Integratori alimentari:


Integratori alimentari:

La review scientifica che guida al corretto uso

Integratori Italia (AIIPA)

Milano, 23 giugno 2016

Il fatturato del comparto integratori in Italia è di 2,4 miliardi di euro per il canale di vendita delle farmacie, che da solo copre l’85,3% del mercato (dati IMS da aprile 2015 ad aprile 2016). Il fatturato cresce del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Lombardia è di gran lunga la regione con la maggior quota di mercato: 17,1% rispetto al totale Italia, (pari a 418 milioni di euro), con una crescita del 6,3%.

Integratori Italia (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) ha presentato, nello scorso mese di giugno a Milano, un importante passo avanti nella conoscenza del ruolo e delle evidenze scientifiche sull’integrazione alimentare, uno stato dell’arte delle evidenze scientifiche più significative sulle frontiere più promettenti dell’alimentazione e della salute. Un pool di otto tra i maggiori esperti italiani ha realizzato, dopo oltre un anno di lavoro, la prima edizione della Review sull’Integrazione Alimentare che fa chiarezza sia su principi attivi, che sulle diverse esigenze nelle varie fasi della vita. Numerosi e ampi i temi trattati:

– ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita

– integratori a base di vitamine e minerali, estratti vegetali e probiotici

– integratori per la salute e la bellezza della donna

– integratori e loro ruolo per la salute cardiovascolare e per contrastare il declino cognitivo

– qualità e sicurezza

La missione di Integratori Italia di AIIPA è quella di Contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratore alimentare, per favorire scelte sempre più consapevoli del consumatore e lo sviluppo di questo settore in Italia, ha affermato Alessandro Colombo, Presidente di Integratori Italia, che ha precisato:

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare quest’opera, che certamente non esaurisce un tema così ampio ma che costituisce un passo avanti per fare il punto e contribuire alla conoscenza scientifica sul ruolo degli integratori alimentari nei moderni stili di vita”.

Da diversi anni la ricerca scientifica si è data l’obiettivo di validare il ruolo delle sostanze presenti negli integratori alimentari, nel coadiuvare le funzioni fisiologiche in soggetti sani. Nonostante la difficoltà oggettiva di dimostrare scientificamente un beneficio clinicamente rilevante sul mantenimento dello stato di salute e del benessere, è possibile oggi disporre di un significativo numero di pubblicazioni di alto livello qualitativo che conferma quanto i diversi componenti degli integratori, da vitamine e minerali, a prebiotici e probiotici, ad estratti vegetali sino alle numerose molecole biologicamente attive, derivate dagli organismi animali e vegetali, svolgano effettivamente tale ruolo.

Uno stile di vita sano, costruito su una dieta controllata e varia, un costante esercizio fisico e l’adozione di comportamenti virtuosi per la salute, evitando un eccessivo consumo di alcool e fumo, rappresentano la base irrinunciabile per il mantenimento di questa stessa in ogni fase della vita di persone giovani, adulte o anziane.

Esitono però periodi nei quali il nostro stato di benessere viene messo alla prova, e può essere necessario integrare la propria dieta con elementi concentrati di sostanze che si sono dimostrate utili per affrontare al meglio determinate situazioni. L’uso ormai molto diffuso nel nostro paese di questi alimenti “particolari” che offrono benefici funzionali è diventato una conferma indiretta dei vantaggi che gli integratori offrono per il mantenimento dello stato di benessere dell’individuo.

Una recente ricerca di GfK Eurisko per Integratori Italia sul tema “Il mondo degli integratori alimentari” ha infatti evidenziato non solo che sette Italiani su dieci hanno usato un integratore alimentare, ma anche l’elevato livello di interesse dei consumatori ad avere informazioni sugli integratori: oltre quattro persone su dieci desiderano ricevere consigli e notizie, in particolar modo sui benefici per l’organismo, sui rischi e le controindicazioni, sul corretto utilizzo e sui diversi principi attivi. Su questo fronte, giocano un ruolo fondamentale il medico di medicina generale, che è infatti secondo il 53% degli intervistati interessati a ricevere informazioni sugli integratori, la prima fonte informativa, seguito dai medici specialisti e dal farmacista (citati dal 49% della popolazione); segue, in termini di importanza, il web con il 40% di risposte.

“Per rispondere sempre più e sempre meglio a tali bisogni informativi”, ha concluso Colombo, “abbiamo realizzato questo progetto, che ci auguriamo possa costituire un utile complemento a supporto dell’attività di counselling dei professionisti della salute e un ulteriore stimolo alle accresciute esigenze di informazione da parte di consumatori e media”.

