Deodorante


Deodorante

Da usare in modo corretto e adatto alle proprie esigenze

AIDECO

AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia • info@aideco.org – www.aideco.org


A chi non è mai capitato di sentirsi in imbarazzo perché non “profumati” abbastanza, soprattutto in determinate circostanze? E quante volte si è desiderato avere un deodorante a portata di mano subito prima di un incontro, che fosse di carattere personale, di lavoro o altro? A differenza degli animali, che utilizzano il proprio odore come sistema di comunicazione, la specie umana ha ormai perso la capacità di utilizzo dell’odore corporeo come strumento di indagine ambientale e interpersonale, e non lo gradisce affatto, se non all’età neonatale dove l’odore della madre è un fondamentale elemento di riconoscimento da parte del neonato. Il sudore e l’odore ad esso legato diventa così un elemento da combattere e da contrastare. E il deodorante è ormai tra i prodotti per la cura del benessere della persona, uno di quelli di cui non si può più fare a meno, a partire dall’adolescenza. Ma cos’è il sudore e che funzioni svolge? Come funziona un deodorante e come possiamo fare la scelta giusta rispetto alle esigenze personali? Basta l’uso del deodorante per contrastare quello che oggi viene considerato un “odore sgradevole”?

Sudore e funzioni
Il sudore è un liquido di per sé inodore, prodotto dalle ghiandole sudoripare, oltre che dalle ghiandole sebacee, la cui funzione principale è quella di controllare la temperatura corporea ed eliminare i sali e i liquidi interni mantenendo l’equilibrio idro-elettrolitico, importante per tutte le funzioni organiche. Il sudore, inoltre, partecipa alla formazione e al mantenimento del film idrolipidico, una sottile barriera che ricopre la pelle idratandola e proteggendola anche dai raggi ultravioletti del sole, grazie ad alcuni componenti come l’acido urocanico (1-3). Le funzioni svolte dal sudore sono quindi vitali per l’organismo.
Le ghiandole sudoripare si dividono in eccrine e apocrine. Le apocrine sono localizzate in alcune zone, come nell’area ascellare (solo nelle ascelle, una delle superfici meno estese del corpo, ce ne sono fra le 25 e le 50 mila), nell’areola mammaria e nelle aree genitali, e sono controllate da fattori ormonali, mentre le ghiandole sudoripare eccrine sono distribuite sull’intera superficie corporea, anche se più numerose sulla superficie delle mani, dei piedi e sul cuoio capelluto (4). Il sudore eccrino è parte attiva nella termoregolazione corporea: è praticamente trasparente e non produce alcun odore, è costituito al 90% d’acqua e da cloruro di sodio e da altre molecole minori. Il sudore apocrino, invece, è il maggior responsabile dell’odore corporeo: ha un colore opaco e oltre all’acqua contiene proteine, lipidi, zuccheri e tracce di sali inorganici. Appena prodotto, anche il sudore apocrino è praticamente inodore. Ma la presenza di batteri presenti sulla superficie cutanea di alcune zone (quali appunto il cavo ascellare) ne favoriscono la proliferazione, in grado poi di determinare la formazione dell’odore sgradevole. Tali batteri, infatti, la cui crescita incontrollata viene facilitata da un ambiente caldo-umido, attivano enzimi (lipasi ed esterasi) in grado di “digerire” le componenti del sudore dando luogo alla produzione di particolari composti detti “acidi grassi liberi”, i veri responsabili degli odori corporei considerati “cattivi”. La presenza dei peli terminali di zona favorisce, inoltre, l’attecchimento dei batteri e quindi la loro moltiplicazione. Viene quindi naturale pensare di voler combattere questo fenomeno, seppur “naturale”, senza però alterare le funzioni svolte dal sudore stesso. Ecco, dunque, che vengono in aiuto quei preziosi cosmetici denominati “deodoranti”, la cui origine si può far risalire alla fine dell’800 negli Stati Uniti. Utilizzando diversi meccanismi di azione (in base ai quali possono essere classificati in antisudorali e antitraspiranti, batteriostatici, adsorbenti, sostanze ad azione anti-enzimatica batterica, sostanze odorose, o coprenti o profumanti) grazie ai numerosi prodotti disponibili sul mercato in varie forme cosmetiche (stick, roll-on, spray con propellente, vapo senza gas propellente, gel, in crema, in pasta grassa anidra, in polvere, in micro-emulsione), è possibile scegliere agevolmente il deodorante più adatto alle proprie esigenze.

