Trattamento dei capelli


Trattamento dei capelli

Letteratura cosmetologica

Paolo Poggi

Formononetina contro la caduta dei capelli

Formononetina è un flavonoide (7-ossi-4’-metossi isoflavone). Si tratta del componente tipico della droga di varie piante, in particolare il Trifoglio, ma anche Erba medica, Liquirizia, Chiodi di Garofano. In terapeutica e cosmetica è apprezzata per la sua leggera attività estrogeno-simile. Nella pratica tradizionale spesso estratti contenenti fitoestrogeni sono stati utilizzati con il presupposto che sostanze ormono-simili in essi contenute sono in grado di stimolare la crescita dei capelli. E questo, lo ha confermato la ricerca scientifica, in relazione al fatto che tali sostanze stimolano e regolano la proliferazione dei cheratinociti del follicolo dei capelli. È proprio con formononetina estratta da Chiodi di Garofano (Eugenia caryophyllus) che è stato effettuata una ricerca atta a stabilire l’interesse di questo ingrediente attivo in preparati tricocosmetici intesi a contrastare la perdita dei capelli. Si è potuto verificare che formononetina esplica un effetto anti-apoptotico deregolando l’espressione di caspasi-3, esercitando quindi un effetto regressivo sulla perdita dei capelli. Ricorderemo che caspasi-3 è una proteasi (enzima idrolasi) con gruppo cisteinico nel sito attivo, ed è essenziale alle cellule ai fini di attivarne apoptosi (8).

Peptidi antiforfora

Il brevetto riferisce di preparati antiforfora ove come ingredienti attivi sono considerati particolari tipi di peptidi antimicrobici. Per peptide antimicrobico si intende un peptide che previene, inibisce o riduce la crescita di microrganismi o, anche, li distrugge. Nel caso specifico, i peptidi in esame si sono rivelati efficaci nel confronto dei microrganismi tipici della formazione di forfora (Malassezia furfur, M. ovalis…). Le formulazioni si sono rivelate efficaci nel trattamento di disordini correlati a desquamazione dello scalpo quali dermatiti seborroiche e forfora. I peptidi utilizzati sono del tipo filloseptine e dermaseptine, separati da pelle di anfibi. Tali peptidi, mentre hanno sviluppato una specifica attività mirata a contrastare lo sviluppo e l’attività di microrganismi patogeni come quelli sopra citati, al contempo non interferiscono sull’equilibrio fisiologico della flora microbica residente e benefica sul sito di applicazione. Dopo l’applicazione del preparato contenente i peptidi antimicrobici, si può ricorrere al lavaggio della chioma con shampoo. Peraltro i peptidi possono essere utilizzati anche in formulazioni non a risciacquo (9).

Microrganismi probiotici contro disordini dello scalpo

L’invenzione descrive l’uso di microrganismi probiotici o una frazione di loro metaboliti nel trattamento di disordini dello scalpo quali dermatiti seborroiche, irritazioni o prurito, sviluppo di forfora. Gli Autori del brevetto hanno scoperto che microrganismi probiotici delle specie Lactobacillus e Bifidobacterium riducono i detti disagi agendo sul livello di idratazione e sulla funzione barriera dello scalpo. Ottimizzando l’assimilazione di nutrienti forniti in una idonea dieta a livello della mucosa intestinale, contribuiscono a promuovere la fornitura di nutrienti essenziali al metabolismo cellulare ed alla sintesi di vari elementi strutturali della pelle. Quest’azione si risolve, dicono gli estensori del brevetto, in un rafforzamento della funzione barriera della cute, nella riduzione di condizioni infiammatorie e nel mantenimento di una bilanciata ecoflora cutanea benefica. Di conseguenza, lo scalpo risulta più nutrito, più idratato, meno irritato e meno fragile e non tende a squamarsi. L’azione è diversa e più intensa e più pronunciata di quella ascrivibile a preparati che contengono tradizionali ingredienti antiforfora (10).

da Cosmetic Technology 4 – 2016