Benessere gastrointestinale


Benessere gastrointestinale

Quali ingredienti naturali?

A. Riva, G. Petrangolini, P. Morazzoni

Il termine “salute dell’intestino” è un’espressione sempre più usata nel mondo occidentale (1) e contempla molteplici caratteristiche del tratto gastrointestinale (GI). In termini generali, i cinque principali parametri per definire un intestino in buona salute sono: efficace digestione ed assorbimento dei cibi, assenza di specifiche patologie al tratto GI, presenza di un microbiota normale e stabile, un’efficace sistema immunitario ed uno stato di benessere. L’importanza della salute dell’intestino è sottolineata dalla lunga lista di disturbi che possono interessarlo, quali flatulenza, gonfiore, bruciore di stomaco, nausea, vomito, costipazione, diarrea, intolleranza alimentare, dolori addominali e crampi.

I comportamenti suggeriti al fine di mantenere un corretto stato di salute intestinale comprendono uno stile di vita salutare, una dieta bilanciata e una moderata attività fisica giornaliera. Tuttavia, il rispetto di tali comportamenti può essere piuttosto impegnativo. I nostri ritmi sono sempre più veloci, anche per colpa di telefoni cellulari, e-mail ed internet che, se da un lato ci offrono possibilità nuove, dall’altro rendono difficile consumare un pasto salutare o farsi una passeggiata tranquilla. Queste sfide che il mondo moderno ci propone si traducono in una più alta prevalenza di patologie gastrointestinali funzionali ed organiche nei paesi occidentali.

Le evidenze scientifiche in campo medico non hanno ancora chiarito del tutto come mantenere o ripristinare lo stato di salute del nostro intestino, ma alcune osservazioni di carattere generale suggeriscono che esiste un’ampia varietà di possibili soluzioni utili per supportare il buon funzionamento dell’intestino ed un corretto stato di salute del tratto GI; tra queste per esempio l’impiego di ingredienti naturali che ne possano alleviare i disturbi. Alcuni esempi recenti sono discussi qui di seguito.

Dispepsia funzionale

Con il termine dispepsia viene identificata una serie di sintomi riferibili alla regione gastroduodenale che comunemente affliggono la popolazione adulta. La prevalenza della dispepsia funzionale (FD) varia globalmente tra l’11 e il 29,2% (2).

La FD non è una patologia che mette a repentaglio la vita e non sembra essere associata ad alcun incremento della mortalità. Tuttavia, l’impatto di tale condizione sui diversi soggetti e sulla sanità pubblica è considerevole: il 20% della popolazione europea e del Nord America consulta o il proprio medico di base, o lo specialista ospedaliero per disturbi legati alla dispepsia: più del 50% dei soggetti con dispepsia è sottoposto a trattamento e circa il 30% dei soggetti con FD riferisce di aver perso giorni di scuola o di lavoro a causa dei propri disturbi. I soggetti che non presentano alcuna patologia chiaramente identificabile, sono tenuti in osservazione nel tempo e rassicurati in merito alle loro condizioni. In presenza di sintomi, le terapie sono costituite da inibitori della pompa protonica (PPI), bloccanti H2 o agenti citoprotettivi. Nei soggetti con disturbi della motilità del tratto GI possono essere utilizzati anche farmaci pro-cinetici (per es. metoclopramide, eritromicina) somministrati sotto forma di sospensione liquida. Tuttavia, fino ad oggi non esistono evidenze certe che l’uso di classi specifiche di farmaci per i sintomi particolari (ad esempio reflusso vs dismotilità ) corrisponda ad un’efficace trattamento.

Recentemente, sono stati ottenuti risultati interessanti nel trattamento della FD da parte di una promettente combinazione brevettata di estratti di carciofo e zenzero (AGs). Due studi clinici supportano l’impiego di AGs nella FD e nella promozione di una sana digestione (3,4). In uno studio in doppio cieco randomizzato e controllato verso placebo (3) condotto su 126 soggetti, è stato dimostrato che la somministrazione di AGs prima dei pasti si associava, dopo 14 giorni, ad una riduzione dei sintomi statisticamente significativa rispetto al placebo. È interessante notare che tale efficacia si manteneva fino al 28° giorno dopo l’ultima somministrazione. La differenza percentuale tra il placebo e il gruppo dei trattati si avvicinava al 34%. Questa differenza è ben maggiore del 15% di incremento osservato negli studi precedenti condotti utilizzando prodotti sintetici o naturali. Inoltre, l’86% dei soggetti trattati con AGs riferisce un miglioramento dei sintomi legati alla FD, con una marcata riduzione nel 63% dei soggetti e un miglioramento soprattutto di nausea, sensazione di pienezza, dolore epigastrico e gonfiore.

Un secondo studio clinico cross-over randomizzato, condotto in 11 volontari sani (4), ha mostrato che il consumo di AGs prima di un pasto standard migliora significativamente lo svuotamento gastrico, confermando l’attività pro-cinetica della combinazione dei due estratti selezionati.

