’unica community globale

Dalla parte dei brand e la collaborazione con grandi player dell’industria

Covalo dialoga quotidianamente con i brands e aziende produttrici, per farsi portavoce delle loro difficoltà o spunti di miglioramento per migliorare nel tempo le modalità di navigazione della piattaforma e renderla sempre più vicina alle esigenze degli utenti.
Uno strumento on line aperto e gratuito per le aziende per esplorare, lasciarsi ispirare dalle varie proposte e novità, selezionare i fornitori ed interagire con essi per richieste di campioni, quotazioni, documentazioni.
L’obiettivo primario è offrire a tutti uno strumento di selezione dei fornitori evoluto e smart per semplificare e velocizzare l’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici.
Alcuni grandi brands stanno già beneficiando dei Brand Portal ovvero “piattaforme tailor-made” sviluppate su misura da Covalo e integrate con il database e con i loro sistemi gestionali.

Laboratorio Cosmopolita

interactive cosmetic research & development

Laboratorio Cosmopolita

interactive cosmetic research & development

Laboratorio Cosmopolita è un laboratorio di ricerca e formulazione dove creatività e scienza si fondono a curiosità e passione per tutto ciò che ruota attorno al mondo cosmetico. Internamente ci occupiamo di sviluppare prodotti in diversi settori: make-up, skincare, haircare, toiletries e oral care, dalla selezione delle materie prime fino all’industrializzazione. Collaboriamo con produttori e distributori di materie prime, per i quali testiamo nuovi ingredienti cosmetici valutandone il potenziale applicativo con realizzazione di formulazioni prototipo.

Lavoriamo su brief del cliente o elaboriamo nostre proposte formulative, sviluppando formulazioni da zero create su misura per il cliente. Svolgiamo internamente test di stabilità e compatibilità fino all’industrializzazione e produzione di prototipi per supportare i nostri clienti nel lancio sul mercato.

CONSULENZA FORMULATIVA E SUPPORTO TECNICO - MARKETING

Il nostro team di cosmetologhe e formulatrici offre un servizio di assistenza e supervisione tecnica ad aziende e brand sia da un punto di vista formulativo che da un lato tecnico-marketing per la creazione e sviluppo di nuovi concept.

Laboratorio Cosmopolita
Via Milano 39, 20821 Meda (MB)
Tel: 3495611115
serenaz@laboratoriocosmopolita.com

TRAINING DI LABORATORIO

Organizziamo training di formazione tecnica, pratica in laboratorio o teorica. Si tratta di giornate studiate e preparate su misura rispetto alle esigenze specifiche di ogni cliente.

ANALISI DI MERCATO

Il costante aggiornamento tecnico, grazie alla partecipazione a diverse fiere di settore, ci permette di offrire un servizio di analisi di mercato anche da un punto di vista tecnico-marketing.

COMUNICAZIONE E SOCIAL NETWORK

Offriamo servizi di supporto alle aziende in ambito comunicazione, creazione di post sui social network e supporto per organizzzione eventi e fiere in ambito cosmetico.

IL NOSTRO TARGET?

Aziende contoterziste, fornitori di materie prime, brand e start-up che desiderano sviluppare il proprio progetto cosmetico e formulatori che vogliono ampliare le loro conoscenze in ambito tecnico-formulativo.

MakeUp Technology A/I 2024

MakeUp Technology A/I 2024

TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: Waterless beauty

tendenze
Makeup in Italia un settore in crescita e innovazione

Analisi del mercato italiano e il suo posizionamento a livello europeo e globale

F. Lo Bosco*, S. Belmonte**

*Cosmetologa specializzata in Sviluppo Prodotto, Affari Regolatori e Qualità
**Farmacista e Senior Product Marketing Manager
serenabelm@gmail.com

Makeup in Italia

Analisi di mercato
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO

Parola d'ordine: essenzialità

La storia del packaging dei prodotti makeup dall'Etruria ai giorni nostri

Macchina riempimento vasi Skintech MV-1-160

IDM Automation ha introdotto la Skintech MV-1-160, una macchina automatizzata avanzata per il riempimento di vasi cosmetici, applicazione del sigillo e assemblaggio vaso-tappo. Questa soluzione è progettata per migliorare i processi produttivi nell’industria cosmetica grazie alla sua precisione, efficienza e sostenibilità. Utilizzando tecnologie modulari avanzate, è in grado di gestire vasi in vetro di varie forme e vasi in plastica, incluse opzioni eco-friendly. La Skintech MV-1-160 è dotata di un dosatore in acciaio inossidabile AISI 316 conforme agli standard FDA, e offre una flessibilità produttiva con cambi formato rapidi e una capacità di produzione fino a 3000 pezzi all’ora. Inoltre, il design ergonomico e le protezioni avanzate assicurano sicurezza e comfort operativi.

