Igienizzante alcolico per le mani o acqua e sapone

Irene Martinez Pérez • European Master in Translational Cosmetic and Dermatological Sciences, Novara – irenemartinezpe@gmail.com
Lorella Giovannelli • Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università del Piemonte Orientale, Novara – lorella.giovannelli@uniupo.it


Qual è l’opzione migliore per prevenire il contagio da Coronavirus?

I prodotti a base di alcol hanno azione disinfettante, mentre i saponi sono utili per la detersione delle mani. La questione è: “Quale delle due tipologie è più indicata per contrastare la diffusione del Coronavirus”?
A seguito della diffusione della malattia da Coronavirus (COVID-19), in tutto il mondo sono state intraprese molte azioni per prevenire e ridurre la trasmissione del virus: tra queste ha assunto un ruolo fondamentale la maggiore attenzione alle pratiche igieniche quotidiane. I centri per la prevenzione e il controllo delle malattie raccomandano di “lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o di utilizzare soluzioni, gel o salviettine a base di alcol” (1).
È dunque indispensabile avere chiara la differenza tra detergente e disinfettante per le mani e sapere quale risulta essere più idoneo nelle diverse circostanze.
A febbraio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha assegnato alla malattia respiratoria causata dal virus SARS-CoV-2, facente parte della famiglia dei Coronavirus, il nome di COVID-19 (Coronavirus disease). Si tratta di virus respiratori umani costituiti da materiale genetico (RNA lineare a filamento singolo) racchiuso da un involucro lipidico, sulla cui superficie sono presenti delle proiezioni, ovvero glicoproteine S (spike) che formano una “corona” (2). Questi virus sono considerati la causa primaria del comune raffreddore (insieme ai Rinovirus), ma sono responsabili anche di sindromi respiratorie severe come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave). Non esistono attualmente trattamenti specifici per le infezioni causate da questi virus, né sono disponibili dei vaccini. Sono in corso studi clinici che prendono in considerazione alcuni farmaci antivirali già in commercio (favipiravir, lopinavir/ritonavir), farmaci sperimentali (remdesivir) e altri farmaci per il trattamento della malaria (clorochina) e dell’artrite reumatoide (tocilizumab, idrossiclorochina) (3). Anche se la maggior parte delle persone affette da Coronavirus comuni guarisce spontaneamente, l’assenza di terapie specifiche per debellare il SARS-CoV-2 conferisce alla prevenzione del contagio un ruolo fondamentale (4).
I Coronavirus si trasmettono facilmente da una persona infetta a un’altra e sono più contagiosi quando il paziente è sintomatico; tuttavia la trasmissione uomo-uomo può verificarsi anche durante il periodo di incubazione asintomatica, compreso tra 2 e 14 giorni (5).
L’infezione si trasmette per via aerea: le goccioline di saliva emesse da una persona infetta quando parla, tossisce o starnutisce sono in grado di contaminare le persone e le superfici sulle quali si depositano. Le goccioline più piccole potrebbero rimanere sospese in aria a lungo: diversi studi dimostrano che il virus rimane vitale e infettivo negli aerosol per più ore e su superfici fino ad alcuni giorni (6). Il virus può essere anche veicolato nell’organismo attraverso il contatto di bocca, naso e occhi con le mani sporche, potenzialmente contaminate. La capacità del virus di vivere così a lungo non fa che sottolineare l’importanza dell’igiene delle mani e della pulizia delle superfici (7).
L’igiene delle mani può essere effettuata fondamentalmente in due modi: mediante detergenza con acqua e sapone o frizionandole con una formulazione a base alcolica (8).
Il lavaggio con acqua e sapone è generalmente considerato il metodo principale per la rimozione dello sporco e dei microrganismi dalle mani. I saponi, in quanto prodotti cosmetici, non possono svolgere un’azione antibatterica. Tuttavia, le loro proprietà detergenti, unite all’accurato frizionamento delle mani e al risciacquo finale con acqua corrente, fanno sì che i saponi siano in grado di abbattere la carica microbica che aderisce allo strato superficiale della pelle. Il tempo totale consigliato per il corretto lavaggio delle mani è di almeno 20 secondi, di cui 10-15 secondi devono essere spesi nell’atto di frizionare meticolosamente ogni parte delle mani (8). Si ritiene, infatti, che questo sia il tempo necessario per il raggiungimento, da parte delle molecole di tensioattivo che compongono il sapone, di tutte le piccole rugosità della pelle in cui potrebbero annidarsi batteri e virus. Inoltre, è indispensabile che il sapone abbia il tempo di esplicare la propria azione detergente (9).
Recentemente l’OMS, al fine di prevenire le infezioni, ha raccomandato di dedicare alla detersione delle mani con acqua e sapone non meno di 40-60 secondi (10).
Le molecole di tensioattivo sono anfifiliche: presentano cioè una porzione idrofila (affine all’acqua) e una lipofila (affine alle sostanze lipidiche), mostrando quindi contemporaneamente proprietà polari e apolari. È questa doppia natura chimica che rende il sapone così efficace (8): i tensioattivi, quando vengono dispersi in acqua in concentrazione superiore a quella micellare critica (CMC), si organizzano in strutture supramolecolari chiamate micelle. Le particelle di sporco, che in genere hanno caratteristiche apolari, rimarranno intrappolate all’interno delle micelle, interagendo con la parte lipofila delle molecole di tensioattivo. Al contrario, le porzioni polari del tensioattivo saranno esposte all’acqua esterna, permettendo la rimozione mediante risciacquo delle strutture formatesi (11).
