SON’ACTIVE ANTI DANDRUFF ORGANIC

SON’ACTIVE ANTI DANDRUFF ORGANIC

Una miscela fresca, naturale e sostenibile per combattere la forfora

SON’ACTIVE ANTI DANDRUFF ORGANIC prodotto da Laboratoire Soniam e distribuito in Italia da LCM, è un principio attivo a base acquosa costituito da una miscela di tre estratti vegetali (calendula, rosmarino e salice bianco), titolato in zinco e acidi floreali (acido citrico), in grado di prevenire e trattare il problema della forfora in modo naturale.

Caratteristiche tecniche di SON’ACTIVE ANTI DANDRUFF ORGANIC

Caratteristiche organolettiche

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  • Aspetto: Liquido trasparente
  • Colore: Leggermente ambrato-Bruno chiaro
  • Odore: Lieve e caratteristico

Caratteristiche chimico-fisiche

  • pH: 2,5-6,5
  • Solubilità (10% in acqua): SI
  • Solubilità (10% in Alcol assoluto): SI
  • Peso secco (1g 100 °C – 105°C pdt 16-20 h): >0,5%

Stabilità e Conservazione

  • Il prodotto è stabile se conservato nell’imballo originale chiuso e non in ambienti in cui vi siano estreme condizioni di caldo o freddo.
  • Shelf-life: 2 anni.
Applicazioni e modalità d'uso
Shampoo
Sieri e lozioni naturali
Balsami e detergenti delicati

COSMETIC TECHNOLOGY

Marco Colombo 
Sales Executive
Cosmetics Department

MColombo@lcmtrading.it

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Cosmetic Technology 6, 2022

Cosmetic Technology 6, 2022

25 anni
di informazione scientifica

sostenibilità e ingredienti naturali

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Il lancio di prodotti per la protezione solare contenenti i filtri UV minerali, quali biossido di titanio (TiO2) e ossido di zinco (ZnO), è in aumento, poiché sempre più marchi di cosmetici stanno seguendo questa tendenza. Il mercato mondiale dei filtri solari minerali sta registrando un CAGR di oltre il 5% tra il 2020 e il 2030, in cui il filtro UV minerale attualmente preferito è lo ZnO. Gli attuali utilizzatori di filtri solari minerali hanno una percezione positiva dell’effetto protettivo e della delicatezza di questi ingredienti, mentre chi ancora non li utilizza, li sta valutando per il futuro, ma i principali ostacoli finora sono stati le caratteristiche sensoriali del prodotto. Per convincere nuovi utilizzatori, i consumatori devono essere istruiti meglio sui filtri UV minerali e le formule devono avere un’eccellente sensazione sulla pelle e un ridotto effetto bianco.

Zinc about it
Mineral UV filters: what you need to know about them
The launch of sunscreen products containing the mineral UV filters Titanium Dioxide (TiO2) and Zinc Oxide (ZnO) is increasing, as more cosmetic brands are following this trend. The global mineral sunscreens market is registering a CAGR of over 5% between 2020 and 2030, in which the currently preferred mineral UV filter is ZnO. Current users of mineral sunscreens have a positive perception of the protective effect and the gentle ingredients, while non-users are considering buying mineral sunscreens in the future, but the main obstacles so far have been sensorial product characteristics. To convince non-users, consumers need to be better educated about mineral UV filters and formulas with excellent skin feel and minimal whitening effect.

In seguito all’emergenza sanitaria globale di COVID-19 dovuta a SARS-CoV-2, sono stati commercializzati moltissimi prodotti disinfettanti o cosmetici igienizzanti per le mani contenenti etanolo, che esercita azione disinfettante quando presente a elevate concentrazioni (≥80% v/v secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) (1) ed è, ad oggi, in fase di revisione come attivo in prodotti biocidi per l’igiene umana e animale (2). Nonostante la rilevanza di questi prodotti per l’igiene personale, in generale, e, in particolare, nella situazione contingente, il loro uso frequente non solo nell’arco della giornata ma anche nel medio-lungo termine (settimane, mesi ecc.) può provocare secchezza e screpolature sulla cute, dermatiti o reazioni allergiche per via dell’alterazione del film idrolipidico della pelle, a seconda della sensibilità di ciascun utilizzatore (3-6). Per prevenire i sopracitati effetti collaterali, una soluzione potrebbe essere quella di arricchire le formulazioni “tradizionali” con ingredienti funzionali innovativi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di preparare un gel idroalcolico arricchito con sericina, una proteina della seta nota per avere proprietà idratanti, lenitive e un effetto antiossidante (7-9), tutte caratteristiche estremamente rilevanti per la pelle e ricercate dall’industria cosmetica. Nello specifico, sono state studiate sei formulazioni diverse tra loro per il tipo di viscosizzante impiegato, dal momento che questo eccipiente può influenzare oltre alle caratteristiche del prodotto finito, anche l’efficienza del processo produttivo, e può incidere sul livello di gradimento della preparazione da parte dell’utilizzatore finale.

