Cosmetic Technology 2, 2023

Cosmetic Technology 2, 2023

Well aging, antipollution

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ABSTRACT

Good manufacturing practices in cosmetic

From theory to practice

The Good Manufacturing Practice (GMP) are the reference guidelines for cosmetic production, in compliance with the provisions of the Cosmetic Regulation (EC) n. 1223/2009, article 8. In this paper are reported the main points of UNI EN ISO 22716:2008 (GMP) and some practical examples of set of problems that may arise during work in a manufacturing company. It is highlighted how the importance of the knowledge of the legislation and its application can allow to manage the critical issues and prevent them from repeating. The importance of voluntary certification as a self-monitoring tool is stand out.

RIASSUNTO 

Le norme di buona fabbricazione (GMP) sono le linee guida di riferimento per la produzione dei cosmetici, in conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1223/2009, articolo 8. In questo testo vengono descritti i punti principali della norma UNI EN ISO 22716:2008 (GMP) e si riportano alcuni esempi pratici di problematiche che possono presentarsi durante le attività lavorative di un’azienda di produzione. Si evidenzierà come la conoscenza dell’applicazione della normativa possa permettere di gestire tali criticità ed evitare che si ripresentino. Si metterà in rilievo l’importanza della certificazione volontaria come strumento di autocontrollo.

ABSTRACT 

How to formulate a multipurpose eye cream

The periocular region as a target: cosmetic needs and functional substances

Appearances of the eye and periocular region are critical for emotive display and play a key role in social interactions to the perception of facial beauty. This region includes the upper and lower eyelids, brow-lid complex, and lid-cheek complex. The periocular region, for its anatomical-physiological, appears to be peculiar since it is very delicate, thinner, sensitive, and particularly subjected to stresses of various kinds, such as muscle contractions, radiation exposure, weathering. 

The purpose of this work was to formulate a multifunctional cosmetic product containing specific active for the periocular region that can influence the main concern for the area: eye bags, dark circles, blepharoptosis and wrinkles. During the discussion, the project the selection of raw materials, the machines used to create the prototype and those used for large-scale production will be described. Moreover, some tests such as chemical-physical tests, microbiological tests, stability and skin tolerability tests that have been carried out on the cosmetic product will be discussed. Finally, data and images relating to the consumer test will be reported to verify the.set goals.

RIASSUNTO

L’aspetto dell’occhio e la regione perioculare sono fondamentali per l’espressione emotiva e svolgono un ruolo chiave nelle interazioni sociali per la percezione della bellezza del viso. Questa regione comprende le palpebre superiori e inferiori, il complesso palpebrale superiore e il complesso palpebrale inferiore. La regione perioculare, per le sue caratteristiche anatomo-fisiologiche, è molto sensibile, sottile, delicata, e particolarmente sottoposta a sollecitazioni di varia natura, quali le contrazioni muscolari continue, l’esposizione alle radiazioni e agli agenti atmosferici.

Scopo di questo lavoro è stato la formulazione di un prodotto cosmetico contenenti attivi specifici capace di agire sulle principali complicanze estetiche della zona: borse, occhiaie, blefaroptosi e rughe. La trattazione prevede l’esame delle materie prime selezionate, i macchinari impiegati sia per la realizzazione del prototipo sia per la produzione su larga scala e le diverse analisi effettuate sul prodotto. Il cosmetico è stato valutato mediante test chimico-fisici, microbiologici, di stabilità e compatibilità cutanea. Inoltre, sono riportati dati e immagini relativi al consumer test, effettuato su volontari, al fine di verificare gli obiettivi prefissati. 

