Novità dai laboratori di Bottega di Lungavita: Bioclarine Simply Pure è una crema viso per il giorno dalle elvate proprietà rinfrescanti, idratanti e nutrienti. Dedicata alle pelli più sensibili e fragili, è un trattamento completo caratterizzato dalla particolare delicatezza della formula per la presenza di ingredienti rigorosamente di origine biologica e naturale. L’acqua di Fiordaliso rinfresca, decongestiona e purifica; il miele d’Arancio addolcisce e idrata, l’olio di Melograno ha potere lenitivo antiradicali liberi mentre il burro di karité esercita azione fondente ed elasticizzante. Essenzialità e non invasività dermica sono gli elementi chiave della nuova crema biocertificata; la rigorosa formulazione dedicata alle pelli intolleranti e reattive, si rivolge ad epidermidi di ogni età, proprio perché la sensibilità cutanea non ha età.
Archivio Autore: Cec Editore
Reflusso gastro-esofageo e dispepsia
In un unico prodotto, la soluzione per contrastare acidità e reflusso: Neo Bianacid Acidità e Reflusso proposto da Aboca è indicato per il trattamento delle problematiche connesse all’acidità, quali reflusso gastro-esofageo, gastrite e difficoltà di digestione. Grazie alla nuova formulazione con Poliprotect®, complesso molecolare sinergico di polisaccaridi e minerali naturali, toglie rapidamente bruciore, senso di pesantezza e dolore, senza alterare le funzioni fisiologiche dello stomaco, proteggendo le mucose del tratto gastro-esofageo e creando una barriera attiva.
Per il suo meccanismo d’azione, può essere utilizzato sia in associazione con inibitori di pompa protonica e H2 antagonisti, sia nei periodi di sospensione del trattamento, secondo le indicazioni del medico.
Può risultare utile in prevenzione nelle situazioni che possano indurre irritazione della mucosa, ad esempio durante l’assunzione di farmaci antinfiammatori/antidolorifici non steroidei, nei periodi di stress psico-fisico, nei cambi di stagione, o in caso di alimentazione o stile di vita scorretto.
Il trattamento di Planta Medica
Per le manifestazioni acute e ricorrenti dell’herpes labiale, Planta Medica propone OroBen Herpes Gel, un prodotto in grado di ridurre i sintomi iniziali, quali dolore, bruciore, prurito, gonfiore e tensione cutanea. Limita la comparsa di vescicole e croste e, se applicato ai primi sintomi, interrompe il progredire della sintomatologia alle fasi successive. Usato regolarmente, contribuisce a prevenire le recidive. OroBen Herpes Gel crea una barriera meccanica che idrata e protegge la cute da fattori che favoriscono la manifestazione del virus; le sostanze funzionali presenti nel prodotto, ottenute da Altea, Salvia e Aloe, esplicano un’azione protettiva locale mediante la formazione di un film adesivo. L’estratto di Liquirizia e l’olio essenziale di Melaleuca, con la loro azione antiossidante, agiscono in sinergia con le sostanze filmogene e completano la protezione della parte interessata, difendendola da fattori ossidanti e irritativi. L’olio essenziale di Lavanda rende il gel piacevole e fresco all’applicazione e la sua gradevole formulazione rende il prodotto, trasparente, adatto a qualsiasi situazione della giornata.
Tra i componenti attivi: Altea radici mucillagini soluzione acquosa; Glicerina vegetale; Salvia foglie estratto liofilizzato; Liquirizia radice estratto liofilizzato; Aloe vera gel estratto secco 200:1; Oli essenziali di Lavanda vera e Melaleuca. Contiene inoltre: xilitolo, carragenina, glucosio, acido citrico, sodio deidroacetato, alcool benzilico.
Contro le cistiti ricorrenti
Da Specchiasol è stata creata una linea di integratori a base di estratti vegetali per il benessere delle vie urinarie. Lenitivo del senso di irritazione, Nocist riequilibra le funzioni fisiologiche dell’apparato urinario e previene l’insorgenza di successive infezioni recidive. Specchiasol propone un’integrazione differenziata specifica per la forma acuta e per la forma ricorrente.
Si parla di cistite ricorrente, quando si presentano almeno 2 episodi nell’arco di 6 mesi e 3 o più episodi durante l’anno.