I gel idroalcolici sono stati preparati utilizzando etanolo dal momento che in letteratura è riportato che, rispetto a isopropanolo e n-propanolo, è dotato di una maggiore tollerabilità cutanea (10).

La sericina derivante dalla seta (SS) impiegata in questo lavoro è un prodotto di scarto di un’industria tessile italiana (Artefil, Luisago). L’upcycling di sericina, oltre a evitare lo spreco di questa preziosa proteina, apporta un notevole valore aggiunto alla formulazione, soddisfacendo la crescente e incessante domanda di sostenibilità ambientale che oggigiorno è un aspetto fondamentale su cui l’industria punta molto.

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Linee Guida

Anna Ciranni

Segnalazioni Rapex

Anna Ciranni

Regulatory

Ingredienti cosmetici nel Regno Unito: come sono gestiti dalle autorità? • F. Rapolla

Regulatory

Etichettatura ambientale degli imballaggi • S. Arnica

Andare In
Into The Lab

Esotico riciclo • Camilla Crescentini

Perché ci piace

Naturalità e sostenibilità • Laboratorio Cosmopolita

Eccellenze Italiane

Hypericum perforatum extract • Gianpiera Spada

Letteratura

Lorella Giovannelli

Approfondimenti Cosmetici

Upcycling di feccia, vinaccia e materia tartarica

Approfondimenti Cosmetici

La valenza etica e sociale della cosmetica

Approfondimenti Cosmetici

Cannabis Sativa Seed Oil e Cannabidiol

Scelte e azioni verso una comunicazione sostenibile • Barbara Panzeri

aziende

ACTIVE CONCEPTS
HUWELL CHEMICALS

AC WATER KEFIR PHA

ACTIVE UP
SILAB

PEPTILIUM®

PHARMA COSM POLLI
AQIA

Phytocare AOX

VARIATI
SYNERGIO

BiomEco™ 94

SON’ACTIVE ANTI DANDRUFF ORGANIC prodotto da Laboratoire Soniam e distribuito in Italia da LCM, è un principio attivo a base acquosa costituito da una miscela di tre estratti vegetali (calendula, rosmarino e salice bianco), titolato in zinco e acidi floreali (acido citrico), in grado di prevenire e trattare il problema della forfora in modo naturale.

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BUONA LETTURA!

VISION OF VISUAL

VISION OF VISUAL

Scelte e azioni verso una comunicazione sostenibile
Barbara Panzeri

Barbara Panzeri

Digital graphic artist
RONFstyle.com
rontstyle@gmail.com

VISION OF VISUAL

Scelte e azioni verso una comunicazione sostenibile

In questa sesta rubrica di Vision of Visual dedicata al tema della sostenibilità ho il piacere di parlarvi di un piccolo quanto
immenso strumento con una potenzialità esponenziale: il PDF Multimediale, smart e green per comunicare in modo
sostenibile.

Essere rispettosi dell’ambiente significa anche fare delle scelte nel tempo che siano coerenti con i propri valori, con la
consapevolezza che ognuno di noi nel suo piccolo può fare la differenza; grazie al PDF Multimediale hai la possibilità di
rendere sostenibile il tuo prodotto sotto ogni aspetto, anche quello comunicativo, oltre che nella sua composizione.

COSMETIC TECHNOLOGY

Barbara Panzeri
Digital Graphic Artist

ronfstyle@gmail.com

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EDITORIALE • MAKEUP TECHNOLOGY AUTUNNO/INVERNO 2022

EDITORIALE • MAKEUP TECHNOLOGY AUTUNNO/INVERNO 2022

Riccardo Rossi

Direttore scientifico
di MakeUp Technology

MAGIC CREAM

«L’emulsione è un sistema in cui due fasi che naturalmente non starebbero assieme sono forzate a farlo. Quindi non chiedetevi se un’emulsione si separerà nelle due fasi iniziali, ma quando…». 