IDM Automation

rubriche
L'angolo della strategia

Ritualità e significati della bellezza • G.P. Armana

Legale

Quali sono le "nuove" regole dettate dalla direttiva greenwashing? • C. Bellomunno

Cosmetica e proprietà intellettuale

Le novità del codice della proprietà industriale • AV. Vanosi

Job Corner

Dietro le quinte della bellezza • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Il Gruppo Miyoshi, Una storia di qualità

Miyoshi Kasei Limited è stata fondata nel 1979 da Ryota Miyoshi, chimico e imprenditore giapponese.

Da oltre 40 anni, Miyoshi si distingue per la sua maestria nel trattamento delle superfici, trasformando le materie prime in ingredienti cosmetici ad alte prestazioni. 

Grazie alle sue tecnologie avanzate, Miyoshi offre soluzioni uniche che migliorano la funzionalità, la stabilità e la sensorialità delle formulazioni.

Miyoshi Europe

innovazione e precisione nel settore cosmetico

Pennelli Faro lancia la nuova unità operativa
Integrated applicator Pharma & cosmetics

La nuova Business Unit  Pennelli Faro INTEGRATED APPLICATOR Pharma & Cosmetics crea una sinergia perfetta tra applicatore e formula
sul pack stesso: ogni applicatore diventa una soluzione all-in-one professionale, versatile e altamente performante. 

Pennelli Faro

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico e impaginazione
Serena Dori
sd@ceceditore.com

Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

Marketing
adv@ceceditore.com

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Opinion Leader • CT 5, 2024

Opinion Leader • CT 5, 2024
Nicola Lionetti

Nicola Lionetti

Head of Cosmetic Laboratory at Labanalysis Life Science – IFSCC Chair of Publication

Bibliografia
1. Regulation (EC) No 1223/2009 Of The European Parliament And Of The Council of 30 November 2009 on cosmetic products – ultima versione consolidata: EUR-Lex – 02009R1223-20240424 – EN – EUR-Lex (europa.eu) (consultata a Settembre 2024).
2. The SCCS Notes Of Guidance For The Testing Of Cosmetic Ingredients And Their Safety Evaluation12th Revision – Scientific Committee on Consumer Safety (SCCS), Final version SCCS/1647/22.
3. Davis JA, Gift JS, Zhao QJ. Introduction to benchmark dose methods and U.S. EPA’s benchmark dose software (BMDS) version 2.1.1. Toxicol Appl Pharmacol. 2011;254(2):181-191.
4. SCCS OPINION for clarification of the meaning of the term “sprayable applications/products” for the nano forms of Carbon Black CI 77266, Titanium Oxide and Zinc Oxide. Second revision of 25 June. 2015 SCCS/1539/14.
5. Guide on Inhalation Safety Assessment for Spray Products. First Edition: June 2013.

Eseguire una corretta valutazione della sicurezza e il suo “effetto booster” sul cosmetico

Come previsto dal Regolamento (CE) N. 1223/2009 (1), i prodotti cosmetici immessi sul mercato devono essere sicuri per il consumatore. La valutazione della sicurezza deve essere eseguita da un valutatore qualificato, così come indicato dal regolamento stesso.

La valutazione della sicurezza cosmetica è un processo complesso, che richiede in primis la conoscenza di un certo numero di regolamenti, direttive, raccomandazioni e linee guida. Di tutti questi, il Regolamento sui prodotti cosmetici (1) definisce le norme per la commercializzazione, l’etichettatura e la valutazione dei prodotti cosmetici nell’UE.

Le linee guida SCCS Notes of guidance (NoG) (2) approfondiscono le modalità con cui affrontare la valutazione di sicurezza e costituiscono uno degli approcci maggiormente utilizzati nella stesura del Cosmetic Product Safety Report (CPSR). Tali NoG sono regolarmente aggiornate (circa ogni 2 anni) al fine di incorporare il progresso delle conoscenze scientifiche e l’esperienza acquisita, in particolare nel campo dei test e della valutazione della sicurezza degli ingredienti.

Diverse sono le modifiche apportate negli ultimi anni; tra i cambiamenti di maggiore impatto ricordiamo l’introduzione di POD (Point of Departure) più affidabili e l’approfondimento dei dati di esposizione per la via inalatoria. 

Secondo le NoG, la procedura di valutazione si compone di alcune fasi: identificazione del pericolo, valutazione dell’esposizione, valutazione della dose-risposta e caratterizzazione del rischio.

