Il futuro dell’anti-ageing nello skin care


Il futuro dell’anti-ageing nello skin care

Prospettive dello skincare anti-ageing

Nica Lewis

Schermata 2016-09-02 alle 10.25.23In-cosmetics offre la possibilità di conoscere da vicino le tendenze in tema di prodotti beauty. Osservando i lanci dei nuovi ingredienti, i recenti brevetti e gli sviluppi della ricerca accademica, è possibile dare uno sguardo al futuro dell’innovazione cosmetica. L’anti-ageing continua ad essere una forza trainante in tutte le categorie beauty. All’interno del segmento skincare, che guida l’industria in termini di volume e tendenze, vi sono quattro direzioni chiave: Sirtuine, stress & epigenetica / Anti-inquinamento / Potere dei peptidi / Approccio naturale. Il presente report, supportato da Euromonitor International, e a cura dall’analista globale in materia di skincare Nica Lewis per il Gruppo In-cosmetics, esamina e mette in luce le potenziali aree di crescita futura.

Sirtuine, stress ed epigenetica

Le sirtuine hanno fatto la loro comparsa sulla scena cosmetica pressappoco dieci anni fa, quando si scoprì che il resveratrolo influenzava l’attività della sirtuina. Queste proteine energetiche multi-azione regolano il metabolismo cellulare e l’invecchiamento, incrementano gli enzimi anti-ossidanti e riducono i radicali liberi. Malgrado i lanci di marchi importanti quali Estée Lauder e Avon, la tecnologia della sirtuina non è decollata. Nuovi prodotti skincare contenenti resveratrolo continuano ad apparire e nei prossimi anni si potrebbe registrare un revival della sirtuina grazie a nuove ricerche e nuovi ingredienti. Un team di Biocogent, Stati Uniti, ha brevettato un complesso che stimola la sirtuina (1) con l’aggiunta di un meccanismo protettivo. I ricercatori hanno cercato di far fronte alla preoccupazione che la sirtuina avesse un potenziale effetto secondario sulle cellule danneggiate. Il complesso anti-ageing combina un attivatore della sirtuina ed un agente “compensatore” della sirtuina che mira a “prolungare l’aspettativa di vita delle cellule, evitando contestualmente la proliferazione del danno cellulare”. Tale complesso è pensato sia per applicazioni cosmetiche che farmaceutiche. Allo stesso tempo, gli studiosi continuano ad esplorare la biologia della sirtuina e gli effetti benefici della modulazione di questa sulle patologie correlate all’età (diabete, Alzheimer) ed al processo di invecchiamento. A ulteriore dimostrazione che le sirtuine stanno entrando sempre più frequentemente nel panorama odierno, vi è una nuova dieta a base di alimenti che affermano di avere un effetto sull’attività della sirtuina. La cosiddetta Sirtfood Diet dunque, sviluppata da due nutrizionisti di Londra e testata in una palestra, pone l’enfasi su cibi ricchi di polifenoli come apigenina, acido gallico, miricetina e quercetina che attivano la sirtuina. Il menù prevede fragole, grano saraceno, rucola, noci, cavolo riccio, tè verde, capperi, vino rosso e cacao. Trattandosi di una dieta ad inclusione (vs dieta ad esclusione con restrizione di calorie), promette di “favorire la perdita di peso e aiutare a prevenire le malattie”. Alban Muller, Sederma e Active Concepts, per citare alcune aziende, offrono la tecnologia della sirtuina per applicazioni cosmetiche.

Rapporto sirtuina-stress

Si ritiene che la sirtuina sia importante anche nel mantenimento dell’integrità del genoma, soprattutto in relazione allo stress (2). Gli studiosi stanno quindi analizzando il ruolo delle sirtuine nell’epigenetica (il campo che studia le modificazioni esterne o ambientali ai geni). SIRT1 e SIRT6 ad esempio, sembrano complementari, agendo su invecchiamento e infiammazione. Una nuova ulteriore area di ricerca, che avrà implicazioni sulla scienza cosmetica, è la mappatura delle relazioni funzionali fra le sirtuine.

