Filtri UV


Filtri UV

Sviluppo e convalida di un metodo HPLC per il controllo qualità dei filtri UV nelle preparazioni cosmetiche

di Luigi Miori, Luca Pizzato, Debora Pepe, Laura Pelosi: Areaderma S.r.l. • mioriluigi@areaderma.it 

II parte


La seguente ricerca prevede l’applicazione di un metodo HPLC per l’analisi quali-quantitativa dei filtri UV nelle preparazioni cosmetiche. Tale metodo è stato precedentemente validato presso il laboratorio di Controllo Qualità di Areaderma s.r.l. e prevede l’utilizzo di una fase mobile costituita da una fase A composta da una soluzione acquosa di acido acetico a pH 3 e una fase B composta da una soluzione costituita da etanolo e acetonitrile (60:40,v/v). Lo strumento utilizzato è un HPLC Agilent Technologies 1220 Infinity LC con colonna Zorbax Eclipse XDB-C18 5 μm 4,6×250 mm.
I filtri solari oggetto di questo studio sono attualmente i più utilizzati all’interno delle formulazioni cosmetiche, ovvero: Diethylamino hydroxybenzoyl hexyl benzoate o DHHB, Octocrylene od OCR, Octyl methoxycinnamate o EHMC, Ethylhexyl salicylate o EHS, Homosalate o HMS e Butyl methoxydibenzoylmethane o BMBM.
I campioni di cosmetici selezionati sono stati analizzati al tempo zero per poi subire invecchiamento termico accelerato a 25,5 e 55°C per 90 giorni e shock termico per 15 giorni. Ciò ha permesso di conoscere la variazione delle concentrazioni dei filtri solari contenuti all’interno di un cosmetico se sottoposto a stress termico.
Successivamente le stesse formulazioni sono state analizzate a più di un anno dalla loro produzione, permettendo di ottenere maggiori informazioni sulla stabilità dei filtri UV nel tempo.
Tramite questi dati è stato possibile ottenere l’SPF sia post test di stabilità che a un anno di distanza e di verificare il PAO indicato in etichetta.

Pubblicato su Cosmetic Technology 6, 2021