Le linee guida della Associazione Europea di Urologia suggeriscono di intervenire in questi casi con terapie alternative agli antibiotici, al fine di prevenire la formazione di ceppi resistenti e di non far assumere ai pazienti antibiotici chemioterapici per lunghi periodi. Tra le terapie alternative suggerite, viene espressamente consigliato l’utilizzo di succo di Cranberry, la cui attività antibatterica è nota da decenni. Nel corso degli anni, l’assunzione del succo è stata gradualmente soppiantata da preparati in polvere dosati in buste, capsule e compresse di più facile utilizzo.
L’assunzione di 300 g di succo di Cranberry ha dimostrato l’efficacia clinica dovuta alla capacità delle sue proantocianidine (PACS) di impedire l’adesione, sull’urotelio della vescica, di Escherichia coli, principale responsabile delle infezioni urinarie. I risultati prodotti da numerosi studi sull’argomento hanno evidenziato che la somministrazione efficace deve essere in grado di apportare 36 mg di proantocianidine (PACS). La differenziazione della lunghezza polimerica delle catene di PACS impiegate nel Nocist consente di avere due tipologie del prodotto: Nocist Prevent e Nocist Intensive: entrambi forniscono 45 mg al giorno di PACS a catena differenziata. Nell’integratore, il Cranberry esercita inibizione delle adesine presenti sulle fimbrie di tipo P di Escherichia coli; il D-Mannosio contrasta le adesine presenti sulle fimbrie di tipo 1 di Escherichia coli; l’N-Acetil Cisteina è un agente mucolitico in grado di aumentare la biodisponibilità degli attivi, promuovendone l’assorbimento e migliorando l’attività contro i batteri formanti biofilm; l’estratto di foglie di Betula alba promuove l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Aloe vera gel
Le azioni ammorbidente, idratante, cicatrizzante e lenitiva del gel di Aloe vera, conosciute da millenni, in tempi moderni sono state ampiamente approfondite ed evidenziate attraverso documenti scientifici che ne attestano l’efficacia.
Dalla ricerca ESI è nato Aloe vera Gel con Argan che associa alle proprietà protettive, ammorbidenti e rinfrescanti dell’Aloe vera le qualità dell’olio di Argan, le cui proprietà mantengono la pelle giovane, tonica e fresca. Si tratta di un olio naturale estratto dall’albero di Argan, o Argania spinosa, che aiuta a ricostituire il film idrolipidico cutaneo esplicando le sue proprietà idratanti, nutrienti, protettive, elasticizzanti e rigeneranti. Inoltre, contribuisce a prevenire la formazione delle rughe, perché promuove la produzione di collagene. Aloe vera gel con Argan si aggiunge alle altre due formulazioni della linea: Aloe vera ESI Gel Puro che si avvale delle proprietà antinfiammatorie, lenitive e rigeneranti dell’aloe per aiutare la guarigione di piccole ferite, abrasioni, punture di insetti, arrossamenti e scottature, provocate anche dall’esposizione al sole. Aloe vera ESI Gel Vitamina E + Tea Tree esercita anche azione antiossidante, grazie alla presenza della vitamina E, ed antimicrobica, grazie all’olio essenziale di Tea Tree.
Tutte le formulazioni sono prive di parabeni, studiate per ridurre il rischio di allergie e sono in grado di proteggere in ogni occasione la pelle di tutta la famiglia.
La vitamina del sole
C’e chi la chiama vitamina del Sole, perchè il nostro organismo la sintetizza a livello della pelle… proprio alla luce del sole! Sono infatti le radiazioni ultraviolette (UVB) della luce solare ad innescare tutta una serie di reazioni chimiche che portano alla produzione cutanea della maggior parte di Vitamina D che ci necessita. E’ quindi importante esporre regolarmente la pelle al sole per garantire una adeguata sintesi di vitamina D, che va ad aggiungersi a quella che possiamo ottenere con l’alimentazione scegliendo cibi che la contengono, in particolare i pesci come merluzzo, sgombro, salmone e aringa, il burro e il tuorlo d’uovo. In genere le verdure non contengono molta vitamina D; in caso di necessità è meglio scegliere quelle con foglie verdi scure e i funghi. La vitamina D prodotta dal corpo umano è la vitamina D3.
