Editoriale IN2-2025
Nutricosmetici o piante per la bellezza? Questo è il dubbio che ho avuto quando ho definito il focus di questo numero. Infatti, come vedrete, sotto il termine “nutricosmetici” è vero che troviamo anche altre novità, come gli ialuroniani ad ampio spettro, il primo “psicobiotico” che migliora l’aspetto della pelle, i peptidi da collagene di origine marina o l’idrolizzato di cheratina biodisponibile con effetti su pelle, capelli e unghie, ma in questo numero le piante e derivati botanici la fanno sicuramente da padrone.
Infatti, si parla di estratto di mela per la bellezza dei capelli e delle unghie, estratto d’uva per l’iperpigmentazione della pelle, estratto di bacca maqui per l’occhio secco, estratto di polpa d’olive per illuminare la pelle, estratto di mirtillo selvatico per la compattezza e la luminosità della pelle, estratto di agrumi siciliani antinvecchiamento. E ancora: botanicals per l’alopecia, complessi lipidici del grano per ridurre la caduta dei capelli, estratti di melograno o di mirtillo fermentato per modulare l’asse intestino-pelle.
Lascio agli esperti del mercato la spiegazione dell’evolversi delle preferenze dei consumatori che hanno indirizzato negli ultimi anni lo sviluppo dei nutricosmetici di origine vegetale, io mi fermo a una riflessione più generale.
Il regno vegetale, senza dubbio, rappresenta una fonte inesauribile di ingredienti e sostanze funzionali che possono essere utilizzate per ottenere una vasta gamma di effetti benefici, spesso sinergici, come l’uomo ha ben compreso sin dai tempi più remoti. Le piante, infatti, sono state utilizzate da millenni per scopi terapeutici e cosmetici, un sapere che si è tramandato attraverso le generazioni e che oggi trova nuova vita grazie alla crescente attenzione verso i rimedi naturali. La riscoperta dei prodotti naturali non si limita però solo alla valorizzazione delle loro proprietà, ma tende anche a rafforzare quel legame intrinseco tra cosmesi, medicina e natura, che è sempre stato parte integrante delle tradizioni ancestrali.
In questo contesto, il concetto di bellezza si evolve, non più intesa solo come un aspetto superficiale, ma come un riflesso del benessere globale dell’individuo. La bellezza, infatti, si intreccia indissolubilmente con la salute, e quest’ultima non è più vista come una condizione separata dalla cura dell’aspetto esteriore. L’uso delle piante e dei loro estratti, in sintonia con il rispetto per l’ambiente e per il corpo, rappresenta una strada per ritrovare un nuovo equilibrio, un modo per vivere in sintonia con la natura e, di conseguenza, con noi stessi. Essere belli, in quest’ottica, significa essere in salute, significa seguire un percorso che coinvolge non solo il corpo, ma anche la mente, in un’armonia che promuove il benessere a 360 gradi.
E voi che cosa ne pensate?