Per la valutazione della dose-risposta, nella maggior parte dei casi, il NOAEL (No Observed Adverse Effect Level, dose senza effetto avverso osservabile) ricavato dagli studi di tossicità subcronici a 90 giorni viene in genere utilizzato come POD, vale a dire il punto dose-risposta che segna l’inizio di un’estrapolazione a basso dosaggio.

Tuttavia, il comitato scientifico sta valutando l’utilizzo di un diverso approccio, su modello anche delle nuove raccomandazioni di EFSA e OMS. Tale approccio prevede l’utilizzo della Benchmark Dose (BMD) in sostituzione del NOAEL.

Nonostante l’utilizzo dei NOAEL sia tuttora ampiamente diffuso, esso mostra alcuni limiti che non permettono di stabilire un efficace margine di sicurezza tra la dose e l’eventuale inizio dell’effetto tossico avverso. Negli studi classici di tossicità a dose ripetuta condotti su animale, la sostanza in esame viene somministrata a tre diversi livelli di dose. Si prevede che il dosaggio più alto susciti segni significativi di tossicità senza causare una letalità eccessiva, mentre il dosaggio più basso non dovrebbe produrre alcun effetto avverso. Generalmente un fattore 2-4 separa i livelli l’uno dall’altro (es. 100, 300 e 1000 mg/kg bw/day). Nel caso in cui il NOAEL derivato sia 100 mg/kg bw/day, il NOAEL effettivo potrebbe essere, quindi, qualsiasi valore compreso tra 100 e 300. Inoltre, in alcuni studi anche il livello di dose più basso produce effetti avversi, portando alla determinazione di un LOAEL (Lowest Observed Adverse Effect Level, Dose più bassa alla quale è stato osservato un effetto avverso) anziché di un NOAEL.

L’approccio BMD, utilizza tutti i dati dose-risposta a disposizione per stimare la pendenza della relazione complessiva dose-risposta per un particolare endpoint. La BMD è un livello di dose stimato in base alla curva dose-risposta costruita, associata a una specifica variazione della risposta: la risposta di riferimento (BMR). La BMDL è il limite di confidenza inferiore della BMD e questo valore viene normalmente utilizzato come POD (3).

Per tenere conto dell’incertezza e fornire un margine di sicurezza, l’SCCS suggerisce di calcolare un intervallo di confidenza bilaterale del 90% per la BMD e di utilizzare il limite inferiore di tale intervallo, la BMDL, come POD. Nonostante la maggiore affidabilità della BMDL come POD al posto del tradizionale NOAEL, si riscontrano non poche difficoltà nel calcolo di questo valore. La selezione stessa di un modello d’interpolazione differente può inevitabilmente portare a dei risultati significativamente diversi. Pertanto, lo stesso SCCS considera a oggi l’approccio BMD difficilmente applicabile, per il quale è richiesto un livello di esperienza molto alto.

Per quanto riguarda la valutazione dell’esposizione, si intende una stima quantitativa della dose totale assorbita dell’ingrediente, definita come Systemic Exposure Dosage (SED). Per elaborare questo valore è necessario prima valutare la quantità di ciascun ingrediente a cui il consumatore risulta mediamente esposto giornalmente mediante applicazione dermica, ingestione orale o inalazione.

Infatti, le caratteristiche chimico-fisiche dell’ingrediente e/o la modalità di erogazione del prodotto possono predisporre il consumatore anche alla via inalatoria.

La stima della quantità di prodotto e, di conseguenza, di ingrediente che entra in contatto con le vie respiratorie è una valutazione più complessa. Questo dipende da fattori quali la frazione evaporabile della sostanza, la tipologia della pompa, le dimensioni della stanza in cui il prodotto evapora o viene erogato, l’eventuale presenza di correnti d’aria, la temperatura ambientale. Spray aerosol con propellente sviluppano una nebbia fine, costituita mediamente da particelle di dimensione <10 μm; gli spray a pompa, invece, producono particelle più grandi.

Solitamente, si distinguono tre principali frazioni dell’aerosol disperso nell’aria: inalabile, toracica e respirabile. Queste frazioni granulometriche sono definite nella norma UE EN 481 per le misurazioni nei luoghi di lavoro (CEN, 1993): rispetto al totale delle particelle sospese nell’aria, la dimensione delle particelle con una penetrazione del 50% è rispettivamente di 10 μm e 4 μm per le frazioni toracica e respirabile. 

Altra classificazione è stata considerata da SCCS (4): 

frazione inalabile (naso e bocca) ≤100 μm; 

frazione toracica (particelle o gocce che passano la laringe) ≅ 11,64 μm; 

frazione respirabile (Particelle che raggiungono gli alveoli) ≅ 4,25 μm. 