I virus “avvolti”, come il SARS-CoV-2, presentano un pericapside (involucro) lipidico, la cui struttura è tenuta insieme da interazioni idrofobiche e legami idrogeno, gli stessi che governano la fase di auto-assemblaggio dei virus (12,13). Durante il lavaggio delle mani, il tensioattivo che deriva dal processo di saponificazione è in grado di interagire con l’involucro del virus, danneggiandolo. Le porzioni lipofile delle molecole di tensioattivo, infatti, circondano l’agente patogeno instaurando delle interazioni con i lipidi esterni della capsula del virus: ne conseguono l’alterazione e la destabilizzazione del patogeno. Le micelle che si formano intorno ai frammenti virali vengono infine lavate via nella fase di risciacquo, essenziale per l’allontanamento dello sporco e dei patogeni ad esso adesi. Se è risaputo che non sempre il sapone è in grado di distruggere ogni tipo di virus, è tuttavia altrettanto noto che l’operazione di igienizzazione permette la rimozione meccanica dalla superficie delle mani dei microrganismi, così come dei residui di sporco (11).
Analogamente ai saponi, anche le molecole di alcol presentano una porzione polare e una non polare: quindi l’etanolo (alcol etilico), il 2-propanolo e altri alcoli sono anch’essi in grado di dissolvere le membrane lipidiche virali come quello del SARS-CoV-2.
I disinfettanti per le mani contengono elevate percentuali di alcol: nel caso dell’etanolo se ne raccomanda l’impiego in concentrazioni non inferiori al 60% Vol (12). Sono disponibili tre diverse tipologie di preparazioni a base alcolica: le liquide (soluzioni), le semisolide (gel) e le salviette umidificate (meno sostenibili dal punto di vista economico e ambientale). Le soluzioni contengono, oltre ad alcol e acqua, anche sostanze umettanti quali il glicerolo, il propilenglicole e il sorbitolo, che sono in grado di minimizzare la disidratazione della cute dopo il contatto delle mani con preparazioni acquose ad alto contenuto alcolico. I gel idroalcolici per l’igiene delle mani contengono anche sostanze viscosizzanti, responsabili della maggiore consistenza delle preparazioni: eccipienti ad alto peso molecolare come le cellulose modificate oppure i polimeri acrilici che prolungano il tempo di asciugatura e quindi il tempo di contatto della preparazione con la pelle, incrementando in tal modo l’attività biocida dell’alcol.
Tuttavia, la disinfezione non è sempre preferibile alla detersione (12). Infatti, anche se i disinfettanti per le mani hanno un’attività biocida che il sapone non presenta, non sono altrettanto efficienti nella rimozione di grasso, olio o altra sporcizia. Questo spiega perché, quando sono visibilmente sporche, lavare le mani con acqua e sapone è più efficace che usare disinfettanti a base di alcol (11), oltre al fatto che non tutti i virus presentano l’involucro lipidico e comunque, a seconda della tipologia, possiedono strutture esterne diverse. Per esempio, le spore di Clostridium difficile, avvolte da un rivestimento cheratinico resistente, sono generalmente meno sensibili agli alcol e a tal proposito si ricorda che in questi casi i disinfettanti per le mani non possono rimuovere i microbi dalla pelle.
Ricoprire la superficie delle mani con una formulazione contenente alcol e strofinarle insieme fino ad asciugarle resta la procedura di disinfezione preferita negli ambienti sanitari. Rispetto all’igienizzazione mediante sapone e acqua, infatti, l’impiego di soluzioni e gel a base di alcol risulta essere più veloce e pratico: tali prodotti sono più facilmente fruibili poiché non necessitano di risciacquo (8). Tuttavia, adoperati da soli, i disinfettanti non sembrano avere lo stesso effetto di un convenzionale lavaggio delle mani con sapone (9). La loro applicazione dopo la detersione con acqua e sapone potrebbe fornire un’efficacia maggiore rispetto ai prodotti disinfettanti e ai detergenti utilizzati singolarmente, di cui non si scenderà nel dettaglio dei contesti normativi specifici che disciplinano i diversi prodotti.
Nelle condizioni particolari di sanitari e parasanitari, soprattutto in un periodo così difficile come questo, la detersione e la successiva igienizzazione/disinfezione delle mani sono atti fondamentali, sia prima sia dopo aver indossato i guanti quale essenziale dispositivo di protezione individuale e presidio per la riduzione del rischio di contagio.
I disinfettanti per le mani a base di alcol rappresentano, quindi, il presidio igienizzante migliore soltanto quando sapone e acqua non sono a portata di mano.
In questo periodo di emergenza mondiale, l’igiene delle mani, associata a un prudente distanziamento sociale e all’impiego di dispositivi di protezione individuale, rappresenta una procedura indispensabile per limitare la diffusione del contagio da virus SARS-CoV-2. Il corretto utilizzo dei prodotti cosmetici detergenti e dei disinfettanti a base alcolica può quindi risultare vincente nella riduzione dell’incidenza della malattia COVID-19.