La Vitamina D è una sostanza fondamentale per il benessere dell’organismo. Contribuisce al fisiologico assorbimento di calcio e fosforo e al mantenimento di ossa e denti normali. Non deve mancare per conservare una corretta funzione muscolare e coadiuvare quella del sistema immunitario.
Scelte alimentari troppo restrittive, che escludono fonti ricche di Vitamina D, impegni quotidiani che ci costringono a rimanere per la maggior parte della settimana in ambienti chiusi, e anche l’età che avanza, possono talvolta rendere utile un’integrazione di questa vitamina.
Erbamea suggerisce allora di affiancare ad una dieta varia ed equilibrata e ad uno stile di vita sano l’integratore Vitamina D3, che apporta con una compressa,10 μg della stessa (colecalciferolo).
Vitamina D3 (colecalciferolo) 10 µg in ogni compressa (200% NRV).
Acido ialuronico a tre pesi molecolari
Un unico gesto per raggiungere diversi obiettivi di bellezza: perfezionare al meglio il colorito della pelle, coprire le discromie per ottenere un incarnato uniforme e levigato, proteggere dalle radiazioni UV e dagli stress ambientali. La nuova CC Cream de L’Erbolario si rivela perfetta quando il fondotinta diventa fastidioso e pesante. Nella formula rientra l’Acido ialuronico ad alto, medio e basso peso molecolare per apportare tanta idratazione, fermezza e tonicità, che si unisce ai polisaccaridi da Larice, un polimero zuccherino costituito da unità di galattosio e arabinosio per incrementare l’idratazione e l’adesività dei pigmenti, contenuti nell’emulsione, sulla pelle del viso. I semi di Farro proteggono le cellule dall’invecchiamento ossidativo e contrastano i radicali liberi, l’estratto di fiori di Porcellana illumina la pelle e minimizza le imperfezioni, la vitamina E dai semi di Soja, qui presente nell’insieme delle sue forme più attive (alfa-beta-gamma-delta) esercita azione antiossidante e protegge l’integrità delle membrane cellulari.
Pelli normali o secche e miste
Una emulsione fluida, dalla texture leggerissima, un primer da primato per la capacità di fissare in modo naturale il trucco, massimizzandone la durata: Primer Viso Pelli Normali e Secche de L’Erbolario dona anche alle pelli più aride un incarnato omogeneo con effetto velluto, preparando così la pelle a ricevere fondotinta, terra o cipria. Nel cuore di questa fluida base si trova il lipogel da Girasole, Soja e Colza che garantisce al primer una spiccata adesività alla superficie dell’epidermide; una polvere setificante da olio di Ricino, ingrediente dalle ottime capacità leviganti e compattanti per preparare la pelle a ricevere il make up; l’estratto di Alchechengi, ottenuto attraverso l’innovativa tecnica dell’estrazione con CO2 supercritica, protegge il collagene da fenomeni degenerativi ed esercita azione antietà.
Il Primer Viso Pelli Miste è un trattamento base che uniforma e opacizza la pelle, fondendosi perfettamente con l’incarnato. Oltre al lipogel già menzionato, la formulazione contiene l’impalpabile polvere di Riso opacizzante e l’estratto di Dattero dal potere astringente e idratante, entrambe perfette per le pelli miste. Azione ammorbidente e seborestitutiva viene espletata dalla frazione insaponificabile dell’olio di Oliva, che svolge anche una pregevole prevenzione contro rilassamenti e infeltrimenti cutanei.
Fitoterapia veterinaria
In genere tutti gli animali da compagnia cercano il contatto con le piante come attività ludica e a volte per far passare la noia domestica: se poi consideriamo non solo il caso del cane o del gatto, i quali occasionalmente possono assumere parti di vegetali tossici, ma includiamo anche pappagalli, iguane, gerbilli, cani della prateria e tanti altri peraltro non appartenenti al nostro territorio che hanno una dieta vegetariana, la possibilità di una intossicazione è evidentemente ancora più frequente.
L’avvelenamento da parti di piante tossiche dipende dalla quantità ingerita e dalla specie di animale.
L’evoluzione delle piante è avvenuta in contemporanea con un gran numero di erbivori, e queste per sopravvivere hanno sviluppato vari metodi per dissuadere gli erbivori dall’ingerirle come ad esempio le componenti tossiche.