Epigenetica e dermatologia

Un gruppo di ricercatori (3) di Stati Uniti, Danimarca e Francia, ritiene che lo studio dell’epigenetica apra molte possibilità per la dermatologia. Il loro lavoro esamina gli strumenti epigenetici utilizzati dalle cellule: metilazione, istoni e microRNA. Lo studio prende in considerazione applicazioni per il trattamento del melanoma, della psoriasi e dell’invecchiamento cutaneo e mette anche in evidenza due ingredienti, resveratrolo e riso rosso dell’Hymalaya, che, stando a quanto affermato, mirano a questi meccanismi epigenetici.  Per diversi anni, le aziende di ingredienti cosmetici hanno esplorato il mondo dell’epigenetica alla ricerca di nuovi ingredienti anti-ageing. Nel 2011, Lonza ha lanciato ReGeniStem; un anno più tardi, Infinitec ha introdotto NatureCells e nel 2014 è stata la volta di Epigenomyl di Silab, tutti questi ingredienti si basano su attivi che svolgono un effetto su marker epigenetici. Secondo il gruppo Mibelle, l’epigenetica dimostra che l’espressione genica è un sistema molto più complesso di quanto immaginato. “Stiamo studiando il modo in cui l’invecchiamento cutaneo dovuto a fattori ambientali stia potenzialmente causando alterazioni epigenetiche del genoma a lungo termine nelle cellule cutanee”, spiega Fred Zülli, Managing Director. Gli ultimi sforzi dell’azienda svizzera si concentrano sulla scoperta di modelli classici di regolatori epigenetici da utilizzarsi come attivi cosmetici. Il suo nuovo attivo mima la funzione della proteina Royal Jelly, responsabile della programmazione epigenetica dell’ape regina. Gli studi in vitro mostrano un’attività di RoyalEpigen P5 simile a EGF. Negli studi clinici, l’ingrediente ha incrementato la rigenerazione cutanea e ha conferito una maggiore uniformità al tono della pelle.

Stress e legame mente-intestino-cute

Schermata 2016-09-02 alle 10.25.48Il legame fra stress, cervello, intestino e cute è un’altra interessante area di sviluppo. La ricerca ha già mostrato che lo stress fisico, ambientale e/o psicologico può scatenare infiammazione a stomaco e cute. Alcuni studi hanno rivelato che lo stress stesso può essere in qualche misura ereditario, trasferendosi alle generazioni future. Man mano che la nostra comprensione di questo fenomeno aumenta, sarà possibile sviluppare prodotti e trattamenti skincare appropriati. Le aziende stanno così cercando di esplorare questa relazione mente-cute con una serie di nuovi ingredienti attivi. Questa primavera Givaudan ha aperto una nuova strada con NeurophrolineTM. Questo ingrediente, presentato come la prima generazione di attivi in grado di bloccare la produzione di cortisolo, il principale ormone dello stress, afferma anche di promuovere il rilascio di endorfine. Derivato dai semi della Baptisia australis, ricca di proteine ed utilizzata nella medicina ayurvedica per ripristinare la salute e trattare condizioni cutanee. L’ingrediente attivo anti-ageing NeurobioxTM di BASF si focalizza su un nuovo pathway metabolico, lo scambio neuro-cutaneo. Le biopsie di cute umana trattata con formulazioni NeurobioxTM hanno mostrato un incremento del dieci per cento dello spessore epidermico e tassi accelerati di rinnovamento (dati in vivo).

I risultati dopo due mesi hanno dimostrato che l’ingrediente ha permesso un miglioramento paragonabile a quello dell’acido glicolico, se non addirittura leggermente migliore. Codif afferma di aver rivoluzionato la neurocosmetica con NeuroGuard. L’ingrediente mira direttamente all’invecchiamento dei neuroni. Arysta Health & Nutrition Sciences, nuovo espositore giapponese a in-cosmetics, offre Sake Peptide, descritto come “modulatore del biostress”.

