Esaltarli senza domarli

Le maggiori riviste di moda non hanno dubbi, che il taglio sia corto o lungo, che ci sia la frangia oppure no, nel 2018 il riccio detta tendenza. Ma se i capelli hanno sempre riscosso grande interesse e sono stati oggetto di svariate mode, chi vince l’eterna lotta tra ricci e lisci? Si può dire che nell’antichità i ricci abbiano largamente predominato. Infatti mentre gli egizi lavavano parrucche e capelli con acqua e succhi a base di acido citrico per tenerli lisci e brillanti, le matrone romane e greche si impegnavano per arricciarli; avevano imparato ad acconciarli con un rudimentale arricciacapelli chiamato calamistrum, un ferro che, arroventato sul fuoco, permetteva di fissare la piega. Nell’antica Grecia questa pratica era talmente diffusa da suscitare la preoccupazione del poeta Ovidio, che temeva per la salute dei capelli delle sue concittadine.

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Ayurveda e fitoterapia: percorsi di integrazione

Schermata 2018-01-31 alle 16.47.58Sorprendentemente scopriamo anche in Italia l’introduzione di tecniche di pratica ayurvedica in ambiti medici avanzati, per fronteggiare gravi malattie degenerative, in progetti di ricerca clinica universitaria. 

Abbiamo
chiesto a Antonella Delle Fave, medico, Ordinario di Psicologia Generale all’Università Statale di Milano, di illustrarci alcuni momenti di questa esperienza, e soprattutto di valutare con noi il percorso che sta portando a una integrazione tra l’Ayurveda contemporanea e la moderna fitoterapia, non solo sul piano scientifico ma anche nel concreto della pratica medica, grazie anche all’impegno di esperti e aziende del settore

C’è un che di coloniale nelle palazzine della clinica universitaria della Statale di Milano, forse in questi giardini e in questi porticati in estate si può respirare anche un po’ di India.

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Obiettivo: area Asia-Pacifica

Schermata 2018-01-12 alle 10.54.26I brand di bellezza asiatici ora hanno una nuova fonte per packaging, design e ultimi trend mondiali. Avendo riconosciuto il crescente sviluppo dei mercati interni asiatici, Quadpack Industries sta rafforzando la sua presenza nella regione. Il fornitore internazionale di soluzioni di packaging ha creato una divisione vendite specifica, guidata dal Direttore Regionale Jason Smith, per fornire i propri servizi a brand e contract filler nella regione dell’Asia-Pacifico.

“Rappresenta la naturale evoluzione del nostro business e un elemento chiave per i nostri più ampi progetti di crescita strutturata”, ha aff ermato Smith. “Abbiamo già aperto uffi ci in Australia e Nuova Zelanda, e dalla fusione con Collcap, vantiamo una presenza senza rivali in tutta l’Asia, con team produzione e distribuzione e controllo qualità che si estendono fi no a Cina, Hong kong, Corea e Taiwan. Ora i diversi mercati interni stanno maturando, è tempo di iniziare a costruire rapporti con i  brand locali”. Circa un terzo della spesa globale relativa al packaging cosmetico proviene dall’Asia. Rappresenta la metà del mercato mondiale di prodotti per la cura della pelle, con molti  trend globali che hanno origine in paesi quali Corea o Giappone. Inoltre, i mercati interni sono in crescita e stanno maturando. Jimmy kim, Responsabile Vendite di Quadpack per l’Asia, ha dichiarato: “Per fornitori di soluzioni di packaging come noi, con una presenza internazionale, un portfolio unico, una forte competenza nell’ambito della produzione e una comprovata esperienza in Europa, esiste l’opportunità reale di aiutare questi  brand ad avere successo sia a livello locale che internazionale”. Con quartier generale in Europa, Quadpack è presente anche in Asia sin dai suoi inizi nel 2003. Quest’anno la sede australiana dell’azienda sta festeggiando il suo 10° anniversario come fornitore di  brand di spicco in Australia e Nuova Zelanda. Gli uffi ci di Melbourne e Hong kong fungeranno da sede comune per Quadpack Asia-Pacifico. A novembre la sede di Hong kong sarà trasferita presso nuovi uffi ci più grandi in previsione di un aumento dell’attività. Quadpack mira ad assicurarsi l’1% del mercato asiatico da 6,5 miliardi di euro nel prossimi 5 anni, crescendo fino a diventare un’area vendite strategica insieme a Europa e America.