Ma a loro volta molti erbivori hanno elaborato meccanismi di detossificazione che consentono loro di cibarsi di piante che sono estremamente tossiche per individui di altre specie.
Molte volte gli animali sono in grado di impiegare le sostanze tossiche ingerite perfino come deterrente per proteggersi a loro volta da altri predatori.
Quando animali e piante evolvono insieme, spesso si instaura un rapporto di commestibilità. Tali relazioni vengono meno quando le piante sono introdotte in nuovo ambiente, perché gli animali che vi si trovano risultano esposti a sostanze contro le quali non hanno meccanismi di difesa. La diagnosi di avvelenamento da vegetali si basa sia sulle manifestazioni cliniche che sull’anamnesi riferita dal proprietario.
Riportiamo di seguito un elenco – limitato – di piante tra le principali cause di intossicazione o avvelenamento negli animali domestici, i sintomi e le terapie.
Abro
Abrus Precatorius, fam. Fabaceae
La pianta contiene una proteina tossica, l’abraina, simile alla ricina. I semi vengono importati per farne collane.
L’ingestione di un seme integro non comporta alcun pericolo, e in questo caso l’apparato gastroenterico viene attraversato senza danni. Per creare le collane però i semi vengono forati per farvi passare il filo, e di conseguenza il potenziale tossico aumenta in caso di ingestione da parte di bambine e animali.
I sintomi dell’avvelenamento sono simili a quelli del ricino: si manifestano con una grave gastroenterite, aumento della temperatura corporea seguito da depressione, perdita della coordinazione e paralisi.
La terapia eseguita è quella dell’avvelenamento da ricino.
Dieffenbachia, Filodendro
Dieffenbachia spp., Philodendron spp., fam. Araceae
Nelle abitazioni sono diffuse queste piante a scopo ornamentale e gli animali da compagnia ne vengono a contatto masticandone le parti.
Ossalati di calcio, glucosidi, alcaloidi ed enzimi proteolitici sono la causa dei sintomi che si manifestano pochi istanti dopo: dolore, bruciore, sete intensa, edema delle mucose della cavità boccale, della lingua e della faringe, dispnea.
La terapia specifica prevede antistaminici.
Edera
Hedera helix L. fam. Araliaceae
L’intera pianta è velenosa a causa di vari glucosidi (ederina), saponine (ederagenina, ederacoside), tannino, acido formico e malico, ma gli animali vengono a contatto soprattutto con i frutti dove si trovano anche acido ederi-tannico, acido ederico.
I sintomi clinici iniziali sono rappresentati da ipersalivazione con sete intensa, seguiti da nausea ed emesi, irritazione gastroenterica, con dolore addominale e diarrea. L’animale può entrare in coma e morire entro 24-48 ore.
Non esiste un antidoto specifico ma una terapia sintomatica.
Noce
Junglans regia L., fam. Juglandaceae
L’intossicazione avviene dopo l’estate, quando nel periodo di maturazione le noci cadono avvolte dal loro mallo intatto. Vittime della tossicità in genere sono cani che masticano questi vegetali a scopo ludico ingoiandone parti della struttura. Nel mallo si trovano dei derivati naftochinonici, dei quali il principale è lo juglone.
Durante l’inverno, inoltre, le noci cadute sono fortemente contaminate da miceti che aggravano il livello di intossicazione.
I sintomi clinici sono gastroenterici e sono state descritte convulsioni. La terapia è sintomatica.
Oleandro
Nerium oleander L., fam. Apocynaceae
Nel passato l’oleandro ha rappresentato un grave problema per il bestiame. Ora il problema riguarda soprattutto gli animali da compagnia che per gioco masticano le parti della pianta. Inoltre essendo il principio attivo un glucoside cardioattivo idrosolubile, l’acqua diventa un’ulteriore fonte di avvelenamento.