Anti-inquinamento

Il claim “protezione contro l’inquinamento” sta guadagnando sempre più terreno nel mercato skincare. L’inquinamento dell’aria ha raggiunto ormai livelli critici in città come Pechino, Nuova Delhi e Karachi. L’inquinamento dell’aria uccide 3,3 milioni di persone all’anno (4). Oltre a contribuire alle morti premature, fattori come il particolato, i fumi dovuti al traffico stradale e lo smog, sono anche considerati come agenti aggressivi per la cute, in grado di causare rughe. Ciò sta spingendo le aziende a rafforzare la funzione protettiva di numerosi prodotti skincare. Ciò sta anche dando nuovo vigore ai trattamenti ed ai nutricosmetici, settori nei quali troviamo ormai numerose maschere ossigenanti per il viso oltre a integratori. I fornitori di ingredienti cosmetici stanno cercando di guidare questa tendenza, offrendo attivi che affermano di proteggere contro gli effetti dell’inquinamento. Due dei più recenti provengono da IBR: IBR-Pristinizer® e IBR-Gapture® affermano di far fronte all’inquinamento dall’interno. Gli attivi sono progettati per “detossificare” dagli agenti inquinanti la pelle e proteggere dall’esterno aiutando a rafforzare la barriera della cute. I benefici anti-ageing, includono la riduzione della pigmentazione e delle rughe e l’idratazione cutanea. All’inizio di quest’anno, Lipotec ha introdotto PolluShieldTM. Questo attivo afferma di incrementare la resistenza della cute al danno legato all’inquinamento, creando una barriera fra la cute e gli agenti inquinanti dell’ambiente e stimolando la difesa anti-ossidante della pelle. Esso contiene un polimero in grado di chelare metalli ed antiossidanti. L’efficacia dell’ingrediente attivo è stata testata in vivo su volontari esposti all’inquinamento di Pechino. A Parigi, in occasione di in-cosmetics 2016, diverse società hanno presentato nuovi attivi anti-inquinamento, come ad esempio Ashland (Blumilight and Elixiance), Codif (CityGuard+), DowCorning (Citycare), ID Bio (Cell’Intact), Sederma (Citystem) e Symrise (SymUrban). Al fine di aiutare a quantificare il claim anti-inquinamento, OxiProteomics, una nuova start-up francese, offre analisi in vitro e in vivo della protezione contro il danno molecolare contro inquinamento, UV e invecchiamento.

Il potere dei peptidi

Schermata 2016-09-02 alle 10.26.49Gli sviluppi medici sono una inesauribile fonte di innovazione nell’area dell’anti-ageing. Da GABA ai fattori di crescita, vi sono una serie di scoperte biotecnologiche che hanno alimentato lo skincare cosmeceutico, sia in termini di nuovi marchi che di ingredienti attivi. Da quando il Botox ha fatto il suo ingresso nel mercato, negli anni ’90, si è cercato di replicare il suo effetto lisciante delle rughe con un prodotto skincare non invasivo. L’avvento della tossina del botulino topico è vicino, ma naturalmente occorreranno tutte le conformità del caso ai regolamenti locali, sia in termini di applicazione che di disponibilità. Il produttore di botox Allergan ha acquisito Anterios, azienda biotech che sta sviluppando una tecnologia che, in base a quanto affermato, permette alle neurotossine di essere rilasciate nella cute senza uso di aghi. Un paio di aziende biotech sudcoreane hanno brevettato un peptide che penetra nelle cellule connesso ad una tossina di botulino (5). Procell Therapeutics e ATGC Co affermano che il loro complesso proteico ricombinante permette il rilascio transdermico della tossina di botulino, rendendolo una conveniente alternativa alle iniezioni. Esso è commercializzato per fini cosmetici ed estetici. I peptidi sono attivi anti-ageing affidabili, supportati da consistenti dati in vivo. Essi aiutano la pelle a restare compatta promuovendo la sintesi del collagene. Matrixyl e Argireline sono due dei più noti attivi per la riduzione delle rughe del viso e del contorno occhi.

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Un approccio più naturale

I principi attivi anti-ageing vegetali, siano essi di origine terrestre o marina, hanno per lungo tempo rappresentato l’anello di congiunzione tra consumatori e aziende alla ricerca di formulazioni e/o look più naturali. Il Sud Corea continua ad essere un centro ad elevata innovazione in questo ambito. I ricercatori del Korea Institute of Oriental Medicine hanno brevettato un complesso attivo a base di una pianta perenne sempreverde. L’estratto di Anemarrhena asphodeloides Bunge sembra avere proprietà in grado di ridurre le rughe. Una collaborazione Sud-Coreana fra università e industria ha prodotto un complesso floreale ed un frutto sbiancante anti-ageing. La combinazione di rosa bianca e mangostano afferma di inibire MMP-1 e l’attività della tirosinasi. Coseed Biopharm ha lanciato due nuovi attivi anti-ageing a base vegetale, estratto di Forsythia suspensa e omija.

Anche la medicina vegetale tradizionale asiatica sta ispirando le aziende europee:

• Il nuovo Neurovity® dei Laboratoires Expanscience è derivato dal Vitex negundo (pianta cinese, Albero Casto – Chinese chaste tree) coltivato con tecnica aeroponica, che sembra incrementare la longevità delle cellule.