Questa è la frase che la docente di Tecnica Farmaceutica I, durante il mio quarto anno del corso universitario in Farmacia, ha usato per iniziare la sua lezione sul mondo delle emulsioni.

Eccoci quindi arrivati a quella che è forse la più grande famiglia dei prodotti per il makeup che abbiamo trattato in questi ultimi quattro numeri di MakeUp Technology: le emulsioni, appunto. 

Si tratta di una categoria di formulazioni chimiche che, personalmente, mi hanno sempre affascinato parecchio.

Ricordo, infatti, come le tecniche e gli ingredienti utilizzati per prolungare quanto più possibile questa “precarietà” dello stato emulsione mi siano parse da subito, dal punto di vista formulistico, come una sfida che necessitava di un’ottima preparazione di base e di una buona esperienza di preparazione dell’emulsione stessa. In effetti a distanza di anni, posso confermare come sia esattamente così!

Quando si parla di emulsioni nel campo del makeup, benché esistano ottimi prodotti in commercio sotto forma di rossetti, ombretti, correttori ecc., si pensa solitamente a uno dei prodotti che non manca mai, e che non deve e può mancare, nel beauty case di nessuna donna: il fondotinta (in questo caso liquido).

Messi un po’ da parte durante l’estate, i fondotinta tornano protagonisti dell’autunno, anzi diventano veri must-have con l’arrivo del freddo. Non solo perché, come mostrato dalle passerelle, il nude look dominerà i trend di stagione, ma anche per le loro nuove formulazioni che, sempre più simili a quelle skincare, permettono di proteggere ulteriormente la pelle.

Il fondotinta è infatti un prodotto essenziale nella beauty routine, in quanto dona freschezza e luminosità a qualsiasi tipologia di pelle; del resto, è ormai risaputo come un colorito radioso e il più possibile naturale sia in grado di trasmettere un senso di essenzialità e di bellezza autentica.

Da dove iniziare per trovare il perfetto nude look per la propria pelle? Secondo gli attuali trend seguiti dai più influenti MakeUp Artist, il fondotinta deve avere una texture fluida, quasi trasparente alla vista ma soprattutto impercettibile sulla pelle perché dalla consistenza leggera. Per un effetto naturale garantito.

Le formule di ultima generazione sono molto modulabili, quasi su misura, e adattabili alle esigenze personali e al tipo di pelle. Se il fondotinta compatto risulta più comodo, veloce e pratico, le texture fluide garantiscono, invece, maggiore comfort e performance.

Viene spontaneo chiedersi se di fronte a tanta tecnologia, esistano ancora delle differenze tra il fondotinta e le tanto famose e chiacchierate BB e CC cream. In realtà, decisamente meno rispetto al passato. Prima la distinzione era maggiore, i fondotinta erano molto più coprenti mentre le BB cream erano leggere e impalpabili e le CC cream avevano proprietà skincare specifiche. Invece oggi, tutto è più leggero ma anche più skincare. In generale, si può dire che BB e CC cream siano indicate per coloro che desiderano un prodotto pratico più vicino al trattamento, mentre il fondotinta rimane un prodotto irrinunciabile per chi desidera un effetto makeup sofisticato.

Infine, chi cerca una soluzione ibrida a metà tra trattamento e base, adesso può contare su creme “all in one” che non solo idratano e proteggono ma sublimano il colorito e l’incarnato con effetto perfezionante.

Tra skincare e makeup: in questa “terra di mezzo” si collocano i fondotinta di nuova formulazione. Una sorta di ibridizzazione che si avvale di ultime tecnologie e ingredienti assolutamente performanti.

Si tratta di trattamenti che aiutano a migliorare la superficie cutanea, così da riflettere meglio la luce e far apparire la pelle più giovane.

Come dire…delle vere e proprie “magic cream”!