In tutto il mondo si assiste a un crescente interesse per gli effetti negativi che l’inquinamento atmosferico può avere sulla nostra salute. Gli inquinanti sono di natura molto varia, possono essere di origine naturale o antropica e i tipici inquinanti vanno dal particolato (PM; proveniente per esempio da gas di scarico, fumo, polline o cenere) e dai composti gassosi (per esempio, ossidi di azoto e di zolfo, carbonio organico volatile oppure ozono) fino alla luce (raggi UV e la luce blu) e ai metalli pesanti (1). La pelle è quotidianamente esposta agli agenti inquinanti e questa esposizione può causare segni di invecchiamento cutaneo precoce, danni alla barriera epidermica, disturbi della pigmentazione e danni alle cellule. Può anche aggravare problemi cutanei preesistenti, come secchezza e irritazione, e le impurità della pelle (24). Sul mercato sono già presenti numerosi prodotti cosmetici che vantano claim “antinquinamento”. Considerando la diversa natura degli inquinanti e dei loro possibili effetti, i test e le indicazioni di efficacia devono essere pertinenti e correttamente documentati. Non esiste un unico claim o un unico metodo di prova “valido per tutti” (5). Esistono già diverse pubblicazioni dedicate agli effetti dell’inquinamento sulla pelle (1,3,6-8). Tuttavia, per i cosmetici, la portata degli effetti, i claim e la loro fondatezza rimangono ancora poco chiare. 

Questo lavoro ha avuto l’obiettivo di raccogliere le conoscenze e i dati della letteratura e renderli facilmente accessibili. Abbiamo scelto di creare una matrice interattiva online, che possa servire come punto di partenza e fonte di conoscenza per le persone interessate ad approfondire la conoscenza dell’inquinamento atmosferico e degli effetti sulla pelle insieme ai claim antinquinamento/antipollution riportati sulle etichette dei cosmetici.

aggiornamenti
Letteratura

Selezione della letteratura internazionale recente • L. Giovannelli, A. Picco

Dermocosmetica

Healthy ageing: l'invecchiamento non è una malattia • AIDECO

Approfondimenti Cosmetici

L’eco-surrealismo conquista la cosmetica • C. Minelle, A. Ratti

Approfondimenti Cosmetici

L’importanza del microbiota cutaneo per la cura e la salute della pelle • C. Ceresa, B. Hernandez, L. Fracchia

Approfondimenti Cosmetici

Cosmetici hi-tech a prova di Polo Nord • E. Ghedini

Into The Lab

A proposito di vitamina C e derivati • C. Crescentini

Next Generation

MELA PC • A. Bulletta

Perché ci piace

In-Season Daily Shield Mist • S. Zanella, L. Ferrari

regolatorio
Approfondimenti Normativi
Segnalazioni Rapex
Linee Guida
Istituzioni
Pubblicità sotto la lente
aziende

ACTIVE UP - SILAB

WELLAGYL®

BIOCHIM - RAHN AG

RADICARE®-ECO

EUROSYN - GIVAUDAN ACTIVE BEAUTY

Patchoul’UpTM

RES PHARMA – GREENTECH

URBALYS®

Su questo numero presentiamo…
Self care prima di tutto!
ACTIVE BOX
Eticpack
UNIRED
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NON PERDERTI
GLI APPUNTAMENTI
DI SETTORE

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BUONA LETTURA!

MakeUp Technology P/E 2023

TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: Green is the new black

MT1_2023_TagGreen
tendenze
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
LABORATORIO COSMOPOLITA

Le coin des

Bijoux cosmétiques

Il lato creativo della formulazione cosmetica

Quando questi aspetti si fondono tra loro nascono i progetti migliori

Per l’esposizione di Laboratorio Cosmopolita, laboratorio di ricerca e sviluppo nel settore skin-care, hair-care  makeup e personal care, al Making Cosmetics Milano 2022 abbiamo voluto mettere in scena il risultato dei punti cardine sul quale si sviluppano i nostri lavori. Da un’idea si è sviluppato un concetto, e da quel concetto un progetto: gioielli apparentemente comuni ma con un cuore di formulazioni cosmetiche nate dal team di formulatrici di Serena Zanella. Un progetto ambizioso e stimolante che accende i riflettori sul valore e sulle capacità del formulatore cosmetico, partendo dalla scelta delle materie prime all’abilità di saperle lavorare per ottenere il risultato desiderato. Nasce Le Coin des Bijoux cosmétiques – beauté prêt-à-porter.