• Crodarom ha introdotto Elfe Flower, estratto di Epimedium grandiflorum. Nativo di Cina, Giappone e Corea, questo fiore fa parte della farmacopea vegetale tradizionale asiatica e pare avere molteplici azioni, fra cui proprietà anti-ageing.

• Gattefossé invece, dal canto suo, ha aggiunto alla sua linea Gatuline un nuovo prodotto derivato dai boccioli del cedro giapponese; Gatuline Renew conferisce benefici quali effetto lisciante e rinnovamento della pelle.

Altre aziende stanno guardando all’Africa alla ricerca di nuovi estratti botanici e oli. Rahn ha derivato un estratto dalla linfa della foglia della pianta medicinale sudafricana Bulbine frutescens, che è alla base del suo ultimo ingrediente attivo promotore di collagene, Liftonin-Xpert. Estratti di questa stessa pianta sono disponibili anche presso un fornitore africano, Timola Natural Products, mentre Sericoside, di Indena, è ottenuto dall’albero d’Argento africano, la cui struttura, simile a quella della Centella asiatica, si è mostrata efficace su rughe, luminosità del viso e occhiaie. Gli estratti marini sono anch’essi ingredienti attivi anti-ageing estremamente popolari. Dalle alghe al finocchio marino, dal collagene marino alla clorella marina, la lista degli ingredienti cosmetici derivati dal mare è innumerevole. Spagna e Francia sono i paesi leader in questo ambito con lanci di prodotti notevoli da parte di Greenaltech (Algactiv® GenoFix CPD e Algactiv®Zen) e Lipotec (CellynkageTM). Un nuovo fornitore di microalghe da guardare con interesse è Algaeing, con sede nell’isola di Qeshm nel Golfo Persico.

Sfide e opportunità

Tutti questi sviluppi devono essere osservati unitamente all’innovazione guidata dalla domanda, nonché dalle necessità e dai comportamenti dei consumatori. L’ulteriore crescita dello skincare anti-ageing sarà plasmata da tendenze più ampie in ambito regolatorio, di sostenibilità e tecnologia.

Regolamentazione

La regolamentazione continuerà a dettare il passo dell’innovazione nello skincare anti-ageing. L’attuale distinzione fra cosmetico, quasi-farmaco e prodotto farmaceutico, rende difficile per le aziende di ingredienti, fare progressi in aree quali la neurocosmetica, nel breve termine. “In qualità di produttore di materie prime incentrato sull’approccio scientifico, spesso lottiamo con il fatto che il termine ”ingrediente cosmetico” non è una parola ben definita nel mondo”, afferma Lenka Řebíčková di Contripro. “E noi vogliamo evitare di varcare il confine con i prodotti farmaceutici.” Likivon Oppen-Bezalel di IBR afferma che la globalizzazione della regolamentazione e la conformità alla normativa cinese sono fattori che inibiscono l’invenzione di nuove componenti. Le campagne dei consumatori contro i test sugli animali, le microperle e il fenossietanolo, se otterranno il risultato di modificare la legislazione, avranno un impatto sulle formulazioni future di tutti i prodotti cosmetici e non soltanto sullo skincare anti-ageing. Uno dei principali ostacoli resta la mancanza di una regolamentazione concordata a livello globale sul termine “naturale”.

Sostenibilità

Schermata 2016-09-02 alle 10.27.06La tendenza verso una maggiore trasparenza nelle pratiche di business ed il lancio dei Sustainable Development Goals (SDG) stanno spingendo le società a rivedere la produzione. Sempre più aziende cosmetiche stanno integrando la sostenibilità ambientale e sociale nelle loro strategie. Le multinazionali statunitensi, europee e giapponesi sono attualmente alla guida di questo trend. Aziende di piccole e medie dimensioni di altri mercati, seguiranno. La gestione responsabile dell’acqua, delle foreste e del suolo è un fattore critico ai fini di una catena di approvvigionamento sostenibile. L’industria cosmetica ha già adottato standard per l’olio di palma sostenibile (RSPO), la soia (RSPS) e la carta (FSC) oltre a quelli volti alla conservazione della biodiversità. L’Oréal, Natura e Unilever partecipano ad una iniziativa che monitora l’impronta idrica e al di la di ciò, vi è anche uno standard ISO (14046). Molti fornitori hanno in atto programmi per ridurre il consumo e riciclare l’acqua. I nuovi SDG (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) sull’acqua (SDG6), il consumo (SDG12), gli oceani (SDG14) e le foreste (SDG15) daranno all’industria ulteriore impeto per una migliore gestione dell’uso delle risorse.