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Editoriale Cosmetic Technology 5, 2022

Editoriale
Cosmetic technology 5, 2022

Anna Caldiroli

Direttore scientifico
di Cosmetic Technology

Lavoratori
e protezione solare

Siamo nel 1917 e immagino di scrivere questo editoriale del numero dedicato allo sport osservando il Maestro Carlo Carrà  intento a dipingere “La musa metafisica”: una statuaria e composta giocatrice di tennis – se fosse stata dipinta recentemente, forse giocherebbe a padel – dagli inconfondibili tratti metafisici. Un golfino a maniche lunghe chiuso sul davanti, una cintura e una gonnella. Attorno a lei, il chiaro-scuro e le ombre ci fanno perfettamente intuire il punto di arrivo della luce anche se la finestra visibile nella stanza è lontana e buia.  Pensandola come una sportiva (lavoratrice) potremmo concludere che la sua esposizione ai raggi UV sia piuttosto scarsa, ammesso che non conosciamo che tipo di tessuto è stato impiegato per realizzare i suoi abiti.

Facciamo un salto temporale di quasi 100 anni, arriviamo nel 2022: in un’estate caldissima e siccitosa. I vari telegiornali nazionali non mancano di ricordarci la temperatura del giorno, di bere acqua, di non uscire nelle ore più calde. La crisi energetica è fuori dalla porta, la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime incalza e gli aeroporti in serie difficoltà organizzative. È luglio inoltrato: parto per le vacanze; sono in auto, guido o sono passeggero ed osservo. Tanti sono i cantieri che si snodano lungo le autostrade italiane. Tanti sono i lavoratori lungamente sotto il sole: mi trovo a pensare come, a differenza della tennista di Carrà, si proteggono dai danni del breve termine oppure, peggiori e silenti, quelli che impiegano più tempo a insediarsi e a maturare. Sono cute e occhi i principali organi bersaglio dell’esposizione sia nel breve sia nel lungo periodo1.

Mi domando quindi se, in tutte le circostanze che vanno oltre l’adozione di misure tecniche e organizzative (come la turnazione, la creazione di zone d’ombra ecc.) e si deve ricorrere alle misure di protezione individuale (quali berretti, occhiali e solari), quanto l’applicazione di un cosmetico nella pratica venga “presa sul serio” ed entri effettivamente a far parte della quotidianità lavorativa di sportivi, agricoltori, edili, manutentori ecc. che sono esposti alla radiazione UV? Sono sufficienti l’informazione e la formazione previste dal Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) affinché i lavoratori siano a conoscenza dei rischi specifici cui sono esposti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e delle misure di prevenzione e protezione applicabili? Oppure è facile sfuggirvi per ragioni legate al discomfort che possono provocare alcuni prodotti, magari untuosi e dall’effetto lucido o cementizio, alla percezione che il solare non sia un vero e proprio scudo invisibile e protettivo da un cancerogeno ma più un vezzo oppure ancora perché percepito come un rischio minore, in particolare da chi è costantemente all’esterno? Infatti, sembra che i cosiddetti indoor workers siano maggiormente consapevoli della probabilità di danno che è in grado di provocare l’esposizione solare rispetto a chi sta fuori. Addirittura, da un’indagine risulta che oltre il 70% degli outdoor workers non applichi mai la protezione solare. Invece, gli indumenti protettivi sono stati trascurati da più del 30% dei lavoratori2. Alcuni sembrano anche essere inadeguati allo scopo3.

1Modenese A, Korpinen L, Gobba F. Solar Radiation Exposure and Outdoor Work: An Underestimated Occupational Risk. Int J Environ Res Public Health. 2018;15(10):2063.

2Gallo R, Guarneri F, Corazza M, et al. Role of occupational and recreational sun exposure as a risk factor for keratinocytic non-melanoma skin cancers: an Italian multicenter case-control study. Ital J Dermatol Venerol. 2021;156(6):692-702.

3Miligi L, Benvenuti A, Legittimo P et al. Rischio da radiazione solare ultravioletta nei lavoratori outdoor: piano mirato della Regione Toscana [Solar ultraviolet radiation risk in outdoor workers: a specific project of Tuscany Region (Italy)]. Epidemiol Prev. 2013;37(1):51-59.

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Concrete wellness

ARTICOLI

C. Minelle, A. Ratti

Bregaglio

Concrete wellness

Da archetipo a trend cosmetico

Il coolhunting è un innovativo strumento di marketing che, basandosi sull’osservazione del contesto socioculturale, permette di tradurre i risultati delle ricerche in trend futuri. Nell’articolo si spiega come dall’analisi dell’archetipo e metatrend dell’albero sia stato possibile individuare un’applicazione cosmetica di tendenza: i prodotti stick per il viso. 

