La scienza svela i segreti dei capelli danneggiati


La scienza svela i segreti dei capelli danneggiati

La centralità del 18-MEA

Rita María Bran García, European Master in Translational Cosmetic and Dermatological Sciences, Università del Piemonte Orientale, Novararitambrang@gmail.com;
Irene Preet Bhela, Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università del Piemonte Orientale, Novarairenepreet.bhela@uniupo.it


Chi ha capelli danneggiati dal calore, da particolari acconciature, da trattamenti chimici o da fattori ambientali può tuttavia tornare a disporre di capelli forti e sani, considerando in dettaglio tre fattori molto importanti. Primo fra tutti l’aspetto, ovvero la brillantezza, la lucentezza e il contrasto tra i capelli. Il secondo è rappresentato dalla libertà dei loro movimenti, tenendo conto dell’allineamento, della forma e del fatto che le fibre riescano a muoversi in modo fluido mantenendosi separate le une dalle altre. Il terzo e ultimo fattore è correlato alla texture, ovvero la consistenza, che dovrebbe anche garantire una sensazione liscia e setosa al tatto. Al giorno d’oggi il rispetto di questi fattori è considerato essenziale per garantire capelli sani e robusti (1).

Struttura del capello
Per una migliore comprensione di come i capelli si danneggino progressivamente, è indispensabile concentrarsi sulla loro struttura.
I capelli sono composti da diverse sostanze quali proteine, acqua, lipidi, oligoelementi e pigmenti vari. Studi recenti hanno chiarito importanti dettagli in merito ad alcuni di questi componenti, in particolare ai lipidi, alle proteine e ad altri composti contenuti nei capelli, e al loro cruciale coinvolgimento a carico della superficie del capello (2).
Il fusto, quello che generalmente definiamo come “capello”, costituisce la parte direttamente legata alla pelle (3) e si presenta come un biomateriale filamentoso contenente prevalentemente proteine, in particolare cheratina.
Uno studio approfondito della struttura del capello ha permesso di evidenziare che questo biomateriale è costituito da diversi strati (Fig.1): il midollo rappresenta una zona disordinata e poco compatta, vicino all’epicentro, circondata dalla corteccia. Quest’ultima struttura contiene la maggior parte della massa della fibra ed è composta prevalentemente da proteine cheratiniche e da lipidi strutturali.
La porzione successiva è rappresentata dalla cuticola, che circonda la corteccia, composta da uno strato di cellule morte sovrapposte che creano uno strato protettivo attorno al filamento del capello (4). Essa fornisce proprietà visive come lucentezza, luminosità e interviene anche nel controllo dell’umidità (2,4).
Molti dei prodotti cosmetici del mercato come le mousse per capelli, gel, balsami e spray si depositano sulle cuticole. Anche altri prodotti applicati sulle cuticole, quali tinte, liscianti e arriccianti, esercitano poi i loro effetti negativi su tutta la fibra capillare.
La cuticola può essere formata da diversi strati, la cui quantità dipende dal tipo, dalle condizioni e dalla lunghezza del capello. Uno degli strati principali è costituito dal complesso della membrana cellulare (CMC), che presenta uno spessore di circa 30 nm e agisce come separazione tra le differenti cellule presenti nella cuticola (5).
Diversi studi hanno dimostrato che la superficie esterna delle cellule della cuticola è rivestita da un monostrato di acidi grassi legati in modo covalente, il cui componente principale è l’acido 18-meti- leicosanoico (18-MEA) (6) che è uno dei principali componenti lipidici della CMC, nonché il lipide fondamentale nella struttura del capello, dove contribuisce alla pettinabilità sia del capello bagnato che asciutto (5).
Il 18-MEA è un particolare acido grasso a catena ramificata, legato covalentemente attraverso legami tioestere o estere alla superficie della cuticola delle fibre capillari (7). Questo acido grasso conferisce idrofobicità alla superficie esterna del capello; pertanto, è in grado di creare una superficie idrorepellente e di agire da lubrificante, riducendo l’attrito tra le fibre capillari. In questo modo i capelli sono anche protetti da un eccessivo assorbimento d’acqua (6).
Inoltre il 18-MEA influenza l’aspetto, la morbidezza, il tatto, la lubrificazione, la lucentezza dei capelli ed è oggi un importante additivo nei prodotti per migliorarne l’effetto condizionante (8).
Pertanto, se il monostrato di 18-MEA è intatto, le ciocche mostrano un allineamento regolare e parallelo (Fig.2) (9), e i capelli bagnati avranno una minor tendenza ad aggrovigliarsi durante il processo di asciugatura.
Al contrario, in assenza di 18-MEA le ciocche di capelli si aggrovigliano e si attaccano le une alle altre, e si asciugano molto più rapidamente ottenendo come risultato l’effetto di numerosi grovigli (6). L’assenza di 18-MEA provoca un maggiore attrito tra le fibre, condizione che influisce sulle percezioni sensoriali quali secchezza e difficoltà nel pettinare i capelli (Fig.3) (2).
Poiché il 18-MEA forma legami covalenti, è insolubile in acqua e non si dissolve nei comuni solventi organici, ne è perciò difficoltosa anche la rimozione meccanica. Tuttavia, risulta molto suscettibile all’idrolisi alcalina e ai danni causati dal lavaggio quotidiano (3). Ciò significa che prodotti e trattamenti alcalini come tinture per capelli, rilassanti, permanenti e detergenti ad alto pH contribuiscano alla perdita di questo strato lipidico protettivo e, successivamente, a rendere idrofila la superficie del capello.
Come conseguenza si ha un aumento dell’attrito tra le ciocche, modificando la percezione sensoriale e promuovendo l’effetto crespo, la rottura, la sensazione di secchezza, la difficoltà nel districarli o, semplicemente, nel passare le dita fra i capelli (6).
Pertanto, al fine di arricchire l’aspetto della chioma, il primo passo da compiere è quello di ridurre al massimo l’esposizione ad ambienti alcalini. Infatti, una riduzione della frequenza di tintura o di altri trattamenti garantirà una protezione sotto il profilo dell’integrità (10). Naturalmente, i capelli sottoposti a numerosi trattamenti chimici richiederanno maggiori attenzioni (11). Sarà pertanto preferibile l’utilizzo di detergenti con pH inferiore (<6) per contribuire a una significativa protezione (10). Fortunatamente l’industria cosmetica ha scoperto varianti modificate di 18-MEA, in grado di depositarsi sulla superficie dei capelli danneggiati migliorandone le proprietà idrofobiche (10). Alcuni esempi di prodotti disponibili sul mercato sono: Advanced Haircare Total Repair 5 di L’Oréal, Platinum Strength Treatment Mask di TRESemmé, Ciment Thermique Blow Dry Primer di Kérastase e Creme with Silk Groom di Kiehl’s (12). L’utilizzo di tali prodotti supporta la prevenzione dalla disidratazione e permette la diminuzione dell’attrito e dei grovigli, nonché aumenta la lucentezza, garantendo così capelli sani e forti.