rubriche
L'angolo della strategia

Il tempo della consapevolezza • G.P. Armana

L'avvocato risponde

L'avvocato della bellezza • C. Bellomunno

Cosmetica e proprietà intellettuale

Il metaverso e la proprietà industriale • A. V. Vanosi

Job Corner

Occupazione femminile in Italia nelle industrie beauty • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Peptilash® Extend L​

“Burj Khalifa matita sopracciglia con attivo infoltente”, presentata da Faravelli Cosmetic Division in occasione di Making Cosmetics 2022, fa parte della collezione "The Skyline Collection”. Una matita che non si limita a garantire un “effetto infoltente”, ma che stimola la crescita delle sopracciglia, mentre colora e dà forma

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico
e impaginazione

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sd@ceceditore.com

Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

Assistente marketing
Matteo Olgiati
mo@ceceditore.com

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BRUNO WOLHFARTH

BRUNO WOLHFARTH

Fondata negli anni ’60 grazie all’ingegno visionario e alla determinazione del suo fondatore, Bruno Wolhfarth, l’azienda si è distinta fin da subito per l’innovazione tecnologica. Il brevetto del filtro a piastre rotonde senza guarnizioni, interamente realizzato in acciaio inox, rappresenta tuttora il marchio di fabbrica per eccellenza, simbolo di qualità e durata.

L’evoluzione dell’azienda ha portato allo sviluppo di un’ampia gamma di elettropompe in acciaio inox, tra cui quelle con girante flessibile in elastomero, elettropompe sanitarie brevettate e modelli innovativi in titanio specifici per la movimentazione di acidi. Ogni componente delle macchine viene progettato e realizzato internamente nello stabilimento di Sordio, garantendo il controllo totale della filiera produttiva e un’altissima qualità.

Una caratteristica distintiva dei prodotti Wolhfarth è l’utilizzo di barre piene di acciaio, lavorate con precisione tramite tornitura e fresatura, evitando completamente l’uso di parti stampate o fuse. Questa scelta garantisce maggiore robustezza, migliori prestazioni e una durata nel tempo superiore rispetto agli standard del settore.

Nel corso degli anni, l’azienda ha arricchito il catalogo con nuovi modelli, adattando le tecniche di produzione alle più recenti innovazioni nella lavorazione dell’acciaio e rispettando rigorosamente le normative di sicurezza e igiene.

Oggi, la Wolhfarth continua ad essere guidata dalla seconda e terza generazione della famiglia, che con passione e competenza investe in ricerca, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Unendo tradizione e progresso, l’azienda si conferma un punto di riferimento nel settore delle elettropompe e dei filtri in acciaio inox, offrendo soluzioni all’avanguardia per applicazioni industriali, alimentari e chimiche.

 

Founded in the 1960s thanks to the visionary ingenuity and determination of its founder, Bruno Wolhfarth, the company stood out right from the start with technological innovation. The patented gasketless round plate filter, made entirely of stainless steel, is still the trademark par excellence, a symbol of quality and durability.

The company’s evolution has led to the development of a wide range of stainless steel electric pumps, including those with flexible elastomer impellers, patented sanitary electric pumps and innovative titanium models specifically for handling acids. Each machine component is designed and manufactured in-house at the Sordio plant, ensuring total control of the production chain and extremely high quality.

A distinctive feature of Wolhfarth products is the use of solid steel bars, precisely machined by turning and milling, completely avoiding the use of moulded or cast parts. This choice guarantees greater robustness, better performance and a longer lifespan compared to industry standards.

Over the years, the company has expanded the catalogue with new models, adapting production techniques to the latest innovations in steel processing and strictly complying with safety and hygiene regulations.

Today, Wolhfarth continues to be led by the second and third generations of the family, who invest in research, technological innovation and environmental sustainability with passion and expertise. Combining tradition and progress, the company is a point of reference in the field of electric pumps and stainless steel filters, offering state-of-the-art solutions for industrial, food and chemical applications.