Pertanto, la misura delle dimensioni delle particelle con strumenti come un granulometro laser, potrebbe essere utile per definire il percorso della sostanza nel tratto respiratorio. Tuttavia, potrebbero avvenire processi di evaporazione del solvente subito dopo l’erogazione, con conseguente riduzione di tali dimensioni.

La quantità di prodotto, e quindi dell’ingrediente, sarà espressa non in grammi o milligrammi ma come una concentrazione g/m3 o mg/m3.

La valutazione dell’esposizione per inalazione dovuta ad evaporazione è relativamente semplice se si considerano alcune semplificazioni. I livelli di esposizione ad un prodotto erogato necessitano, invece, di alcune valutazioni più approfondite. 

Per una valutazione più realistica, si possono considerare modelli a 1 o 2 Box, nonché modelli di livello superiore. In un classico modello a 1-Box si presume che l’intera quantità di spray venga istantaneamente rilasciata nell’aria e distribuita in una scatola con dimensioni specifiche, che simula ad esempio la zona di respirazione. La concentrazione dell’ingrediente nell’aria viene quindi moltiplicata per la frequenza respiratoria e il tempo trascorso in tale volume per calcolare l’esposizione. Diversamente, un modello a 2-Box tiene conto anche della diluizione della sostanza nel tempo. Dopo passaggio nella prima scatola, l’intera quantità di aerosol viene trasferita in una seconda scatola più grande, dove risulta disponibile per l’inalazione per un secondo periodo di tempo definito. Per un approccio conservativo, il ricambio d’aria può essere assunto pari a zero (5).

Il costante approfondimento di diversi aspetti legati alla valutazione tossicologica degli ingredienti e alla loro esposizione porta ad accrescimento dell’accuratezza e precisione del processo di valutazione di sicurezza del prodotto cosmetico, per una sempre maggiore tutela del consumatore.

 

Cosmetic Technology 5, 2024

Cosmetic Technology 5, 2024

Well-being, boosting care & intimate care

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Il mio presente è qua
A. Caldiroli

Opinion Leader

Eseguire una corretta valutazione della sicurezza e il suo “effetto booster” sul cosmetico
N. Lionetti

articoli

E. Sghedoni – Farmacista, consulente regolatorio in ambito cosmetico 

elisabetta.sghedoni97@gmail.com

Formulation study of a cosmetic line indicated  for the cancer patient

How to formulate a cosmetic line that can mitigate skin changes  due to cancer treatments

The oncological patient, subjected to anticancer therapy, may experience skin alterations due to the drugs. It has been observed that skin problems can be exacerbated in cancer patients who do not use cosmetic products or who use unsuitable ones. Therefore, the use of specific cosmetics capable of minimizing these issues is strongly recommended. An adequate cosmetic treatment should be considered an integral part of oncological therapy and ideally should be started before the commencement of therapy to prevent, as much as possible, the onset of potential skin side effects. This article will illustrate the formulation, production methods and the tests conducted for the validation of a cosmetic line tailored for patients undergoing oncological therapy. After searching for suitable raw materials, we proceeded with the formulation on paper and then to the development phase of the formulation prototypes. Six products have been formulated: three for the face, one for both face and body, one for the hands/feet, and one specifically for the treatment of scars, providing a complete cosmetic line. These products then underwent chemical-physical tests, microbiological tests, nickel tests, and patch tests on sensitive skin.


Il paziente oncologico, sottoposto alla terapia antitumorale, può andare incontro ad alterazioni cutanee dovute ai farmaci. È stato osservato che nei pazienti oncologici che non utilizzano prodotti cosmetici o che hanno utilizzato prodotti non adatti alla circostanza, le problematiche cutanee si sono esacerbate; pertanto, è fortemente consigliato l’utilizzo di cosmetici specifici in grado di minimizzarle. Un trattamento cosmetico adeguato dovrebbe, quindi, essere considerato parte integrante della terapia oncologica e dovrebbe essere cominciato anche prima dell’inizio di questa in modo da prevenire, per quanto possibile, l’insorgenza dei possibili effetti collaterali cutanei. Questo articolo illustra la formulazione, i metodi produttivi ed i test realizzati per la validazione di una linea cosmetica indicata per pazienti sottoposti a terapia oncologica. Dopo aver ricercato le materie prime ritenute idonee, si è passati alla formulazione su carta e successivamente alla fase di sviluppo dei prototipi formulativi. Sono stati formulati sei prodotti: tre per il viso, uno per viso e corpo, uno per mani/piedi e uno specifico per il trattamento delle cicatrici in modo da disporre di una linea cosmetica completa. I prodotti sono poi stati sottoposti a test chimico-fisici, test microbiologici, Nichel test e Patch test su pelle sensibile.