Meccanismi di azione, benefici e aspetti da considerare per una scelta mirata
Antisudorali e antitraspiranti
Esplicano la loro azione grazie alla presenza di ingredienti quali sali di alluminio, di zinco e sostanze similari che, in presenza di acqua (o di soluzioni acquose, come il sudore), reagiscono formando una sostanza che riduce la quantità di secreto dalle ghiandole sudoripare. Non agiscono sul meccanismo di formazione dell’odore, quindi, ma sull’attività escretrice delle ghiandole stesse, riducendola perfino al 50%.
I moderni antitraspiranti non bloccano completamente l’attività della ghiandola sudoripara, ma moderano la fuoriuscita del secreto sudorale. Sono molto efficaci per sudorazioni abbondanti come nel caso dell’iperidrosi.
In passato sono stati messi sotto accusa per l’ipotesi di rischio circa l’insorgenza di irritazioni e allergie, e per la loro presunta tossicità sistemica (che peraltro non è stata sufficientemente argomentata o dimostrata). Si sono proposte nel tempo anche ipotesi di correlazione tra l’uso di deodoranti antisudorali/antitraspiranti e l’insorgenza di tumore al seno. Numerosi studi scientifici e articoli apparsi su importanti riviste hanno dimostrato che non c’è una connessione tra l’uso di antitraspiranti e il cancro al seno (5,6).
Se mal formulati o male utilizzati (ad esempio con applicazioni eccessive in quantità e frequenza, anche ripetute a intervalli troppo brevi, oppure senza accurata detersione/rimozione prima della riapplicazione), nell’uso continuato possono provocare la cosiddetta “idrosadenite”, causata dell’eccessiva occlusione che i sali determinano precipitando all’interno del dotto ghiandolare. In caso di pelle sensibile, è bene scegliere con cautela il deodorante da applicare, che deve essere selezionato fra quelli “testati” sotto controllo dermatologico e con protocolli appropriati. Le moderne formulazioni hanno comunque ridotto rispetto al passato l’insorgenza di effetti indesiderabili per chi ne fa utilizzo.

Batteriostatici
Gran parte dei prodotti a funzione deodorante è basata sull’attività batteriostatica, ovvero la capacità di alcuni ingredienti di impedire un’eccessiva proliferazione batterica e quindi un’eccessiva decomposizione dei secreti ghiandolari, evitando così l’ossidazione del sudore e il conseguente sviluppo dell’odore sgradevole. È importante che le sostanze utilizzate in questa tipologia di deodoranti, quali ad esempio il tricloroidrossidifeniletere (noto come Triclosan), la clorexidina (INCI: Chlorhexidine) e il farnesolo (INCI: Farnesol), siano presenti in concentrazioni tali da ridurre la crescita dei microrganismi cutanei (azione batteriostatica) ma senza eliminarli completamente (azione battericida), così da evitare un eccessivo squilibrio della flora batterica naturale; tant’è che questa categoria di ingredienti a uso cosmetico è generalmente normata attraverso la descrizione di limiti e condizioni di utilizzo (Allegati al Regolamento (CE) n.1223/2009).
Le formulazioni di questa tipologia di deodoranti contengono sempre almeno una sostanza “coprente l’odore” (profumo) e spesso sostanze che, mentre svolgono una leggera azione antimicrobica, producono una gradevole profumazione, come ad esempio gli oli essenziali quali il limonene, il bergamotto e il pino silvestre. Il risvolto della presenza di queste sostanze, però, è quello di essere potenziali allergizzanti.

Adsorbenti
Non interferiscono sulla sudorazione come invece fanno gli antitraspiranti e non modificano la flora microbica residente come i batteriostatici. Agiscono invece captando le molecole che producono l’odore sgradevole, annientandole. La funzione deodorante viene infatti svolta da alcune sostanze (ad esempio derivati dello zinco, ossidi di magnesio, talco, ecc.) che letteralmente “adsorbono” gli eccessi di umidità e i derivati maleodoranti che si formano, impedendone la liberazione nell’ambiente. Sebbene ben tollerati, la loro azione è blanda, tanto da richiedere nella formulazione la presenza di altre sostanze attive, oltre che in grado di conferire loro leggere profumazioni.

Ad azione anti-enzimatica batterica
Questa tipologia di deodorante agisce bloccando l’attività degli enzimi utilizzati dai batteri per degradare le componenti del sudore, meccanismo che causa la formazione degli odori sgradevoli. Contengono in genere il trietilcitrato e sostanze antiossidanti; sono in genere ben tollerati poiché rispettano la fisiologia cutanea.