Via Cavour, 31
26858 Sordio (Lodi)

www.wolhfarth.it

Fondata nel 1965

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Job On Beauty

Job On Beauty

Prenditi cura del tuo RECRUITMENT

La prima piattaforma HR per l’industria Beauty & Healthcare

Job On Beauty è la recruitment company specializzata nel mercato Beauty & Healthcare. Le nostre aree di competenza sono: Cosmetica & Personal Care, Nutraceutica & Food, Farmaceutica & Medical Device.

Offriamo servizi di Ricerca & Selezione del personale, HR Counseling, Outplacement e Formazione continua per le aziende della filiera.
Il nostro team di esperti e appassionati HR, salute e bellezza, garantisce alle aziende profili qualificati e specializzati attraverso uno processo di recruitment rapido e puntuale, che si fonda su una metodologia consolidata a più fasi.

Job On Beauty è supportata inoltre da una Direzione Scientifica nelle attività di formazione, garantendo un approccio scientifico al settore.

JoB è anche un network professionale costituito unicamente da esperti del settore: la nostra piattaforma accoglie talenti e professionisti del mondo Healthcare & Beauty, formando una vera e propria rete professionale specializzata volta a favorire gli incontri vincenti con le aziende.

Job On Beauty è infatti partner di stakeholder affermati nel settore Beauty & Healthcare. Nel corso degli anni abbiamo stretto collaborazioni che ci consentono di cogliere le opportunità del mercato attraverso un continuo confronto con i principali partner e player e, di conseguenza, offrire servizi mirati e di qualità alle aziende e ai candidati registrati alla piattaforma JoB.

OFFRIAMO SERVIZI HR DEDICATI ALLE AZIENDE DELLA FILIERA

Ricerca & Selezione del personale

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I VALORI DI JOB ON BEAUTY

IMPEGNO

Mettiamo impegno in tutto ciò che facciamo. Siamo sensibili al fatto di seguire le pratiche di reclutamento e formazione qualitativa nei confronti sia dei clienti che dei candidati.

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La nostra passione verso le persone, che si traduce in prendersi cura di ciò che facciamo e per chi lo facciamo. La nostra è un’attività che riguarda le persone e le relazioni che creiamo con i candidati e con le aziende sono preziose e in cima alle nostre priorità. Sono le persone a fare la differenza.

TRASPARENZA

Si traduce in condivisione di informazioni in maniera regolare e completa. Vogliamo costruire relazioni sincere, efficaci e improntate sulla fiducia, con i nostri interlocutori.

RISPETTO

Agiamo verso tutti con rispetto, ascolto ed etica; i nostri contatti e scambi restano riservati. Siamo convinti che un comportamento responsabile e rispettoso sia imprescindibile dal successo a lungo termine di un’azienda.

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RECRUITMENT
TALENT ACQUISITION
HR COUNSELING
TRAINING
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PER L’INDUSTRIA BEAUTY & HEALTHCARE

Sede legale:
Via Don Natale Fedeli, 3 – 20020 Arese (MI)

Sede operativa:
Centro Direzionale Milano 2
Palazzo Bernini,
Via Fratelli Cervi – 20090 Segrate (MI)

tel +39 02 124120214

info@jobonbeauty.com • www.joboneauty.com

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Defil

Defil

Dal 1985 la natura il sapere

La DEFIL S.r.l., nata nel 1985 a Sesto San giovanni (MI), svolge la sua attività nel settore della filtrazione e depolverazione dell’aria per impianti civili ed industriali.
DEFIL grazie alla competenza dei suoi collaboratori, è in grado di rispondere ad ogni quesito riguardante la filtrazione dell’aria per i processi produttivi, la protezione ambientale sul posto di lavoro e l’inquinamento atmosferico.
L’esperienza e la professionalità acquisita da Defil viene riconosciuta anche in settori particolarmente difficili quali il cosmetico, il chimico, il farmaceutico e l’alimentare.
DEFIL ha nella qualità dei suoi prodotti e nella affidabilità dei servizi forniti i propri punti di forza. Ciò è confermato dalla certificazione del nostro Sistema Qualità in conformità alla norma ISO 9001.

