Seminario


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Hair Care&Fashion, anche i capelli vivono ed esprimono la personalità di chi li indossa!

Università di Camerino (MC), 9 giugno 2016

Dopo alcuni anni, SICC è tornata a trattare l’argomento “Capelli e cuoio capelluto” che ha dimostrato grande evoluzione in questo settore, dal punto di vista scientifico, tecnologico e normativo.

Questa volta SICC si è spostata dalla sede istituzionale di Milano per aderire ad una richiesta dei soci del Centro Italia, approfittando anche dell’ospitalità dell’Università di Camerino, da qualche anno sede del Master in Cosmetologia.

Il convegno è stato ospitato nella stupenda sala degli stemmi del Palazzo Ducale, sede di una delle Università più antiche e prestigiose d’Italia.

Dopo il saluto del Prorettore dell’Università, che ha ringraziato SICC per questa opportunità ed ha auspicato altri eventi in collaborazione, relatori autorevoli hanno trattato di ingredienti, formulazioni, metodologie di valutazione e di supporto ai claim per i prodotti di igiene e trattamento di capelli e cuoio capelluto, sia maschile che femminile.

Piera Di Martino, titolare del Master in Cosmetologia dell’Università di Camerino, ha delineato frammentazione e trend del mercato Italiano dei prodotti per capelli, che rappresenta circa il 14% del totale del cosmetico; il mercato ha seguito l’andamento generale di quello cosmetico, fatta eccezione per il settore professionale che ha subito negli ultimi anni un rallentamento importante; per il futuro si prevede un aumento della segmentazione in prodotti specialistici ed un altrettanto importante aumento del settore Bio-, che nel settore Hair già rappresenta un 30% del totale del mercato Bio-cosmetico.

Nicola Lionetti, dello Studio Rigano, ha poi effettuato una carrellata degli ingredienti nuovi e meno nuovi che caratterizzano il settore, soprattutto nell’ottica della specializzazione dei prodotti, ritornando comunque a rappresentare il caso “SLES” come emblematico dell’approccio contrapposto fra ricercatori “ortodossi” e bloggers del settore cosmetico.

Giuseppe Gennero, fondatore dell’Azienda Grow Upp, ha illustrato la segmentazione del mercato professionale del settore “Capelli femminile”, che vale circa 10 Mil di € a livello mondiale, di cui il 50% rappresentato dall’area Color, il 35% dall’area Care ed il restante 15% dallo Shape & Finishing. Gennero ha poi rappresentato 4 diversi style trends, per ognuno dei quali ha suggerito linee di prodotti ed interventi specialistici.

Gianfranco Secchi ha poi presentato alcune tecnologie e strumenti utilizzabili sia in ambito diagnostico dello stato dei capelli, che per la valutazione dell’efficacia dei trattamenti, fra i quali di massima importanza sono la valutazione dell’idratazione e la sebometria di capello e cuoio capelluto; il tutto per supportare adeguatamente i claim, requisito imprescindibile di legge sancito dal 2013 dal Regolamento Cosmetico Europeo che ne tratta in modo specifico gli obblighi. Un altro metodo importante riguarda la valutazione dell’efficacia antiforfora che si può avvalere di semplici metodi colorimetrici per la conta e la valutazione morfologica delle squame forforali pre e post trattamento.

Ermanno Piergentili (ML – kosmetik Italia) ha poi trattato in modo esauriente lo spinoso problema della colorazione e dei coloranti per capelli; dopo un’introduzione scientifica sul colore e la sua valutazione sensoriale e sulla struttura del capello in quanto elemento di supporto alle diverse tecniche di applicazione dei coloranti, è poi entrato nel merito delle diverse tipologie di prodotti coloranti, che ha suddiviso nelle tre classiche categorie: temporanei, semipermanenti e permanenti; per ognuna delle tre categorie ha poi illustrato le più importanti strutture cosmetiche a supporto del sistema colorante, soffermandosi in particolare sulla chimica dei coloranti permanenti che si ottengono principalmente per ossidazione e polimerizzazione di precursori non colorati; da ultimo è entrato nel merito delle problematiche tossicologiche e legislative dei coloranti per capelli, ribadendo che, a fronte delle liste positive presenti nell’Allegato del Regolamento Cosmetico Europeo, i coloranti per capelli possono essere ritenuti a tutti gli effetti innocui sia per i consumatori che per i professionisti, ovviamente nel rispetto di tutte le raccomandazioni obbligatorie trasmesse dalla corretta comunicazione B2B e B2C.

La lettura poi di Roberto Leonardi (consulente) ha riscosso molto interesse nell’auditorio per il suo carattere più filosofico che tecnologico; attraverso una fantasiosa illustrazione di prodotti innovativi ma di nicchia, ha voluto tracciare il processo dell’innovazione a partire dalla creatività che si può estrinsecare nella produzione di prototipi innovativi solo a fronte di meditazione profonda sul valore aggiunto che rappresenta tale innovazione per l’utente finale, che non può prescindere da un modo accattivante di comunicazione; da qui il ruolo fondamentale del Marketing se si vuole che prodotti e brand abbiano successo sul mercato.

Per ultimo, Luigi Campanella (Università La Sapienza, Roma), ha ribadito il ruolo fondamentale della chimica anche nella valutazione dello stato di benessere del capello e, di conseguenza, anche dell’organismo umano in toto. Sul capello infatti si fissano molti dei componenti (oligoelementi, sostanze minerali) che derivano dal metabolismo generale e, dalla loro analisi, si possono anche tracciare i recenti eventi metabolici, quali ingestione e/o assorbimento di tracce di sostanze tossiche e/o benefiche per lo stato di benessere di cute ed organismo umano.

Al termine di questa presentazione un acceso dibattito ha cercato di chiarire il ruolo del Reach, che riguarda principalmente le sostanze, ma che ha riflessi importanti anche per gli end-users, quali i prodotti cosmetici.

da Cosmetic Technology 4 – 2016