Per informazioni: www.quadpack.com/it

Effective U-T

Effective U-T prodotto da ADParticles e distribuito in Italia da LCM, è un filtro fisico inorganico utilizzabile nella formulazione di prodotti solari, o come fotoprotettore in prodotti dermoprotettivi, sia in ambito skin care che make up. La principale caratteristica apprezzata è la sua NON classificazione come Nano-Materiale. La distribuzione particellare, confermata da analisi strumentali, non si colloca infatti all’interno del range granulometrico dei nano-materiali (1-100 nm). Il prodotto è in grado di assicurare un elevato livello protettivo sia in ambito UVB che UVA. Tale efficacia e omogeneità è assicurata da un processo tecnologico brevettato chiamato “dispersione secca”. Tale processo consente l’ancoraggio di particelle con diverse granulometrie; in questo modo le particelle nanometriche aderiscono ad un supporto micrometrico per dare un micro-complesso che,  per dimensioni, non rientra nel range granulometrico dei nano-prodotti (Fig.1).

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In Figura 2 possiamo inoltre osservare la determinazione della granulometria mediante tecnica DLS (Dinamic Light Scattering ), in grado di determinare le dimensioni particellari e la loro distribuzione nel campione, sfruttando la dispersione ottica e i moti Browniani del materiale.

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Composizione e Specifiche Tecniche

Effective U-T (INCI: Titanium Dioxide, Silica) è un composto a base di biossido di silicio (SiO2 ) e biossido di titanio (TiO2 ) (Tab.1). Il prodotto si presenta come una polvere bianca abbastanza omogenea e inodore. Le specifiche tecniche sono riportate in Tabella 2.

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Efficacia

Il test di valutazione della capacità di assorbimento della radiazione UV da parte del filtro è stato eseguito mediante l’utilizzo di spettrofotometro allestito con una lampada allo Xenon CW con potenza nominale di 125 W e mantenuta ad un’intensità di emissione pari a 75 W (SPF-290S Analyzer System). Il dosaggio del filtro nella formula finale è stato del 7,5% (W/W). I risultati sono riassunti in Tabella 3 e nella Figura 3 . È stata inoltre testata la fotostabilità del prodotto al fine di valutarne la variazione di SPF in seguito ad esposizione del campione alla luce UV. Il test è stato effettuato con strumentazione ORIEL LCS-100™ Small Area Sol1A (Solar Simulator), dotato di lampada Xenon CW con potenza nominale di 100 W e simulante un irraggiamento solare mediante filtro AM1.5G. L’intensità energetica generata è pari a 166 mW/cm2 . È stato poi utilizzato un filtro specifico per radiazione UVA-UVB. La misurazione di SPF è stata eseguita prima e dopo 1, 2, 3 e 4 ore di irraggiamento con spettrofotometro equipaggiato con lampada a Xenon CW da 125 W operante a 75 W (SPF-290S Analyzer System). Dopo 4 cicli di irraggiamento della durata di un’ora, non si assiste ad una riduzione di SPF. Il tasso di fotostabilità è maggiore dell’80% e tale risultato classifica il prodotto come “fotostabile” (Fig.4). Il filtro è stato utilizzato ad una concentrazione di 7,5 % (W/W).

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Sicurezza

Effective U-T non è composto da ingredienti classificati come pericolosi ed è in linea con la vigente normativa europea. Informazioni dettagliate relative alla sicurezza del prodotto e al profilo tossicologico, sono disponibili su richiesta. I livelli di metalli pesanti sono entro i limiti consentiti in ambito cosmetico (Tab.4).

Applicazioni e Modalità d’uso

Il prodotto può essere utilizzato tra il 5 e il 12% o fino ad ottenimento di SPF desiderato in qualsiasi tipologia di formulazione solare o dermoprotettiva (skin care o make up). Effective U-T può essere miscelato nella fase acquosa in riscaldamento, con l’aiuto di un omogeneizzatore ad alta velocità; in circa 10 minuti il prodotto è disperso.