Defil S.r.L founded in 1985 in Sesto San Giovanni (MI) carries out its activities in the sector of air filtration and dedusting for civil and industrial plants.
Defil, thanks to the expertise of its employees, is able to answer any question regarding air filtration for production processes, environmental protection in the workplace and air pollution.
The experience and the professionalism acquired by Defil is also recognized in particularly difficult sectors such as cosmetics, chemical, pharmaceutical and food.
Defil has its strengths in the quality of its products and the reliability of the services provided. This is confirmed by the certification of our quality system in accordance with ISO 9001.

The activity of Defil takes places in the design, construction and marketing of the following products:
• Filter cells for prefiltration related spare parts in rolls or panels
• Refill for Automatic rotary filters of all brands
• Pocket filters (rigid or soft High efficiency filters, absolute, Laminar flow panels and diffusers
• Dihedral filter
• Filter for cleanroom and Laminar flow cabins
• Cartridges filters for powder cabins
• Activate charcoal filters (cabins, cartridges and rigid pocket)
• Filters for air compressor, gas or biogas turbines
• Inertial filters
• Dust control unit
• Security container type “canister”
• Automatic rotary filters
• Filter housing
• Counterframes for filter
• Bag filters
• Manometers– pressure switches

L’attività della DEFIL si esplica nella progettazione, costruzione e commercializzazione dei seguenti prodotti:

Celle filtranti per prefiltrazione e relativi ricambi in rotoli o pannelli
Filtri ad alta efficienza, assoluti, terminali filtranti diffusori
Cartucce in filo avvolto
Cartucce in filo avvolto
Filtro a tasche rigide
Filtri a diedro
Filtri per camere bianche e cappe sterili
Cartucce filtranti per cabine a polveri
Filtri a carbone attivo (celle, cartucce, tasche rigide)
Filtri per compressori, turbine a gas e biogas
Filtri inerziali
Depolveratori a tasche autopulenti
Filtri Automatici Rotativi
Contenitori di sicurezza tipo “canister”
Corpi riempimento
Cassoni filtranti
Controtelai porta filtro
Maniche filtranti
Manometri - pressostati
Medie filtranti
Sacchi filtranti per liquidi
Filtri Originali Andreae
Tasche morbide

Via Vincenzo Monti 173
20099 Sesto San Giovanni (MI)
tel 02 2489583 – 02 26224313
info@defil.it – www.defil.it

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Etichettatura ambientale degli imballaggi

REGULATORY

Sara Arnica

Responsabile regolatorio

Etichettatura ambientale degli imballaggi

I nuovi obblighi

Il 26 settembre 2020 è entrato in vigore il Decreto Lgs. 116/2020 – definito anche decreto rifiuti – che recepisce in un unico decreto due direttive europee: la direttiva (UE) 2018/851 che modifica la 2008/98/CE relativa ai rifiuti e la direttiva (UE) 2018/852 che modifica la 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” contenute nel “Pacchetto Economia Circolare” (1). Il Decreto Lgs. 116/2020 introduce così delle modifiche sostanziali al D.Lgs. 152/2006 (cioè al Testo Unico Ambientale) tra cui quelle in materia di (a) servizi di gestione integrata dei rifiuti (artt. 1-2), (b) imballaggi (art. 3) e (c) sanzioni previste (art. 4). 

In questo quadro, l’attuazione della Direttiva (UE) 2018/851 e della Direttiva (UE) 2018/852 impattano fortemente sull’etichettatura degli imballaggi. 

Il nuovo testo prevede sostanzialmente che tutti gli imballaggi, immessi al consumo sul territorio nazionale debbano essere opportunamente etichettati in base a tre riferimenti specifici:

norme UNI applicabili;

corretta modalità di raccolta;

Decisione 97/129/CE della Commissione.

Ciò, ponendo in capo ai produttori obblighi informativi e responsabilità riguardo la corretta etichettatura e sue relative sanzioni (1). 