Questo è un ottimo esempio di come recuperare estratti vegetali ben noti quali il carciofo e lo zenzero per sviluppare un prodotto nuovo, sulla base di dati clinici che ne dimostrano l’attività (svuotamento gastrico) e l’efficacia (miglioramento della sintomatologia).

Sindrome del colon irritabile (IBS)

L’IBS è una patologia cronica funzionale del tratto GI. I soggetti che ne soffrono riportano dolore addominale e alterazioni delle abitudini dell’alvo, soprattutto con diarrea (IBS-D), stipsi (IBS-C) o entrambi (IBS-M). La diagnosi di IBS si fa solo su base clinica, dato che, ad oggi, non esistono marcatori che permettono di fare una diagnosi inequivocabile. Dati recenti riportano che la prevalenza di IBS è tra il 10 e il 25% (5). La patologia è caratterizzata da disturbi addominali ricorrenti o da dolore associato a due o più dei seguenti sintomi: sollievo dopo la defecazione, cambiamenti nella frequenza di svuotamento dell’alvo (diarrea o stipsi) o alterata consistenza delle feci. L’eziologia non è chiara ma sembra coinvolgere fattori sia psicosociali sia fisiologici. La terapia farmacologica è diretta ad alleviare i sintomi dominanti. Sono utilizzati farmaci anticolinergici per il loro effetto antispastico ma possono essere di beneficio anche i modulatori dei recettori della serotonina. Nei soggetti che presentano diarrea, è consigliata l’assunzione di 2-4 mg di loperamide per via orale prima dei pasti. La dose di loperamide deve essere aggiustata al fine di ottenere una remissione della diarrea senza comparsa di stipsi. In molti soggetti, gli antidepressivi triciclici (TCAs) aiutano a ridurre sintomi della diarrea, dolore addominale e gonfiore.

In questa complessa situazione clinica, gli estratti di Boswellia serrata costituiscono una buona risorsa per il sollievo dai disturbi del tratto GI. La Boswellia ha un’importante storia etnofarmacologica: nei testi tradizionali di medicina Ayurvedica e Unani, la sua resina gommosa trova spazio come rimedio efficace per la diarrea e la dissenteria. Questo uso potenziale è stato confermato in modelli preclinici (6). Recentemente, uno studio in aperto di tipo osservazionale condotto su soggetti con colite in fase di remissione, ha dimostrato un effetto significativamente benefico di Boswellia serrata Phytosome® su tutti i parametri analizzati, quali il dolore intestinale diffuso, la presenza evidente od occulta di sangue nelle feci, la peristalsi intestinale e i crampi, le feci liquide, il malessere, l’anemia, il coinvolgimento del retto e il numero di globuli bianchi, così come la necessità di effettuare un trattamento farmacologico o di ricevere cure mediche. Questi risultati rappresentano il punto di partenza per disegnare un secondo studio clinico specifico per i soggetti con IBS.

Cosa riserva il futuro?

Tra i disordini funzionali gastrointestinali (FGID) sono compresi svariati disturbi, fra loro diversi, che riguardano differenti porzioni del tratto GI e che coinvolgono l’ipersensibilità viscerale e la motilità intestinale. Pertanto, oltre a FD e IBS, anche altri disturbi possono essere identificati e trattati con ingredienti vegetali. Due entità funzionali sono fondamentali per il raggiungimento e il mantenimento di una buona salute intestinale, il microbiota GI e la barriera GI che consiste nella difesa da parte dell’epitelio (il sistema immunitario legato alle mucose) e nelle funzioni metaboliche (sistema nervoso enterico). La profonda comprensione delle interazioni positive tra molecole di origine vegetale, microbiota e barriera GI potrà portare ad un nuovo sfruttamento delle biodiversità vegetali. Queste ultime considerazioni sono oggetto di studi attuali e porteranno presto a nuovi ed interessanti risultati.

Bibliografia
1 Bischoff SC (2011) “Gut health”: a new objective in medicine? BMC Med 9:24-37
2 Mahadeva S, Goh KL (2006) Epidemiology of functional dyspepsia: a global perspective. World J Gastroenterol 12:2661-2666
3 Giacosa A, Guido D, Grassi M et al (2015) The effect of ginger (Zingiber officinalis) and artichoke (Cynara cardunculus) extract supplementation on functional dyspepsia: a randomized double-blind and placebo-controlled clinical trial. Evid Based Complement Alternat Med 915087
4 Lazzini S, Polinelli W, Riva A, Morazzoni P et al (2016) The effect of ginger (Zingiber officinalis) and artichoke (Cynara cardunculus) extract supplementation on gastric motility: a pilot randomized study in healthy volunteers. Eur Rev Med Pharmacol Sci 20:146-149
5 Canavan C, West J, Card T (2014) The epidemiology of irritable bowel syndrome. Clin Epidemiol 6:71-80
6 Borrelli F, Capasso F, Capasso R et al (2006) Effect of Boswellia serrata on intestinal motility in rodents: inhibition of diarrhoea without constipation. Br J Pharmacol 148:553-560

da L’Integratore Nutrizionale 3 – 2016