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Il raggio verde

“Una donna deve abbronzarsi, l’abbronzatura dorata è chic”, così affermava Coco Chanel nei primi anni del novecento. La famosa stilista aveva solo previsto quella che sarebbe diventata la moda degli anni a venire. Ed è infatti a partire dalla seconda metà del ’900 che, in controtendenza rispetto al passato, si inizia ad apprezzare l’abbronzatura e a considerarla simbolo di benessere. E come tutte le mode che si rispettino ha avuto i suoi eccessi che hanno portato, negli ultimi anni, a considerare la pelle dorata come un canone estetico internazionale. Negli anni 2000 è stato addirittura coniato il termine tanoressia, per descrivere una patologia caratterizzata dalla dipendenza nei confronti dell’abbronzatura. Quindi se da un lato l’esposizione al sole regala svariati effetti positivi, sulla sintesi di vitamina D e sull’umore, dall’altro un’esposizione incauta ed eccessiva è causa di numerosi inestetismi, nonché di problematiche decisamente più gravi. Le radiazioni UV infatti penetrano a diversi livelli negli strati cutanei e, in base alla loro energia, provocano alterazioni di diversa entità. In particolare, le radiazioni UVB (315-280 nm) sono le principali responsabili degli eritemi solari e dei danni diretti al DNA; i raggi UVA (400-315 nm) invece, penetrando più in profondità nella cute, raggiungono il derma e causano fotoinvecchiamento e fotosensibilizzazione. Entrambe sono inoltre responsabili della formazione di radicali liberi che, a causa della loro alta reattività, possono danneggiare e deteriorare le cellule a vari livelli. Negli ultimi anni però si è registrata una crescente attenzione da parte del consumatore verso gli effetti a breve e a lungo termine dell’esposizione al sole, e se da un lato non si vuole rinunciare alla tintarella, dall’altro si è posto sempre più l’accento sulla fondamentale questione della difesa della pelle dai raggi solari. Ed è proprio sulla scia di questa maggior consapevolezza che il mercato ha mutato il modo di concepire i cosmetici destinati alla protezione solare. Se si pensa infatti ai prodotti che trovavamo sulle spiagge solo pochi anni fa ci rendiamo immediatamente conto di come tale settore si sia amplificato e specializzato. Possiamo parlare ormai di solari 3.0 performanti non solo da un punto di vista protettivo, ma estremamente gradevoli anche per quanto riguarda la sensorialità: formulazioni non grasse, non appiccicose e pesanti ma evanescenti, fluide e piacevoli come una crema di trattamento. Questo trend  si traduce in prodotti sempre più innovativi e sofisticati, dove i classici filtri chimici e fisici sono coniugati con principi attivi di origine naturale che lavorano in sinergia, potenziandone l’efficacia. E proprio la “chimica verde” offre molecole capaci di preservare l’integrità della pelle, dando la possibilità di cogliere solamente il meglio del sole.

– Mauritia Flexuosa Fruit Oil
Nella savana brasiliana, nota anche come “Cerrado”, e nella foresta tropicale amazzonica cresce la robusta palma di Buriti. Da generazioni le popolazioni indigene hanno soprannominato questa pianta “albero della vita” poichè praticamente tutte le sue parti vengono utilizzate, sia a scopo alimentare che curativo. Per esempio, dalla polpa dei suoi frutti viene ottenuto, per spremitura a freddo, un olio ricco in carotenoidi ed acido oleico ad azione lenitiva, antiossidante, restituiva. Queste funzioni aiutano la pelle arrossata e stressata da un’eccessiva esposizione al sole a ritrovare il suo equilibrio fisiologico e a mantenere il corretto tasso di idratazione.

– Olea Europaea (Olive) Oil Unsaponifiables
Tra gli effetti negativi dovuti all’esposizione alle radiazioni UV si osserva l’alterazione della permeabilità della barriera epidermica, che si traduce in una significativa variazione della TEWL (trans-epidermial water loss ). Dalla polpa di olive di un singolo cultivar si ottiene un estratto che contiene un mix di polifenoli (verbascoside, tirosolo, idrossitirosolo) che agendo in sinergia tra di loro svolgono un’importante azione antiossidante e antiradicalica, mantenendo l’integrità della barriera cutanea. La pelle così protetta risulta meno sensibile alla formazione di rughe causate da un precoce fotoinvecchiamento.

– Silybum Marianum Fruit Extract
Dai frutti del cardo mariano si ottiene un estratto ricco di flavonoidi (silibina, silidianina, silicristina) ad elevata attività antiossidante ed antiradicalica. È particolarmente indicata la forma fitosomiale perché è in grado di ridurre in maniera sensibile l’incidenza del rossore ed il fotodanneggiamento cutaneo indotto dall’esposizione alle radiazioni UVB.