Con sostanze odorose, coprenti o profumanti
Sono i cosiddetti deodoranti profumati che si avvalgono di una consistente dose di sostanze profumanti quale unico mezzo per combattere l’odore corporeo, il cui effetto, quindi, può essere definito “coprente”. Si cerca cioè di coprire o mascherare il cattivo odore con una nota odorosa più piacevole e marcata. Alcuni deodoranti profumati sono composti anche da essenze (oli essenziali) che, come già riportato, oltre al mascheramento dell’odore svolgono una blanda azione batteriostatica. È un’azione limitata nel tempo e se la zona ascellare non è stata ben detersa l’applicazione di questa tipologia di deodorante può, a contatto con il sudore, formare “miscugli” molto più sgradevoli dell’odore naturale stesso, amplificandone gli effetti negativi. Questa tipologia di deodoranti può irritare la pelle e aumentare il rischio di sviluppare dermatiti allergiche da contatto, quindi il loro utilizzo deve essere ben ponderato.
Da quanto sopra riportato, il deodorante, in ogni sua forma e tipologia di azione, è il cosmetico che ci permette di contrastare la formazione degli odori corporei sgradevoli. Il solo uso del sapone, ovviamente, non è sufficiente a combattere tali odori, poiché già solo dopo poche ore il sudore è sottoposto nuovamente all’attacco dei batteri responsabili della loro comparsa. Ma un uso corretto del deodorante richiede che vengano seguite alcune regole, come per esempio quella che prevede che venga applicato comunque dopo una corretta detersione del cavo ascellare, peraltro ben asciutto. Possiamo riassumere, quindi, poche regole da seguire affinché il deodorante esplichi al meglio la sua efficacia e rispetti le delicate zone di applicazione quali sono le aree ascellari:
a) Il deodorante deve essere applicato subito dopo il lavaggio e l’asciugatura dell’area, e distribuito esclusivamente nel cavo ascellare. Spruzzare il deodorante sul torace, così come sui vestiti, è inutile e potrebbe anche essere dannoso.
b) Se si esegue la rasatura del cavo ascellare, la pelle può divenire più sensibile ed essere frequentemente soggetta a irritazioni. Per prevenire è bene radersi nelle ore serali e attendere almeno 6 ore prima di applicare il deodorante o, peggio ancora, esporsi al sole. Il deodorante applicato sulla pelle priva di peli viene usato in minore quantità.
c) Se la cute è sensibile è opportuno trattare le ascelle con deodoranti privi di alcol (spesso causa di irritazioni) e di profumi (per evitare possibili allergie). È importante, inoltre, non usare prodotti che blocchino l’attività della ghiandola (i cosiddetti “7 giorni”). Sconsigliate anche le soluzioni in stick, crema e roll-on che possono aumentare la macerazione della pelle. In questi casi (pelle sensibile e predisposta alle irritazioni) è utile, pertanto, preferire i prodotti in crema che svolgono un’azione deodorante più tollerata e aiutano il ripristino delle condizioni cutanee fisiologiche.
d) I deodoranti roll-on si possono facilmente inquinare a causa della sfera che, girando, può portare all’interno del recipiente peli e impurità. È auspicabile, dunque, avere maggiore cura nella pulizia del flacone.
e) Evitare abusi nell’uso: il deodorante, infatti, è comunque un “elemento” che si inserisce nel delicato equilibrio della microflora cutanea; inoltre, per questa categoria di cosmetico il rischio di effetti indesiderati è più alto (irritazioni/arrossamenti, fenomeni allergici locali, infiammazione delle ghiandole sudoripare ascellari).
f) Per i bambini nella prima infanzia i meccanismi della sudorazione sono diversi rispetto agli adulti; l’uso di deodoranti, dunque, dovrebbe essere sconsigliato. Nei bimbi più grandi il deodorante può essere previsto, tenendo però presente che l’assorbimento percutaneo è maggiore rispetto a quanto avviene negli adulti; in tal caso dovrebbe dunque essere consigliato solo l’uso di prodotti deodoranti specifici “baby”.

Bibliografia
1. Gibbs NK, Tye J, Norval M et al (2008) Recent advances in urocanic acid photochemistry, photobiology and photoimmunology.
Photochem Photobiol Sci 7(6):655-667
2. Shiohara T, Sato Y, Komatsu Y et al (2016) Sweat as an Efficient Natural Moisturizer.
Curr Probl Dermatol 51:30-41
3. Celleno L (2008) Aspetti di patologia cutanea e trattamento dermocosmetologico. Dermatologia cosmetologica. Tecniche Nuove, Dermakos.
4. Scrivener Y, Cribier B (2002) Morphology of sweat glands.
Morphologie 86(272):5-17
5. New studies on antiperspirants containing aluminium: impairments to health unlikely as a result of aluminium uptake via the skin.
BfR Opinion No 030/2020 issued 20 July 2020, Bundesinstitut für Risikobewertung
6. Washbrook E (2006) Risk factors and epidemiology of breast cancer.
Women’s Health Medicine 3(1):8-14

 

Articolo pubblicato su Cosmetic Technology 5, 2020