Inizialmente, la modifica ha innescato numerosi dubbi interpretativi, soprattutto per quanto riguarda i contenuti da riportare in etichetta, i soggetti responsabili coinvolti e il perimetro dell’obbligo, sollevando preoccupazione nelle imprese data anche la tempistica ristretta per potersi adeguare alla normativa.

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Materiale di origine naturale! … ma è davvero sostenibile? (e sicuro?)

OPINION LEADER

A. Cavazza

Università di Parma

Materiale di origine naturale! … ma è davvero sostenibile? (e sicuro?)

Attraversiamo un momento storico in cui il tema della sostenibilità è al centro dell’interesse di tutti e coinvolge moltissimi aspetti della quotidianità. Relativamente al tema del packaging, l’attenzione per i materiali impiegati condiziona moltissimo il comportamento dei consumatori di fronte a una confezione da acquistare e le aziende fanno il possibile per andare incontro alle richieste di imballaggi innovativi con basso impatto ambientale.

Il marketing richiede nuove soluzioni di packaging che siano prima di tutto veicolo di messaggi di rispetto dell’ambiente. Molti prodotti quindi appaiono sul mercato in una nuova veste “green”, che è però a volte discutibile. Spesso il fine ultimo è, infatti, solo quello di attrarre l’attenzione del cliente con confezioni e claims che evocano la naturalità e la sostenibilità con richiami all’origine vegetale dei materiali e al rispetto per l’ambiente. Non dimentichiamo però che una delle funzioni fondamentali de packaging è quella di proteggere il prodotto e combatterne lo spreco. Stiamo andando in questa direzione? 

Proviamo a guardarci intorno con spirito critico e poniamoci qualche domanda.

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Sericina della seta

ARTICOLI

A. Candiani, G. Diana, A. Foglio Bonda, A. Milanesi, E. Bari, M. Sorlini, M. L. Torre, L. Segale

Uni Piemonte Orientale, Novara Pharmaexceed, Pavia
APTSol, Novara

Sericina della seta

Ingrediente innovativo da upcycling per gel igienizzante mani

In seguito all’emergenza sanitaria globale di COVID-19 dovuta a SARS-CoV-2, sono stati commercializzati moltissimi prodotti disinfettanti o cosmetici igienizzanti per le mani contenenti etanolo, che esercita azione disinfettante quando presente a elevate concentrazioni (≥80% v/v secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) (1) ed è, ad oggi, in fase di revisione come attivo in prodotti biocidi per l’igiene umana e animale (2). Nonostante la rilevanza di questi prodotti per l’igiene personale, in generale, e, in particolare, nella situazione contingente, il loro uso frequente non solo nell’arco della giornata ma anche nel medio-lungo termine (settimane, mesi ecc.) può provocare secchezza e screpolature sulla cute, dermatiti o reazioni allergiche per via dell’alterazione del film idrolipidico della pelle, a seconda della sensibilità di ciascun utilizzatore (3-6). Per prevenire i sopracitati effetti collaterali, una soluzione potrebbe essere quella di arricchire le formulazioni “tradizionali” con ingredienti funzionali innovativi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di preparare un gel idroalcolico arricchito con sericina, una proteina della seta nota per avere proprietà idratanti, lenitive e un effetto antiossidante (7-9), tutte caratteristiche estremamente rilevanti per la pelle e ricercate dall’industria cosmetica. Nello specifico, sono state studiate sei formulazioni diverse tra loro per il tipo di viscosizzante impiegato, dal momento che questo eccipiente può influenzare oltre alle caratteristiche del prodotto finito, anche l’efficienza del processo produttivo, e può incidere sul livello di gradimento della preparazione da parte dell’utilizzatore finale.

I gel idroalcolici sono stati preparati utilizzando etanolo dal momento che in letteratura è riportato che, rispetto a isopropanolo e n-propanolo, è dotato di una maggiore tollerabilità cutanea (10).

La sericina derivante dalla seta (SS) impiegata in questo lavoro è un prodotto di scarto di un’industria tessile italiana (Artefil, Luisago). L’upcycling di sericina, oltre a evitare lo spreco di questa preziosa proteina, apporta un notevole valore aggiunto alla formulazione, soddisfacendo la crescente e incessante domanda di sostenibilità ambientale che oggigiorno è un aspetto fondamentale su cui l’industria punta molto.

