Epilobio contro la forfora


Epilobio contro la forfora

Review fitocosmesi

Schermata 2017-01-17 alle 15.22.29Intento di uno studio è stato quello di analizzare il potenziale antiforfora di un estratto ottenuto da parti aeree di Epilobio (Epilobium angustifolium). Si tratta di una pianta a riconosciute proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, astringenti (contiene tannini).

I risultati del test (test in vitro, con lo 0,1% di sostanza attiva) hanno mostrato che l’estratto è in grado di inibire l’attività di 5-α-reduttasi su fibroblasti umani di oltre il 16%, di ridurre la sintesi di lipidi in sebociti di oltre il 43% e di incrementare l’espressione di involucrina in cheratinociti.

Ricorderemo che 5-α-reduttasi è un enzima che, in alcune zone del corpo ricche di recettori ormonali (follicoli capillari, viso, parte centrale del tronco) converte il testosterone in un altro ormone molto più potente, il 5-α-diidrossitestosterone, il quale può ingenerare disturbi cutanei correlati ad androgeni quali sviluppo di acne, iperseborrea (e quindi forfora), alopecia androgenetica e di altro genere, come ipertrofia prostatica. Tra gli inibitori della 5-α-reduttasi si sono rivelate molto utili numerose droghe vegetali (ne citeremo una, quella di Serenoa repens).

Involucrina è, come svela il nome, una cellula (non cheratinica) che forma un involucro protettivo delle cellule cornee epidermiche, proteggendole da agenti meccanici e chimici. Per fare un esempio, la depilazione con acido tioglicolico danneggerebbe la pelle se le cellule cornee non fossero protette dall’involucrina.

Ma l’estratto agisce anche secondo un altro meccanismo di azione che coinvolge la modulazione dell’espressione di difensine e di TLR-2, agendo cioè con una funzione attivante il sistema immunitario di difesa. Ricorderemo che difensine sono fattori di autoprotezione biologica: si tratta di peptidi cationici che mostrano molteplici attività, antimicrobica, antivirale, antineoplastica, immunomodulante. Le β-difensine rendono la pelle molto più resistente alle infezioni cutanee.

Per quanto concerne TLR-2 (Toll-like receptor-2), si tratta di una proteina di membrana, recettore, espressa sulla superficie di certe cellule che, riconoscendo sostanze estranee, trasmette appositi segnali alle cellule del sistema immunitario di difesa.

L’azione di difesa di questi fattori biologici è rivolta nel confronto di Malassezia furfur. Per quanto tale microrganismo sia un normale commensale residente della flora cutanea umana, in certe condizioni ed in certe quantità, la sua azione può diventare deregolata e dare corso ad effetti non desiderati, quali formazione di dermatite seborroica e forfora (5).

da Erboristeria Domani 6 – 2016