Tecnologia

La tecnologia, sia essa digitale, diagnostica o biotecnologica, continua a modellare la relazione dell’industria del personal care con il consumatore. La maggior parte dei marchi cosmetici usano app e social come mezzi per entrare in contatto con il consumatore, monitorare i risultati o espandere la loro rete di contatti. Dall’altro lato, strumenti sempre più tecnologici sono impiegati per i trattamenti di bellezza: laser, radio frequenza, terapia della luce e ultrasuoni ad alta frequenza (HIFU). Per i fornitori, il biotech è in grado di svelare numerosi segreti dell’invecchiamento umano e migliorare ulteriormente la sicurezza dei test. “La biotecnologia svolgerà un ruolo importante anche nello sviluppo di nuovi materiali in modo sostenibile”, afferma Zülli di Mibelle. Le principali sfide della tecnologia sono il costo e la velocità di cambiamento.

Schermata 2016-09-02 alle 10.27.23Uno sguardo al futuro

Neurocosmetica

Sebbene ci vorrà tempo per svelare i segreti dell’epigenetica per lo skincare, ora che il legame fra epigenetica, stress e sirtuine è stato accertato, vi è un rinnovato dinamismo nel marketing degli attivi neurocosmetici. I messaggi relativi al legame stress-cervello-intestino-pelle, avranno buon appeal sui consumatori attenti al proprio stile di vita e all’alimentazione. Un’altra sfida sarà quella di comunicare le scoperte delle biotecnologie ai consumatori. Zülli di Mibelle spiega che “La trasformazione di concetti anti-ageing completamente nuovi, in storie di marketing per i consumatori resterà una sfida. Un ingrediente attivo anti-ageing innovativo, basato sulla scienza epigenetica, ad esempio, potrà avere successo commerciale solo se saremo in grado di spiegare l’innovazione e i benefici ai consumatori”. Innovazione è prevista anche nel settore spa/benessere: stimolazione elettrica e agopuntura sono già tecniche utilizzate per veicolare principi attivi anti-ageing nella matrice cutanea. Una nuova generazione di gel con attivi neuro cosmetici ad azione anti stress o anti-ageing potrebbe essere sviluppata per l’utilizzo in trattamenti professionali o in dispositivi di trattamento domiciliare.

Protezione contro l’inquinamento

A livello globale, il claim anti-inquinamento la farà da padrone nei prossimi tre/cinque o addirittura dieci anni. Quando i miglioramenti della qualità dell’aria saranno stati ottenuti, idealmente entro il 2025, vi sarà meno bisogno di claim specifici per prodotti cosmetici in questo ambito. Ricercatori e fornitori stanno anche studiando le implicazioni skincare dell’inquinamento indoor dovuto a schermi elettronici, che porterà una nuova ondata di innovazione. Nel frattempo, in Cina si fronteggia il nuovo problema dell’inquinamento legato ai metalli pesanti nel suolo ed ai fertilizzanti e ai pesticidi nell’acqua. Questa situazione ha già scatenato la paura dei consumatori verso le coltivazioni di riso. Lo scorso anno, il governo ha speso 2,8 miliardi di yuan per bonificare il suolo, tuttavia gli studiosi affermano che ne sarebbero serviti tre volte di più. Oltre al problema dei fondi ci vorrà anche tempo perché le condizioni del suolo migliorino. Ciò potrebbe rendere le aziende riluttanti ad approvvigionarsi di estratti vegetali in aree dove il suolo e l’acqua sono contaminati, in Cina o altrove. Ciò potrebbe dare ulteriore slancio agli standard di tracciabilità e promuovere la credibilità di alcune etichette etiche.

Peptidi

Per i peptidi ci si aspetta una robusta crescita in virtù della loro affidabile performance ed efficacia. Dal momento che la ricerca anti-ageing si spinge nel territorio medico, possiamo aspettarci maggiori sviluppi sulla scia del lavoro Contripro sull’ormone Klotho. Zülli tiene anche a sottolineare in questo ambito l’attivazione genica di Foxo e AMPK come metodi che rilasciano effetti benefici sulle cellule cutanee.

