EDITORIALE
COSMETIC TECHNOLOGY 3, 2023

Anna Caldiroli

Direttore scientifico
di Cosmetic Technology

Ti vorrei insegnare l’equilibrio

1912, Giacomo Balla rende asimmetrica agli occhi dell’osservatore una ripetizione di moduli di forma triangolare prismatica identici gli uni agli altri, moltiplicati a ricoprire l’intera tela. Per essere più convincente sagoma anche la cornice. L’opera pare incurvarsi mentre la si osserva. Così è la Compenetrazione iridescente n. 7: triangoli che si sviluppano da destra verso sinistra, dall’alto verso il basso. Un gioco di simmetrie geometriche si snodano come lunghe gambe di ballerine in equilibrio sulle punte. 

2023, la catena di fornitura, schematicamente rappresentabile come una retta (top down o bottom up per merci e informazioni) o una retta con alcune ramificazioni è un esempio tangibile di asimmetria. Come noto, spesso, nel rapporto tra compratore e venditore, alcune informazioni sono dominio solo di una parte mentre l’altra prende le decisioni sulla base di ciò di cui dispone. Accade nel B2B ma, forse ancora di più, nel B2C. è questo il caso delle certificazioni (e delle presunte tali) che fioriscono su confezioni ed etichette ma di cui il consumatore talvolta ne ignora il significato, i principi – se non a grandi linee o per ciò che egli immagina che questi siano – e, a mio avviso, anche i reali vantaggi che può trarre dalla sua scelta. Sulle “presunte tali” pensiamo al fiorire di affermazioni sottoforma pittogrammi paffutelli, dai colori evocativi spesso collocati sui packaging ma non ricollegabili ad altro. 

Questo, a mio parere, è un discorso trasversale che non interessa solo la cosmetica: lo percepiamo molto bene anche se parliamo di alimenti. La qualità, nella maggior parte dei casi, è riconoscibile solo dopo il consumo e, da lì, riconducibile (forse) a un’esperienza positiva. In alcuni casi, anche il consumo non consente di conoscere alcune proprietà di un bene, per esempio informazioni di processo. Si configura una condizione di asimmetria informativa perché i produttori sanno se hanno utilizzato il metodo appropriato per ottenere il livello di qualità desiderata, ma i consumatori, con certezza, conoscono solo le dichiarazioni dei produttori e, talvolta, i sospesi: frasi lasciate volutamente incomplete, slogan penetranti che ci accompagnano a concludere la frase nella direzione che vorremmo che fosse.

Un altro aspetto che può giocare un ruolo nell’asimmetria informativa è rappresentato dalle dimensioni degli interlocutori coinvolti cioè se siamo di taglia large o small e quale percentuale di business siamo gli uni per gli altri. 

Di quali soluzioni disponiamo per correggere una condizione di asimmetria latente, in particolare nel contesto B2B? (i) cercare di acquisire quante più informazioni possibili: l’ignoranza è una cattiva socia della propria impresa e l’asimmetria nella conoscenza sulle materie prime “a tutto tondo” (origine, profilo compositivo, processo ecc..), ancora più sentita nei casi di importazione può tradursi in un aumento di costi ma, al tempo stesso, potrebbe anche aumentare il livello dei dati raccolti, (ii) coordinamento verticale con firma di contratti ad hoc, (iii) la sorveglianza di parti terze quale l’adesione a degli standard.2


1Esmaeili M, Zeephongsekul P. Seller–buyer models of supply chain management with an asymmetric information structure. Int. J Prod Econ. 2010; 123 (1):146-154.

2Minarelli F, Galioto F, Raggi M. et al. Deliverable D3.2 Asymmetric information assessment on a selected value chain. Ref. Ares. 2017; 3829341 – 31/07/2017 https://ec.europa.eu/research/participants/documents/downloadPublic?documentIds=080166e5b41d3856&appId=PPGMS

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Ti vorrei insegnare l’equilibrio
Figura 1

Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)