I segni clinici dell’avvelenamento possono comparire anche tre ore dopo l’ingestione. Inizialmente sono rappresentati da nausea, vomito e diarrea. Gli effetti più intensi e potenzialmente letali si osservano a livello cardiaco: tachicardia, bradicardia e fibrillazione negli stadi terminali. La frequenza e la profondità della respirazione sono aumentate. Negli stadi terminali sono presenti ipotermia e convulsioni. La terapia iniziale consiste nel rimuovere i residui vegetali dall’apparato digerente, che a volte avviene con il vomito spontaneo; tuttavia è bene assicurarsi che l’eliminazione sia completa eseguendo una lavanda gastrica. Cloruro di potassio in endovena per ripristinare le perdite elettrolitiche. Se necessario ossigeno.
Ortica
Urtica dioica L., fam. Urticaceae
La condizione di avvelenamento si osserva con maggiore probabilità nei cani che corrono all’aperto, in particolar modo cani da caccia. Gli animali correndo nella vegetazione vengono a contatto ripetutamente con i peli orticanti delle foglie che contengono acetilcolina, istamina, leucotrieni. Le ripetute esposizioni determinano l’inoculazione di una dose così elevata da provocare un effetto cumulativo.
Gli animali presentano i segni clinici di una stimolazione parasimpaticomimetica dovuta all’acetilcolina. Si osservano ipersalivazione, bruciore della cavità boccale, accentuata debolezza muscolare e tremore, vomito, dispnea, bradicardia.
Il trattamento terapeutico è rappresentato da atropina e analgesici.
Palma nana
Cycas revoluta, fam. Cycadaceae
Pianta ornamentale da giardino: i gatti ma soprattutto i cani sono particolarmente attratti dall’odore fino ridurla in piccoli pezzi; anche in quantità limitate, se ingerita può provocare sintomi con danni respiratori, e nei casi più gravi la morte.
La terapia è sintomatica.
Ranuncolo selvatico
Ranunculus bulbosus L., fam. Ranuncolaceae
Gli animali al pascolo possono essere intossicati ingerendone grosse quantità. Il latte dei bovini intossicati diventa amaro e rossastro.
L’avvelenamento è dovuto al ranuncolo, e alla ranuncolina che si trasforma in protoanemonina.
I sintomi per contatto sono irritazione e vescicazione cutanea; per ingestione, infiammazione della mucosa della cavità boccale e del primo tratto dell’apparato digerente, vomito, dolori intestinali, infiammazione ai reni, insufficienza respiratoria.
La terapia è sintomatica.
Ricino
Ricinus communis L., fam. Euphorbiaceae
I semi costituiscono una fonte di intossicazione per i piccoli animali. Vengono prodotti all’interno di capsule che si spezzano al momento della maturità. Il loro rivestimento è molto resistente per cui passano senza rischi l’apparato digerente degli animali, a meno che il rivestimento stesso non venga spezzato durante la masticazione o schiacciato prima dell’ingestione. Il principio attivo contenuto nei semi che causa la tossicità è la ricina. L’ingestione di questa glicoproteina causa effetti variabili da una specie animale all’altra. Il bovino e l’ovino sono resistenti all’intossicazione.
I segni clinici compaiono dopo un periodo di latenza di 18-24 ore; negli stadi iniziali, si osservano una lieve depressione del sensorio e un aumento della temperatura corporea di circa 1,5°C. Gli animali appaiono assetati e presentano lievi dolori colici. Compare sudorazione. Circa 10 ore dopo l’ingestione il prelievo di un campione di sangue da destinare all’esame emocromocitometrico completo evidenzia una leucopenia. Successivamente si manifesta una profusa diarrea catarrale emorragica, il battito cardiaco diventa tumultuoso e possono insorgere convulsioni terminali.
Le lesioni necroscopiche sono rappresentate da emorragie delle superfici sierose e mucose dello stomaco, dell’intestino e della vescica. Tutti i visceri appaiono congesti e nel lume intestinale si possono riscontrare ingenti quantità di liquido.
Se l’intossicazione viene diagnosticata precocemente si evacua l’apparato gastroenterico mediante l’induzione dell’emesi e lavaggio intestinale. Negli altri casi la terapia è sintomatica, ed è di particolare importanza la ricostituzione delle perdite idriche.
Rododendro
Rhododendron ferrugineum L., fam. Ericaceae
Le azalee e i rododendri sono delle Ericacee note per la capacità di provocare avvelenamenti nel bestiame.
La tossina presente in molte specie di Ericacee è un glucoside, l’andromedotossina.