 

Concrete wellness
From archetype to cosmetic trend
Coolhunting is an innovative marketing tool. It observes socio-cultural contexts making it possible to translate research results into future trends. The article explains how an up to the minute cosmetic application (stick skincare products for the face) has been developed, thanks to an analysis of the archetype and metatrend of the tree.

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Effetti della luce blu sulla pigmentazione e l’ossidazione della pelle in un modello ex vivo

ARTICOLI

M. Massironi, C. Girardi, F. Benato, D. Stuhlmann

Symrise

Effetti della luce blu sulla pigmentazione e l’ossidazione della pelle in un modello ex vivo

Valutazione dell’attività dell’L-Carnosina

Questo studio mira a valutare gli effetti della luce blu (Blue light, BL) utilizzando un modello di pelle ex vivo, e a testare l’efficacia della L-Carnosina nel proteggere la pelle dagli effetti della BL. Biopsie di pelle umana (ottenute da chirurgia plastica addominale) sono state trattate topicamente con L-Carnosina ed esposte a BL (80 e 120 J/cm2). L’effetto della BL sull’ossidazione e la pigmentazione è stato quantificato valutando le specie reattive dell’ossigeno (ROS) e la proteina Melanoma antigen recongnized by T cells 1 (Melan-A), che si trova sulla superficie dei melanociti. La valutazione dei ROS è stata eseguita con il metodo della diclorofluoresceina diacetato (DCFH-DA), mentre l’induzione della pigmentazione è stata valutata misurando la quantità di cellule Melan-A positive nello strato basale.

Si è osservato che BL aumenta in modo statisticamente significativo e dose-dipendente la produzione di ROS. Inoltre, è stato osservato un aumento statisticamente significativo di cellule Melan-A positive con la dose di 120 J/cm2 di BL. La L-Carnosina mostra un notevole effetto antiossidante riducendo sia i ROS sia le cellule Melan-A positive. L’aumento dei livelli di ROS, così come l’effetto pro-pigmentante, ci porta a concludere che la BL esercita un effetto pro-ossidativo sulla pelle. La L-Carnosina sembra fornire un’importante protezione dagli effetti della BL riducendo sia i ROS che le cellule Melan-A positive, potrebbe quindi essere considerata una soluzione valida per diminuire gli effetti negativi delle radiazioni della BL sulla pelle.

Effects of blue light on skin pigmentation and oxidation in an ex vivo model
Evaluation of the activity of L-Carnosine
This study aims to evaluate the effects of blue light (BL) using an ex vivo skin model, and to test the effectiveness of L-Carnosine in protecting the skin from the effects of BL. Human skin biopsies (obtained from abdominal plastic surgery) were topically treated with L-Carnosine and exposed to BL (80 and 120 J/cm2). The effect of BL on oxidation and pigmentation was quantified by evaluating reactive oxygen species (ROS) and the protein Melanoma antigen recongnized by T cells 1 (Melan-A), which is found on the surface of melanocytes. ROS evaluation was performed with the dichlorofluorescein diacetate (DCFH-DA) method, while induction of pigmentation was evaluated by measuring the amount of positive Melan-A cells in the basal layer.

We observed that BL statistically significantly and dose-dependently increases ROS production. Furthermore, a statistically significant increase in Melan-A positive cells was observed with the dose of 120 J/cm2 of BL. L-Carnosine shows a remarkable antioxidant effect by reducing both ROS and Melan-A positive cells. The increase in ROS levels, as well as the pro-pigmenting effect, leads us to conclude that BL exerts a pro-oxidative effect on the skin. L-Carnosine seems to provide important protection from the effects of BL by reducing both ROS and Melan-A positive cells, so it could be considered a valid solution to reduce the negative effects of BL radiation on the skin.