V. Prati1, M. Castelli2
1Ricerca e Sviluppo
2Marketing e Comunicazione INTERCON

m.castelli@interconsrl.it

The development of an intimate cream: from idea to realization

How a formulator can enrich an intimate cream with soothing and moisturizing actives: a complex challenge involving many ingredients

An intimate cream can have several functions: improving hydration, decreasing the feeling of dryness and, above all, offering relief from discomforts such as burning and itching. The task of the formulator is to make it to all intents and purposes ‘soothing’, by selecting the right raw materials. This text describes how the in-house Research & Development Department selected the right constituent ingredients and, in particular, the functional substances (actives) to make the product to which this project was dedicated, which was subsequently subjected to consumer testing. 


Una crema intima può avere diverse funzioni e rispondere a diverse esigenze: migliorare l’idratazione, ridurre la sensazione di secchezza e, soprattutto, offrire sollievo da malesseri quali bruciori e prurito. Compito del cosmetologo è quello di renderla a tutti gli effetti “lenitiva”, grazie alla selezione delle materie prime in grado di conferire le proprietà attese. In questo testo è stato descritto come sono stati selezionati gli opportuni ingredienti costituenti e, in particolare, le sostanze funzionali (attivi) dal Reparto Ricerca & Sviluppo interno con l’obiettivo di realizzare il prodotto focus del progetto, oggetto anche di consumer test.

P. Fernàndez-Aguado
Ricerca e Sviluppo, Farmacosmetica (Pesaro)

→ pilarfernandez1998@gmail.com

Microbiota and skin eubiosis: short-term or long-term trend?

Preliminary formulative study of a cosmetic line based on pre-, pro- and postbiotic ingredients

The skin has a crucial protective role against external aggressions, reinforced by the microorganisms that inhabit it. The skin microbiota is a diverse and dynamic ecosystem that prevents the colonisation of pathogens together with the stratum corneum. However, an imbalance in the microbiota (dysbiosis) is responsible for diseases such as atopic dermatitis or acne, whose prevalence has increased in recent years due to exposure to environmental stressors (pollution, UV, etc.). Indeed, interest in ‘microbiota-friendly’ products has increased, so that new ingredients related to the microbiota (prebiotics, probiotics, postbiotics and microbiota boosters) have been developed with the aim of improving skin health. The aim was to perform a formulative study of skincare products with actives that can help rebalance the microbiota.


La pelle protegge dalle aggressioni esterne, rafforzata dai microrganismi che la abitano: il microbiota cutaneo, un ecosistema variegato e dinamico che è in simbiosi con lo strato corneo al fine di prevenire la colonizzazione dei patogeni. Lo squilibrio del microbiota (disbiosi) è responsabile di malattie come psoriasi, dermatite atopica o acne, la cui prevalenza è aumentata negli ultimi anni a causa dell’esposizione a circostanze ambientali stressanti (inquinamento, radiazioni UV ecc.). È cresciuto così l’interesse per i prodotti “microbiota-friendly” e sono stati sviluppati nuovi ingredienti legati al microbiota quali prebiotici, probiotici, postbiotici, modulatori del microbiota con lo scopo di migliorare la salute della pelle. L’obiettivo di questo lavoro è stato di condurre uno studio formulativo di prodotti per la cura della pelle con ingredienti capaci di aiutare a mantenere, favorire o modulare il microbiota cutaneo. 

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Editoriale CT 5, 2024

Anna Caldiroli

Editoriale CT 5, 2024

«Ma poi un giorno da un portone mal chiuso tra gli alberi di un cortile vedremo il giallo dei limoni; e il gelo del cuore si scioglierà, e il petto si riempirà delle loro canzoni squillanti come le trombe dorate della solarità.»

(I limoni, Eugenio Montale)