– Pinus Radiata Bark Extract 
Grazie alla combinazione di tre polifenoli perfettamente bilanciati, questo innovativo ingrediente unisce alte proprietà antiossidanti ad un’eccellente attività lenitiva. Protegge efficacemente la pelle dai danni causati dai raggi UV e da agenti irritanti, prevenendo allo stesso tempo l’invecchiamento cutaneo grazie all’inibizione dell’attività degli enzimi ialuronidasi ed elastasi. Anche dal mare, da sempre fonte di energia vitale, arrivano “suggerimenti” per garantire supporto e protezione della vitalità dello strato corneo.

– Undaria Pinnatifida Extract (and) Aqua
Estratto acquoso da alga bruna ricco di amminoacidi e minerali che rinforzano le naturali difese di fibroblasti e cheratinociti. Attraverso la regolazione e la stimolazione del metabolismo cellulare viene contrastata l’azione ossidativa indotta dalle radiazioni UVA.

– Aqua (and) Porphyra Umbilicalis Extract
Questo attivo, particolarmente stabile al calore e alla luce solare, offre un’efficace bioprotezione dalle radiazioni UVA grazie alla presenza di amminoacidi simili alle micosporine, molecole ad elevata attività foto protettiva naturalmente presenti nelle alghe rosse. Sebbene la distanza tra terra e sole sia misurata in milioni di chilometri, ciò non è sufficiente a preservare la pelle da eventuali danni causati da un’esposizione non adeguata. Per far diventare i raggi UV degli alleati di bellezza, è necessario non solo prendere le dovute precauzioni, scegliendo modi e tempi corretti per cogliere i benefici del sole, ma anche utilizzare solari in grado di schermare l’azione nociva delle radiazioni. Il raggiungimento dell’abbronzatura perfetta, ambrata e luminosa, passa attraverso l’utilizzo di formulazioni contenenti principi attivi che offrano al consumatore un prodotto capace non solo di proteggere, ma anche di riparare e prevenire. Insomma uno “scudo di sicurezza” a 360 gradi che permetta alla pelle di affrontare il sole in tutta tranquillità.

 

Botanicals negli integratori alimentari

Panoramica generale e status regolatorio attuale

Il Ministero della Salute, autorità competente in materia di integratori alimentari in Italia, ha notificato alla Commissione Europea il nuovo decreto relativo a sostanze e preparati vegetali (botanicals) utilizzabili negli integratori alimentari. Il decreto è stato discusso allo Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed il 16 ottobre u.s. Si attende riscontro ufficiale nei prossimi mesi.

Attualmente vige il decreto ministeriale 9 luglio 2012 recante la “disciplina dell’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali” integrato dal decreto 27 marzo 2014, che ha affiancato all’allegato 1 del suddetto DM 9 luglio 2012 (contenente la lista di piante ammesse a livello nazionale) l’allegato 1 bis, contenente la lista comune di piante messa a punto nell’ambito del cosiddetto progetto BELFRIT, realizzato in collaborazione con Francia e Belgio.

L’obiettivo del nuovo decreto è quello di fornire una lista consolidata di piante ammesse per l’impiego negli integratori come fonte di sostanze e preparati vegetali, predisposta sulla base dei dati e delle evidenze scientifiche disponibili e che unisca fondamentalmente la lista nazionale e la lista BELFRIT. Sulla base delle nuove evidenze scientifiche disponibili, sono state aggiornate anche le avvertenze supplementari da riportare obbligatoriamente in etichetta e specifiche condizioni d’uso da rispettare.

Struttura del decreto 

Premesso che la proposta è in fase di revisione e che dunque è possibile aspettarsi qualche modifica, la prima bozza notificata alla Commissione Europea consta di 6 articoli di legge e 2 allegati.

Il primo allegato costituisce, come anticipato, la lista unica di sostanze e preparati vegetali utilizzabili negli integratori alimentari comprensiva di 5 colonne: nome botanico, famiglia, eventuali sinonimi, parti tradizionalmente impiegate ed eventuali note. In quest’ultima colonna saranno inserite le avvertenze e le condizioni d’uso obbligatorie per alcune di queste specie vegetali. Va inoltre segnalato che l’allegato comprende due sottosezioni: la prima che elenca tutti i funghi ammessi negli integratori alimentari e la seconda che rende disponibile un’ampia legenda volta a spiegare il significato delle parti delle piante tradizionalmente utilizzate che, come del resto nelle 2 liste attualmente vigenti (nazionale e BELFRIT), sono riportate in latino.