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Ciclodestrine

ARTICOLI

Annalisa Branca

R&D cosmetic formulator
Stubborn Cosmetics

Ciclodestrine

Ingredienti versatili e dalle molteplici applicazioni

Le ciclodestrine (CD) sono oligosaccaridi ciclici composte da unità di glucosio.
Le più comuni sono le ciclodestrine α, β e γ, formate rispettivamente da 6, 7, e 8 unità di glucosio.
Le CD possono essere prodotte in modo relativamente economico da materiali come l’amido, attraverso protocolli di green chemistry. Pertanto, sono considerate degli ingredienti di derivazione naturale. Studi tossicologici hanno dimostrato la loro sicurezza nell’utilizzo sia cosmetico sia alimentare.
La loro storia inizia nel 1891, quando Villiers studia dei peculiari cristalli che si rivelano essere stabili in condizioni di idrolisi acida e che non posseggono proprietà riducenti.
Dopo più di cento anni, le CD sono ancora di importante interesse.
La loro struttura toroidale a tronco di cono gli consente di formare complessi di inclusione con molecole-ospiti (guest). Ciò le rende particolarmente utili nello stabilizzare gli ospiti contro l’ossidazione e la luce e nell’aumentarne la solubilità e la biodisponibilità.
Le CD hanno largo impiego anche nella loro forma non complessata. Infatti, per esempio, quando non complessate sono in grado di sequestrare i cattivi odori.
Il costo relativamente contenuto e la loro versatilità hanno permesso alle CD e ai loro derivati, di trovare spazio in molteplici settori, in particolare nella cosmesi.

Ciclodextrins
Versatile ingredients with multiple applications
Cyclodextrins are cyclic oligosaccharides made of glucose units. The most common are the α-, β- and γ-cyclodextrins, that comprise 6,7, and 8 glucose units respectively.
They can be manufactured inexpensively starting from simple raw materials like starch, according to green chemistry protocols. Hence, they are classified as naturally derived ingredients. Furthermore, toxicology studies showed they are safe in both the cosmetic and food use.
Their story begins in 1891, when Villiers studies some peculiar crystals which proved stable under acid hydrolysis conditions, and did not possess reducing properties. After more than a hundred years, CDs are still of great interest. Their truncated cone and toroidal structure allow CDs to form inclusion complexes with guest molecules. This makes them particularly useful in stabilizing the guests against oxidation and light, and in increasing their solubility in water and bioavailability. CDs are also widely used in their non-complexed form. In fact, for example, when they are free, they are able to trap body odor. The relatively low cost and versatility have allowed CDs, and their derivatives, to find space in many sectors; in particular, they allow various interesting uses in cosmetics.

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Cosmetic Technology 5, 2022

Cosmetic Technology 5, 2022

25 anni
di informazione scientifica

SPORT, ESPORT, ACTIVE BEAUTY

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Le ciclodestrine (CD) sono oligosaccaridi ciclici composte da unità di glucosio. 
Le più comuni sono le ciclodestrine α, β e γ, formate rispettivamente da 6, 7, e 8 unità di glucosio. 
Le CD possono essere prodotte in modo relativamente economico da materiali come l’amido, attraverso protocolli di green chemistry. Pertanto, sono considerate degli ingredienti di derivazione naturale. Studi tossicologici hanno dimostrato la loro sicurezza nell’utilizzo sia cosmetico sia alimentare.
La loro storia inizia nel 1891, quando Villiers studia dei peculiari cristalli che si rivelano essere stabili in condizioni di idrolisi acida e che non posseggono proprietà riducenti. 
Dopo più di cento anni, le CD sono ancora di importante interesse. 
La loro struttura toroidale a tronco di cono gli consente di formare complessi di inclusione con molecole-ospiti (guest). Ciò le rende particolarmente utili nello stabilizzare gli ospiti contro l’ossidazione e la luce e nell’aumentarne la solubilità e la biodisponibilità. 
Le CD hanno largo impiego anche nella loro forma non complessata. Infatti, per esempio, quando non complessate sono in grado di sequestrare i cattivi odori. 
Il costo relativamente contenuto e la loro versatilità hanno permesso alle CD e ai loro derivati, di trovare spazio in molteplici settori, in particolare nella cosmesi.

Ciclodextrins
Versatile ingredients with multiple applications
Cyclodextrins are cyclic oligosaccharides made of glucose units. The most common are the α-, β- and γ-cyclodextrins, that comprise 6,7, and 8 glucose units respectively.
They can be manufactured inexpensively starting from simple raw materials like starch, according to green chemistry protocols. Hence, they are classified as naturally derived ingredients. Furthermore, toxicology studies showed they are safe in both the cosmetic and food use.
Their story begins in 1891, when Villiers studies some peculiar crystals which proved stable under acid hydrolysis conditions, and did not possess reducing properties. After more than a hundred years, CDs are still of great interest. Their truncated cone and toroidal structure allow CDs to form inclusion complexes with guest molecules. This makes them particularly useful in stabilizing the guests against oxidation and light, and in increasing their solubility in water and bioavailability. CDs are also widely used in their non-complexed form. In fact, for example, when they are free, they are able to trap body odor. The relatively low cost and versatility have allowed CDs, and their derivatives, to find space in many sectors; in particular, they allow various interesting uses in cosmetics.