Il mio presente è qua

Questo editoriale nasce durante le ferie estive. Quando la rivista arriverà tra le mani dei lettori saranno solo un ricordo di cui si conservano decine di foto archiviate negli smartphone o whatsappate agli amici, a sostituire le più storiche cartoline. Il Paese esibisce chilometri e chilometri di spiaggia, un susseguirsi di ombrelloni che si alternano agli scogli o manufatti antropici. In spiaggia siamo tutti rilassati, un miscuglio di accenti più o meno deformati dalla permanenza nei luoghi di lavoro; si sente la musica diffusa di un bar interrotta per annunciare la lezione di acquagym; c’è chi legge, chi osserva, chi fa il bagno, chi gioca a racchettoni con l’acqua alle ginocchia per rinfrescarsi con cappello e occhialoni da sole forse a mascherare una notte brava, chi prende più o meno attivamente il sole sul lettino accarezzato dalla brezza. La sera poi ha un collante sociale che ho recentemente rivalutato riconoscendone, a mio avviso, l’effettivo valore: le feste di piazza in cui le persone sono impegnate per il bene delle persone; pietanze semplici, tavoli allestiti appena fuori dai campetti da calcio o per strada, esibizioni di ballo, gruppi musicali. Appuntamenti a cui è chiamato a partecipare chiunque, senza etichette particolari per trovare refrigerio perché è rimasto solo in città, non si è potuto allontanare per varie ragioni e, come gli altri, ha tanta voglia di scrollarsi di dosso la pesantezza. Io sono qui e, a volte, sembra di essere in uno scatto di Martin Parr. 

Percorrendo le strade d’Italia a scovare posti, anche da raccontare, mi rendo conto che Milano, dove sono stanziale da una decina d’anni, è un grande raccoglitore di persone, eventi e “week” che però rischia di essere una “bolla” in cui, generalmente, si finisce per convergere sugli stessi sfarzosi spazi dimenticando di quanto una cura armonica di tutto il territorio potrebbe giovare distribuendo bellezza ed opportunità.  A questo proposito, in un’intervista di diversi anni fa l’architetto e Senatore a vita Renzo Piano ha ricordato che «il nostro Paese, così bello e così fragile, ha bisogno di un grande progetto di rammendo del territorio, perché sono tanti i problemi che abbiamo». «Amo i centri delle città, però la vera sfida del futuro è nelle periferie. Le periferie sono fabbriche di desideri, di aspirazioni e poi nelle periferie abita l’80-90% delle persone che vivono in città. Questa parola è sempre accompagnata da un aggettivo denigratorio […] quando ci lavori scopri che sono piene di energia e non solo, anche di bellezza. C’è bellezza umana, ma anche la bellezza tout court», così Piano invitò i politici ad occuparsi delle fragilità del territorio. 

Il nostro Paese è anche colline e montagne che nascondono laghi, Borghi e Città. Tra gli elementi artistici a cui sono personalmente più legata vi sono le dimore storiche, testimonianza di antiche ricchezze e splendore in&out come Villa Lante (VT); un delicato ecosistema a mio parere rappresentativo dell’attenzione e dell’impegno che è necessario porre nella cura di sé ma anche nella cura degli ambienti in cui viviamo. 

«Sotto il cielo di un’estate italiana» (cantavano Bennato e la Nannini) nel meriggiare pallido e assorto montaliano scopriamo angoli più o meno noti di territorio che, esattamente come pelle e capelli, hanno dei bisogni, soprattutto una necessità di protezione da ciò che è esogeno o comportamenti scorretti e dove spesso la cura è proprio mettersi nella condizione che non vi sia il trauma (1).

Hoareau F, Mahé A. Cosmetici e diversità: considerazioni sociopsicologiche.
EMC – Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei.2024;21(1):1-4.

Belli capelli

Potenzialità della biotecnologia nel settore haircare

E. Ugazio

Professoressa associata Dipartimento di Scienza
e Tecnologia del Farmaco, Università degli Studi di Torino, Membro del Comitato Scientifico di Cosmetic Technology

elena.ugazio@unito.it

I capelli non svolgono funzioni vitali per l’organismo, ma fin dall’antichità rappresentano una caratteristica distintiva della persona e spesso diventano un mezzo con cui esprimere il proprio stile. Nel suo insieme l’acconciatura è legata al genere, ad aspetti religiosi, culturali e sociali. I capelli si prestano infatti a svariate trasformazioni, tramite cambiamenti di colore e fogge differenti. Tuttavia, i trattamenti chimici e fisici a cui essi vengono sottoposti possono provocare alterazioni anche irreversibili. Inoltre, i capelli sono soggetti all’effetto di fattori ambientali come la radiazione solare, il fumo, l’inquinamento che possono modificare la struttura e compromettere le proprietà estetiche e meccaniche. 

Pertanto, si assiste sempre più alla richiesta da parte dei consumatori di prodotti in grado di proteggere i capelli nella routine quotidiana e riparare i danni subiti. Al contempo si studiano trattamenti meno aggressivi, infatti il settore haircare è alla continua ricerca di ingredienti e di formulazioni che permettano di preservare la salute dei capelli e migliorare il loro aspetto.