Il secondo allegato fornisce invece specifiche indicazioni per gli operatori del settore alimentare (OSA), sulla documentazione da predisporre e sulle procedure da seguire per l’impiego negli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali, in riferimento alla loro natura, al processo produttivo e al prodotto finito che se ne ottiene. Tale documentazione dovrà essere tenuta a disposizione delle Autorità di controllo per dimostrare la conformità di ciascun integratore alimentare notificato alle disposizioni applicabili della legislazione alimentare vigente. Attualmente sono disponibili sul sito del Ministero della Salute delle linee guida contenenti tali indicazioni per gli operatori del settore alimentare.

Novità previste dal nuovo decreto

Come già anticipato, essendo questa la prima bozza notificata, può essere suscettibile di modifiche, nonostante sia ragionevole ritenere che gran parte delle informazioni saranno confermate.

Tra le novità principali vi è senza dubbio la possibilità di utilizzare la Stevia come ingrediente ad effetto fisiologico e non solamente come edulcorante. A tal proposito va segnalato che la base regolatoria di tale possibilità è da ricercarsi nel fatto che la Stevia è stata dichiarata non Novel Food nel Novel Food Catalogue.

Altra novità degna di nota introdotta dal decreto è la richiesta per gli operatori del settore alimentare, nei casi in cui si intenda commercializzare integratori alimentari avvalendosi del principio del Mutuo riconoscimento, di fornire una documentazione attestante che il prodotto sia legalmente in commercio come integratore alimentare nello Stato membro di provenienza, dove le sostanze e i preparati vegetali contenuti non sono considerati Novel food ai sensi del regolamento (CE) 258/97. Questo potrebbe rivelarsi un aspetto critico per gli OSA in quanto tale documentazione richiesta, che di fatto si traduce in certificati di libera vendita rilasciati dalle autorità competenti degli Stati membri comprensivi di dichiarazione di non Novel food status, risultano generalmente molto difficili da reperire.

Oltre a quanto sopra, la proposta di decreto introduce una serie di condizioni d’uso e di avvertenze obbligatorie che non sono previste nelle 2 liste attualmente vigenti e che saranno da tenere in considerazione se confermate.

Tra le più importanti condizioni di utilizzo introdotte si segnalano le seguenti:

Borago officinalis (borragine)/Buglossoides arvensis/Echium plantagineum (viperina piantaginea):
Condizione: limite di rilevabilità di 4 mcg/kg per gli alcaloidi pirrolizidinici

Cetraria islandica/Lobaria pulmonaria/Parmelia saxatilis/Cladonia/Roccella phycopsis:
Condizione: livelli massimi di titolazione (3%) e dose giornaliera (30 mg) di acido usmico

Citrus bergamia (bergamotto)
Condizione: per olio essenziale ottenuto da pericarpo obbligatoria l’assenza di furocumarine

Phaseolus vulgaris (fagiolo)
Condizione: obbligatoria l’assenza di attività emoagglutinante (da lectine)

Molte sono le piante per le quali sono state introdotte nuove avvertenze che sarà, salvo modifiche, obbligatorio riportare in etichetta. Tra le più importanti si segnalano:

Brassica oleracea (cavolo)
Avvertenza: Non utilizzare in caso di disfunzioni della tiroide

Cassia fistula
Avvertenza: Non somministrare al di sotto dei 12 anni. Consultare il medico in caso di gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico

– le 2 specie di Filipendula
Avvertenza: Se si stanno assumendo farmaci antiaggreganti o anticoagulanti si consiglia di sentire il parere del medico. Si sconsiglia l’uso per bambini e adolescenti

Glycyrrhiza glabra (liquirizia)
Avvertenza: Non utilizzare per periodi prolungati senza sentire il parere del medico

Juniperus communis (ginepro)
Avvertenza: Non utilizzare per periodi prolungati senza sentire il parere del medico. Non utilizzare in caso di disfunzione renale

– le due specie di Leonurus
Avvertenza: Non utilizzare in gravidanza o in caso di ipertensione

– le tre specie di Rhamnus
Avvertenza: Non somministrare al di sotto dei 12 anni. Consultare il medico in caso di gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico

– tutte le specie di Rheum (rabarbaro)
Avvertenza: Non somministrare al di sotto dei 12 anni. Consultare il medico in caso di gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico

– tutte le specie di Salix (salice)
Avvertenza: Se ne sconsiglia l’uso per bambini e adolescenti

– tutte le specie di Senna
Avvertenza: Non somministrare al di sotto dei 12 anni. Consultare il medico in caso di gravidanza e allattamento. Non utilizzare per periodi prolungati senza consultare il medico.