Questo studio mira a valutare gli effetti della luce blu (Blue light, BL) utilizzando un modello di pelle ex vivo, e a testare l’efficacia della L-Carnosina nel proteggere la pelle dagli effetti della BL. Biopsie di pelle umana (ottenute da chirurgia plastica addominale) sono state trattate topicamente con L-Carnosina ed esposte a BL (80 e 120 J/cm2). L’effetto della BL sull’ossidazione e la pigmentazione è stato quantificato valutando le specie reattive dell’ossigeno (ROS) e la proteina Melanoma antigen recongnized by T cells 1 (Melan-A), che si trova sulla superficie dei melanociti. La valutazione dei ROS è stata eseguita con il metodo della diclorofluoresceina diacetato (DCFH-DA), mentre l’induzione della pigmentazione è stata valutata misurando la quantità di cellule Melan-A positive nello strato basale.
Si è osservato che BL aumenta in modo statisticamente significativo e dose-dipendente la produzione di ROS. Inoltre, è stato osservato un aumento statisticamente significativo di cellule Melan-A positive con la dose di 120 J/cm2 di BL. La L-Carnosina mostra un notevole effetto antiossidante riducendo sia i ROS sia le cellule Melan-A positive. L’aumento dei livelli di ROS, così come l’effetto pro-pigmentante, ci porta a concludere che la BL esercita un effetto pro-ossidativo sulla pelle. La L-Carnosina sembra fornire un’importante protezione dagli effetti della BL riducendo sia i ROS che le cellule Melan-A positive, potrebbe quindi essere considerata una soluzione valida per diminuire gli effetti negativi delle radiazioni della BL sulla pelle.

 

Effects of blue light on skin pigmentation and oxidation in an ex vivo model
Evaluation of the activity of L-Carnosine
This study aims to evaluate the effects of blue light (BL) using an ex vivo skin model, and to test the effectiveness of L-Carnosine in protecting the skin from the effects of BL. Human skin biopsies (obtained from abdominal plastic surgery) were topically treated with L-Carnosine and exposed to BL (80 and 120 J/cm2). The effect of BL on oxidation and pigmentation was quantified by evaluating reactive oxygen species (ROS) and the protein Melanoma antigen recongnized by T cells 1 (Melan-A), which is found on the surface of melanocytes. ROS evaluation was performed with the dichlorofluorescein diacetate (DCFH-DA) method, while induction of pigmentation was evaluated by measuring the amount of positive Melan-A cells in the basal layer.
We observed that BL statistically significantly and dose-dependently increases ROS production. Furthermore, a statistically significant increase in Melan-A positive cells was observed with the dose of 120 J/cm2 of BL. L-Carnosine shows a remarkable antioxidant effect by reducing both ROS and Melan-A positive cells. The increase in ROS levels, as well as the pro-pigmenting effect, leads us to conclude that BL exerts a pro-oxidative effect on the skin. L-Carnosine seems to provide important protection from the effects of BL by reducing both ROS and Melan-A positive cells, so it could be considered a valid solution to reduce the negative effects of BL radiation on the skin.

Il coolhunting è un innovativo strumento di marketing che, basandosi sull’osservazione del contesto socioculturale, permette di tradurre i risultati delle ricerche in trend futuri. Nell’articolo si spiega come dall’analisi dell’archetipo e metatrend dell’albero sia stato possibile individuare un’applicazione cosmetica di tendenza: i prodotti stick per il viso. 