Integratori, moderni stili di vita e alimentazione

“Sebbene l’adozione di uno stile alimentare vario ed equilibrato sia ritenuta sufficiente per garantire i nutrienti necessari, sempre più osservazioni epidemiologiche supportano la necessità di una maggiore attenzione alla copertura del fabbisogno nutrizionale e al sostegno delle funzioni fisiologiche”, ha affermato Franca Marangoni, Responsabile Ricerca Nutrition Foundation of Italy. “Gli integratori possono rappresentare una valida e sicura opportunità per favorire l’assunzione ottimale di una o più sostanze e il sostegno di funzioni fisiologiche, contribuendo anche alla prevenzione di fattori di rischio di malattia. Ad esempio, nel Physicians’ Health Study, uno tra i maggiori studi d’intervento condotti recentemente, su una popolazione di oltre 14000 medici americani di 50 anni o più, seguiti per 11 anni, l’assunzione di un multivitaminico è risultata associata a una riduzione modesta ma significativa, del rischio di tumori, soprattutto tra i soggetti in età più avanzata”.

Per invecchiare bene

Come invecchiare in salute, oggi? Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specialità in Scienza dell’Alimentazione (Università degli Studi di Milano) ha affermato: “Le principali direttrici della ricerca biochimica dell’invecchiamento sono indirizzate nella riduzione dell’infiammazione silente, dei processi perossidativi e nella necessità di mantenere l’efficienza mitocondriale, vero motore della cellula. L’infiammazione silente è il primo mezzo di difesa dell’organismo per inattivare virus, batteri, allergeni ambientali. Si tratta di un processo di bassa intensità ma cronico, che può portare ad un esaurimento del sistema immunitario. Per contrastarlo, è utile una dieta antinfiammatoria, con limitata assunzione di acidi grassi idrogenati, acidi grassi saturi e acidi grassi omega-6 (privilegiando quelli monoinsaturi come l’olio oliva), una ridotta assunzione di zuccheri semplici e un incremento di carboidrati integrali. Utile anche l’integrazione a base di acido linolenico, cardiolipine e/o specifici fosfolipidi precursori delle cardiolipine, che si sta rivelando di estrema utilità a prevenire e riparare i danni mitocondriali”.

Alleati del cervello

A proposito d’invecchiamento e declino cognitivo, Giovanni Scapagnini, Associato di Biochimica Clinica al Dipartimento Scienze per la Salute (Università degli Studi del Molise) ha precisato: “Il cervello è estremamente esposto allo stress ossidativo e di conseguenza invecchia più precocemente; la dieta rappresenta uno tra i fattori più in grado di influenzare il nostro stato di salute e la qualità dell’invecchiamento. Oltre al glucosio, da cui dipendono le funzioni cerebrali, risultano fondamentali per una corretta fisiologia neuronale le vitamine, in particolare del gruppo B, gli omega 3 per la trasmissione dell’impulso nervoso, la memoria e l’apprendimento; i fosfolipidi, alla base della struttura delle membrane cellulari; L-acetil carnitina (LAC), assimilabile anche attraverso il cibo e la supplementazione, per la sua azione neuroprotettiva. Ulteriori sostanze “non nutrienti” che hanno evidenziato capacità di ridurre il danno ossidativo, sostenere il normale tono dell’umore e migliorare le capacità mnemoniche sono le antocianine e le procianidine del mirtillo, le catechine del tè, i flavanoli del cacao, il resveratrolo e la curcumina, le epicatechine del cacao e l’omotaurina, presente in alcune alghe marine”.

Amici del cuore

“Stile di vita corretto e alimentazione equilibrata, con il supporto di un’appropriata supplementazione, sono efficaci anche sul fronte della prevenzione delle malattie, ad esempio di quelle cardiovascolari”, ha sottolineato Andrea Poli, Presidente Nutrition Foundation of Italy. “Le osservazioni epidemiologiche e i grandi studi di intervento hanno documentato l’importanza della gestione del profilo lipidico, principale fattore di rischio per le malattie coronariche. Numerosi integratori alimentari sono dotati di una documentata efficacia su tale parametro: tra questi, particolarmente promettenti sono i fitosteroli, gli integratori a base di riso rosso fermentato, il beta-glucano, la berberina, i grassi polinsaturi della famiglia degli omega 3”.

Per la salute e la bellezza delle donne

“Per quanto riguarda la salute della donna, meno colpita dai problemi cardiovascolari, lo stile di vita oggi però la espone comunque a fattori di rischio importanti, come stress, alimentazione irregolare, scarsa attività fisica e fumo. Molti studi evidenziano una carenza cronica di alcuni elementi come ferro, acido folico, calcio, magnesio e molte vitamine, sia durante il periodo adolescenziale che in età adulta”, ha affermato Vincenzo de Leo, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo, Sezione di Ginecologia e Ostetricia (Università degli Studi di Siena). “La ricerca oggi ci sta dando interessanti riscontri da integratori alimentari contenenti specifiche sostanze naturali, come ad esempio la cannella per la dismenorrea, trattamenti a base di vitamina B1 per alleviare i sintomi fisici e psichici della sindrome premestruale, fitoestrogeni di origine vegetale in associazione a calcio, vitamina D, agnocasto, iperico per contrastare i sintomi neurovegetativi della delicata fase della vita legata alla menopausa. Interessanti anche i dati relativi a sostanze come la caffeina, il retinolo, il loto (Nelumbo nucifera), la carnitina per il trattamento della cellulite, problema che inizia solitamente nel periodo dell’adolescenza ed è presente a vari gradi in circa il 90% delle donne”.

