La proprietà intellettuale e industriale nel mondo dei cosmetici

di Edoardo Fano: Consulente in Proprietà Intellettuale e Industriale, edoardofano@hotmail.com


Il mercato dei cosmetici riveste un’importanza crescente, grazie soprattutto alla diffusione esponenziale del canale di vendita online dell’e-commerce, non solo nel suo ambito di mercato specifico, ma anche attraverso strategie di brand extension da settori il cui core business è completamente distinto: è infatti opinione diffusa che molte aziende di moda, soprattutto nel settore lusso, non potrebbero sopravvivere senza l’estensione del loro marchio ai cosmetici, in particolare ai profumi, di modo che, nonostante sembri paradossale, il loro principale introito economico non dipende dal core business, la moda, ma da una strategia di brand extension.
Se pochi consumatori possono permettersi un abito di Chanel, molti di più riescono a comprare il profumo Chanel N°5, grazie al quale, quindi, un marchio esclusivo come Chanel può essere alla portata di un vasto pubblico, fino a far definire il profumo “il lusso dei poveri”. Come conseguenza di questo ormai riconosciuto potere attrattivo di cui godono i profumi, anche aziende in settori diversi da quello della moda si sono lanciate in strategie di brand extension che riguardano tale prodotto, come ad esempio Harley Davidson e Zippo.

Pubblicato su Cosmetic Technology 6, 2021

Filtri UV

di Luigi Miori, Luca Pizzato, Debora Pepe, Laura Pelosi: Areaderma S.r.l. • mioriluigi@areaderma.it 

II parte


La seguente ricerca prevede l’applicazione di un metodo HPLC per l’analisi quali-quantitativa dei filtri UV nelle preparazioni cosmetiche. Tale metodo è stato precedentemente validato presso il laboratorio di Controllo Qualità di Areaderma s.r.l. e prevede l’utilizzo di una fase mobile costituita da una fase A composta da una soluzione acquosa di acido acetico a pH 3 e una fase B composta da una soluzione costituita da etanolo e acetonitrile (60:40,v/v). Lo strumento utilizzato è un HPLC Agilent Technologies 1220 Infinity LC con colonna Zorbax Eclipse XDB-C18 5 μm 4,6×250 mm.
I filtri solari oggetto di questo studio sono attualmente i più utilizzati all’interno delle formulazioni cosmetiche, ovvero: Diethylamino hydroxybenzoyl hexyl benzoate o DHHB, Octocrylene od OCR, Octyl methoxycinnamate o EHMC, Ethylhexyl salicylate o EHS, Homosalate o HMS e Butyl methoxydibenzoylmethane o BMBM.
I campioni di cosmetici selezionati sono stati analizzati al tempo zero per poi subire invecchiamento termico accelerato a 25,5 e 55°C per 90 giorni e shock termico per 15 giorni. Ciò ha permesso di conoscere la variazione delle concentrazioni dei filtri solari contenuti all’interno di un cosmetico se sottoposto a stress termico.
Successivamente le stesse formulazioni sono state analizzate a più di un anno dalla loro produzione, permettendo di ottenere maggiori informazioni sulla stabilità dei filtri UV nel tempo.
Tramite questi dati è stato possibile ottenere l’SPF sia post test di stabilità che a un anno di distanza e di verificare il PAO indicato in etichetta.

Pubblicato su Cosmetic Technology 6, 2021

 

Successful ageing: un cambiamento di prospettiva nell’industria cosmetica

di Anna Marras: Psicologa, Dottore di Ricerca in Neuroscienze Università degli Studi di Firenzeanna.marras.psicologa@gmail.com


L’industria della cosmesi sta attraversando, nell’ultima decade, un cambiamento di prospettiva nell’ambito del mercato dell’anti-ageing, per incorporare una nuova visione della bellezza rivolta a tutte le fasce di età.
Questo è il tentativo di riconciliare due termini che per anni sono stati visti come opposti (“età” e “bellezza”) e di aspirare a canoni sempre più inclusivi. Dal punto di vista psicologico, questo concetto va di pari passo con la teoria del successful ageing (o invecchiamento di successo), ovvero un modello di selezione, ottimizzazione e compensazione delle proprie risorse. Dalle teorie evoluzionistiche della senescenza alle più recenti prospettive biomediche e psicologiche, i processi di invecchiamento sono discussi in riferimento ai claim cosmetici e alle nuove sfide del mercato.

Pubblicato su Cosmetic Technology 6, 2021

In attesa della decisione EFSA sulla monacolina

[…] È attesa la decisione dell’EFSA e la conseguente ratifica da parte dei Ministeri della Salute delle Nazioni europee sul ridimensionamento del dosaggio e dei claim relativi alla monacolina K (MoK) estratta dal riso rosso fermentato (RYR).
Le ragioni di questa lungamente attesa decisione dell’EFSA sono legate, come noto, ad alcuni eventi avversi registrati con l’uso di integratori a base di estratto di RYR titolati in MoK, al dosaggio finora ammesso di 10 mg.

