approfondimenti formulativi

A. Papetti
L. Ferron

Xilani

Dallo scarto del mais un polisaccaride versatile

[…] Quest’anno, in Italia, la produzione di mais è stata circa di 50 milioni di quintali, rappresentando una delle produzioni più significative del settore primario nazionale. Tuttavia, la coltivazione di tale cereale comporta la generazione di un’ingente quantità di scarti, pari a quasi il 40% dell’intera produzione, tra cui il tutolo è il principale.

I tutoli di mais sono una biomassa lignocellulosica caratterizzata soprattutto dalla presenza di eteropolisaccaridi appartenenti al sottogruppo degli xilani, che rappresentano la frazione emicellulosica più rilevante nella parete cellulare.

Il tutolo, nonostante sia di semplice reperibilità, fino a oggi non ha trovato un suo posizionamento a livello commerciale ed è stato spesso utilizzato come materiale da ardere o destinato ad altre applicazioni di scarso valore. Tuttavia, grazie alla sua composizione chimica, la ricerca scientifica ha dimostrato che sono possibili numerose strategie di una sua valorizzazione: queste sono incentrate principalmente sul recupero della frazione emicellulosica, utilizzabile nella fabbricazione della carta, nella stampa tessile, così come nel settore delle bioplastiche o nel settore alimentare come coadiuvanti tecnologici.

Nel settore alimentare, gli xilani purificati dal tutolo di mais possono essere utilizzati come additivi ad azione addensante ed emulsionante.

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 1/2023

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Figura 1

Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)