Fitosteroli in soggetti ipercolesterolemici over 55

Il consumo di 1,7 g di fitosteroli al giorno da parte degli adulti europei di età superiore ai 55 anni con ipercolesterolemia ridurrebbe del 2,3% il rischio di ospedalizzazione dovuta a eventi cardiovascolari. Ciò comporterebbe risparmi di € 26,5 miliardi nel corso di cinque anni, ovvero € 5,3 miliardi all’anno.

Questi i risultati del nuovo studio commissionato da Food Supplements Europe, (Associazione Europea di Aziende produttrici di Integratori Alimentari), di cui Integratori Italia-AIIPA fa parte, a seguito di un’analisi delle evidenze scientifiche disponibili.

L’ipercolesterolemia è dovuta alla presenza di livelli elevati di colesterolo LDL nel sangue ed è associata ad un più alto rischio di eventi cardiovascolari. In tutta l’UE vivono 31,1 milioni di persone di età superiore a 55 anni che soffrono di ipercolesterolemia grave e che hanno un rischio stimato pari al 24,3% di essere colpiti da un evento cardiovascolare con conseguente ospedalizzazione. I fitosteroli hanno dimostrato di ridurre i livelli di colesterolo LDL. Ci sono prove evidenti che miliardi di euro di costi associati a eventi cardiovascolari potrebbero essere risparmiati attraverso un’integrazione più diffusa tra le popolazioni target nella UE.

I ricercatori indipendenti di Frost & Sullivan hanno calcolato, infatti, l’onere economico legato alla gestione di eventi cardiovascolari dovuti a ipercolesterolemia in questo target di popolazione e hanno stimato un costo a carico dei servizi sanitari dell’UE di 1,328 miliardi di euro tra il 2016 e il 2020, 266 miliardi di euro all’anno, equivalenti a 34637 euro per ogni evento. I risultati dello studio sono riportati nel nuovo rapporto Frost & Sullivan: Healthcare Cost Savings of Phytosterol Food Supplements in the European Union (http://www.foodsupplementseurope.org ).

È il secondo studio pubblicato nell’arco di un anno che ha evidenziato l’enorme potenzialità di una più diffusa integrazione alimentare nella UE nel generare risparmi in relazione a eventi cardiovascolari tra le popolazioni target.

“Nel primo studio, del 2016, i ricercatori di Frost & Sullivan avevano calcolato un risparmio di 13 miliardi di euro all’anno dovuti a malattie cardiovascolari con un consumo giornaliero di 1000 mg di integratori alimentari omega 3 EPA+DHA, nella popolazione over 55”, dichiara Anna Paonessa, Responsabile Integratori Italia – AIIPA. “In questo nuovo studio, si parla sempre di rischio cardiovascolare: l’analisi adesso esamina, attraverso una simulazione, l’impatto positivo dell’integrazione alimentare con fitosteroli sui costi dei servizi sanitari nella UE e sulla qualità di vita del target a rischio, considerato dallo studio.

A febbraio 2017 è stato infine pubblicato un secondo rapporto che aveva calcolato il risparmio generato dall’integrazione di Calcio e Vitamina D nel ridurre le fratture ossee tra i 27,8 milioni di persone dell’UE di età superiore ai 55 anni che soffrono di osteoporosi, per un risparmio valutato di 3,96 miliardi di euro l’anno.

Per informazioni
Angela Sirago, Alessandra Padovan
Ketchum, Ufficio Stampa Integratori Italia
tel 349 2690403
angela.sirago@ketchum.com
tel 02 624119.75
alessandra.padovan@ketchum.com
www.integratoriebenessere.it; www.integratoriitalia.it

Per l’integrazione nutrizionale dello sportivo

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Una formulazione unica e innovativa è rappresentata da Gunamino Formula SPORT, un integratore alimentare proposto da Guna, costituito da 8 aminoacidi essenziali, magnesio e vitamine del gruppo B, con PowerGrape® (estratto vegetale di Uva), utile in caso di intensa attività fisica.

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Le confezioni da 24 bustine da 7,5 g, o da 42 bustine da 7,5 g, sono vendute in farmacia.

Per informazioni
Clelia Corradi
Glebb & MetzgerUfficio Stampa Guna
tel 02 72023003
ccorradi@glebb-metzger.it
www.guna.it