Al netto delle considerazioni tossicologiche, il reperto di una maggiore biodisponibilità della MoK può rappresentare un importante punto di partenza per migliorare l’efficacia di prodotti a base di RYR che verosimilmente dovranno, nel prossimo futuro, contenere un quantitativo inferiore ai 3 mg totali della stessa. […]

 

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021

Sicurezza ed efficacia dell’acido alfa lipoico nella riduzione del dolore idiopatico

[…] Gli studi finalizzati alla valutazione della sicurezza di ALA sono scarsi e soprattutto i parametri per la valutazione della sicurezza non rappresentano mai l’outcome primario dello studio clinico. Pertanto, lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la sicurezza e l´efficacia di un integratore alimentare a base di ALA nella riduzione di diverse forme di dolore idiopatico (artralgia, dolore neuropatico e mialgia) in soggetti normoglicemici, a seguito della somministrazione orale per due mesi di ALA a due diversi dosaggi (800 e 400 mg/die). […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021

L’amaranto nei prodotti nutraceutici per il diabete e la dislipidemia

La particolare composizione del chicco di amaranto (Amaranthus caudatus L.), ricco in proteine dall’alto valore biologico, in fibra grezza e in lipidi ad alto grado di insaturazione, rende questo pseudocereale utile nella gestione della glicemia post prandiale e nella dislipidemia, e adatto alla formulazione di prodotti nutraceutici volti alla gestione delle malattie metaboliche.
L’estratto a base di amaranto può essere utilizzato come ingrediente per il prodotto nutraceutico oppure essere impiegato come matrice funzionale per la veicolazione di altri botanicals impiegati nella formulazione.
Gli studi preclinici condotti presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova sul prodotto a base di amaranto* hanno preso in esame la sua capacità di modulare l’assorbimento intestinale di colesterolo rispetto alla maltodestrina, solitamente utilizzata come carrier negli integratori alimentari; il contenuto di polifenoli assorbiti attraverso il tessuto intestinale; la determinazione del glucosio libero dopo digestione enzimatica di maltodestrina e di estratto di amaranto; e la quantificazione del rilascio di insulina da isole pancreatiche umane.

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021

EDITORIALE • IN6/2021

L’anno che verrà…

Cari lettori, siamo arrivati anche alla fine di quest’anno che ha visto di nuovo alti e bassi per quanto riguarda la pandemia, le nostre attività e le nostre opportunità di incontro. Ma visto che ci avviciniamo a un periodo di festività, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, anzi forse anche pieno a tre quarti!

Non rubo parole agli esperti sanitari per quanto riguarda la pandemia: “Perché dovrei farlo?” Loro non parlano, ad esempio, di mercato degli integratori alimentari: a ognuno la propria competenza, o come diceva mia nonna, “ofelé fa il to mesté” (antico proverbio milanese che invita ognuno a desistere dall’impicciarsi in un argomento che non gli compete).

Per quanto riguarda le nostre attività, mi sento di poter condividere l’ottimismo delle associazioni di settore che hanno quantificato anche economicamente il mercato, i cui dati potrete leggerli più in dettaglio nella sezione Associazioni di questo numero della rivista. Personalmente ho anche visto molte aziende crescere e migliorare la loro posizione nel mercato. A tal proposito avremo modo di pubblicare interviste con i diretti interessati il prossimo anno, per condividerne esperienze e motivazioni.
Anche la CEC Editore è cresciuta nel corso di quest’anno, preparando le basi per una nuova rivista interamente dedicata ai botanicals, argomento centrale non solo nell’area degli integratori alimentari, ma anche in quelle cosmeceutica e farmaceutica.

Non ultimo le opportunità d’incontro: timidamente ma con determinazione ci siamo incontrati a diversi eventi; per nominarne solo alcuni Vitafoods Europe, CPHIin-vitality. Sono stati caratterizzati da molto entusiasmo e voglia di riprendere i contatti in presenza, che sono essenziali per una proficua comunicazione. A proposito di in-vitality, la CEC Editore ha ripreso la consuetudine di organizzare convegni che possano incontrare il vostro interesse. Quest’anno si è parlato di botanicals: potete leggere il report in questo numero della rivista e rivedere le presentazioni dei relatori nella pagina CEC Tube sul nostro sito.

Quindi, con queste basi mi aspetto che l’anno che verrà possa continuare più che bene, grazie all’impegno di tutti i protagonisti del settore che ha permesso di “non mollare”, anzi, di crescere. Ed è con questo augurio che vi offro, anche a nome della redazione, un simbolico brindisi per le prossime festività e per le vostre (nostre) attività.

Pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021