Gli Italiani amano i botanicals

Un approfondimento speciale meritano gli integratori a base di erbe, che stanno trovando un largo consenso nella popolazione generale e che sempre più entrano a far parte delle abitudini quotidiane. Patrizia Restani, Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari (Università degli Studi di Milano), ha commentato: “Per inquadrare il mercato degli integratori a base di piante, sono interessanti i risultati del Progetto PlantLIBRA, che ha coinvolto 2400 consumatori in 6 paesi europei, Finlandia, Germania, Italia, Romania, Spagna, UK, e che nel nostro paese ha interessato 4 città: Milano, Venezia, Roma, Catania. Emerge un profilo del consumatore di integratori a base di erbe mediamente colto e con un sano stile di vita; il 71% degli intervistati ha un livello di istruzione medio o alto, il 63% fa attività fisica moderata, il 65% è normopeso, il 48% non fuma. Oltre l’80% dei consumatori ha dichiarato di trarre beneficio dall’uso di integratori a base di erbe, sempre o talvolta. Le piante più amate e richieste dagli Italiani: Aloe, Finocchio, Valeriana, Ginseng, Mirtillo, Passiflora, Melissa, Guaranà, Tarassaco, Carciofo (www.plantlibra.eu)”.

I probiotici al servizio di salute e benessere

Un altro ambito che riveste grande interesse in termini di ricerca e innovazione, nonché di grande richiesta da parte dei consumatori, è quello dei probiotici, definiti da FAO/OMS nel 2001 come “microrganismi vivi e vitali al momento dell’uso, la cui efficacia è legata al consumo di un’adeguata quantità e il cui uso deve portare un beneficio per la salute o il benessere”.

A questo proposito, Lorenzo Morelli, Preside Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza), ha precisato: “La ricerca di 20 anni ritiene quello dei probiotici un settore in cui investire risorse per l’avanzamento delle conoscenze del rapporto fra salute e batteri, identificando questi ultimi non più nei soli agenti patogeni, bensì come potenziali mezzi per il mantenimento di un buono stato di salute. Tuttavia, pur a fronte dell’imponente quantità di ricerca e sviluppo svolta, allo stato dell’arte l’unico claim ammesso da EFSA è relativo all’azione idrolitica sul lattosio delle colture batteriche usate per produrre lo yogurt”.

Ha quindi proseguito: “Oggi le linee di ricerca ammissibili sui probiotici secondo EFSA sono principalmente focalizzate sulle aree: discomfort gastro-intestinale (adulti affetti da sindrome da colon irritabile, neonati con coliche gassose); difese immunitarie contro agenti patogeni (i probiotici si sono rivelati utili nella riduzione delle infezioni delle vie respiratorie superiori e nell’incidenza delle infezioni da Clostridium difficile) e benefici nella risposta agli allergeni”.

Qualità e sicurezza degli integratori alimentari: Italia capofila d’Europa

Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco (Università degli Studi di Torino), ha concluso con un punto fermo che riguarda la sicurezza degli integratori alimentari: “La forza del sistema di sicurezza italiano per alimenti e integratori è diventato un riferimento per molti paesi: la nostra organizzazione è basata su un modello one health dove la visione è unitaria, quindi una sola salute che include tutta la catena alimentare, dal ciclo di vita di vegetali e animali arrivando all’uomo. È un processo pianificato e controllato dai campi alla tavola, attuato sulla base delle direttive e dei Regolamenti UE; la direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo, recepita in Italia con il decreto legislativo n.169 del 21 maggio 2004, l’impegno scientifico e di verifica di EFSA, l’istituzione di riferimento per la valutazione del rischio per la sicurezza di alimenti nell’UE, la legislazione alimentare italiana ed europea, hanno costruito un’architettura di protezione e di garanzie per il consumatore italiano unica; i produttori di integratori alimentari in Italia vantano un elevato standard produttivo ed un efficiente sistema di assicurazione della qualità, che li colloca ai primi posti in Europa. Non dimentichiamo infine che l’Italia è una tra le nazioni tecnologicamente più avanzate per lo sviluppo di protocolli di green extraction selettivi, efficienti e a basso impatto ambientale”.

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da L’Integratore Nutrizionale 3 – 2016