I cosmetici per capelli includono varie tipologie di prodotti, classificati in base all’attività che debbono svolgere, tra cui azione di pulizia, styling, condizionante, colorante e decolorante, permanente e lisciante. Dal punto di vista delle formulazioni, le più diffuse sono shampoo, balsami, maschere, tinture, permanenti, stiranti ecc.

Per quanto concerne gli ingredienti, la crescente preoccupazione per i temi legati all’ambiente e il desiderio di seguire uno stile di vita che si ispiri il più possibile alla natura hanno stimolato l’interesse verso composti più sostenibili ed ecocompatibili.

Attualmente i derivati di natura proteica sono considerati una soluzione eccellente per conferire diverse proprietà ai capelli, proteggendoli dalle aggressioni esterne; a ciò si aggiunge un aspetto favorevole, ovvero il fatto che si possano ricavare, oltre che per via sintetica, da varie fonti naturali (animale, vegetale, microbica).

Per l’applicazione si può fare ricorso a diverse forme: proteine intere, idrolizzati proteici, peptidi, aminoacidi o anche nanosistemi contenenti proteine. L’effetto di queste biomolecole sulle fibre capillari dipende da diversi fattori, quali peso molecolare, sequenza di aminoacidi, carica, sostantività e idrofobicità/idrofilicità. Le formulazioni a base di ingredienti proteici possono modificare o migliorare le caratteristiche dei capelli come colore, lucentezza, forma, volume, consistenza, idratazione, effetto condizionante, pettinabilità, resistenza alla trazione. 

La biotecnologia offre una nuova metodologia per produrre in maniera efficace molecole di nuova concezione, ma anche sostanze note e già caratterizzate, con procedure innovative e maggiormente sostenibili che possano essere impiegate in ambito cosmetico.

I processi biotecnologici sono stati ampiamente utilizzati dalle industrie del personal care come mezzo per ottenere un’ampia varietà di ingredienti funzionali. Sfruttando vari strumenti biotecnologici (nello specifico, modifica enzimatica, espressione di proteine/peptidi ricombinanti, screening ad alto rendimento delle interazioni con le cheratine dei capelli), sono state progettate materie prime innovative e le aziende cosmetiche hanno sviluppato formulazioni con migliori prestazioni. Gli ingredienti cosmetici derivati dalla biotecnologia hanno attributi importanti come versatilità funzionale, elevata purezza e migliore biocompatibilità e possono essere ottenuti in modo sostenibile ricorrendo a processi più ecocompatibili, che consentono la produzione di composti attivi su larga scala con costi di produzione inferiori.

I capelli sono una fibra altamente strutturata, prevalentemente costituita da cheratina, una proteina caratterizzata dall’alta percentuale di zolfo, che conferisce una peculiare resistenza. Tuttavia, le pratiche diffuse, che prevedono l’applicazione di sostanze chimiche aggressive o che fanno ricorso al calore per modificare in modo temporaneo la struttura del capello, possono danneggiare la cuticola esterna, esponendo la corteccia interna a processi di degradazione.

Nel corso degli ultimi trent’anni sono state compiute numerose indagini sperimentali riguardo alle applicazioni biotecnologiche di derivati proteici in preparazioni per capelli, allo scopo di verificare le potenzialità di questi ingredienti a preservare la qualità delle fibre. Per esempio, il trattamento di capelli decolorati con una proteina umana ricombinante (K31) ha determinato un aumento dello spessore e una maggiore resistenza alla trazione. Questa proteina, in virtù della eccellente affinità verso altre cheratine dei capelli, ha formato una pellicola coesiva attorno alle fibre e ne ha migliorato l’elasticità e la resistenza meccanica. 

Le proteine della cheratina sono state anche coniugate con i lipidi allo scopo di ripristinare l’organizzazione a livello superficiale dei capelli. Dopo l’applicazione dei proteolipidi sui capelli decolorati, è stato osservato un miglioramento nella struttura, che può essere paragonata a quella di capelli vergini. Tale trattamento ha anche aumentato l’idrofobicità della superficie delle fibre dei capelli decolorati, con conseguente aumento dell’angolo di contatto e tempi di riassorbimento dell’acqua più prolungati. È stata inoltre studiata la capacità delle proteine della seta, fibroina e sericina coniugate con polisaccaridi di origine vegetale, di legare l’acqua aumentando l’idratazione del capello.

Negli ultimi anni si è affinata la conoscenza degli aspetti strutturali dei capelli e delle loro proprietà fisiche ed estetiche perché i ricercatori dispongono di metodi di indagine più accurati e di strumenti dotati di estrema sensibilità, oltre che di elevata specificità. Alla luce dei risultati incoraggianti raccolti, le formulazioni a base di cheratina o di idrolizzati di cheratina sono ormai abbastanza diffuse nelle preparazioni disponibili in commercio.

