Cari Lettori,
si è ripresentato il caso della richiesta di autorizzazione di un’indicazione sulla salute relativa ai polifenoli dell’olio d’oliva e al mantenimento di concentrazioni normali di colesterolo lipoproteico ad alta densità nel sangue (HDL-c) ai sensi dell’Art 13.5 del regolamento (CE) 1924/2006, già valutato dallo stesso gruppo di esperti scientifici dell’EFSA su Nutrizione, nuovi alimenti e allergeni alimentari (NDA) nel 2011 con esito negativo (secondo l’Art 13.1 dello stesso regolamento). Ricordiamo che l’unico claim approvato da EFSA nel 2011 per i polifenoli dell’olio di oliva è che “proteggono le lipoproteine LDL dal danno ossidativo”, ma non ci sono evidenze chiare per quanto riguarda il mantenimento del normale metabolismo lipidico.
Dalla valutazione attuale (1) è emerso un messaggio inequivocabile per l’industria alimentare: anche per prodotti da sempre ritenuti salutari, come l’olio extravergine d’oliva, l’approvazione di un claim a livello europeo richiede evidenze scientifiche robuste e riproducibili, oltre a una dimostrazione chiara del meccanismo d’azione.
Nel caso specifico, il gruppo di esperti scientifici ritiene che il costituente alimentare in questione, ovvero i polifenoli dell’olio d’oliva, sia sufficientemente caratterizzato e che il mantenimento dei livelli di colesterolo HDL nel sangue (senza un aumento del colesterolo LDL) sia considerato un effetto fisiologico positivo per la popolazione generale.
Il richiedente (l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro) ha presentato una revisione sistematica pubblicata, accompagnata da una metanalisi di dieci studi di intervento sull’uomo, oltre ai singoli studi inclusi, per valutare l’effetto dei polifenoli dell’olio d’oliva sui livelli di colesterolo HDL nel sangue.
Nel valutare le prove disponibili, il gruppo di esperti dell’EFSA ha considerato che solo uno di questi studi di intervento condotto su uomini adulti ha mostrato un aumento dose-dipendente del colesterolo HDL dopo tre settimane di consumo quotidiano di polifenoli dell’olio d’oliva, ma questi risultati non sono stati confermati da altri studi né replicati in altri gruppi di popolazione o in tempi più lunghi. Inoltre, non è stato fornito un meccanismo plausibile che spieghi come i polifenoli dell’olio d’oliva potrebbero produrre l’effetto dichiarato.
In conclusione, il gruppo di esperti conclude che le prove fornite non sono sufficienti per stabilire un rapporto causa-effetto tra il consumo di polifenoli dell’olio d’oliva e il mantenimento di normali livelli di colesterolo HDL nel sangue.
Pertanto, anche per alimenti tradizionalmente considerati salutari, è indispensabile disporre di solide evidenze scientifiche per poter ottenere un claim approvato a livello europeo: una sfida tutt’altro che semplice per chi intende valorizzare le proprietà funzionali dei prodotti della dieta mediterranea.