Mercati da osservare

“In termini di potenziale di crescita per gli anti-ageing, India e Indonesia sono in cima alla classifica globale con il più elevato CAGR proiettato fino al 2020”, spiega Irina Barbalova di Euromonitor. Con l’abolizione delle sanzioni, il PNL dell’Iran dovrebbe crescere del 5-6% nel 2015-2016. Euromonitor prevede qui una crescita degli anti-agers di almeno un terzo, ovvero a 29,8 m di dollari americani entro il 2020. L’Iran ha appena concordato di facilitare le importazioni per i cosmetici sud coreani.
E quest’anno, Kolon Global Corp del sud della Corea, prevede di aprire una joint-venture al dettaglio di 10 m di dollari USA nell’intento di instaurare una base produttiva in Iran e sviluppare una linea cosmetica per il mercato iraniano.

“In termini di introiti effettivi, la Cina supererà qualsiasi altro mercato a livello globale, e gli Stati Uniti si posizioneranno secondi”, aggiunge Barbalova. “Oltre ai nuovi ingredienti e formulazioni, anche la crescente diffusione degli strumenti per la diagnosi cutanea, degli apparecchi di uso domestico e della tecnologia per personalizzare ulteriormente i prodotti, sta guidando la prossima frontiera degli sviluppi anti-ageing. I recenti dispositivi anti-ageing includono TriaBeauty approvato dalla FDA, ossia un laser a domicilio contro i segni dell’invecchiamento, OKU Personal Skin Coach il primo iPhone al mondo dotato di strumento di scansione cutanea e Romy Paris, strumento domiciliare che lavora aggiungendo ingredienti attivi altamente concentrati contenuti in capsule ad un siero o crema a seconda delle esigenze del consumatore”. Sulla base delle tendenze qui analizzate, Stati Uniti e Corea sono due dei principali mercati per la ricerca biotecnologica. I brevetti, la ricerca e gli ingredienti qui sviluppati sono fondamentali per lo skincare anti-ageing. Per i professionisti R&D e marketing dell’industria beauty e personal care, le prossime esposizioni e conferenze in-cosmetics offriranno uno spazio dinamico dove scoprire tendenze e dare forma a nuove idee. Gli analisti Euromonitor commentano: “Nel 2015, in Italia, i prodotti anti-ageing hanno registrato la performance migliore nel settore skin care, con un incremento del valore corrente del 3%. I prodotti premium hanno registrato la crescita maggiormente dinamica, con un incremento che si avvicina al 4%, mentre per gli anti-ageing di massa la crescita è stata del 2%. La crescita della categoria è stata dovuta al fatto che i consumatori, soprattutto le donne, cercano prodotti in grado di correggere le imperfezioni e combattere i segni dell’invecchiamento. In Italia le donne sono disposte a spendere per prodotti che possono migliorare il loro aspetto. Inoltre, questi prodotti cominciano ad essere utilizzati ad un’età precoce, quando questa pratica non costitui-sce una necessità ma solo una misura preventiva. Una delle sfide maggiori che oggi affronta lo skin care, e soprattutto la cura del viso, è quella posta dalle proprietà anti-ageing del moderno make up, come nel caso delle creme “alfabeto”, proposte come unico prodotto in grado di offrire protezione solare, idratazione e funzionalità make up. Laddove le consumatrici vanno alla ricerca di modi che permettano loro di risparmiare tempo e denaro, questi prodotti costituiscono una valida alternativa ai 3 prodotti che altrimenti dovrebbero acquistare.

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Ringraziamenti

Desideriamo ringraziare le persone qui sotto citate per aver contribuito, con le loro analisi e stime, al presente report: Irina Barbalova, Global Lead-Beauty and Personal Care, Euromonitor International – Belinda Carli, Director, Institute of Personal Care Science – Mary Overton, Worldwide Export Manager, CACI International – Lenka Řebíčková, Technical Sales Support, Contripro – Likivon Oppen-Bezalel, Ph.D., VP Business Development and Marketing, IBRLtd. – Dr. Fred Zülli, Managing Director, Mibelle Group Biochemistry

Bibliografia

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2 https://books.google.co.uk/books?id=1e19BAAAQBAJ&pg=PA151&lpg=
PA151&dq=sirtuins+stress+epigenetics&source=bl&ots=
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3 http://www.cosmeticsandtoiletries.com/research/biology/
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4 http://www.nature.com/nature/journal/v525/n7569/full/nature15371.html
5 http://www.cosmeticsandtoiletries.com/research/patents/Patent-Pick-
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