La bellezza del riuso


La bellezza del riuso

Dagli scarti del mercato di Rialto a prodotti smart per l’hair care

Lilia Longo, Elena Ghedini*, Michela Signoretto, Federica Menegazzo • CATMAT e VeNice, spin-off dell’Università Ca’ Foscari,
Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, Mestre-Venezia – * Dottore di Ricerca in Scienze Chimiche, gelena@unive.it
Silvia Tabasso • Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Torino, Torino
Giorgio Grillo • Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, Università degli Studi di Torino, Torino


In un’ottica di economia circolare verso la quale, dal 2015, l’Unione europea si sta muovendo per poter sostenere le sfide climatiche, economiche e sociali, il risparmio, il riutilizzo, il riciclo e il rinnovo di materie prime considerate tradizionalmente scarti, ma che in questa prospettiva trovano vita come potenziali risorse, sono di fondamentale importanza.
L’Italia, secondo il Rapporto di economia circolare del 2020 (1), è prima nella classifica di circolarità tra le principali economie europee.
Fra i punti principali dell’economia circolare, l’uso più efficiente delle materie prime, la gestione dei rifiuti, lo sviluppo di tecnologie innovative e della ricerca scientifica sono i capisaldi a cui fa riferimento questo progetto del Fondo Sociale Europeo (FSE).
Negli ultimi anni, anche in ambito cosmetico si pone sempre più attenzione a questi argomenti da parte sia degli sviluppatori sia dei consumatori. La ricerca del “naturale” e del “sostenibile” è un criterio importante con il quale vengono selezionati i prodotti.
L’utilizzo di materie prime provenienti dagli scarti agroalimentari dei mercati ortofrutticoli è un proposito importante della bio-economia1, che prevede l’utilizzo di risorse per la produzione di bio-prodotti, in pieno accordo con i principi dell’economia circolare.
In questo contesto si pone il progetto di ricerca condotto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e finanziato dal FSE denominato HAIR: Hair ed Agrifood, Innovare Riciclando. Un progetto di ricerca che coniuga la valorizzazione degli scarti coinvolgendo realtà locali del comune di Venezia, come i negozianti del mercato di Rialto, con le competenze in ambito di sviluppo formulativo e cosmetico del gruppo di ricerca CatMat della Prof.ssa Signoretto presso il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università di Ca’ Foscari, e dello spin-off cafoscarino VeNice per la produzione di cosmetici hi-tech, in particolare per l’hair care. Tutto il processo, dall’estrazione degli attivi alla formulazione del prodotto, mira a essere innovativo e sostenibile tramite l’utilizzo di tecnologie non convenzionali, grazie anche all’esperienza del gruppo di ricerca del Prof. Cravotto dell’Università di Torino nella valorizzazione della biomassa, riducendo il dispendio energetico e il consumo di sostanze dannose per l’ambiente e per l’uomo.
Tra gli scarti prodotti dai mercati ortofrutticoli, di particolare impatto sono quelli di carciofo che risulta edibile solo per un 20% dell’intera pianta (2). Foglie, stelo e brattee esterne vengono eliminate comportando un gravoso onere per i rivenditori. […]

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