Si può fare!*

*Libera interpretazione tratta da Frankenstein Junior (1974)

di Anna Caldiroli Direttore Scientifico, ac@ceceditore.com

Eleonora Tuzi Farmacista e blogger nel suo canale Divulgazione Cosmetica, info@divulgazionecosmetica.it


Oggi ho il piacere di realizzare qualcosa che desideravo da tempo: scrivere un editoriale a 4 mani.

Sono contenta di ospitare Eleonora Tuzi, farmacista e blogger.

Le ho proposto di aprire con me questo numero della rivista sul finire di agosto perché abbiamo vissuto in parallelo due esperienze che hanno dei tratti in comune: l’attività fisica, la fatica, la riflessione, il desiderio di dimostrare (e forse, dimostrarsi) di farcela. Poi a ognuno il suo: lei a piedi, io su due ruote; lei tra Emilia-Romagna e Toscana, io in Friuli-Venezia Giulia. Lei un’impresa decisamente più eroica della mia, lo posso confermare.

Anna: “Sopraffatta dalla fatica, in certi momenti vorrei mollare, come davanti al vento contro, come quando mi sento più pesante del giorno prima, come quando mi viene da piangere e allora se non vede nessuno un piantino si può anche fare…ma la fatica a un certo punto diventa il motore: sguardo alto verso l’orizzonte, il cielo blu, la laguna meravigliosa, la mente si libera. A chi mi chiede: “Perché una vacanza così?” Io rispondo che niente come tutto questo mi aiuta a pensare e a dimostrarmi che con l’impegno ce la posso fare”.

Eleonora: “Se mi avessero detto che in quest’anno avrei dovuto destrutturare e ristrutturare completamente il lavoro svolto fino ad ora, a causa di modifiche profonde del quotidiano imposte dal sociale, magari mi sarei allenata prima. Ma non sempre allenarsi è possibile. Non tanto per una questione di tempo e di organizzazione, ma semplicemente perché talvolta non sappiamo a quale “sfida” stiamo andando incontro, per cui impostare l’allenamento opportuno può risultare impossibile. Nell’ultimo anno una sfida ignota l’abbiamo affrontata tutti. E ne stiamo (forse?!) uscendo. Chi arricchito, chi demotivato, chi affranto, chi speranzoso e con nuovi progetti in tasca. C’è chi ha riscoperto il valore del quotidiano e del tempo sospeso in cui coltivare le proprie passioni, e chi con il proprio passato ha realizzato un taglio netto per ricominciare da zero. Chi per forze di causa maggiore si è dovuto rimettere in gioco, chi ha messo la propria carriera in valigia per iniziare altrove, chi semplicemente attende, fermo e immobile, poiché non sa ancora dove andare. Tutto questo ognuno di noi lo ha affrontato con le proprie gambe, camminando con i propri piedini, passo dopo passo. Non sapevamo che avremmo dovuto affrontare un allenamento di questo tipo, così intenso e complesso. Eppure ora, se ci voltiamo indietro, ci vediamo in piedi. Non è importante sapere se l’abbiamo vinta, la sfida,… semplicemente sentiamoci fieri di noi stessi per averla quantomeno superata”.

In una lettera degli anni ’50 Christo (al secolo Vladimirov Javacheff) scrisse che la bellezza, la scienza e l’arte trionfano sempre. Forse molti di noi lo ricorderanno per aver creato nel 2016 The Floating Piers, una lunga passerella dorata per camminare sulle acque del lago d’Iseo. Christo non solo ha sognato ciò che sembrava impossibile, ma lo ha anche realizzato. Le sue opere d’arte hanno riunito le persone in esperienze condivise e questo lavoro vive nei nostri ricordi.
Si conclude così un anno carico di cambiamenti e innovazione e, come mi piace ricordare, “quello che non c’è non c’è solo per il momento: lo si può inventare”.
Un augurio per un anno pieno di energia.


Pubblicato su Cosmetic Technology 6, 2021