Bibliografia
1. The European Commission (2020) Guidance on the applicable legislation for leave-on hand cleaners and hand disinfectants (gel, solution, etc.).
2. Corum J, Zimmer C (2020) How Coronavirus Hijacks Your Cells. The New York Times March 13, www.nytimes.com/interactive/2020/03/11/science/how-Coronavirus-hijacks-your-cells.html
3. AIFA. Farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19 (2020).
4. Rezza G, Bella A, Riccardo F et al (2020) Coronavirus – Trasmissione, prevenzione e trattamento. Dipartimento Malattie infettive. Epicentro: L’epidemiologia per la sanità pubblica, Istituto Superiore di Sanità.
5. Lauer SA, Grantz KH, Qifang Bi et al (2020) The incubation period of Coronavirus disease 2019 (COVID-19) from publicly reported confirmed cases: estimation and application. Ann Intern Med doi:10.7326/M20-0504
6. Centers for Disease Control and Prevention (CDC) (2020) Social distancing, quarantine, and isolation keep your distance to slow the spread.
7. Van Doremalen N, Bushmaker T, Morris DH et al (2020) Aerosol and surface stability of SARS-CoV-2 as compared with SARS-CoV-1. N Engl J Med 382(16) doi:10.1056/NEJMc2004973
8. Longtin Y, Sax H, Allegranzi B et al (2011) Hand Hygiene. N Engl J Med 364:e24
9. Thordarson P (2020) The science of soap – here’s how it kills the Coronavirus. The Guardian, March 12
10. OMS. Previeni le infezioni con il corretto lavaggio delle mani (2020).
11. Ferris J (2020) Why Soap Works.
The New York Times, March 13, www.nytimes.com/2020/03/13/health/soap-coronavirus-handwashing-germs.html
12. Howes L (2020) What is hand sanitizer, and does it keep your hands germ-free? Chemical & Engineering News 98(12), cen.acs.org/business/consumer-products/hand-sanitizer-does-keep-hands/98/i12
13. Perlmutter JD and Hagan MF (2015) Mechanisms of virus assembly. Annu Rev Phys Chem 66:217-239

Articolo pubblicato su Cosmetic Technology 3, 2020