Nel bestiame per la comparsa della tossicità è necessaria l’ingestione di foglie verdi in quantità pari allo 0,2% del corpo dell’animale.
I sintomi clinici compaiono dalle sei ore dell’ingestione e comprendono: anoressia, nausea, vomito, ipersalivazione, coliche addominali, depressione del sensorio, cardiaca e respiratoria.
La terapia è sintomatica.
Stella di Natale
Euphorbia pulcherrima Willd., fam. Euphorbiaceae
La pianta viene comunemente utilizzata come decorazione nelle abitazioni nel periodo natalizio.
Gli animali che vengono a contatto con il lattice masticando le parti della pianta vanno incontro ai seguenti sintomi: stomatite, gastroenterite e congiuntivite.
La terapia è sintomatica.
Tasso
Taxus baccata L., fam.Taxaceae
I cavalli sono gli animali più sensibili alla tossicità della pianta: sono sufficienti 100-200 grammi di foglie per uccidere un esemplare in pochi minuti.
Tutta la pianta, compresi i semi, è molto tossica per la presenza di un miscuglio di alcaloidi (tassina). L’arillo invece non contiene alcaloidi e non è velenoso; viene mangiato dagli uccelli che provvedono in questo modo alla disseminazione.
L’insorgenza delle manifestazioni cliniche ha carattere acuto, e l’animale può morire improvvisamente prima che i segni clinici siano manifesti. Per dosi inferiori a quella letale, i sintomi compaiono entro un’ora e possono consistere in vomito, diarrea, eccitazione e poi depressione del sistema nervoso centrale, midriasi, tremori, debolezza muscolare, dispnea e collasso.
La diagnosi differenziale risulta difficile, indicativo è l’esame necroscopico della pianta all’interno dello stomaco.
Vischio
Viscum album L., fam. Viscaceae
Gli animali possono venire a contatto quando la pianta viene portata in casa a scopi decorativi nel periodo natalizio. In genere non viene mai ingerita una dose letale, ma possono comparire delle manifestazioni cliniche. La diffusione dei semi di vischio è affidata agli uccelli che si nutrono delle bacche.
I fusti e le foglie di questa pianta contengono triterpeni, steroli, ammine e derivati fenolici; importanti sono delle proteine viscotossine e in particolare delle lecitine, dette viscumine.
I sintomi clinici sono: vomito, diarrea sanguinolenta, sete intensa, bradicardia.
La terapia è sintomatica.
Bibliografia
Piante tossiche e velenose, G. Bulgarelli – S. Flamigni, La casa verde
Avvelenamenti da sostanze di origine vegetale nella clinica dei piccoli animali, Murray E. Flowler, SCIVAC
Manuale di botanica farmaceutica, E. Maugini, L. Maleci Bini, M. Mariotti Lippi, Piccin
Formulazione erboristica e vitamina C
Una combinazione sinergica di erbe e vitamina C è alla base della formulazione di Amicolon di Natural Point per fornire fibre che aiutano la salute dell’intestino, facilitando un rapido transito gastro-intestinale. E’ una combinazione nata per aiutare a mantenere la salute ed un’efficiente funzionalità del colon e del tratto intestinale, contrastando i dannosi effetti provocati da una cattiva dieta, da uno stile di vita poco sano e da altri fattori come stress, fumo, abuso di alcool, sostanze chimiche quali additivi o farmaci che possono alterare le pareti dell’intestino, con effetti sulla sua corretta funzionalità. I nutrienti non saranno assorbiti sufficientemente ed il cibo non digerito ristagnerà in stomaco e intestino, andando in putrefazione e producendo tossine.
Tra gli ingredienti presenti nell’integratore, lo Psillio esercita un’azione emolliente e lenitiva sul sistema gastro-intestinale, chiodi di garofano, Zenzero, Rabarbaro, alga Ascophyllum nodosum, Piantaggine, Maté, bioflavonoidi da arancio e Aloe vera biologica, che uniti aiutano a favorire le regolari funzioni intestinali. L’aggiunta di vitamina C completa il profilo del prodotto.
Amicolon viene prodotto secondo elevati standard qualitativi, non contiene coloranti, dolcificanti e allergeni. La capsula è vegetale (idrossi-propilmetilcellulosa).
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