In un futuro prossimo, si può immaginare che i prodotti cosmetici per capelli saranno dotati di una maggiore affinità verso le fibre capillari perché verranno selezionati attivi di natura peptidica e polipeptidica “su misura”. I peptidi basati sulle sequenze di amminoacidi di cheratine e proteine associate alla cheratina con elevata affinità verso la componente proteica dei capelli potrebbero rivoluzionare il mercato dei cosmetici haircare, creando formulazioni con prestazioni superiori. La capacità di combinare diverse funzionalità nella stessa sequenza proteica dovrebbe infatti offrire l’opportunità di progettare prodotti adatti alle caratteristiche individuali, in quanto si partirebbe dalla sequenza del genoma dei capelli di una persona.

Letture consigliate

Tinoco A, Martins M, Cavaco-Paulo A, Ribeiro A. Biotechnology of functional proteins and peptides for hair cosmetic formulations. Trends in Biotechnology 2022;40(5):591-605.

Editoriale CT 4 • 2024

Anna Caldiroli

Editoriale CT 4 • 2024

“Il sole sarà
E cambierai
La tristezza dei pianti in sorrisi lucenti
Tu sorriderai”

Arriverà (Modà feat. Emma)

Qui, niente male

Lo fate anche voi quel giochino con amici e colleghi oppure in famiglia di cimentarvi con i titoli delle tracce dei temi della prova di italiano della maturità? Io sì; mi confronto con un gruppo di amiche (rispettivamente, Silvia, un’insegnante laureata in lettere, Stefania giornalista, Susanna data analyst): «Anna: che cosa avreste scelto? Stefania: Ungaretti! Anna: Nooo! io probabilmente il testo della Levi-Montalcini. Stefania: Certo sono cambiati rispetto all’altro secolo. Silvia: per decidere bisognerebbe leggere le tracce, forniscono molto più materiale di quello che erano i nostri temi classici. Io trovo molto interessante quella sulla funzione civile del patrimonio naturale e culturale. Susanna: E anche che abbiano proposto un testo di Pirandello un po’ insolito».

Per quanto riguarda la mia scelta, l’”Elogio all’imperfezione”, provo dunque a immaginare lo sviluppo di un’ipotetica scaletta; restando in tema di natura umana direi che ci siamo evoluti come frutto della diversità e dell’imperfezione. Rita Levi-Montalcini nella selezione di testo che è stata proposta considera l’imperfezione come un valore. Nello studio e più in generale nelle nostre vite e nella nostra persona, le imperfezioni sono intrinseche; tuttavia, non possono diventare dei pretesti per arrestare il cammino verso il quale ci siamo avviati. Io credo che tutto questo sia trasponibile nel mondo della bellezza. Guardandosi allo specchio è necessario fare i conti con il proprio “io”: con il proprio ingombro sterico, con il tempo che passa, con quello che vorremmo essere e con quello che il mondo ci propone come modello. Perciò il delta che separa noi stessi dal modello risulta talvolta pesare come un macigno e gettare in una condizione di ansia e di insoddisfazione. Se è vero che siamo fatti dei pensieri che siamo in grado di concepire, quanto le parole che utilizziamo, anche nella comunicazione in cosmetica, pesano? Bizzarro pensare al fatto che un Premio Nobel elogi l’imperfezione e quanto, invece, l’imperfezione rappresenti il nemico n. 1 da combattere, in virtù di una pelle perfetta, liscia, senza rughe, senza occhiaie, senza cellulite, senza peli superflui o capelli senza doppie punte, senza fili bianchi. Una vita spesa alla ricerca del “senza” quando in realtà la normalità è “con”. Non vorrei commettere l’errore di far passare il messaggio di inneggiare all’arresa davanti alle imperfezioni, deponendo le armi (che nel nostro caso sono sieri, creme, lozioni, shampoo, maschere e chi più ne ha più ne metta) quanto piuttosto, tirare una riga, prendere coscienza di sé, del proprio essere e dei propri pregi e dei propri limiti e, al contempo, identificare una comunicazione sostanzialmente diversa (non inclusiva per finta, fatemi dire): che stravolga la terminologia ai quali siamo assuefatti e parli dunque di strategie, di soluzioni, di proposte, di valorizzazione di quello che c’è. Il miracolo non esiste: per affrontare le sfide, piccole o grandi che siano, occorre dedizione (Rita Levi-Montalcini insegna!). La stessa che dobbiamo porre nell’approccio cosmetico a noi stessi e nell’insegnare alle generazioni più giovani un approccio sano e meno frustrato alla percezione di sé nel mondo.