Bibliografia
1. Tanamachi H, Tokunaga S, Tanji N et al (2010) 18-MEA and hair appearance. J Cosmet Sci 61(2):147-160
2. Robbins CR (2014) Chemical and Physical Behavior of Human Hair. Springer-Verlag, New York.
3. Martel JL, Miao JH, Badri T (2020) Anatomy, Hair Follicle. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing.
4. Yang F-C, Zhang Y, Rheinstädter MC (2014) The structure of people’s hair. PeerJ 2:e619
5. Velasco MVR, de Sá Dias TC, de Freitas AZ et al (2009) Hair fiber characteristics and methods to evaluate hair physical and mechanical properties. Braz J Pharm Sci 45(1):153-162
6. Tokunaga S, Tanamachi H, Ishikawa K (2019) Degradation of Hair Surface: Importance of 18-MEA and Epicuticle. Cosmetics 6(2):31
7. Sinclair RD (2007) Healthy hair: what is it? JIDSP 12(2):2-5
8. www.intechopen.com/books/hair-and-scalp-disorders/anatomy-and-physiology-of-hair (ultimo accesso: 2 dicembre 2020).
9. www.naturallycurly.com/curlreading/chemicals-ingredients/cuticle-protectant-the-18-mea-layer (ultimo accesso: 2 dicembre 2020).
10. Dias MFRG, Pirmez R, Dutra H (2020) How to Select a Good Shampoo and Conditioner.  In: Hair and Scalp Treatments. Springer, Cham.
11. www.cosmeticsandtoiletries.com/formulating/function/repair/231621741.html (ultimo accesso il 3 dicembre 2020).
12. www.naturallycurly.com/curlreading/chemicals-ingredients/cuticle-protectant-the-18-mea-layer (ultimo accesso il 3 dicembre 2020).

Articolo pubblicato su Cosmetic Technology 2/2021