Concrete wellness
From archetype to cosmetic trend
Coolhunting is an innovative marketing tool. It observes socio-cultural contexts making it possible to translate research results into future trends. The article explains how an up to the minute cosmetic application (stick skincare products for the face) has been developed, thanks to an analysis of the archetype and metatrend of the tree.

aggiornamenti
Segnalazioni Rapex

Anna Ciranni

Into The Lab

Allenamento in dispenser • Camilla Crescentini

Perché ci piace

Sport & Active Beauty • Laboratorio Cosmopolita

Eccellenze Italiane

Floriana Sergio

Letteratura

Lorella Giovannelli

Approfondimenti Cosmetici

Federica Colombo • Arianna Maria Giani • Lorella Giovannelli
Alice Picco

NATRUE

Deodoranti e cosmetici naturali per la pelle degli sportivi
Diana Malcangi

La nuova era degli sport esperienziali • Barbara Panzeri

aziende

VARIATI – BARNET

CapiSeal

ACTIVE UP
TOYO SUGAR REFINING CO.

C-mo 2G™

PHARMA COSM POLLI
AQIA

Gemstones

DEIMOS GROUP
ROBERTET GROUP

CBD Isolate

BREGAGLIO
BOTANICALSPLUS

BP-BOTANILYTE™ PEB

BICOHAIR®UP, prodotto da Bicosome e distribuito in Italia da LCM, è un principio attivo che funge da scudo protettivo contro l’inquinamento urbano.

Su questo numero presentiamo…

Intelligenza artificiale al servizio dell’arte profumiera

La digitalizzazione dei servizi è spesso la chiave del successo. Abbiamo incontrato Alfonso Álvarez-Prieto, General Manager e Founder di Scentmate by Firmenich, che ci ha raccontato un nuovo modello di business pensato per rendere più facile la vita in particolare dei piccoli imprenditori indipendenti.

Ogni progetto comincia con una ricerca

Cosmetitrovo nasce dall’idea di una chimica formulatrice ed è utile per promuovere e semplifi care l’interazione online tra chi cerca e chi offre. Ciascun anello della fi liera si compone da un lato di coloro che quotidianamente hanno la necessità di ricercare prodotti e servizi e, dall’altro, fornitori che per proporsi ai potenziali clienti utilizzano molteplici vetrine. L’obiettivo è stato creare un luogo virtuale che desse la possibilità di incontrarsi e generare collaborazioni, come in una fi era online sempre aperta. Ne è scaturito un unico database facilmente fruibile da “sfogliare” virtualmente, a disposizione dei professionisti alle prese con svariati progetti che hanno il bisogno di vagliare quante più alternative possibili in poco tempo. Abbiamo incontrato Maria Randazzo, amministratore e co-founder di Cosmetitrovo, alla quale abbiamo posto alcune domande per conoscere più da vicino questo progetto e capire come le aziende lo possono utilizzare al meglio.

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BUONA LETTURA!

BICOHAIR® UP

BICOHAIR® UP

Protezione del capello dall’inquinamento urbano

Un’eccessiva esposizione alla luce solare porta all’ossidazione stress, degradazione delle proteine della pelle e danni nelle strutture cellulari.
Queste sono le principali cause di invecchiamento precoce e numerosi disturbi della pelle.
Tuttavia, l’applicazione topica di Pro-Retinol è limitata a causa dell’instabilità di questa molecola che se non adeguatamente formulato, viene rapidamente reso inattivo.

IL TUO SCUDO PROTETTIVO CONTRO L'INQUINAMENTO URBANO

Bicohair® up

BICOHAIR®UP, prodotto da Bicosome e distribuito in Italia da LCM, è un principio attivo che funge da scudo protettivo contro l’inquinamento urbano.
Il prodotto è in grado di aderire alla cuticola del capello attraverso un’interazione di tipo elettrostatico, impedire l’adesione di particolato inquinante e di metalli pesanti presenti nell’atmosfera urbana e di proteggere quindi la funzionalità delle proteine strutturali del capello.
La tecnologia utilizzata da Bicosome si basa su un sistema di rilascio costituito da lipidi biomimetici. Tali lipidi possiedono una doppia struttura in grado di incapsulare e rilasciare attivi nei relativi strati bersaglio. Ciò consente di veicolare principi attivi perfettamente preservati nella loro funzionalità ai diversi distretti biologici e funzionali in cui è richiesta la loro azione specifica.

TIPO DI PRODOTTI
COLOUR PROTECTIVE SHAMPOOS
SHIELD PROTECTIVE SPRAYS
URBAN LEAVE ON SERUMS
POLLUTION RESTORATIVE MASKS
SPLIT ENDS SEALERS

COSMETIC TECHNOLOGY

Marco Colombo 
Sales Executive
Cosmetics Department

MColombo@lcmtrading.it

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