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Editoriale Cosmetic Technology 6, 2022

Editoriale
Cosmetic technology 6, 2022

Anna Caldiroli

Direttore scientifico
di Cosmetic Technology

Domande (s)comode

Recentemente, sono stata relatrice in un webinar dedicato all’economia circolare e alla relazione con le normative “orizzontali” che governano le materie prime quando sono (soltanto) sostanze o miscele e non hanno ancora preso la connotazione di prodotto: i regolamenti REACH e CLP.

Da un lato, un’abbondanza di rifiuti destinati allo smaltimento anche determinato da un cambio di abitudini nei consumi – caso emblematico: gli acquisti online dove i prodotti acquistati sono accompagnati da packaging secondario e terziario oppure dalla crescita delle famiglie single che vede aumentare l’acquisto di formati medio-bassi e, in generale, beni pronti all’uso1 – ma, spesso ancora sfruttabili per ottenere materie prime seconde; dall’altro, in alcuni casi, una scarsità di materie prime vergini (che può essere condizionata dal costo dei materiali di partenza, se pensiamo al binomio petrolio-plastiche1). Acquisire rifiuti e trasformarli è un’opportunità di collaborazione tra i diversi comparti industriali2. Per quanto riguarda gli ingredienti in formula, il matrimonio tipico è quello tra industria alimentare e cosmetica. Nel passaggio da economia lineare a circolare, la fase di design ricopre un ruolo determinante per le successive azioni di recupero3. Al netto del fatto che per rendere i prodotti idonei a un’economia neutra dal punto di vista climatico, efficiente per le risorse e circolare, bisogna agire sulla generazione di rifiuti, è evidente2. Tuttavia, una domanda mi risuona in testa: a oggi, che cos’è potenziale e cos’è reale?

Intendiamoci, dal mio piccolo paese d’origine sorprendentemente molto avanti nell’attività di recupero già negli anni Novanta, affiancata all’educazione che mi è stata impartita (che vuole i miei fogli di appunti trovare una similitudine in quelli leonardeschi) sono ben lieta di vedere questa spinta europea da una parte, del mercato e dell’industria dall’altra. È decisamente avviato anche il motore di atenei e centri di ricerca che si spendono in studi di vario tipo: dalle proprietà, ai metodi di estrazione o di ottimizzazione di processo.

Tornando a monte, quanto il riciclo è in grado di sopperire alla domanda di un’industria affamata di materie prime, noti i costi delle tecnologie spesso molto complesse1? Quanto queste sono esattamente sovrapponibili a quelle vergini in termini di purezza, sicurezza o performance? REACHologicamente parlando vale la “regola dell’80%”4; tuttavia, è doveroso domandarsi che cosa sia il restante 20%, come e se incide sulle prestazioni e/o sulla sicurezza (l’art. 3 vigila sempre sui safety assessor e non concede sconti!). Quanto è possibile consolidare la catena di approvvigionamento affinché fornisca materiali di varia provenienza (come nel caso del packaging da post-consumo) con caratteristiche costanti nel tempo? 

In questo scenario picassiano, di Guernicamemoria e in questo editoriale non ho risposte da dare ma il sincero augurio di trovarle insieme.

1Croci E, Colelli F, Pontoni FB. Gli scenari economici del riciclo dei rifiuti in Italia in un’ottica di Circular economy Research Report Series ISSN 2785-0781. 2019.

2European Commission. Communication from The Commission to The European Parliament, The Council, The European Economic and Social Committee and The Committee Of The Regions A new Circular Economy Action Plan. 2020.

3European Commission. Report from The Commission to The European Parliament, The Council, The European Economic and Social Committee and The Committee of The Regions on the implementation of the Circular Economy Action Plan. 2019.

4ECHA. Orientamenti all’identificazione e alla denominazione delle sostanze in ambito REACH e CLP. V. 2.1. 2017.

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